9 - TELEFONARE PUO' AIUTARE O FARE INCAZZARE ...


La telefonata aveva lasciato Sachiko interdetta, non che normalmente Naoya fosse più gentile, ma c'era qualcosa di diverso, qualcosa che non le tornava.
Primo fra tutti: da quando in qua Naoya accettava di prendersi cura di qualcosa non suo? E comunque non certo un gattino, non ce lo vedeva proprio.
Ma non era solo quello, aveva avuto una strana sensazione, era come se non fosse solo...

Era da qualche giorno che Naoya gli sembrava diverso, ad una prima occhiata era sempre lui, ma per lei che lo osservava ormai da anni, da molto prima di diventare la sua ragazza, poteva dire con certezza che era più distratto, ma anche più vitale, come se qualcosa attirasse la sua attenzione.
Sachiko fu assalita da un terribile dubbio: Naoya aveva un'altra?

Aveva bisogno di parlarne con qualcuno per confermare o smentire il suo timore.




Quando Akira uscì dall'appartamento di Naoya era ormai tardo pomeriggio, se avesse dato ascolto ai propri desideri sarebbe rimasto ancora per continuare a fare sesso fino ad essere esausto, ma non poteva e non voleva dare così tanto spazio a quella assurda attrazione, doveva mettergli un limite se non voleva venirne travolto.

Naoya aveva già invaso i suoi pensieri e i suoi desideri, aveva saltato delle lezioni e il suo lavoro per dare libero sfogo a quella assurda lussuria.
Se non voleva perdere il controllo della propria vita, doveva porre dei freni alla propria libidine.
Non sapeva perché con Naoya stesse provando qualcosa di così forte.
Aveva avuto diverse ragazze e molte storie di una notte, ma nessuna l'aveva coinvolto così profondamente da diventare la priorità del momento.
Quando si ritrovava Naoya davanti l'unica cosa che diventava importante era il sesso.
La lussuria prendeva il sopravvento e prendevano vita desideri e voglie che voleva soddisfare ad ogni costo ...

Non aveva chiesto a Naoya nessun passaggio per ritornare a casa perché aveva preferito prendere la metro, avrebbe avuto tempo per riprendere lucidità e allontanarlo almeno momentaneamente dalla propria mente.
Inoltre doveva assolutamente passare da Haru per farsi dare gli appunti delle lezioni che aveva saltato e doveva trovare una scusa attendibile se non voleva farsi scoprire.
Incredibilmente l'amico lo capiva sempre al volo e questa volta non voleva assolutamente fosse così.
Era certo che se avesse scoperto quella strana attrazione e le sue ultime azioni, non lo avrebbe giudicato, infondo era anche lui attratto dai ragazzi, ma Akira non voleva assolutamente che qualcuno ne venisse a conoscenza, perché era come rendere quello che stavano facendo dannatamente reale.




Dopo che Akira se ne fu andato Naoya cercò di rimettersi a studiare, ma senza riuscirci.
Ogni angolo della casa gli ricordava quello che avevano appena fatto, non avrebbe più potuto sedersi sul divano o mettersi al tavolo senza pensare al biondi che lo scopava senza tregua.
Gli sembrava di sentire ancora l'odore di sesso e soprattutto l'odore di Akira nell'aria.

Il dolore al fondoschiena contribuiva a rendere reali le immagini che affollavano la sua mente.
Se avesse dato libero sfogo ai propri desideri non gli avrebbe permesso di andarsene, ma avrebbe ribaltato le posizioni scopandolo per ore, anche a costo di obbligarlo.
Fortunatamente la sua mente era riuscita a riemergere da quel mare di lussuria e gli aveva suggerito che era meglio lasciarlo andare per non impazzire ...

Come aveva fatto Akira ad entrargli così nella pelle? 

Lui che non lasciava avvicinare mai nessuno, nemmeno la propria famiglia, si era fatto ammaliare da un ragazzo a tal punto da permettergli di possederlo.
In più si era lasciato coinvolgere nei suoi giochi erotici rischiando di farsi scoprire da Sachiko.
Akira era pericoloso, ma lo attirava troppo per riuscire a rinunciarci ...
Non si era mai sentito così vivo in vita sua.
Niente lo aveva coinvolto e interessato prima di incontrare lui, un ragazzo bellissimo, ma casinista e spericolato, un vero idiota!




