CAPITOLO 4 - SEPPUKU
Quando Kaoru si svegliò si sorprese di trovare il letto vuoto e soprattutto freddo, segno che Ludovic si era alzato molto tempo prima.
Andò in cucina sperando di trovarlo ad abbuffarsi, ma anche qui niente.
Sul tavolo trovò un biglietto che diceva semplicemente "È stato solo sesso. Non cercarmi. Addio. Auguri per il matrimonio."
Kaoru si sentì gelare, che cosa significava?
Era sicuro di aver visto amore negli occhi dell'altro e di averlo sentito sussurrare tra un gemito e l'altro "ti amo". Non poteva sbagliarsi.
Pensò a cosa fosse meglio fare, aveva assoluto bisogno di parlargli.
Poteva sempre aspettarlo lì, tanto quella era casa sua e prima o poi sarebbe rientrato. Oppure no?
Un dubbio lo assalì, si guardò attorno e i particolari lo fecero gelare.
Non c'era niente di personale in quell'appartamento, niente che dimostrasse fosse casa sua.
Prese ad esaminarla più a fondo e il dubbio si fece certezza.
Il frigorifero era vuoto, così come l'armadio, non c'era nemmeno una foto.
Quella non era casa di Ludovic!
Si rese conto in quel momento di non sapere niente di lui.
Doveva assolutamente vederlo e l'unico posto che conosceva era il Gaijin. Avrebbe dovuto attendere la sera per incontrarlo.
Chiamò un taxi e si diresse a casa. Aveva appuntamento con sua madre per discutere i dettagli del ricevimento. Non ne aveva nessuna voglia, ma restare in casa non era la soluzione migliore.
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Ludovic aveva passato tutto il pomeriggio a preparare le valigie, aveva deciso di accettare il lavoro di modello che gli avevano offerto.
Aveva un servizio fotografico il giorno seguente e se fosse andato bene avrebbe intrapreso quella nuova carriera.
Aveva solo 22 anni e ancora tutta la vita davanti, non poteva rimanere a piangersi addosso. Cambiare lavoro gli avrebbe solo fatto bene.
Non aveva nessuna voglia di mangiare, sentiva il suo cuore a pezzi e la cosa più dura era che questa volta era stato lui a romperlo.
O meglio il suo cuore lo aveva infranto Kaoru quando era partito e dopo averci impiegato anni per rimetterlo insieme, adesso per quella stupida vendetta l'aveva nuovamente fatto sanguinare senza più possibilità di rimediare ...
Era un maledetto masochista!
Cosa credeva di essere immune? Di poterci fare sesso come niente fosse? Lo aveva amato per anni, era il suo migliore amico, la persona più importante per lui. Come poteva anche solo credere di non provare più niente?
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Kaoru non aveva fatto altro che pensare a Ludovic, alla notte passata insieme, alle sensazioni che aveva provato, alla felicità di averlo finalmente tra le braccia, alla gelosia feroce che lo aveva assalito al pensiero di un altro uomo.
Non sapeva ancora bene come interpretare quei sentimenti, ma era certo non fosse solo attrazione fisica.
Se ne era andato anni prima per paura di quello che provava per lui e adesso che era tornato quel sentimento era diventato molto più forte.
Non sapeva ancora cosa dirgli, ma doveva vederlo e chiarire il significato di quel biglietto.
Adesso come adesso il matrimonio era una prospettiva troppo lontana dai suoi pensieri e dai suoi sentimenti.
Lo sapeva che non poteva tirarsi indietro, ma non riusciva nemmeno a dire "sì lo faccio", avrebbe parlato con Ludo e poi avrebbe preso la sua decisione.
Così passò tutto il pomeriggio come un perfetto idiota dicendo sì a qualunque cosa sua madre gli proponesse.
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Ludovic si osservò allo specchio, il suo sguardo era spento e si sentiva uno straccio, ma doveva prepararsi per l'ultima sera al Gaijin, magari gli avrebbe fatto bene e lo avrebbe aiutato a non pensare.
