L'incontro


La sveglia suona incessantemente, cerco di spegnerla ma con la mano la faccio cadere a terra. È proprio ora di alzarmi!.
Sono le 7:45 del mattino ed io devo essere in ufficio alle 9 in punto.
Mi chiamo Melissa Grendel e sono una giornalista della "Attualead", una rivista molto nota a Los Angeles; in particolar modo mi occupo della rubrica "Woman's voice" incentrata sulle donne e le loro storie.
Lavoro in questa azienda da quasi un anno e sto scrivendo un nuovo articolo sulle donne, dal titolo: "Quello che le donne non dicono"; sono in alto mare ed oggi ho deciso di andare un po' in giro ad intervistare le ragazze della città.

Mi alzo con molta fatica dal letto e barcollando riesco a raggiungere il bagno. Su una sedia è poggiato il mio tailleur nero con le scarpe abbinate sotto di essa, prendo tutto velocemente, un quarto d'ora e sono pronta.
Come al solito la colazione è una cosa che esula dal mio vocabolario!. Non ci faccio caso ed esco frettolosamente dal mio appartamento per raggiungere il garage, per poi finalmente prendere la macchina ed andare a lavoro.

Il traffico di Los Angeles mi inghiotte in un secondo e dopo mezz'ora di traffico raggiungo il mio ufficio.
<< Melissa buongiorno!>>. La vocina squillante della mia collega Asia risuona per tutto l'atrio, non capisco perché questa ragazza già di prima mattina è così energica; Io di la mattina sono come un bradipo e non riesco a riprendermi prima di un'ora.
Rispondo con voce flebile: << buongiorno a te Asia!>>, lei continua il discorso, anche se nota che sono poco collaborativa: <<attiva come sempre vedo!>> ed io: <<di prima mattina sei l'unica così vitale eh!>>. Sorridiamo.
Apro la porta del mio ufficio e dopo aver raccolto il mio taccuino, una penna ed aver preso un caffè parto alla volta della città per cercare qualche storia da raccontare per il mio nuovo articolo.

Mi trovo in centro, davanti a me una miriade di persone che con passo frettoloso si aggira per i negozi della città.
Mi avvicino lentamente ad un bar e, dopo essermi avvicinata al bancone, ordino un cappuccino ed un cornetto. Dopo aver ordinato mi siedo ad un tavolo libero aspettando la mia colazione, che puntualmente arriva.

D'un tratto una ragazza attira la mia attenzione; se ne sta tutta sola con delle auricolari bianche alle orecchie e con lo sguardo preso da altri pensieri.
Mi avvicino a lei con discrezione e provo a parlargli.
<<Ciao! Sono Melissa e sono una giornalista della "Attualead". Sto scrivendo un articolo sulle donne. Posso farti qualche domanda?>>. La ragazza alza timidamente lo sguardo e con una voce dolce risponde: <<buongiorno a lei!, si certamente mi dica>>, continuo dicendo: <<l'articolo è incentrato su un tema molto particolare, la donna ed il suo rapporto con il mondo>>. La ragazza si incupisce per un istante poi risponde: <<mi creda signorina Melissa, sta chiedendo alla persona sbagliata. Il mio rapporto con il mondo è pessimo e la mia vita è veramente incasinata, specialmente se si tratta di rapporti con gli uomini! Mi passi il termine... sono veramente degli "stronzi">> alzandosi la manica della maglietta mi mostra dei segni inequivocabili sul suo corpo.
Io rimango per un attimo in silenzio, poi la ragazza prende un foglietto e scrive qualcosa su di esso; si alza e, quando sta per andarsene accennando ad un saluto, mi lascia il foglietto con su scritto il suo numero di telefono.  Mi saluta e se ne va velocemente.
Rimango seduta al tavolo con un mix di emozioni dentro: amarezza e curiosità.

La mattinata passa così tra un intervista e l'altra; la mia mente però è tempestata da domande che portano sempre a quel nome impresso sul foglietto, un nome molto particolare che non avevo mai sentito prima, "Laila".

Rientro nel mio ufficio, saluto la mia collega Asia che rovista tra alcuni documenti seduta alla sua postazione e mi reco nell'ufficio del mio capo che voleva parlarmi. Il mio capo è una donna ed il suo nome è Keelin James.
Entro nel suo ufficio. <<Buonasera, signorina Keelin, sono da poco rientrata da una giornata intesa e mi hanno detto che voleva parlarmi!>> la signorina James alza il suo sguardo da un articolo che stava visionando e mi risponde con tono autoritario: <<Buonasera signorina Grendel! Sto ancora aspettando il suo articolo dell'anno! >> ed io con un velo di imbarazzo dico << certo! Oggi ho incontrato una ragazza e penso che sia la persona giusta per il mio nuovo articolo! Sono certa che non resterà delusa da me!>>, lei mi guarda con aria minacciosa e mi risponde: <<lo spero! Lo spero!>> e continua dicendo: <<voglio un lavoro fatto bene mi raccomando!, Ora può andare!>> annuisco e, dopo averla salutata, mi reco alla mia scrivania.

Dopo essermi seduta visiono il materiale che avevo raccolto durante la giornata, decido di prendere coraggio e chiamare quel numero.
Il telefono fa qualche squillo, dopodiché una vocina risponde con un timido "pronto!"; riconosco subito la sua voce e rispondo: <<pronto signorina Laila, sono Melissa, la giornalista che ha incontrato oggi al bar! Sarei molto interessata a sentire la sua storia, posso fissare un appuntamento con lei per un'intervista?>> la persona dall'altro lato del telefono si ammutolisce per qualche secondo, poi risponde: <<mmmh, non so se le piacerà molto quello che ho da dire! Ma certo!>>; continuo la conversazione proponendo di vederci l'indomani e la ragazza accetta.
Chissà cosa voleva dire con quella frase! Il giorno dopo sicuramente l'avrei scoperto.

Meredith93

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