CAPITOLO 2 - RICORDI

Quando furono nella sala Kaoru non poté non notare come lo sguardo di tutti fosse rivolto a Ludo, evidentemente lo avevano riconosciuto.
Doveva ammettere che non passava più inosservato.
Ludovic salutò calorosamente tutti quelli che lo fermarono e più di una volta Kaoru lo sentì rispondere "Mi dispiace, ma adesso sono impegnato. Però la prossima volta ci divertiremo ..."
Non aveva bisogno di ascoltare cosa gli dicevano per intuire le loro richieste.

Quando arrivarono al tavolo, gli altri ragazzi fecero una grandissima festa al nuovo arrivato. Kaoru non ne fu stupito, effettivamente erano più amici di Ludo che suoi.
Lo abbracciarono e lo tempestarono di domande su cosa avesse fatto in quei quattro anni e sul suo attuale lavoro al Gaijin.
Nessuno lo aveva riconosciuto durante lo spettacolo, più concentrati ad osservare il movimento dei corpi che a guardare i volti.

Heiji si avvicinò a Ludovic sorridendogli.
"Così sei tu il ragazzo di cui tutti parlano ... Se lo avessi saputo mi sarei fatto fare un po’ di sconto."
Ludo ricambiò il sorriso "Perché lo spettacolo non è stato di tuo gradimento Heiji?"
Heiji passò una mano sul fianco del biondo "Certo, ma visto che il tuo corpo lo conosco così bene ..."
Ludovic lo guardò provocatorio "Vorresti dire che non sono cambiato nemmeno un po’?"
L'altro spostò la mano sul suo petto, stuzzicando il gioiello che si sentiva attraverso la stoffa  "Il piercing non ce lo avevi ..."
Ludo gliela afferrò "Solo quello? Mi offendi ... "

Kaoru sentì la gelosia invaderlo.
Di cosa diavolo stavano parlando? Cos'era tutta quella confidenza? E perché Heiji avrebbe dovuto conoscere il corpo di Ludo? Cosa diavolo era successo mentre lui era via?

Heiji notando lo sguardo truce di Kaoru sorrise nella sua direzione, nonostante le apparenze a volte il moro era proprio facile da manipolare …
Fortunatamente ci pensò Yoshi a cambiare argomento, abbracciò Kaoru e disse rivolto al biondo "Ludo fa un grosso regalo al nostro futuro sposo porta qui le tue amiche ballerine?"
Il moro lo guardò male e togliendoselo di dosso mugugnò “Il regalo lo farà a te ...”

Ludovic sorrise e fece l'occhiolino a Kaoru "D'accordo vedo cosa posso fare. Ritorno subito."
Appena si fu allontanato Kaoru si avvicinò a Heiji e ne approfittò per chiedergli spiegazioni.
"Heiji cosa c’è fra te e Ludo?"
Il ragazzo sorrise "Chiedilo a lui."
Kaoru si irritò "Lo sto chiedendo a te!"
Heiji ampliò il sorriso "Ti posso solo dire che ci sa proprio fare a letto. Puoi chiederlo anche alla tua futura sposa."

Kaoru rimase spiazzato da quella risposta, aveva sempre saputo che Fumiko aveva una cotta per Ludovic, ma non credeva che alla fine lui avesse ceduto. E poi cosa c'entrava Heiji? Era stato anche con lui?
Cosa aveva fatto Ludo mentre lui non c'era?

Era terribilmente geloso per il fatto di essere stato tagliato fuori dalla vita dell'amico, ma non poteva biasimare nessuno era stata una sua scelta. Una scelta che in quel momento gli appariva come la decisione peggiore di tutta la sua vita.

Fu riscosso dai suoi pensieri dal ritorno del biondo abbracciato a due ragazze.
"Eccomi di ritorno. Loro sono Angie e Natasha. Le mie partner nello spettacolo di questa sera, insieme ci divertiamo molto …"
Le ragazze annuirono stringendosi maggiormente a lui e poi salutarono gli altri con fare civettuolo, come si addiceva al loro ruolo.
I ragazzi erano tutti eccitati tranne naturalmente Kaoru che cercava di restare indifferente guardando il bicchiere che aveva davanti e fingendo di non vedere come le mani delle ragazze vagassero sul corpo di Ludovic e soprattutto come lui fosse a proprio agio.
Il pensiero che più lo tormentava però era il non riuscire a togliersi dalla testa l'idea che l'amico potesse essere andato a letto con Heiji.

