CAP. 1 - ADDIO AL CELIBATO

Kaoru non riusciva a spiegarsi come fossero riusciti a convincerlo a festeggiare il suo addio al celibato. Cosa ci fosse poi da festeggiare non riusciva proprio a capirlo.
Il suo matrimonio era semplicemente un contratto d'affari fra le due famiglie più importanti del Giappone.
Era ritornato da poco dagli Stati Uniti, dove aveva frequentato l'università, dopo che suo padre l'aveva richiamato per prendere il posto di suo fratello Taki che aveva, secondo suo padre, disonorato la famiglia non accettando di sposare la ragazza che aveva scelto per lui.

Taki aveva cercato di dissuadere anche lui, ma Kaoru gli aveva risposto, senza giri di parole, che per lui non faceva differenza chi sposare quindi tanto valeva fare contento suo padre.
Il suo compito era quello di tessere legami d'affari, non certo amare sua moglie.
Non c'era nessuna ragazza che lo interessasse, una valeva l'altra, visto che l'unica persona che desiderava veramente non l'avrebbe mai potuta avere e ci aveva rinunciato 4 anni prima.

La serata era stata organizzata da Heiji Miura, cugino della sua futura sposa, nel locale di Tokyo più in voga del momento, il "Gaijin".
Sapeva che aveva sborsato una cifra enorme per poter avere uno dei 3 tavoli centrali.
Quando aveva chiesto il motivo Heiji gli aveva semplicemente detto di stare tranquillo che ne sarebbe valsa la pena.
Arrivato davanti al locale all'ora prestabilita vide gli altri fuori ad aspettarlo. Come Heiji, erano quasi tutti suoi ex compagni delle superiori.
Perché avessero accettato di partecipare proprio non lo capiva, visto che non erano mai stati veramente amici e lui era tutto l'opposto di ciò che si può definire un "amicone".
Lui aveva avuto un solo amico in tutta la sua vita ed era scappato proprio per allontanarsi da lui.
Forse avevano solo colto l'occasione per andare in quell'esclusivo nightclub, visto quanto era difficile riuscire ad entrare.

Kaoru sapeva solo che al Gaijin, come suggeriva il nome, lavoravano e si esibivano solo ragazzi e ragazze con evidenti origini occidentali.
Una volta dentro dovette ammettere che il locale era molto elegante e tutto l'arredamento era raffinato e curato.
Al centro della sala c'era un piccolo palco, una specie di passerella e 3 tavoli lunghi e stretti. Poi nella parte opposta si trovava una pista da ballo già gremita di gente e altri piccoli tavoli tondi.

Kaoru vide Heiji indicare quello a destra del palco "Ho dovuto ricorrere a tutte le mie conoscenze per avere questo tavolo. E non vi dico quanto mi è costato... " poi indicandone un altro lì accanto aggiunse "Quello centrale è quasi impossibile averlo, è prenotato da mesi. "

Yoshi uno degli invitati aveva gli occhi lucidi dalla felicità "Sei grande Heiji!"
Vennero accompagnati al loro posto e alcune cameriere, rigorosamente straniere, portarono loro diverse bottiglie di alcolici.
Iniziarono subito i vari brindisi in onore del futuro sposo.
Kaoru era di umore nero, non riusciva proprio ad essere partecipe di quella che riteneva una vera "stronzata".
Però ci pensarono i suoi amici a farlo sciogliere: fu costretto a ingurgitare molti bicchieri di short alla goccia per farli stare zitti e smettere di assillarlo.

Quando lo speaker del locale annunciò l'inizio dello spettacolo Kaoru aveva già perso lucidità e con quella poca che gli rimaneva si dava del cretino per essersi lasciato coinvolgere.

La musica cambiò drasticamente da martellante a lenta e sensuale, le luci psichedeliche furono spente e diversi fari colorati illuminarono il piccolo palco.
Gli occhi di tutti i presenti erano puntati su quel rettangolo rialzato e si percepiva un'atmosfera di attesa.

Kaoru non sapeva che cosa sarebbe successo da lì a poco, non era mai stato in quel locale e non si era nemmeno preso il disturbo di informarsi, tanto di qualunque cosa si trattasse a lui non avrebbe fatto né caldo né freddo.

Sul palco fecero la loro comparsa tre persone: due ragazze e un ragazzo. Tutti e tre molto belli,  biondi e con tratti decisamente non giapponesi.
Iniziarono a ballare in modo sensuale toccandosi e strusciandosi a vicenda.
Il ragazzo si lasciava spogliare dalle due ragazze e poi faceva altrettanto a loro.
La loro danza era estremamente erotica.
Kaoru notò che i ragazzi del suo tavolo, così come tutti quelli nella sala, non riuscivano a staccare gli occhi da quello spettacolo.
Lui osservava tutto con un certo distacco, almeno finché non riconobbe il ragazzo che stava al centro del palco.
"Ludo...", quel nome uscì come un soffio dalle sue labbra e un brivido gli percorse tutto il corpo.

