OC #34: Il Circo della Luna ; original roleplay

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Nome e cognome 

i. ✧˖*°࿐ Iside

Riprende il nome della divinità egizia Iside; tramite il greco Ισις (Isis) e il latino Isis, deriva dall'egizio Ist (o Iset, Ast o Ueset), che potrebbe forse significare "[colei del] trono"(Wikipedia). 
Iside è un nome regale, un nome che i suoi genitori pensarono fosse adatto ad una bambina tanto speciale. Nessuno conosce questo suo nome, solo il direttore del circo

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Soprannome 

ii. ✧˖*°࿐ "Psiche" (in disuso), "Syrio"

Psiche risale al termine greco Ψυχη (psyche), che vuol dire "anima", "spirito" e anche "farfalla", in quanto tratto dal verbo ψυχω (psycho, "respirare").
Lo usava come nome d'arte quando si esibiva, in quanto rispecchiava il suo potere di strega. 

Syrio è la variante maschile e rivisitata di Siria, dal greco Seiros e latinizzato in Sirius. Significa "stella luminosa, splendente"; come se fosse un nome che possa ricordarle chi è stata e da dove viene, gravandole come una croce sulla schiena. 
Ha scelto la variante maschile solo perché le piaceva di più rispetto a quella femminile, la sentiva più sua. 

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Data di nascita ed età

iii. ✧˖*°࿐ 14/07. 

Nata in una bollente giornata di metà luglio sotto al segno del cancro, l'estate sembrava riflettersi in quella bambina fatta di fuoco. 
Studia l'astronomia ma non ha mai creduto nell'astrologia, per questo non conosce granché del suo segno; anche perché la sua mente è talmente frantumata che potrebbe tranquillamente avere tutte le caratteristiche degli altri segni combinate a macedonia. 
Dice di avere trentaquattro anni, ma lo dice da un bel po'. 

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Creatura

iv.✧˖*°࿐ Strega. 

In particolare, detiene il controllo della metamorfosi, potendosi trasformare in ogni essere umano magico e non: può prendere l'aspetto delle persone, ma anche se le imita non può prendere le stesse abilità delle altre creature magiche. 
Inoltre, non può trasformarsi in un vegetale: in caso lo facesse, sarebbe la sua ultima mutazione, in quanto è un processo irreversibile. Ha sempre detto che non vorrebbe mai consumare tutte le sue energie in situazioni di pericolo per potersi trasformare in un crisantemo prima di morire.
Nota: ogni trasformazione le toglie energie, ma ovviamente il valore cambia in base a ciò in cui si trasforma.  

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Nazionalità

v. ✧˖*°࿐ Giamaicana. 

Nata in Giamaica da una famiglia nomade di Inuit, non ha particolari legami con la sua terra e il suo aspetto non ha certo aiutato a identificarsi con una qualsiasi etnia. 

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Genere, pronomi e orientamento 

vi. ✧˖*°࿐ cisgender, she/her ; bisessuale. 

Bisessualità: l'orientamento bisessuale corrisponde all'attrazione romantica e sessuale verso persone di entrambi i sessi o generi. Anche in questo caso, la persona bisessuale può avere o meno delle preferenze verso uno specifico genere e può innamorarsi e costruire relazioni anche con persone transgender o non binarie.

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Ruolo

vii. ✧˖*°࿐Sarta 

Dopo aver abbandonato le scene in seguito ad un incidente durante uno spettacolo, si è ritirata dietro le quinte dedicandosi alla parte più inerente alla moda. 
Non è particolarmente interessata o appassionata, ma è estremamente precisa e si dedica minuziosamente al suo lavoro; sfogando anche la sua vena di artista nei suoi bozzetti. 
Come sarta, cerca sempre di accogliere le richieste degli artisti perché si trovino sempre a proprio agio in ciò che indossano. 