Angie guardò il gruppo di ragazzi soffermandosi su Kaoru "Ludo non mi avevi detto che il tuo amico fosse così bello."
Ludo si avvicinò al suo orecchio "Kaoru è mio ..."
Angie sorrise "E’ una sfida? Se vinco sai cosa voglio …" e gli passò un’unghia smaltata sul labbro inferiore.
Lui ricambiò il sorrise “Questa volta non ti lascio vincere…”
La ragazza ampliò il sorriso e poi si andò a sedere vicino al moro con l'intenzione di sedurlo.

Provò a stuzzicare Kaoru in tutti i modi, ma vedendo che i suoi tentativi non portavano a niente  si alzò e passando vicino a Ludo disse "Ho visto come ti guarda... i migliori vogliono sempre te! Non è giusto. "
Poi rivolta al gruppo "Io vado a ballare. Chi mi ama mi segua."
Afferrò Natasha per un braccio e si diresse alla pista sculettando. I ragazzi non se lo fecero ripetere e quasi tutti seguirono le due ragazze.

Al tavolo rimasero solo Ludo e Kaoru.
Il biondo gli si avvicinò per farsi sentire nonostante la musica alta "Non vieni a ballare?"
Kaoru ignorò la domanda, lo guardò negli occhi e disse senza tanti giri di parole "Cosa c'è fra te e Heiji?"
Ludo ne rimase piacevolmente sorpreso: se glielo chiedeva voleva dire che era ancora interessato a lui e tutto sarebbe stato più semplice.
Ad essere sinceri aveva dato corda a Heiji proprio per vedere la reazione di Kaoru.
Era consapevole che l'amico un tempo teneva particolarmente a lui ed era geloso di chiunque gli si avvicinasse, ma non sapeva se qualcosa di quel legame fosse sopravvissuto a 4 anni di lontananza.
Scrollo' le spalle "Erano anni che non lo vedevo."

Kaoru non voleva demordere, l'altro non aveva negato aveva solo eluso la domanda, quindi decise di essere più diretto "Non è questo che ti ho chiesto. Ci sei andato a letto?"

Ludovic non sapeva bene se doveva rispondergli o meno visto che toccava un momento della sua vita particolarmente difficile, ma poi decise di dirgli la verità: era bene che capisse che razza di bastardo era stato ad averlo abbandonato.
"Sì, ma a te cosa importa?"
Kaoru sentì la gelosia assalirlo "Quando? Prima o dopo che sei stato con Fumiko?"
Ludo strinse i pugni per mantenere la calma "Se lo vuoi proprio sapere … ho tradito Fumiko con Heiji."
Kaoru lo afferrò per la maglietta "Sei diventato una puttana!?"
Ludo si sentì colpito e non riuscì a fingere che tutto andasse bene come si era ripromesso…
Era un gran bastardo! Come osava accusarlo senza sapere niente?
Si staccò la sua mano di dosso e disse facendo trasparire tutto il rancore che provava.
"Che cazzo ne vuoi sapere tu!? È successo la sera che sono morti i miei genitori. Ero sconvolto. Avevo bisogno di non pensare. Tu non hai nemmeno risposto al telefono!"
Guardò Kaoru con odio, poi si alzò per raggiungere gli altri in pista.

Kaoru non si aspettava una risposta simile e nemmeno tanto rancore... fino a quel momento aveva finto che tutto andasse bene oppure si era semplicemente arrabbiato perché lui gli aveva dato della “puttana”?