Sachiko non riuscì ad attendere di vedere Rika di persona, decise di chiamare l'amica perché sentiva il bisogno impellente di parlare con qualcuno.
Dopo i saluti e dopo che Rika le ebbe raccontato della sua serata in discoteca e soprattutto del ragazzo moro che, quella mattina al bar, aveva attirato la sua attenzione, arrivò la domanda che Sachiko attendeva
"Basta parlare di me... dimmi, a te com'è andata oggi?"
Sachiko fece un pausa per far capire a Rika che la cosa era seria e che richiedeva la sua massima attenzione.
"Non lo so..."
L'amica capì subito quale fosse il problema "Cos'è successo? Hai litigato con Naoya?"
Sachiko cercò di far capire i propri dubbi "No, però da un paio di giorni mi sembra distante, freddo, come se avesse altro per la testa ..."
Rika si lasciò sfuggire un sospiro "Stiamo parlando del gelido Naoya Ishikawa, non ci vedo niente di strano. Quando hai accettato di diventare la sua fidanzata sapevi a cosa andavi incontro. E sinceramente non mi sembra un prezzo troppo alto per avere nel proprio letto il ragazzo più figo di tutto il Giappone!"
Sachiko sbuffò quante volte avevano già fatto quel discorso? Ma questa volta era diverso, lei se lo sentiva
"Questa volta è diverso ... c'è qualcos'altro. Ho paura che abbia trovato un'altra. Oggi l'ho chiamato e mi è sembrato strano. Mi ha anche detto che stava accudendo il gattino di suo fratello..."
Rika non riuscì a trattenere una risata "Pensi che ti tradisca solo perché aveva in casa un gatto? Secondo me scopate troppo poco."
L'amica stava per ribattere, ma doveva ammettere in effetti che era parecchio tempo che non facevano sesso... che fosse solo frustrazione la sua? Si sentiva così insicura a causa della scarsa intimità fra loro?
Naoya sembrava sempre non avere voglia, forse doveva essere lei a stuzzicarlo oppure a farlo ingelosire. La gelosia poteva essere la scintilla della passione.

La voce di Rika la distolse dai suoi pensieri "Comunque se hai qualche dubbio potresti chiedere a Shiba. È suo amico e ha un debole per te. Se Naoya si vede con un'altra lui potrebbe saperlo e non perderà l'occasione per dirtelo"
Sachiko si sentì risollevata, adesso sapeva cosa doveva fare, aveva due piani d'azione "Grazie Rika. Sei un'amica."
"Prego e comunque tu lo sai, non te l'ho mai nascosto, appena molli quello strafigo io mi ci butto a capofitto!"
Sachiko rise "Sì, ma non ci sperare troppo"



Akira, appena salito in metropolitana, prese il cellulare per chiamare Haru e sentire se poteva passare da lui. L'amico conviveva con un ragazzo estremamente geloso che non lo vedeva di buon occhio.

Con sua sorpresa trovò sul cellulare diverse chiamate perse proprio di Haru e un messaggio.
"Ho mandato a fanculo quel pezzo di merda! Mi serve un posto per un paio di giorni..."
Akira sorrise, era sempre così Haru non riusciva ad andare d'accordo con nessuno a parte lui. Quando la passione travolgente dei primi tempi si attenuava non riusciva a resistere e rompeva sempre.

Sarebbe successo anche a lui e Naoya?
Era proprio un idiota... che accidenti andava a pensare?
Loro non stavano insieme, fra loro c'era solo sesso! E quando quella attrazione folle si fosse placata e la loro lussuria fosse stata soddisfatta di quello che avevano sperimentato, sarebbero sicuramente rinsaviti e... amici come prima... che poi amici non lo erano mai stati...

Rispose al messaggio "Puoi stare da me. È anche casa tua". Dopo averlo inviato, il pensiero gli volò a Naoya e al fatto di non avere più la casa libera, ma non poteva dire di no ad un amico.
C'erano tanti posti dove poter fare sesso... si diede dell'assatanato, possibile che non pensasse ad altro?