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Carattere 

viii. Syrio è una donna elegante, sofisticata, generalmente silenziosa, che quando parla risulta spesso avere una lingua tagliente e troppo schietta, ma mai scortese.
Indipendente e introversa, sa il fatto suo e nel circo è quella presenza che funge da montagna: veterana, con un bel po' di esperienze sulle spalle, romanticamente (apparentemente) inavvicinabile, ma la mamma severa del gruppo; quella apparentemente fredda che però si cura con il giusto distacco di tutti. 
Syrio è intelligente, ma non tanto accademicamente quanto nella vita, la cosiddetta "intelligenza di strada" che si è costruita con il passare degli anni. 
In amicizia è quell'amica che non si lascia andare facilmente, è sempre moderata ed accuratamente equilibrata, ma a modo suo dimostra affetto e da lei si può sempre andare per un consiglio o per parlare. 
Di solito lei è quella delle chiacchierate notturne, quelle chiacchierate di quando si hanno più dubbi, paranoie, insicurezze, rimorsi, rimpianti, quando si sentono più forti la tristezza e il vuoto. 
Una dolcezza ruvida, la sua, la stessa di chi ucciderebbe per le persone a cui tiene e allo stesso tempo non esiterebbe a sacrificarsi. 
Allo stesso tempo, però, è abbastanza vendicativa se si subiscono torti gravi e la sua memoria di ferro trattiene anche ogni singola briciola di rancore. 
You don't mess with Syrio. 🙂