Cercò di schiarirsi le idee, poi il ricordo di un giorno di tanto tempo prima gli invase la mente.
Ludovic  l'aveva chiamato ininterrottamente per ore. Doveva essere stato quello il giorno di cui parlava, il giorno della morte dei suoi genitori.
Si sentiva un vero bastardo il suo migliore amico aveva bisogno di lui, stava attraversando un momento tremendo e lui non aveva nemmeno risposto al telefono.
Se fosse stato meno concentrato sul voler a tutti i costi tagliare ogni legame con lui, avrebbe capito che qualcosa non andava. Ludo era sempre stato insistente quando voleva qualcosa, ma quel comportamento era stato assurdo anche per lui …

Si sentiva veramente un verme, come avrebbe mai potuto perdonarlo? Lui stesso non si sarebbe mai perdonato.
Aveva pensato solo a se stesso, a scappare da lui, dall’unica persona che avesse mai amato. Aveva calpestato tutto quello che c’era stato fra loro. Tutti gli anni passati insieme.

Il senso di colpa era tremendo anche verso i genitori di Ludovic, loro lo avevano accolto, amato e lui non aveva nemmeno pianto la loro morte. Non era riuscito nemmeno a ricambiare parte del loro affetto stando vicino al loro unico figlio.
Avrebbe voluto fare visita alla loro tomba, onorare la loro memoria, ma con che coraggio si presentava davanti a loro dopo aver fatto soffrire a quel modo Ludo?

Poteva essere colpa sua se l'amico adesso sembrava così cambiato? Aveva dovuto affrontare tutto da solo, senza nessuno su cui fare affidamento, sapeva che l'amico non aveva altri parenti.
Aveva dovuto pensare a tutto lui …

Cacciò dalla mente l’immagine di Ludovic distrutto e solo al funerale dei suoi genitori, tutti che lo guardavano dispiaciuti, ma nessuno che lo consolasse veramente…

Fortunatamente l’alcool gli annebbiava la ragione e il fastidio nel vedere il biondo fermo a parlare con alcuni ragazzi lo riportò alla realtà, ricacciando quei sentimenti angoscianti in un angolo della sua anima.

Rimase ad osservare l'amico che arrivato in pista iniziò a ballare circondato da diverse ragazze.


Ludovic era incavolato, Kaoru era riuscito a far cadere la sua maschera,  doveva riprendere il controllo se voleva che tutto andasse come aveva programmato, cercò di rilassarsi immergendosi nella musica e lasciando che i ricordi di quel giorno gli scivolassero addosso.

Era sconvolto, un agente di polizia gli aveva appena comunicato che entrambi i suoi genitori erano morti in un incidente d'auto. Come un automa aveva provato a telefonare a Kaoru tante di quelle volte che il telefono alla fine si era scaricato, ma lui non aveva mai risposto.

Allora era uscito di casa ed era andato da Fumiko.
Era la sua ragazza già da diversi mesi. Si erano messi insieme subito dopo la partenza di Kaoru.
Era già tardi quando era arrivato a casa sua, Fumiko lo aveva accolto fra le sue braccia e lo aveva consolato.
Lui non era riuscito a dire niente di più di un lapidario “I miei genitori sono morti” e lei non aveva chiesto niente. Avevano semplicemente fatto sesso.
Quando lei si era addormentata, Ludo era uscito dalla sua camera e aveva iniziato a girare per i corridoi bui di quella villa enorme.
Non riusciva assolutamente a dormire. Non era in sé, non riusciva a dare un senso a ciò che era successo, gli sembrava di vivere la vita di un altro, che quella tragedia non fosse successa a lui, non poteva essere successa a lui...
In quel suo girare senza meta si era imbattuto in Heiji.
Il ragazzo vedendolo così sconvolto e non per niente in sé aveva deciso di approfittarne.

Lo sapeva che era da bastardi, ma quando gli sarebbe ricapitata un'occasione simile?
Aveva sempre provato uno strano attaccamento verso sua cugina e quando lei aveva iniziato ad uscire con Ludovic, Heiji aveva iniziato a domandarsi che cosa si provasse a fare sesso con lui, se fosse bravo, come la baciava, in che modo la facesse sua, voleva provare anche lui quelle sensazioni …
Lo aveva condotto in camera sua e poi lo aveva spinto sul letto dicendogli "Scopare è un buon modo per non pensare."
In quel momento a Ludo non importava se non aveva mai fatto sesso con un ragazzo, tutto aveva perso di importanza, l’unica cosa che cercava era scappare da quella realtà che non riusciva ad affrontare.