Quando fu davanti al proprio appartamento vide Haru arrivare proprio in quel momento.
"Ciao Hachan."
Haru storse il naso per il nomignolo, ma non disse niente.
Akira cercò le chiavi in tasca, ma non le trovò, dovevano essergli cadute da Naoya.
Fortuna che Haru aveva la propria copia, visto che inizialmente avevano deciso di essere coinquilini, prima del precedente ragazzo e fino al prossimo...
Haru sbuffò impaziente e aprì con la propria chiave.

Una volta dentro Akira evitò di chiedere spiegazioni, tanto avrebbe ricevuto in risposta solo una serie interminabile di insulti rivolti all'ex. La sua faccia infuriata parlava da sola.
Mentre pensava ad un argomento sicuro con cui chiacchierare fu anticipato da Haru.
"Perché oggi non eri a lezione?"
Akira cercò di trovare una scusa attendibile "Dovevo fare delle commissioni per Ryoma"
Haru assottigliò lo sguardo "Non dirmi stronzate. Sono già abbastanza incazzato."
Il biondo cercò di sembrare offeso "Perché dovrei mentirti?"
"Dimmelo tu ... Ryoma mi ha detto di non averti visto."
Perché non ci aveva pensato? Sicuramente quando l'amico non l'aveva visto a lezione e lui non gli aveva risposto al cellulare, lo aveva cercato dal sensei.
E adesso cosa poteva dire? Era tardi per dire che era stato poco bene ...
"E va bene ... non ne avevo voglia."
Haru lo guardò dubbioso "È un po' che ti comporti stranamente, se non mi vuoi dire cosa hai fatto... non insisto, però non farmi passare da scemo."
Akira si portò una mano dietro la testa, in un gesto che faceva fin da piccolo quando era in imbarazzo, cercò di cambiare argomento e seppur si era ripromesso di non chiedergli nulla del suo ragazzo, poteva essere l'argomento giusto per sviare l'attenzione da quel terreno pericoloso. "Tu cosa mi dici? Perché tu e Kimi avete litigato?"
Haru gli rivolse uno strano sguardo per fargli capire che non apprezzava quel tentativo di far cadere il discorso precedente, però decise di rispondere "Non abbiamo litigato, l'ho mollato senza possibilità di riconciliazione. Il motivo? Molto semplice: un imbecille troppo geloso e troppo serio, e soprattutto troppo invadente. Voleva conoscere i miei! Per chi mi ha preso per una damigella da sposare? Doveva limitarsi a scoparmi e usare quella boccaccia solo per farmi una pompa.
Ultimamente non sapeva più nemmeno soddisfarmi quella checca impotente, mi faccio fottere dagli uomini perché odio quelle smancerie da donnicciole! Mi viene il voltastomaco solo a pensarci."
Akira non riuscì a trattenere una risata "Ok, mentre tu sistemi la tua roba io vado a farmi una doccia"
Sapeva quanto Haru fosse sensibile alla parola famiglia, non era in buoni rapporti con suo padre.
L'amico sbuffò "Non credere che facendomi tornare in mente quel deficiente mi sia dimenticato del tuo tentativo di mentirmi..."
Akira fece finta di non sentire e si diresse in bagno, dopo sarebbe tornato da Naoya per recuperare le sue chiavi.
Sorrise a quel pensiero, forse ci scappava anche un extra...




Naoya andò in cucina per prepararsi un caffè.
Mentre lo sorseggiava seduto sul divano, perché grazie a Akira la sedia era ancora troppo scomoda, notò per terra un piccolo mazzo di chiavi con un ciondolo a forma di rana.
Lo raccolse e sorrise, poteva essere solo di quel cretino.
Se non l'aveva chiamato forse non gli erano ancora servite o era talmente idiota da non arrivare a pensare di averle perse da lui.
Si rigirò le chiavi in mano e pensò a cosa fare. Poteva lasciarlo nel dubbio oppure avvisarlo e ricavarci qualcosa.
Poteva dargliele in cambio di un bel lavoretto... e comunque, sarebbe dovuto tornare lì a riprendersele... sentiva già l'eccitazione al pensiero che adesso toccava a lui fotterlo...
Prese il cellulare e compose il numero.