Non poteva essere, eppure gli assomigliava in modo incredibile.
Kaoru iniziò a sentirsi irrequieto, l'unica persona che non avrebbe mai voluto incontrare si trovava proprio di fronte a lui ormai quasi completamente nuda.

Era stato per colpa sua se aveva deciso di andare a studiare negli Stati Uniti.
Era il suo unico amico dai tempi delle scuole elementari. Inizialmente era stato Ludovic ad autoproclamarsi suo migliore amico, ma poi con il tempo lo era diventato veramente, finendo per trascorrere quasi tutto il loro tempo insieme.

All'inizio dell'ultimo anno delle superiori Kaoru aveva iniziato a provare una strana gelosia verso chiunque si avvicinasse all'amico e fatto ancora più sconvolgente una forte attrazione fisica.
Si era sentito eccitato nell'osservarlo farsi la doccia dopo gli allenamenti e spesso si era ritrovato a fissare le sue labbra rosse e piene desiderando di baciarle. Una volta era arrivato anche a masturbarsi pensandolo nudo e ansimante nel proprio letto.
Si era talmente spaventato da decidere di troncare ogni rapporto con lui.

Ludovic aveva preso molto male la sua decisione di partire, aveva cercato in tutti i modi di fargli cambiare idea, ma senza risultato.

In seguito Kaoru non aveva mai risposto alle telefonate o ai messaggi dell'amico perché voleva che il taglio fosse netto; e lo era stato, infatti non sapeva assolutamente niente di cosa avesse fatto l'altro in quegli ultimi 4 anni.

Adesso se lo ritrovava davanti proprio il giorno del suo addio al celibato per il matrimonio che avrebbe celebrato, da lì ad una settimana, con l'unica ragazza che al tempo delle superiori non stravedeva per lui, ma aveva una cotta incredibile proprio per Ludovic.
Si stava per sposare con una ragazza che non aveva niente in comune con lui tranne un forte sentimento proprio per il biondo.

Ludo sembrò percepire il suo sguardo, girò il viso nella sua direzione e gli fece un grande sorriso.
Il cuore di Kaoru perse un battito.
O qualcuno aveva orchestrato tutto, oppure quello era uno stupido scherzo del destino.

Kaoru si girò verso Heiji per chiedere spiegazioni, era lui l'organizzatore della serata doveva pur sapere qualcosa.
"Heiji tu sapevi che Ludo lavorava qui?"
Il ragazzo sembrò stupito "Ludo? Dove?"
Kaoru si spazientì "Non fare il finto tonto. Il biondo al centro del palco."
"Davvero? Non l'avevo riconosciuto ..."
Kaoru era interdetto "Non avete mantenuto i contatti?"
Heiji scosse la testa "No, dopo che i suoi genitori sono morti in un incidente, ha abbandonato l'università e dopo qualche mese abbiamo perso i contatti ..."
Kaoru sentì il gelo impossessarsi di tutto il suo corpo e farlo sprofondare nel più completo sconforto.
Come era possibile che non avesse saputo niente?
Li conosceva molto bene, erano la sua seconda famiglia.
Aveva passato molti pomeriggi nella loro casa, aveva trascorso più tempo con loro che con i suoi veri genitori. Erano due persone meravigliose e lo avevano trattato come un figlio.
"Sono morti? Ma quando è successo? Io non ne sapevo niente..."
"Poco dopo che sei partito. Avevamo appena iniziato a frequentare le lezioni."

Kaoru si sentì terribilmente in colpa: in un periodo così difficile per l'amico lui non aveva nemmeno risposto alle sue telefonate.
Ludovic c'era sempre stato per lui quando ne aveva avuto bisogno, come quando litigava con suo padre e non voleva tornare a casa e l'amico lo nascondeva nella propria camera.

Un fragoroso applauso lo riscosse dai suoi tristi pensieri e lo riportò alla realtà.
Cercò di ricomporsi anche se non era facile data la poca lucidità, unita alla vista dell'amico e a quella notizia sconvolgente.

Lo spettacolo era appena finito e i tre ballerini erano rimasti solo con degli slip che nascondevano ben poco. 