Senza dire altro si erano spogliati, Ludovic aveva afferrato Heiji trascinandolo sul letto con lui, lo aveva fatto mettere di schiena, e dopo una breve preparazione lo aveva penetrato con foga, tirandogli i capelli e facendolo urlare, sfogando su di lui la propria disperazione.
Non si erano baciati, non si erano coccolati, solo sesso.
Inizialmente Ludo era stato l'attivo, ma poi si era anche lasciato possedere perché voleva annullarsi, sentire dolore, e Heiji lo aveva accontentato sbattendolo senza nessuna delicatezza, osservando soddisfatto quel viso che Fumiko amava tanto contorto dal dolore e dal piacere che lui gli stava dando.

Ludovic non era ancora riuscito a piangere e si sentiva un verme per questo, le persone che amava di più al mondo erano morte e lui non riusciva nemmeno a versare due lacrime ... faceva schifo sia come figlio che come persona …

Adesso lo sapeva che era lo shock a farlo sentire come un estraneo nella propria pelle, ma in quel momento si sentiva un mostro e come tale voleva essere trattato.

Quando Fumiko si era svegliata in piena notte e non aveva trovato il suo amante vicino a lei era andata a cercarlo. Davanti alla porta di suo cugino aveva sentito chiaramente i gemiti dei due ragazzi e non aveva impiegato molto tempo a capire cosa stesse succedendo.

Quando la mattina dopo Ludovic prima di andarsene le aveva detto semplicemente "Io non ti merito."
Fumiko non aveva chiesto niente aveva solo abbassato lo sguardo per non fargli vedere gli occhi gonfi di pianto.

Era stato con Heiji altre volte, ma non era durata, perché non c’era nessun sentimento, era solo ed esclusivamente sesso, nessuna delicatezza, nessuna premura.
Lui lo faceva solo per non pensare alla sua solitudine e Heiji solo per far ingelosire Fumiko.
Heiji non era stato l’unico, dopo di lui ce ne erano stati altri, ragazzi e ragazze, ma nessuno che Ludo avesse amato veramente.


Heiji si avvicinò a Ludovic e abbracciandolo da dietro gli disse "Vuoi vedere che arriva subito ..."
La voce di Heiji vicino al suo orecchio lo ridestò dai suoi ricordi.
Heiji gli passò le mani sotto la maglietta e iniziò a baciargli il collo.

Kaoru guardava la pista, bevendo qualcosa per non pensare a tutte quelle ragazze che giravano attorno al biondo.
Quando però Heiji prese a toccarlo, non ci vide più, si alzò velocemente e raggiunse i due ragazzi.
Heiji sorrise "Niente di più facile." e si allontanò.
Anche Ludo sorrise, Heiji gli stava rendendo il compito troppo semplice.

Appena Kaoru lo raggiunse Ludovic lo coinvolse in un ballo erotico insieme a Angie e Natasha.
Kaoru era già ubriaco così non si fece troppe domande sugli strani cambiamenti d’umore dell'amico, un attimo prima era infuriato con lui mentre ora sembrava fin troppo felice di averlo vicino.
Il moro si lasciò andare a quella danza e anche se aveva attorno le due ragazze i suoi occhi non persero mai di vista, neanche per un attimo, Ludovic.
Quando poi quest'ultimo iniziò a toccarlo in modo provocante e a strusciarsi a lui, Kaoru sentì mille brividi percorrerlo e l'eccitazione crescere, desiderando di trovarsi in un posto appartato solo con lui per approfondire quei contatti.


La mattina dopo Kaoru si risvegliò nel suo letto non sapendo bene come avesse fatto ad arrivarci.
L'ultima cosa che ricordava era di essere andato in pista a ballare con Ludo e altre due ragazze, poi tutto era buio.
Il mal di testa gli ricordò perché odiava bere. Era da deficienti stare male volutamente.