Haru era seduto sul divano quando sentì suonare il cellulare di Akira, appoggiato sul tavolinetto, lo guardò e il nome che vi lesse "Neko Noya" gli fece tornare in mente la conversazione fatta al bar qualche tempo prima.
Qualcosa gli diceva che quel ragazzo poteva essere in parte responsabile delle stranezze di Akira, gli raccontava sempre tutto e invece di Naoya non gli aveva detto assolutamente niente dopo quel giorno.
Se sul cellulare aveva salvato il suo nome con quello strano appellativo era più di un semplice conoscente.
Decise di rispondere per vendicarsi, perchè aveva cercato di rifilargli una bugia.
Accettò la chiamata e attese.

"Baka quanto ci metti a rispondere?"
Haru sentendo quella confidenza divenne curioso, voleva capire cosa c'era sotto
"Akichan in questo momento non può rispondere, è sotto la doccia"
Naoya rimase sorpreso, chi diavolo era?
"E tu chi sei?"
"Perché dovrei dirtelo? Sei forse la sua fidanzata o la sua mamma?"

Il moro sentì la rabbia assalirlo, chi si credeva di essere questo stronzo?

"Ascolta stronzo hai risposto a un cellulare non tuo"
Haru sorrise di fronte alla collera dell'altro "A lui non dispiace, non preoccuparti... adesso dimmi cosa vuoi"
Naoya sentì la gelosia mischiarsi alla rabbia cos'era tutta quella confidenza? Akira si scopava anche quell'imbecille?
"Le sue chiavi sono da me, se le rivuole deve venirsele a riprendere"
Poi gli chiuse il telefono in faccia.

Aveva pensato di non dirgli niente, ma se davvero era uno con cui Akira faceva sesso, aveva voluto fargli sapere che era stato da lui. Se così invece non fosse stato, non avrebbe pensato male solo per quella piccola frase.
Adesso stava a Akira spiegargli perché aveva perso le sue chiavi a casa di un altro ragazzo.


Un particolare che non aveva considerato prima gli balenò in mente, Akira stava facendo la doccia, ma dove?
Era a casa di quel ragazzo odioso? Oppure aveva semplicemente un'altra copia di chiavi? In quel caso era lui ad essere da Akira...
Perché era così importante sapere che rapporto c'era fra il biondo e quel ragazzo? In fondo loro scopavano solo, non erano certo fidanzati ...
Sentì un brivido percorrergli la schiena a quella parola, lui di fidanzata o meglio di pseudo fidanzata ne aveva una ed era già troppo.
Avrebbe dovuto trovare il modo di liberarsi anche di lei...

La cosa che gli dava fastidio era la possibilità di essere stato ingannato. Akira gli aveva detto che anche per lui era la prima volta con un ragazzo, gli aveva mentito solo per scoparselo?
Lui non si faceva prendere in giro ...
Avrebbe atteso fino alla sera, se Akira non si fosse fatto vivo per riavere le chiavi sarebbe andato lui a casa sua per avere un chiarimento.



Dopo essersi fatto la doccia e essersi rivestito Akira andò a recuperare il suo cellulare per chiamare Naoya e chiedergli delle sue chiavi, ma fu fermato dalle parole di Haru.
"Prima ho risposto al tuo cel, perché non se la finiva di squillare."
Akira lo guardò interrogativo
"Un ragazzo ha detto che hai lasciato le chiavi da lui e che se le vuoi devi andare a riprenderle."
Akira non sapeva se infuriarsi perché Haru aveva risposto per lui o preoccuparsi per quello che potevano essersi detti.
Haru vedendo che l'amico non diceva niente decise di stuzzicarlo un po' "Sembrava piuttosto infuriato per il fatto che avessi risposto io..."
Akira non sapeva cosa dire così si limitò a un semplice "E' sempre infuriato"
Haru lo guardò poco convinto "Sei sicuro di non nascondermi niente? A me sembrava una scenata di gelosia, se sei passato dalla mia parte a me fa solo piacere. Lo sai che una botta da te me la faccio dare più che volentieri..."
Lo sapeva bene, più di una volta Haru gli aveva detto che fisicamente lui era il suo ideale di ragazzo e gli aveva proposto una scopata senza altre implicazioni, anche solo per curiosità. Akira gli aveva sempre risposto che preferiva le ragazze. 