Doveva ammettere che Ludo faceva proprio una bella figura, tutte le ragazze della sala lo stavano mangiando con gli occhi e non solo loro ...
Nel frattempo i camerieri avevano completamente liberato i tre tavoli e attendevano con delle strane bottiglie in mano.
Ludovic e le due ragazze scesero dal palco e si distesero su di essi.

Kaoru non si soffermò nemmeno un momento a guardare la ragazza che si era appena sistemata su quello davanti a loro, ma non si perse nemmeno un gesto di Ludo su quello centrale.

Si muoveva con fare sinuoso, sembrava perfettamente a proprio agio con tutti quegli sguardi addosso. 

Appena si fu disteso due camerieri ricoprirono tutto il suo corpo nudo con del miele, prima il torace e le braccia poi l'addome e le gambe. 

Ludo non guardava i camerieri, ma ricambiava gli sguardi famelici delle ragazze attorno al suo tavolo. Altri camerieri depositarono attorno a lui dei vassoi contenenti diverse varietà di frutta soprattutto fragole, ciliegie, chicchi d'uva.

Kaoru continuò a guardare l'amico e senza volerlo iniziò ad eccitarsi quando lo vide completamente ricoperto da quella dolce sostanza. Lui aveva sempre odiato le cose dolci, ma avrebbe volentieri leccato tutto quel miele ... 

Le ragazze attorno al tavolo di Ludo stavano fremendo dall'eccitazione, presero la frutta e iniziarono a bagnarle di miele strisciando il suo corpo. Non era consentito toccare i corpi dei ballerini se non con la frutta per raccogliere il miele. Il giochino dovette riconoscere Kaoru era molto erotico.

I suoi amici avevano già iniziato a giocare con la ragazza bionda stesa sul loro tavolo. 

Yoshi prese una fragola e la passò su un seno nudo, ma lei non si mosse. 

Heiji gli si accostò "Kaoru approfittane fra una settimana non lo potrai più fare."

Kaoru lo guardò male, non sarebbe cambiato proprio niente come facevano a non capirlo ... E comunque adesso non ne aveva proprio voglia.

Non riusciva a staccare gli occhi da Ludovic e si sentiva terribilmente geloso vedendo quelle ragazze sbavare per lui e percorrere tutto il suo corpo con la frutta. Non erano minimamente timide e si soffermavano soprattutto sul suo addome,  sul sesso e sui suoi capezzoli dove faceva bella mostra di sé un piercieng che Kaoru non ricordava ... 

Un'altra ragazza percorse le bellissime labbra di Ludo con un fragola e poi se la portò alla bocca leccandola. 

Kaoru strinse forte le mani per impedirsi di andare là e portare via Ludo da quelle ninfomani.

Il banchetto erotico durò circa mezz'ora poi Ludovic si alzò e salutando una ragazza, molto probabilmente la festeggiata, con un bacio che di casto non aveva niente, se ne andò. Anche la ragazza del loro tavolo cercò di baciare Kaoru, ma lui lasciò il posto a Heiji allontanandosi. 

Si era eccitato terribilmente e sentiva l'alcool annebbiargli la mente, aveva bisogno di una boccata d'aria. 

L'ingresso però era un po' troppo affollato per i suoi gusti, così si rifugiò in un bagno privato che trovò nascosto dietro una pesante tenda.

L'ambiente era molto grande e incredibilmente pulito. Si avvicinò al lavandino e aprì l'acqua. Si lavò il viso e si guardò allo specchio. 

Erano passati ben 4 anni da quando aveva visto per l'ultima volta Ludovic e pensava gli fosse passata, e invece era bastato vederlo da lontano per farlo sprofondare nuovamente nella terribile attrazione che aveva per lui. Avrebbe voluto dare la colpa all'alcool, ma sapeva che era solo una scusa effimera.

Sentì un rumore e girandosi vide proprio l'amico entrare da una porta laterale. In tutti i posti che c'erano in quel locale doveva proprio andare a infilarsi nei camerini? 

Evidentemente l'altro aveva appena fatto una doccia, aveva ancora i capelli biondi completamente bagnati. Non erano più corti e spari in aria come un tempo, ma lunghi fino alle spalle, i suoi occhi invece erano ancora di un incredibile blu, vispi come quando era un bambino. Aveva una semplice maglietta scura su dei jeans chiari rotti in più punti.

Ludo spalancò gli occhi "Kaoru?"

Kaoru cercò di riprendere la sua aria serafica "Ciao Ludo."

Il biondo gli si buttò addosso e lo abbracciò "Sono contento che tu sia venuto a cercarmi"

L'altro rimase molto sorpreso da quel gesto e non ricambiò l'abbraccio "Veramente io ..."