Aveva una gran voglia di vedere Micah e lasciarsi consolare da lui.
Prima di uscire di casa mandò un messaggio all'amico per chiedergli se potevano incontrarsi nella "loro" saletta privata.
Micah gli rispose semplicemente "Ti aspetto".
Arrivato al locale non parlò con nessuno e andò direttamente dal suo amico.
Micah non ebbe bisogno di nessuna parola, come lo vide capì che era successo ciò che lui temeva e da cui lo aveva messo in guardia, ma Ludo, testone come sempre, non aveva voluto dargli retta.
Il biondo lo guardò negli occhi e gli disse solamente "Avevi ragione sono stato proprio un idiota."
Micah lo abbracciò senza chiedergli niente.
Ludo cercò immediatamente la sua bocca e succhiandogli il labbro gli chiese il permesso di approfondire.
L'altro glielo concesse dischiudendole, dando il via ad un bacio passionale e disperato.
Micah non ne fu sorpreso, ogni volta che gli capitava qualcosa di brutto l'amico correva a consolarsi tra le sue braccia.
Si erano lasciati proprio per quel motivo, perché Micah ne era perdutamente innamorato, invece Ludovic si rendeva conto di stare con lui solo per bisogno e questo lo faceva sentire terribilmente in colpa.
Sentiva di ferire l'amico e di approfittare di lui con il suo comportamento, così aveva cercato di dargli un taglio, ma quella sera ne aveva un disperato bisogno.
Voleva evadere, scacciare ogni pensiero e soprattutto cancellare le sensazioni del corpo di Kaoru. Solo Micah poteva aiutarlo ... non avrebbe voluto nessun altro.
Quando si staccarono Ludovic spinse Micah sui divanetti e iniziò a spogliarsi.
Micah sapeva perfettamente che in quel momento non era lui che l'amico voleva, ma lo desiderava troppo per farsi certi problemi. Era sempre stato così fra loro purtroppo ...
Era un po' che non poteva bearsi della vista "privata" del corpo nudo di Ludo e averlo solo per sé, questo solo pensiero lo fece eccitare.
Micah si spogliò a sua volta e allargò le gambe in un chiaro invito.
Ludo non se lo fece ripetere lo voleva, lo desiderava e avevano poco tempo prima dell'inizio dello show.
Si stese su di lui e assaporò la sua pelle bianca baciando e leccando, arrivando subito alla sua asta già tesa.
Leccò la lunghezza lentamente diverse volte, poi si concentrò sulla punta facendo tendere Micah per quella dolce tortura. Quando lo prese in bocca strappò al rosso un forte gemito.
Micah lo voleva con tutto se stesso, gli afferrò una mano e se la portò alla bocca e con la lingua prese a giocare con le sue dita per fargli capire il suo desiderio.
Ludo ascoltata la silenziosa richiesta, tolse le dita ormai completamente bagnate e prese a preparare la sua apertura, lentamente prima con un dito e poi aggiungendone un secondo.
Micah non sentì il fastidio di quella intrusione, troppa era l'eccitazione e quando Ludo lo toccò in profondità, lo implorò "Ludo ..."
Il biondo sentendo i muscoli dell'altro cedere e la sua voce stravolta dal desiderio, si fermò e facendo girare Micah di schiena, con le mani appoggiare al divanetto, lo penetrò poco alla volta per non fargli male. Poi appoggiandosi a lui attese che gli desse il permesso di muoversi.
La sensazione di essere riempito da Ludo era impagabile e gli fece provare una scarica di piacere intensa. Non riusciva ad attendere oltre, voleva sentirlo affondare in lui e gemere il suo nome. "Ludo ti prego scopami"
Ludovic lo afferrò per i fianchi e dopo essere uscito, rientrò con una spinta decisa che lo fece boccheggiare. Prese a muoversi affondando in profondità, contemporaneamente portò una mano al sesso di Micah per masturbarlo e dargli il massimo piacere.