Cosa avrebbe pensato sapendo quello che aveva fatto con Naoya? 

Conoscendolo si sarebbe fatto nuovamente avanti con la sua proposta con maggiore insistenza senza dargli la possibilità di rifiutare.

Akira si mosse a disagio "Che accidenti dici? E' solo un amico. Guardiamo insieme le partite di calcio europeo niente di più. A me piacciono le ragazze dovresti saperlo"
Era la prima volta che mentiva a Haru anche se quella non era del tutto una bugia.
"Sì me lo hai dimostrato più di una volta ..."  Il biondo si era sempre vantato delle sue avventure amorose "Comunque a me sembrava più un fidanzato geloso che un amico."


Akira non rispose, prese le chiavi della macchina e si avviò alla porta "Vado a riprenderle"
Non voleva continuare quella discussione scomoda e poi voleva sapere dal moro che cosa si erano detti.
Salì in macchina e mandò un messaggio a Naoya "Sarò da te fra poco" in risposta gli arrivò un semplice "Ok"



Dopo aver ricevuto il messaggio Naoya iniziò a pensare a come doveva affrontare Akira, se doveva fare finta di niente oppure pretendere una spiegazione.
Più ci pensava, più sentiva la rabbia assalirlo.
Quel ragazzo non gli era sembrato un semplice amico, era troppo in confidenza, aveva risposto al suo cellulare, lo aveva chiamato con quel nomignolo, Akira si stava facendo la doccia, non poteva aspettare che se ne andasse?
Se quel baka lo aveva ingannato, l'avrebbe pagata molto cara e lui sapeva come farlo parlare...
Si toccò il morso sulla spalla che ancora gli faceva male, quello non era niente in confronto a ciò che gli avrebbe fatto lui se gli aveva mentito ...




Sachiko era troppo in ansia, così decise di chiamare subito Shiba.
"Sachikochan che piacere"
"Ciao Shiba scusa se ti disturbo"
"Vorrei mi disturbassi più spesso"
Sachiko rise "Non scherzare"
Shiba sapeva già che si trattava di Naoya, la ragazza non lo aveva mai chiamato per un motivo diverso "Dimmi pure"
"Ultimamente Naoya ti è sembrato strano?"
Appunto ... era indeciso se dirle la verità oppure no. Optò per prendere tempo per vedere se poteva volgere la situazione a proprio vantaggio
"Non particolarmente, perché? E' successo qualcosa?"
La ragazza sospirò era stato un buco nell'acqua?
"No, è solo che mi sembra si comporti in modo un po' diverso, più distaccato e mi chiedevo se ci fosse qualcosa che lo preoccupa, se fosse successo qualcosa. Visto che sei un suo amico pensavo potessi saperne il motivo..."
A Shiba venne subito in mente il discorso che avevano fatto Naoya e Jun qualche giorno prima su una nuova ragazza. Forse Naoya stava tradendo Sachiko e lei iniziava ad avere dei sospetti.
Bene, doveva cogliere la palla al balzo e proporsi già come la spalla su cui piangere.
"No, non so niente, ma cercherò di capire se c'è qualcosa e ti terrò informata. Non preoccuparti, io sono sempre dalla tua parte, per qualunque cosa chiamami."
"Grazie Shiba, sei un vero amico"
"Prego. Io ci sono sempre per te."

Shiba si strofinò le mani. Bene se Naoya era così idiota da lasciarsela sfuggire lui era pronto a prendersela. Poi sicuramente ci avrebbe perso interesse subito. Il suo massimo divertimento era corteggiare le ragazze che giravano attorno a Naoya.

Non sapeva perché avesse questo interesse, ma il gioco gli piaceva molto e Sachiko non era niente male. Comunque se la ragazza aveva notato qualcosa nel comportamento sempre freddo ed impeccabile di Naoya, voleva dire che non era una cosa da niente. Avrebbe dovuto cercare di scoprire l'identità della nuova ragazza, così da poter cambiare obiettivo non appena avesse perso interesse per Sachiko ...




________________________

N/A: sono tornata!

Spero il capitolo vi sia piaciuto.

Cercherò di postarne un altro tra oggi e domani per recuperare il tempo perso.

A presto

J.


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top