Si alzò dal letto per andare a prepararsi un caffè.
Appena varcò la porta della cucina rimase a bocca aperta, Ludovic era seduto su uno sgabello, stava sorseggiando un caffè e leggendo il giornale con solo degli aderenti boxer neri addosso.
"Baka, cosa ci fai qui?"
Ludo alzò lo sguardo e gli rivolse uno splendido sorriso "Ti stavo aspettando per fare colazione."
"Non intendevo quello. Come mai sei qui?"
"Avevo detto che ti avrei fatto compagnia in questi ultimi giorni di libertà."
Vedendo che ancora Kaoru lo guardava perplesso decise di chiarirgli meglio la situazione "Forse tu non te lo ricordi, ma ieri sera eri talmente ubriaco da non reggerti in piedi. Ho dovuto accompagnarti a casa, ti ho spogliato e ti ho messo a letto. Siccome mi hai chiesto di restare ho dormito qui."
La faccia preoccupata di Kaoru lo fece ridere di gusto "Tranquillo anche se abbiamo dormito nello stesso letto non è successo niente. Non sono il tipo da approfittare di qualcuno che non è lucido. Non sarebbe divertente."
Kaoru era ancora preoccupato per quello che poteva aver detto, cercò di nascondere l’imbarazzo e chiese  "Ti ho chiesto di restare?"
"Sì hai farfugliato delle frasi incomprensibili. Ho capito solo "resta qui"."
Kaoru si rilassò anche se non riusciva ancora a credere di essere caduto così in basso da arrivare ad ubriacato fino a tal punto. L'amico aveva una grossa influenza su di lui. Il solo vederlo con altri lo aveva portato a comportarsi come un idiota e a mettere a rischio la sua reputazione.

Ludovic ripensò alle parole che gli aveva detto Kaoru la sera prima. Non era vero che non aveva capito. Il moro continuava a ripetergli che non poteva andare a letto con gli altri perché lui apparteneva solo a lui.
Gli aveva fatto anche una proposta indecente, ma Ludo lo aveva convinto che era meglio aspettare.

Il biondo si alzò e si diresse ai fornelli "Cosa vuoi mangiare?"
Kaoru si ritrovò ad osservare incantato il fisico dell'amico soffermandosi sul suo fondoschiena sodo. Chissà cosa si provava a possederlo ...
La voce di Ludovic lo riscosse da quel pensiero pericoloso "Allora?"
"Voglio solo un caffè."
"Non sai cosa ti perdi. Io non rinuncerei mai ad una abbondante colazione.”
Poi prese a trafficare coi fornelli.

Kaoru si ritrovò nuovamente ad osservarlo e iniziò a sentirsi eccitato. Era troppo averlo in casa così. "Non ti sembra il caso di andare a vestirti?"
Ludo si girò sorpreso "Perché? Siamo solo noi due ... un tempo non ti dava fastidio..." poi fece una faccia furba "Non dirmi che ti eccito ..."
Kaoru si sentì colto in fallo, ma cercò di dissimulare "Ma fammi il piacere. Baka"

Kaoru bevve il suo caffè senza dire più niente, osservando Ludovic abbuffarsi.
Si sentì sollevato,  almeno quello non era cambiato.
"Sei impegnato oggi?"
"Sì, ho un appuntamento con mio padre."
Il biondo sembrò deluso "Ok, allora io ti aspetterò qui. Questa sera non devo lavorare, il locale è chiuso. Approfitterò della tua piscina."
Kaoru scrollò le spalle "Fa come vuoi" poi si andò a preparare.
Prima di uscire guardò Ludovic ancora in boxer "Pensi di restare così?"
L'amico sorrise "No. Il bagno preferisco farlo nudo."
"Baka" Lo faceva apposta voleva proprio provocarlo.
Uscì di casa accompagnato dall'immagine indesiderata, ma tanto eccitante di Ludo nudo immerso nell'acqua della sua piscina.

Ludovic ampliò il sorriso ripensando allo sguardo che Kaoru gli aveva rivolto prima di uscire, “troppo facile” pensò e si preparò a passare una giornata rilassante in attesa del suo ritorno.

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