Entrambi gemettero senza controllo.
Micah era stordito dal piacere, Ludovic sapeva come farlo godere e lui dimenticava tutti i suoi problemi quando faceva sesso con Micah.
Le sensazioni erano travolgenti e i loro corpi erano fatti per darsi piacere a vicenda.
Peccato che il cuore del biondo non la pensasse allo stesso modo.
Lui ci aveva provato ad innamorarsi di Micah, ma non c'era mai riuscito.
Micah raggiunse l'orgasmo prima di Ludo che sussurrandogli "Resisti" continuò a muoversi in lui finché non arrivò anche lui all'apice.
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Kaoru arrivò al locale al momento dell'apertura, aveva bisogno di parlare con l'amico prima del suo spettacolo. Chiese in giro, ma nessuno gli seppe dire dove si fosse cacciato. Lo avevano visto arrivare e poi era sparito.
Stava imprecando mentalmente quando Shaun, il barista, gli si avvicinò e gli disse "Io potrei sapere dov'è."
Kaoru lo guardò facendogli capire che non era dell'umore per giocare.
Shaun continuò "Non l'ho visto, ma secondo me è nella saletta privata dietro il palco. Va sempre là quando ha voglia di scopare ... e visto che anche Micah è sparito ..."
Kaoru si sentì gelare e poi un'ondata di gelosia lo colpì come uno tsunami, quasi ringhiò "Ma non avevi detto che si erano lasciati?"
L'altro sorrise "Sì, ma questo non gli impedisce di sbatterselo ogni volta che ne ha voglia"
Shaun odiava Micah e il rapporto che aveva con Ludo, non perdeva occasione per denigrarlo, avrebbe voluto essere al suo posto, voleva essere scopato da Ludo, ma per quanto ci provasse ancora il biondo non aveva accettato.
Kaoru sentì la rabbia crescere, Ludo non poteva trattarlo così.
D'accordo, gli aveva detto che era stato solo sesso, però non poteva già trovarlo fra le cosce di un altro. Non poteva essere diventato una tale puttana ...
Si fece indicare il posto da Shaun e trovando la porta chiusa si mise a bussare come un forsennato.
Sentì Ludo urlare "Che c'è?" e poi aprire la porta.
Kaoru capì immediatamente che il barista aveva ragione, Ludo era ancora senza maglietta e dietro di lui Micah già vestito si stava sistemando i capelli ancora bagnati.
Ludovic rimase sorpreso e per alcuni secondo non riuscì a dire niente.
Fu Kaoru a interrompere quel silenzio "Che diavolo succede?"
Micah si avvicinò al biondo e abbracciandolo da dietro, guardando Kaoru negli occhi, gli disse "Ti aspetto fuori" poi uscì lasciandoli soli.
Ludo si riprese da quel momentaneo black-out "Non sono cose che ti riguardano"
Kaoru sentì la rabbia straripare "Sì invece. Fino a poche ore fa facevi sesso con me"
Ludo sorrise malizioso "E allora? Io scopo con decine di ragazzi. Tu non sei speciale ..."
Quanto faceva male dover mentire così, ma Ludovic sentiva di non avere scelta. Doveva allontanarlo da lui per il suo bene.
Kaoru lo guardò negli occhi "Non ti credo...."
Ludo non voleva sentire altro, altrimenti sarebbe crollato e con lui tutte le sue bugie. Prese dalla giacca una busta e la tirò sul tavolino.
Kaoru si interruppe vedendo uscire delle foto. Le osservò meglio, ritraevano lui e Ludovic in piscina e mentre facevano sesso. Le immagini erano molto esplicite.
Kaoru sbiancò "Cosa significa?"
Ludo rise "Non ci arrivi da solo? Eppure ti reputi intelligente. Sono stato pagato per venire a letto con te e scattarti queste foto."
Kaoru non ci vide più dalla rabbia, e lui che credeva che fra loro ci fosse qualcosa di speciale, stava anche meditando di mandare la sua vita a puttane solo per lui.