Ludo non lo fece finire "Quando sei tornato?"

Kaoru si aspettava tutta un'altra reazione. Credeva fosse arrabbiato con lui per come lo aveva abbandonato e invece ... Forse il tempo curava ogni ferita, oppure non era così addolorato come voleva fargli credere.

Quest'ultimo pensiero lo fece infuriare. Spostò l'amico e rispose alla sua domanda. "Solo da una settimana."

"Per quanto rimani?"

Il moro cercò di parlare con noncuranza "Per sempre."

"Che bello sono felice. Potremo vederci spesso allora... "

Kaoru lo interruppe, non sapeva perché, ma aveva fretta di vedere la sua reazione alla notizia del suo matrimonio "La prossima domenica mi sposo con Fumiko"

L'altro sembrò solo sorpreso "Davvero? Complimenti è una ragazza fantastica. Bella, gentile e intelligente."

Kaoru sentiva l'irritazione aumentare, non aveva niente da ridire?

Ludo fece uno strano sorriso poi riprese "Allora hai una settimana per divertirti ... Lascia fare a me. Ti farò passare la settimana migliore della tua vita."

L'amico lo guardò perplesso come gli saltava in mente una cosa simile? Erano 4 anni che non si vedevano e non erano più amici "Chi ti dice che abbia bisogno di te?"

Il biondo sorrise "Tu non sei capace a divertirti." Gli si avvicinò fin quasi a toccarsi e proseguì in modo sensuale "Io invece sì."

Kaoru sentì un brivido lungo la schiena, ma ripensando allo spettacolo di prima l'irritazione si trasformò in rabbia, cercò di dissimulare, di assumere un'aria di superiorità e indifferenza "Non ne dubito baka. Ma a me il tuo divertimento non interessa e non è mai interessato."

Ludovic alzò un sopracciglio "Se lo dici tu ... Facciamo così, se riesco a farti divertire si farà come dico io altrimenti non insisterò... "

L'altro cercò di protestare, era una scommessa assurda e poi dal modo in cui aveva pronunciato la parola "divertire" l'amico intendeva sicuramente qualcosa di ben più pericoloso "Io non ..." ma le parole gli morirono in gola perché Ludo seguendo una musica immaginaria prese a ballare avvinghiandosi a lui.

Kaoru cercò di resistere, ma appena Ludo iniziò ad andare su e giù strusciando il suo sedere contro il suo bacino, Kaoru sentì l'eccitazione invadere prepotente il suo corpo.

Ludo non poteva non accorgersene, infatti ghignò "È stato più facile del previsto ... Io direi che il mio divertimento ti piace eccome..."

Kaoru non sapendo cosa rispondere si limitò a un "Idiota!"

L'amico sorrise "Vuoi che rimedi oppure preferisci ritornare di là dai tuoi amici?"

Kaoru deglutì, sicuramente non era più il Ludo di un tempo, ingenuo e sprovveduto, ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di averlo in suo potere. Gli aveva già dato la dimostrazione che non gli era per niente indifferente e il fatto gli rodeva molto ... Kaoru stava per mandarlo nuovamente a quel paese, ma fu assalito da un dubbio "Sei gay?"

Ludo scrollò le spalle "Non proprio ... direi solo che non faccio differenze ... col lavoro che faccio è meglio non farsi troppi problemi."

Quella risposta lasciò Kaoru con l'amaro in bocca: che cosa significava? Ludo era diventato una puttana? 

Vedendo la faccia di Kaoru, Ludovic capì immediatamente cosa stava pensando l'altro così volle chiarire la sua frase "Non capire male. Non sono una puttana. Mi pagano solo per lo show che hai visto questa sera. Niente di più ... però mi capita di essere steso sia su un tavolo di ragazze che di ragazzi e visto che per me non fa differenza, è tutto più semplice ... non ti immagini neanche quanti ragazzi dopo quello spettacolo vorrebbero provare qualcosa di nuovo e proibito ... Che sia un ragazzo o una ragazza, se voglio divertirmi lo decido io e nessun altro ..."

Ludo prese una collana appoggiata sul ripiano del lavandino e dopo essersela infilata, Kaoru non poté fare a meno di notare che gli stava d'incanto, era dello stesso colore dei suoi occhi, gli disse "Andiamo?"

Kaoru annuì e lo seguì fuori dal camerino. Se fosse stato più lucido avrebbe ritenuto molto più opportuno ritornare a casa, aveva già perso il controllo abbastanza per quella sera, ma in quel momento l'unica cosa che voleva veramente era poter stare con Ludo, la scusa che si diede era che aveva perso la scommessa e non poteva tirarsi indietro.

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