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Storia

vix. Sin dalla nascita, Syrio ha sempre saputo che non sarebbe mai stata al sicuro da nessuna parte.
I suoi genitori e sua zia -la sorella di sua madre- erano parte di una tribù Inuit, originari del Nord del continente Americano, ma avevano intrapreso una vita da nomadi a causa della vocazione particolare della zia Qanuk, una strega particolarmente portata per la magia delle carte.
Per vivere trovavano quasi sempre lavori casuali; artigiani, artisti o musicisti, e, ovviamente, la chiromante.
Qanuk, però, aveva una particolarità: quando la sua magia era in funzione, la sua pelle si copriva di meravigliose squame cangianti molto simili a quelle dei serpenti, ma il più bello dei serpenti.
Quando Syrio venne al mondo, non furono molto stupiti dal suo aspetto singolare, la zia lo aveva previsto, ma rimasero meravigliati: era così rara, così bella.
Nonostante ciò, il dono di quella magia ereditata dalla zia Qanuk si rivelò ben presto essere una maledizione: la sua pelle tigrata e i suoi capelli di fuoco erano visti dalla società come muostrosi, quasi satanici, da eliminare, e per questo la bambina fu costretta a cresccere nascosta.
Nonostante la Giamaica fosse la sua terra nativa, non la percepì mai come casa sua, aveva deciso da subito che nessun posto abitato da molti umani sarebbe stato "casa". 
Viaggiò per tutto il mondo; negli stati dell'Africa, dell'Asia, dell'Europa, arrivò persino in Oceania, fino a fermarsi apparentemente stabilmente sulle isole tropicali della Polinesia, più o meno nelle aree tahitiane, dove lei stessa si sentiva libera, finalmente a casa: le spiagge tropicali, le foreste verdi e selvagge, le montagne umide ricoperte di verde, il mare cristallino che li circondava, persino il villaggio di indigeni che li aveva riconosciuti erano entrati e si erano radicati nel suo cuore.
Sembrava idilliaco, era un piccolo paradiso terrestre di poche persone autosufficienti che vivevano in uno stato quasi primitivo, credevano in religioni politeiste, credevano nello Spirito della Natura e dire che fossero sorpresi quando videro arrivare Qanuk e Syrio sarebbe un eufemismo: esterrefatti, pensavano che fossero due delle loro Dee, inviate a loro dalla Natura per donare al luogo benessere e prosperità, e per quanto le due cercassero di spiegare, non erano prese sul serio.
Nelle sere sull'isola, Qanuk le insegnava la magia delle carte, ma la magia non si impara, con la magia ci si nasce e fu preso chiaro che quella di Syrio non era né quella delle carte né quella del fuoco; i suoi capelli non bruciavano, nonostante fossero fatti di fiamme.
Di solito all'isola non arrivavano mai dei visitatori, era un'isola dimenticata dal mondo e nascosta dal mare, ma nonostante ciò non passarono molti anni dal loro arrivo prima che si ritrovassero costretti  a spostarsi di nuovo: faceva caldo, nonostante fosse sera, e avevano appena festeggiato con gli abitanti del villaggio una delle loro cerimonie; avevano ballato e bevuto, avevano mangiato e i bambini avevano giocato tutti insieme, con il raro permesso di stare alzati fino a tardi. Era tradizione che durante queste feste i ragazzi maschi adolescenti e giovani adulti si sfidassero ad arrampicarsi sulle palme il più velocemente possibile, ma quella sera uno di loro funse da sentinella e diede l'allarme: una nave si stava avvicinando, e le navi non erano mai amiche degli indigni.
Loro andarono alle armi, presero bastoni e armi da caccia per difendere il territorio, ma non era il territorio che doveva essere difeso, loro cercavano le streghe.
 I genitori della bambina se lo aspettavano e Syrio capì solo dopo quello che era successo, perché all'epoca si era trovata all'improvviso su una barchetta di legno, stordita dal fumo, insieme alla zia Qanuk: i suoi genitori sapevano che l'unica che poteva proteggerla sarebbe stata lei, e avevano deciso insieme al villaggio di sacrificarsi affinché loro potessero vivere, affinché Syrio potesse vivere.
Quella notte non aveva avuto la forza di piangere, e mentre sua zia cantava delle canzoni antiche che conoscevano entrambe a memoria, la piccola era rimasta accasciata contro la barca, sfiorando la superficie del mare liscia come uno specchio e increspando il riflesso della luna nell'acqua, desiderando per una volta di essere normale.
Si ricorda ancora della faccia di sua zia, che la guardava meravigliata interrompendo di botto il canto: Syrio non aveva più le strisce di una tigre sulla pelle, non aveva più gli occhi felini, i suoi capelli non illuminavano più tutto intorno a sé; i suoi capelli erano lunghi e morbidi ricci castani, la pelle era scura come quella degli indigeni, gli occhi erano grandi e castani.
Non aveva solo sperato di diventare una bambina normale, lei era diventata una bambina normale.
Per il resto del viaggio, la giovane strega aveva imparato ad allenare la propria magia, fino a collezionare un'ampia gamma di geni da poter modificsre a suo piacimento, che le permisero finalmente di lavorare e aiutare la zia. Certo, fare la zingara non era il migliore dei lavori, ma ballava bene, dava spettacolo, riusciva ad apparire e scomparire in nuvole di fumo, cambiava forma tra un numero e l'altro, aveva imparato ad essere un'acrobata eccezionale e la sua forma "normale" era quella della bambina tahitiana che ormai era cresciuta ed era diventata una bellissima donna.
Di solito non si fermavano tanto tempo nello stesso posto, vivevano nel loro carro e dopo qualche giorno ripartivano insieme al loro asinello. Le notti erano tranquille, Syrio le passava a studiare le stelle e la luna, ad interrogarsi sul suo futuro: viaggiavano di notte per non incontrare ostacoli al confine dellemvqrie Nazioni, non avevano il minimo documento con loro, non avevano mai avuto abbastanza soldi per farli e no gli era mai interessato in quanto zingare, ma questo significava che avrebbero dovuto viaggiare clandestinamente per non avere problemi di legge.
Non erano tempi in cui i viandanti erano considerati un fardello per la popolazione, così come non erano tempi dove le guardie prendevano troppo sul serio il loro lavoro; ma erano tempi dove i popoli si conquistavano con le invasioni da popoli barbari e la magia era condannata dai governatori.
Collocate più o meno tra la Spagna e la Francia, Qanuk e Syrio conobbero la furia di quelle invasioni e videro la devastazione che collocavno: questa volta però erano sole, dovevano proteggersi a vicenda e non trovarono altra scelta che ricorrere alla magia.
Una tigre ed un serpente contro orde di uomini accecati dalla sete di potere, inutile dire che nonostante la magia, vennero catturate e imprigionate: quella fu l'ultima volta che, tra fiamme e grida disperate, Syrio riuscì a vedere sua zia.
Imprigionata, la sua punizione fu quella di vedersi sottoposta alla tortura della rimozione della propria pelle per po' essere lasciata a morire: fu la prima e ultima volta che Syrio sperò di morire per non dover sopportare ancora quel dolore che non poteva eesere immaginato neanche dalle menti più perverse.
La vendetta però era più forte e la animava come un fiume in piena; nonostante quel dolore disumano ricostruì pezzo per pezzo la sua pelle, fino a non provare più dolore e poter recuperare abbastanza forze da ricominciare ad allenare i propri poteri, e riuscì a scappare solo nel momento in cui raggiunse uno spessore spaventoso che le permise di passare attraverso le sbarre.
Decise da quel momento che sarebbe diventata la donna più bella che avesse mai visto, nessuno le avrebbe mai più tolto la libertà di vivere per il suo aspetto, e fu l'inizio della sua carriera di diva immortale.
Con il nome di Psiche, si fece conoscere come attrice, come cantante, come ballerina; divenne una stella per il pubblico in un'epoca in cui le dive ancora non erano riconosciute come cittadine comuni, ma lei riuscì comunque a rompere gli schemi.
In quegli anni decise di vivere la sua vita al massimo del lusso, tra feste eleganti e balli in maschera, ville sfarzose ed abiti pregiati, ma decise di ritirarsi dalle scene all'apice della sua carriera.
Leggende narrano che in quegli anni di ritiro vide tra le sue mani parecchi uomini, mettendo al mondo altrettanti figli, ma che incapace di essere una buona madre questi si erano allontanati da lei appena arrivati alla maggiore età, mentre lei continuava a vivere la sua vita senza sacrificare neanche una goccia del tempo che aveva, seguitando quella politica di libertà intima e privata.
La donna tenne sempre la bocca chiusa su queste dicerie, ma in cuore suo sapeva che non erano totalmente delle menzogne: aveva avuto più figli da diversi uomini, ma non sapeva moralmente fare la madre, era assente, era silenziosa e sulle sue, era presente fisicamente ed economicamente, ma non in affetto.  Non che fosse una cosa rara, in quel tempo, per cui non era da colpevolizzare: i figli crebbero bene, ma distaccati da lei, tanto che quando presero la loro strada, nessuno mancò all'altro.
Si sa che le streghe vivono molto a lungo, e quando lei fu sicura che chi l'aveva conosciuta come diva fosse in decomposizione, decise di ripresentarsi sulle scene,  ma questa volta come acrobata.
Decise di vendere tutte le sue ville, tranne una in Italia sul lago di Como, la più bella di tutte, dove torna qualche volta in estate, e fece domanda al Circo della Luna come contorsionista e trapezista, insieme all'ultima delle sue bambine, l'unica verso cui provava effettivamente qualcosa.
Non usava più i suoi poteri di mutaforme, se non in fare occasione, e si esibì per anni, finché durante uno spettacolo una delle tigri si era liberata e lei -che si stava esibendo- si vide costretta a mostrare la sua vera forma per calmare l'animale. Da quel momento, per evitare che si parlasse di lei come quella famosa strega che si credeva sparita ormai da tanto tempo, si ritirò definitivamente dalle scene e cambiò di nuovo aspetto e nome: conosciuta ora solo dagli artisti e dai lavoratori come Syrio, lavora come sarta dietro le quinte.