Lo sbatté con forza contro la parete e gli sibilò "Chi? Dimmi chi!"
Ludovic non si fece impressionare, era il momento di affondare il colpo.
"Questo non ti deve interessare. Ciò che devi sapere è che mi sono fatto scopare solo per soldi. E che non provo proprio niente per te. Non sono più quello di 4 anni fa."
Kaoru fremeva dalla rabbia, alzò un pugno con il chiaro intento di picchiarlo. Ludo chiuse gli occhi e attese di sentire esplodere il dolore, ma il colpo non arrivò. Riaprì gli occhi, Kaoru aveva fermato il pugno a pochi centimetri dal suo viso.
Lo stava guardando con un odio profondo "Lo so, adesso sei solo una lurida puttana. Stai lontano da me. Ludo che conoscevo E' MORTO!"
Stava per dire "che amavo", ma si trattenne, non gli avrebbe fatto sapere quanto gli era arrivato in profondità.
Uscì dalla stanza senza rivolgergli nemmeno un sguardo.
Ludo appena restò solo si lasciò scivolare a terra. Adesso era veramente tutto finito. Lo aveva perso per sempre!
Dopo un tempo che gli sembrò infinito si rialzò, si sentiva come se il suo cuore si fosse fermato, era come aveva detto Kaoru: Ludo era morto, quello che restava era solo un ragazzo con le sue sembianze.
Aveva perso tutti i suoi affetti, tutte le persone che aveva amato. I suoi genitori non c'erano più e adesso aveva perso anche Kaoru. Quella sera aveva messo fine a tutto.
Si sentiva come se si trovasse immerso in una grande vasca piena d'acqua: tutti i suoni, tutti i colori erano attutiti, come se tutto fosse lontano, ovattato e ogni cosa avesse perso senso.
Quando Micah ritornò nella stanza per controllare come stava, notò subito lo sguardo spento di Ludovic.
"Ludo tutto ok?"
Lui con voce atona si limitò a rispondere "Tutto bene" e uscì dalla stanza.
Micah non riuscì a chiedergli altro, perché era arrivato il momento della sua esibizione, ma era più che evidente che non andava tutto bene...
L'enorme senso di perdita e di abbandono che sentiva gli aveva annichilito la mente, non voleva pensare a niente, perché pensare voleva dire rendersi conto della ferita che stava sanguinando copiosamente, del suo cuore ormai distrutto.
Ludovic salì sul palco come un automa, aveva chiuso completamente la sua mente così si lasciò guidare solo dalla musica; quando finì e lo speaker comunicò che quella era la sua ultima serata ci fu una grande ovazione, ma Ludo non sentì niente come in trance scese dal palco e si diresse all'uscita.
Micah cercò di fermarlo, ma fu più veloce Ryo.
Prese Ludo per un braccio e gli disse: "Dove credi di andare dolcezza? Aspetto ancora la mia serata ..."
Ludo lo guardò, non gli importava niente, voleva solo andarsene e non pensare, annullarsi completamente, quindi si limitò a rispondere "Andiamo dove vuoi"
Ryo sorrise "Ti farò divertire biondino"
Micah cercò di fermare il suo amico, perché quel ragazzo alto dai capelli rossi con la faccia piena di piercing non gli era mai piaciuto.
"Ludo dove stai andando?"
Ludovic non rispose, si limitò a guardare in basso, fu Ryo a rispondere per lui "Non ti impicciare, se non vuoi finire male."
Micah non sapeva cosa fare, la mancanza di reazione da parte di Ludo l'aveva lasciato senza parole, inoltre non poteva certo mettersi a discutere all'interno del locale attirando l'attenzione di tutti. Così osservò triste Ryo che conduceva il suo amico all'esterno.
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Kaoru era furioso, non era riuscito ad andare a casa, aveva girato tutta la notte in macchina ripensando a tutta quella maledetta storia.
