3.Manuel
Mi sveglio stanchissimo e anche oggi la mia camera è vuota.Non c’è nessuno,forse stanno scomparendo.
Mi alzo e mi metto la mia solita tuta.Ieri sera ho fatto lo zaino così sono già pronto e posso fare tutto con calma.
Mi sistemo un minimo i capelli,non posso andare in giro come se fossi appena uscito da una maratona.Esco dal bagno e scendo le scale.
Mia madre è in cucina e sta preparando come sempre la colazione,non ha apparecchiato il terzo posto…
“Oh Manuel!Buongiorno”
“Ciao mamma”
“Come è andata con Abbie ieri sera?Non mi hai detto nulla”
“Tutto bene,siamo andati a prendere il gelato”
“Che bello,lei è veramente una brava ragazza,ho conosciuto suo padre e sono davvero delle persone preziose.Hai fatto bene a fartela amica”
“E’ simpatica e in più dovendo aiutarla col programma posso conoscerla meglio”
“Spero che impariate a conoscervi ”
Mia mamma è sempre stata molto sognatrice e credo che tutt’ora si stia immaginando il mio futuro con Abbie,anche se non è male come immagine.
“Ti abbandonerà come tutti”
“Fai solo pena,ecco perché è qui con te”
“Non vuole la tua amicizia,è solo gentile”
“Pensi davvero di poter piacere a qualcuno?”
I bei pensieri sono sempre devastati da queste voci.Da quando mia sorella è scomparsa non se ne vanno mai,sono sempre presenti per rovinarmi la giornata.Mangio la torta della vicina e poi saluto mia madre.Prendo lo zaino ed esco.
Sotto al portico trovo Abbie seduta e mi stupisce vederla lì.Non me lo immaginavo…
“Ciao Manu,ho pensato di aspettarti per andare a scuola,ti dispiace?”
“Ciao Abbie,possiamo andare assieme se vuoi”
“Va bene”
Ci incamminiamo per i vialetto di cemento.E’ piuttosto stretto e siamo costretti a stare piuttosto vicini.Noto solo ora che i suoi capelli marroni hanno alcune ciocche più chiare e che si veste diversamente dalle altre ragazze.Le femmine in classe da me si mettono tutte i top e i jeans così stretti che non so come fanno a muoversi.Lei invece è molto più tomboy come stile,questa sua diversità è bellissima ai miei occhi.
Arriviamo all0entrata della scuola e ci fermiamo nel bar dentro al cancello.Molti studenti spesso ci si fermano perchè è riservato ad alunni e professori.Siamo arrivati molto presto,perciò riusciamo a prendere posto in uno dei tavolini laterali.Abbie non era mai venuta qui e noto che è molto stupita.
“Avete un bar tutto per voi?”Mi chiede
“Si,ci possiamo andare noi e gli insegnanti”
“E’ un bar privato a tutti gli effetti”
“Si,hai ragione”
“Hai studiato per la verifica di geometria?”Mi chiede
“Si,spero di andare bene”
“Vedrai che ce la fai,poi comunque si può recuperare”non so perchè,ma quelle parole mi fanno stare meglio.Le ho già sentite da tantissime persone ma non mi avevano mai scosso,invece sentirle uscire dalla sua bocca mi crea confusione.
Vedo che lei continua ad attorcigliarsi i capelli attorno all’indice,glielo ho già visto fare durante le verifiche…credo la rilassi.
“Oggi pomeriggio vuoi continuare con il programma?”Chiedo io per spezzare la
tensione che si è creata.
“Si,non posso rimanere così indietro”
“Va bene,facciamo come ieri?”
“Si”
Ci alziamo,io vado a pagare e noto che lei mi sorride quando scopre che non mi deve niente.Usciamo e come sempre quel rompiscatole di Samir è nei paraggi.Ma non ce l’ha una vita?
“Abbie!Ciao”Saluta lei e mi ignora,come sempre.
“Ciao Samir”
“Esci con questo sfigato ancora?”Le chiede come se io non fossi lì.
“E’ mio amico”sottolinea molto la parola amico e mi viene un sorriso spontaneo….qualcuno mi ha chiamato amico…
“Amico?Ti fai come amico un finto problematico?Si vede che sta benissimo e che vuole solo fare scena”lui sempre convinto di saper tutto?Ma lui che sa se io sto bene o male?Come può solo immaginarlo?
“Samir dovresti stare solo zitto,almeno lui mi sta accanto per quello che sono dentro”mi sta difendendo…
“Non è mica colpa mia se sei asociale e non parli con le persone,io ti parlo perchè sei bella,non ti conosco”
Lei mi prende la mano e mi trascina via.Noto che Samir mi guarda e capisco che è geloso,ecco perchè viene sempre a parlare quando siamo assieme.Lui vorrebbe che Abbie stesse con lui.
