OC #28: CHE LA FORTUNA SIA CON VOI ; Hunger Games
➳Nome
Delilah
Deriva dall'ebraico, il cui significato è "povera, misera", ma anche "delicata", "debole".
➳Cognome
Luthuli
Un semplice cognome africano.
➳Età
"Avevo solo undici anni, dodici non li avevo ancora compiuti"
13 anni.
➳Prestavolto
Tandi Fomukonog
➳Distretto
"Siamo poveri anche se il cibo non manca"
Undicesimo distretto.
Si occupano dell'agricoltura ed è fondamentale per la sopravvivenza di Capitol city, ma è estremamente povero: non possono infatti mangiare ciò che raccolgono, se non in casi particolari.
I loro panini sono a forma di mezzaluna.
➳I suoi pensieri verso il programma
Lo odia, da quando vi ha partecipato lo odia anche di più.
L'unica cosa positiva che ha potuto trovare è stata che, dopo esserne uscita vincitrice, ha ricevuto una buona somma.
Per il resto, li trova rivoltanti. Soprattutto nel veder saltare in aria tutti gli altri ragazzi.
➳Carattere
Delilah è sempre stata una bambina estremamente sveglia ed un'abile lavoratrice, che ha sempre preferito restare nell'ombra, obbedendo agli ordini senza mai ribellarsi.
Una bambina normale, a vederla così, ma lei preferisce definirsi un'osservatrice.
Delilah è una bambina scaltra, è sempre un passo avanti agli, sembra saperne sempre una più del diavolo.
Sempre attenta e con il cervello che schizza sempre alla velocità della luce, Delilah non si lascia mai bagnare il naso.
Enigmatica, saggia per la sua età, forte, cauta e intelligente, ha imparato a mantenere le distanze dalle altre persone, emotivamente parlando.
Non si è mai lamentata, né quando viveva in estrema povertà, né quando è stata scelta alla mietitura, né durante gli Hunger Games.
Delilah è nata in una famiglia di tre fratelli e i genitori, tutti poveri al punto di saltare intere giornate di pasti, soprattutto lei, suo fratello maggiore e i suoi genitori, così che a mangiare fossero i più piccoli. Inoltre, per mangiare, spesso dovevano lavorare ogni giorno, dall'alba alla sera tardi e quando i bambini ancora non lavoravano, lei e suo fratello spesso si immergevano nell'arte del furto.
Questo le ha forgiato una pazienza infinita, abilità nel passare inosservata e nell'escogitare nuovi piani per schivare le varie trappole.
Durante la mietitura non aveva fatto una piega: avrebbe compiuto dodici anni di lì a pochi giorni, ma era stata scelta, forse facendola la più giovane partecipante ai Giochi, ma lei aveva rifiutato che suo fratello si offrisse volontario, andando verso il suo destino.
Adesso, come mentore, opera in modo preciso e sottile, affina le doti dei tributi con un'eleganza che li contraddistingue sempre al moemnto di eliminare i tributi: mai una scena scomposta, mai violenza pura. Passano e portano via le vite degli altri tributi come delle ombre.
Nessuno, sotto il suo regime, ha ancora vinto i Giochi, ma lei spera sempre che sia l'anno buono. Spesso le giungono voci per cui i suoi ragazzi la amano, in quanto li aiuta sempre ad arrivare fino in fondo, tra gli ultimi a sopravvivere, ma nessuno osa mai dirglielo.
perché tutti sanno quanto soffre un mentore quando si vede i suoi protetti sottratti alla vita da un sistema troppo più potente di loro.
➳Orientamento sessuale
Delilah è ancora una bambina, non ha decisamente avuto tempo e testa per ragionarci su.
Deve ancora scoprirsi, sia nell'orientamento sessuale che su sé stessa in generale.
➳Come ha fatto a vincere gli Hunger Games?
Giocando d'astuzia e sfruttando le sue capacità.
Ha avuto la fortuna di essere piccola e magrolina, così da poter sgusciare ovunque come uno schizzo d'acqua.
Questo l'ha aiutata sia nell'affrontare l'assalto alla Cornucopia e ai vari festini.
Essendo un'osservatrice, aveva intuito lo schema di gioco della sua edizione e aveva memorizzato la pianta dell'arena spostandosi attraverso varie mimetizzazioni.
La pazienza e l'esperienza le avevano permesso di sopravvivere anche con scarse risorse, mentre la sua capacità nell'utilizzo della falce e le sue conoscenze del mondo naturale le avevano permesso di eliminare gli altri concorrenti senza mai essere vista o sentita, guadagnandosi -e confermando, dato il momento scelto per il design dei vestiti- la fama di Mietitrice.
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