Era un perfetto idiota si era fatto abbindolare da Ludovic solo perché ne era ancora innamorato. Doveva dimenticarlo anche se sapeva già che sarebbe stato impossibile.
Doveva concentrarsi solo sul suo imminente matrimonio e sul futuro che lo attendeva a capo della società di suo padre.
Sentiva la rabbia però non dargli tregua, aveva voglia di spaccare qualcosa, ma non era da lui, doveva cercare di restare calmo anche perché doveva ancora capire chi aveva pagato Ludo.
Era sicuro che presto si sarebbe fatto vivo per ricattarlo con quelle dannate foto. Doveva essere pronto. Non aveva cercato di farsele dare tanto era certo non fossero l'unica copia esistente.
Quando arrivò a casa il sole era già spuntato, così decise di farsi una doccia e mettersi a letto per concedersi alcune ore di sonno.
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Quando Ludo si svegliò non riconobbe subito la stanza, però era chiaramente una camera d'albergo.
Non riusciva ancora a ricordare come ci fosse finito, poi però notando il corpo nudo del ragazzo di fianco a lui, tutti gli avvenimenti della sera precedenti lo investirono, compresa la disperazione per quello che era accaduto con Kaoru.
Cercò di alzarsi senza far rumore, ma sentì un forte dolore alla zona lombare, Ryo ci era andato giù pesante lo aveva scopato per tutta la notte senza la minima delicatezza.
Fortunatamente non gli aveva lasciato nessun livido evidente, altrimenti sarebbe stato un guaio con la seduta di foto che lo attendevano.
Era andato a letto con Ryo perché aveva bisogno di non pensare, di farsi del male, un modo per uccidere definitivamente tutto ciò che rimaneva di lui.
Ryo era tanto bello per quanto fosse stronzo.
Era molto alto con un fisico statuario, capelli rossi e diversi piercing ad ornargli il bel viso.
Appena l'aveva visto aveva pensato fosse molto sexy, ma poi conoscendo il suo carattere si era convinto fosse meglio stargli alla larga. Lui però aveva continuato a dargli il tormento e ieri sera gli era sembrata la soluzione più adatta per punire sé stesso.
Si sentiva sporco e corrotto, si era comportato veramente come una puttana, ma ormai non gli importava più niente.
Aveva perso l'unica persona importante rimastagli del suo passato, l'unica persona che lo legava alla sua infanzia, a ciò che era, a ciò che era stato.
Cosa ne sarebbe stato di lui non gli importava. Chi si scopava o chi lo scopava non era più importante, quel corpo ormai non significava più niente.
Non c'era più nessuno da cui avrebbe voluto farsi amare.
Sarebbe andato via per sempre.
Gli dispiaceva solo per Micah, era stato veramente un amico per lui, un fratello, c'era sempre stato quando aveva avuto bisogno di aiuto, purtroppo l'aveva conosciuto troppo tardi, quando già il suo cuore apparteneva ad un altro ed aveva già subito una ferita profonda, ferita da cui non era stato più in grado di guarire.
Avrebbe voluto fare un'eccezione con lui, lasciare intatto il loro legame per ricordarsi di essere ancora vivo, di avere ancora un cuore in grado di provare qualcosa come l'amicizia e l'affetto, ma aveva paura di comportarsi da egoista, di fare solo del male al suo amico, lasciandogli questo fardello.
Sapeva che i sentimenti di Micah andavano ben oltre l'amicizia, ma lui non era stato in grado di ricambiarlo e adesso lo era ancora meno.
Non poteva continuare a tenerlo legato a sé solo per puro egoismo e per la paura di essere definitivamente solo.
Sarebbe andato a salutarlo per dirgli addio.
Si vestì ed uscì dalla stanza senza neanche guardare il ragazzo che ancora dormiva fra le coperte.
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NdA:
Il titolo parla da sé.
SEPPUKU: termine giapponese che indica un antico rituale per il suicidio obbligatorio o volontario
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