“Antipatico e arrogante,ecco cosa è lui”
“E pensa che tu lo conosci da un giorno!Io lo sopporto da quando sono piccolo”
“Ti ha sempre trattato così?”Mi chiede
“Si”
“Non capisce nulla”
Entriamo in classe e ci mettiamo nei due banchi dietro a tutti.Vedo che lei sta cercando qualcosa e che sembra partircolarmente preoccupata,poi capisco.
“Non hai il foglio protocollo?”Chiedo,se lo dimenticano sempre tutti.
“Mi ricordo di averlo messo stamattina,ma non lo trovo più”mi dice
“Te ne presto uno io”dico
“Grazie”prendo fuori il mio blocco di fogli a quadretti e gliene passo alcuni da tenere sotto aol banco per le prossime verifiche.
I nostri compagni entrano in classe e come sempre mi guardano male.Credo siano stupiti del fatto che vado d’accordo con qualcuno.Gelosi?
Il prof Mantra entra e ci guarda tutti.Separa alcuni banchi tranne il nostro.
“Bene ragazzi,oggi abbiamo la prima verifica di geometria dell’anno,non abbiate frett,usate tutte le due ore a disposizione e controllate bene di aver fatto bene gli esercizi”
Il prof passa tra i banchi a consegnare le verifiche e quando arriva da me,mi da una pacca sulla spalla e mi dice: “So che ce la fai”.
Il prof Mantra mi aiuterà sempre,lo so.E’ uno dei pochi che mi incoraggia er non mi lascia indietro.
Scrivo il nome e inizio a leggere la verifica…so tutto.Riesco a farli tutti anche senza scriverli.Prendo la mia penna ma quando mi giro noto che Abbie sta fissando il foglio,bianco.
Prendo un bigliettino e scrivo: cosa c’è che non va?
Poi glielo passo.Lei apre il foglietto e scrive qualcosa,poi me lo passa di nuovo.
Non riesco a leggere,mi si confondono le lettere…è troppo difficile
Sapevo fosse dislessica,ma non così tanto da non riuscir a leggere una verifica.Ora che ci guardo, le scritte sono molto piccole e fitte,faccio fatica a leggerle con gli occhiali.
Le scrivo di nuovo: devi dirlo al prof,lui non lo sa
Passo il biglietto e poco dopo mi ritorna indietro.
Non ci riesco,puoi farlo tu?
Mi giro verso di lei e annuisco.Alzo la mano e il prof arriva subito.Gli chiedo di parlare in privato e usciamo dalla classe.
“Dimmi Manuel”mi dice serio
“Non riguarda me,ma Abbie,lei è timida e ha chiesto a me di riferirle una cosa”
“Mi avevano detto che era estremamente timida,ma non così tanto”
“Abbie non riesce a leggere la verifica,le si confondono le lettere”
“E’ DSA?”Chiede il prof
“Da quello che so si”rispondo io
“Bene,allora lei non può fare la verifica perchè non ne avevo pronta una per lei”
“Non può fare la fotocopia di quella di Mirko?Anche lui è DSA”
“Si,hai ragione!Bravo Manuel,bene vado a fare la fotocopia,torna pure dentro te”ù
“Grazie prof”
“Grazie a te per avermelo detto Manuel”
Il prof corre verso la stampante e io torno in classe.Tutti sono concentrati sulla verifica e io passo inosservato.Mi siedo nel mio posto e Abbie mi guarda.
“Cosa ha detto?”Mi sussurra
“Ti fa la fotocopia di quella di Mirko,pure lui è DSA”sussurro
“Grazie”stavolta usa il labiale
“Prego”
Il prof entra e consegna la verifica ad Abbie.Vedo che lei finalmente inizia a scrivere e riesce a leggere.Io però inizio a dubitare.
“Anche questa volta non ce la fai”
“Non sai nulla”
“Prenderai due”
“Fallito”
Le voci si ripresentano e provo a usare i trucchi della mia psicologa,pensieri felici.Inizio a pensare alle vacanze di famiglia,alle cose belle che facevano quando eravamo tutti e quattro assieme.Riesco a farle smettere.
Finite le due ore consegno la verifica e spero almeno in un sei.Vorrei solo una sufficienza per portare la media più in alto.
Abbie mi raggiunge fuori dalla classe e sorride.Direi che è andata bene alla fine per lei.
“Andiamo a prendere qualcosa dal fast food qui vicino?”Chiedo
“Va bene”
Camminiamo vicino e sento una sensazione diversa dal solito.Sono sempre stato gentile con tutti,ma fare qualcosa per lei mi rende ancora più fiero di me.Non è che lei mi sta cambiando?
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