Laila
Mi chiamo Laila Clark e vengo da un quartiere pericoloso di Los Angeles, chiamato "Order Lake".
Mia madre mi ebbe molto presto, aveva solo 16 anni e proveniva da una famiglia molto ricca; mio padre, invece, era un musicista squattrinato senza futuro. Lei era molto innamorata di lui, tanto che fu disposta a rinunciare a tutto il suo benessere pur di stare insieme.
Dopo avermi avuta, mio padre iniziò a cercare un lavoro per poter mantenere la famiglia e riuscì a comprare una casa per noi.
Fino all'età di 13 anni la mia vita era davvero serena e felice; ero contornata di amore da parte dei miei genitori che, oltre ad essere molto innamorati, non mi facevano mancare nulla.
Ero una ragazza modello, sempre sistemata e portavo a casa sempre ottimi risultati da scuola.
Questa felicità però fu messa a dura prova a seguito di un primo evento drammatico che colpì la mia famiglia duramente: la morte di mia madre, che dopo aver lottato per anni con un tumore, ci lasciò facendoci cadere nello sconforto più totale.
Mio padre fu dilaniato dal dolore e, trovandosi solo con una figlia in piena adolescenza da portare avanti, non riuscì a sostenere il peso della responsabilità.
Iniziò a bere, a tornare tardi la sera, lasciandomi sempre sola in casa. Non sapeva come gestire la cosa e l'unica cosa che riusciva a fare in un primo momento era andare a lavora, seppur di controvoglia.
La situazione peggiorò ulteriormente quando perse il lavoro, a causa della sua dipendenza dall'alcol. La sua famiglia dopo anni senza parlare con lui, iniziò ad avvicinarsi sempre più a noi cercando di dare una mano, ma lui non faceva altro che respingerli fino al punto di farli allontanare da noi.
Io da che ero una bimba allegra e spensierata iniziai ad incupirmi sempre più. Sfogavo la mia rabbia verso di lui ed il mondo intero comportandomi in modo ribelle e senza controllo. Per me stava diventando difficile gestire la situazione e tutto iniziò a precipitare quando a scuola incontrai una ragazza di nome Isabel.
Passavo le intere giornate a casa sua ed il pomeriggio uscivamo insieme, tornando tardi la sera; non me ne preoccupavo poiché sapevo che a casa non c'era nessuno ad aspettarmi e figurati se mio padre accennò a chiamarmi qualche volta vedendo che facevo tardi.
Una sera Isabel, durante le nostre uscite insieme, mi presentò alcuni suoi amici: Martin, Drake e Samuel. Il primo dei tre, Martin, faceva parte di una famiglia poco raccomandabile della mia zona e gli altri, che erano fratelli, facevano parte di una famiglia molto povera della zona.
Le giornate con loro per me, all'inizio, erano una boccata di aria fresca; si rideva, si scherzava e si parlava del più e del meno.
Isabel era molto innamorata di Martin e, anche se lui all'inizio non ricambiava, lei voleva sempre stare con lui, dicendo che prima o poi avrebbe ricambiato il sentimento e che bisognava avere pazienza. Ero felice in un primo momento, prima cosa perché avevo degli amici con cui svagarmi e secondo cosa erano gli unici che mi sapevano capire veramente.
Passavano i mesi e tutto stava andando per il meglio; avevo ricominciato a studiare ed ogni volta che tornavo a casa mi occupavo di lavare, stirare, cucinare per me e mio padre. Volevo prendermi cura di lui e speravo che prima o poi sarebbe uscito dal vortice in cui si era infilato dopo la morte della mamma.
Una sera, mentre ero alle prese con i piatti, mi arriva una chiamata di Isabel che entusiasta mi dice che Martin finalmente si era degnato di dichiararsi a lei e che avevano cominciato ad uscire insieme; io ero felice per lei, sapevo che era innamorata di lui da mesi ormai e non aspettava altro.
La sera seguente saremmo dovuti andare ad una festa insieme. Quella sera ero veramente stanca e decisi di restare a casa per una volta; poi vedevo che mio padre aveva bisogno di me e così quella sera alla festa ci andarono solo Isabel, Martin e gli altri due ragazzi del nostro gruppo.
Erano le 2 del mattino ed io stavo beatamente dormendo nel mio letto, quando ad un tratto il mio cellulare iniziò a squillare ininterrottamente. Era Isabel. Risposi con voce assonnata pensando che avesse sbagliato a chiamare. Dall'altro lato la sua voce era strana, molto confusa, ripeteva della gradi disconnesse tra loro e mi accorsi subito che aveva bevuto.
Quella sera ero davvero arrabbiata con lei, come poteva comportarsi in quel modo? Cosa le aveva fatto Martin?
Meredith93
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