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Aspetto

xx. ✧˖*°࿐ Gene Tierney e Shalom Harlow.

Solo lei e il suo specchio conoscono l'aspetto con cui è nata: la pelle di una tigre coperta di cicatrici e gli occhi d'ambra incorniciati da capelli selvaggi e accesi come fiamme. Dopo le torture aveva cambiato il suo aspetto in quello di una bambolina perfetta: pelle color latte, occhi verdi, morbidi e meravigliosi boccoli castano chiaro.
Da quando si è ritirata dalle scene, preferisce invece utilizzare una figura che la fa sembrare più un vampiro che una strega; pelle bianchissima, occhi verde brillante e capelli nero pece. 
Quello che mantiene sempre sono gli occhi smeraldini e quello che sa è che nessuno dovrà mai sapere della sua vera forma. 

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Outfits

xi. ✧˖*°࿐ Vestaglie pregiate e vestiti lunghi, per mascherare le smagliature che ricordano la sua pelle tigrata.

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Curiosità

xii. 
-Fuma come una ciminiera qualsiasi cosa
-Sua figlia è come sua zia Qanuk, per quello se la tiene stretta
-Da quando ha potuto imparare, le piace leggere
-Ha insegnato a sua figlia ad essere un'acrobata perfetta quanto lei, anche se la bambina non ha mai avuto interesse particolare per l'arte circense
-Ha un asinello
-Ogni tanto si trasforma in un gatto nero quando vuole stare da sola
-L'unico dei figli con cui ha ancora contatti è Fàruk, il primo, che ogni tanto la informa circa gli altri attraverso accenni vaghi
-La figlia adesso è adulta

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Armi 

xiii. ✧˖*°࿐ Frusta
Fruste di qualsiasi tipo, erano la sua arte un tempo, la sua arma adesso.
Vede la frusta come un'estensione del suo braccio, una frusta viva che le ha lasciato sua nonna, un serpente sottile e velenosissimo, letale se morde e quando diventa oggetto, la accompagna sempre.

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Relazioni

xiv. ✧˖*°࿐ nessuna, ma è aperta ad ogni tipo di relazione!

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ikari1264 eccoti la mia bimba :)


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