24 - NESSUNA PAURA ...
Il rientro alla vita universitaria non fu semplice Naoya avrebbe voluto tenere Akira costantemente sott'occhio, non poteva gridare a tutti di tenere le loro manacce lontane dal suo ragazzo, l'unica cosa che gli restava era incutere timore con la sua presenza nei pochi momenti in cui si vedevano.
Ma già dopo il secondo giorno che passarono insieme in mensa a qualche loro amico sorse più di un dubbio.
Alcuni pensarono semplicemente che da rivali, adesso che entrambi non erano più interessati a Sachiko, fossero diventati amici.
Toru invece non sopportando l'idea che Akira potesse sostituirlo come miglior amico con il bastardo Ishikawa, e seppur Tetsuya cercasse di dissuaderlo, decise di affrontarli direttamente.
Si avvicinò al loro tavolo e guardando Akira negli occhi chiese "Da quando sei amico di questo qui?"
Akira lo guardò sorpreso, non si aspettava un attacco così diretto "Ciao Toru"
Toru non demorse "A me non piace per niente, è solo un bastardo egocentrico"
Naoya lo guardò male "Cerchi rogne cagnaccio?"
Akira cercò di correre ai ripari "Calma. Io e Naoya ci conosciamo da alcuni mesi. E' tutto a posto"
Toru e Naoya continuavano a guardarsi male pronti ad affrontarsi, in quel momento fortunatamente arrivò Tetsuya "Ho visto Nanami dall'altra parte della sala. Era sola, credo ti stesse cercando"
Toru appena sentì il nome della ragazza si illuminò "Devo andare, ma ne riparleremo"
"Quando vuoi Inuzuka" rispose minaccioso Naoya.
Il biondo gli diede un calcio "Calmati è un mio amico"
"Begli amici ..."
Akira scoppiò a ridere "Senti chi parla. Questa mattina Jun mi ha dato praticamente del sesso-dipendente."
Naoya sentì prudere le mani al ricordo, ma cercò di sminuire "Ha solo detto che hai avuto molte ragazze"
"No, ha detto, testuali parole "Bel biondino, finite le ragazze da scopare sei passato ai maschietti? Fotti o ti fai fottere? Perché potrei farci un pensierino"
Naoya sbuffò "In parte è colpa tua per aver accettato di uscire con Subaru"
Akira si ricordava perfettamente come era andata quella sera "Sì, ma poi non ci sono andato"
"Sì, ma lui era dalla mattina che si vantava della serata"
Akira sbuffò "Vorrà dire che mi cercherò una ragazza e me la scoperò davanti a tutti"
Naoya assottigliò lo sguardo "Se lo fai ti lego al letto e ti fotto fino al giorno del tuo compleanno."
In quel momento videro passare Shiba insieme a Miya, forse ancora non aveva saputo che la rossa non era più la fidanzata di Naoya, visto che nessuno dei due aveva dato la notizia.
A Naoya non interessava, l'importante era non averla più tra i piedi e Miya amava essere considerata la ragazza del moro anche se era una bugia. Era stato un sogno troppo breve.
Sachiko era seduta qualche tavolo più indietro insieme a Rintaro e li stava guardando pensando a come avesse fatto a lasciarseli scappare entrambi. Chi troppo vuole nulla stringe, si disse.
Dopo un po' Naoya e Akira videro passare nuovamente Shiba, questa volta però era solo, appena notò Naoya si avvicinò.
"Ishikawa come mai non sei con la tua fidanzata"
L'interpellato alzò le spalle "Ho visto che era in buona compagnia"
Shiba sorrise "Se a te non dispiace, oggi pomeriggio la porto a vedere un film"
Naoya rimase impassibile "Dopo scopala, visto che io non ho nessuna intenzione di farlo. Mi faresti un grosso favore"
Shiba rimase senza parole.
Naoya ne approfittò e facendo un cenno a Akira si alzarono.
Akira sorrise "Ci vediamo Shiba" beccandosi un'occhiataccia di Naoya.
Appena fuori dalla mensa visto che era ancora presto Akira sorrise furbo "A forza di parlare di sesso mi hai fatto venire voglia di andare in un posto"
Naoya lo seguì curioso.
Arrivati davanti alla biblioteca di legge Akira si girò verso Naoya con una strana espressione.
Naoya ghignò "Allora è vero che sei un sesso-dipendente"
Akira si leccò le labbra "Sesso-Naoya-dipendente."
Entrarono e trovarono la biblioteca deserta. Era venerdì all'ora di pranzo e le lezioni erano iniziate da pochi giorni dopo la pausa estiva, molti studenti erano già ripartiti per passare il fine settimana a casa, altri si stavano semplicemente godendo il sole in giardino.
Akira si diresse allo stesso tavolo dove aveva trovato Naoya la prima volta.
Poi si girò verso il moro e indicandogli la sedia "Prego"
Naoya ghignò e obbedì ricordandosi perfettamente l'eccitazione di quel giorno e la sentì nuovamente scorrere prepotente.
Akira si posizionò sul tavolo nello stesso modo, seduto davanti a Naoya con i piedi sui braccioli della sedia.
Si appoggiò all'indietro sulle braccia e disse "Cosa ti ricorda Noya?"
Naoya gli massaggiò l'intimità che aveva proprio davanti, poi disse "Non ho più paura di essere scoperto. Oggi non mi fermerò"
Akira sorrise era proprio ciò che sperava "Allora fai ciò che sai fare meglio... fottimi. E di a Jun che si dovrà mettere in fila perché al momento sono alquanto occupato"
Naoya lo guardò negli occhi e gli slacciò i pantaloni riprendendo a massaggiargli il sesso. Si alzò dalla sedia per allungarsi su di lui e coinvolgerlo in un bacio passionale.
Mentre con la lingua invadeva la sua bocca, con la mano entrò nei suoi boxer per afferrare il suo sesso e masturbarlo.
Akira si lasciò toccare e baciare godendosi quel piacere che sapeva dargli solo il moro.
Quando si staccarono Naoya si risedette e aiutò Akira a togliersi completamente i pantaloni e l'intimo.
Poi si abbassò sul suo sesso teso e tenendolo con una mano iniziò a leccarlo, mentre l'altra la portò alla bocca del biondo per fargli bagnare le dita.
Akira le accolse e iniziò a leccarle e succhiarle, a giocarci con la lingua per chiedere di fare altrettanto.
Naoya rispose alla sua richiesta e prese in bocca il suo sesso seguendo quello che lui faceva alle sue dita.
Era un gioco decisamente erotico, ma Naoya voleva possederlo e aveva bisogno di prepararlo così dovette interromperlo e portare le dita, ormai completamente bagnate, alla piccola apertura e iniziò a violarla.
Akira si stese maggiormente appoggiandosi sui gomiti per dargli miglior accesso e buttò la testa all'indietro.
Quando Naoya inserì il secondo dito Akira sentì una scarica di piacere intensa e gemette in risposta.
Si distese completamente per poter portare le mani alla testa di Naoya e spingergli il suo sesso più in profondità e aumentare il ritmo.
Naoya sentì Akira tendersi e spingergli la testa segno dell'arrivo imminente dell'orgasmo, infatti di lì a poco il suo sperma gli invase la bocca.
Naoya dopo aver accolto quel liquido caldo si sentì tirare i capelli, Akira lo fece alzare e guardandolo con occhi ancora liquidi del piacere provato e ancora ansimante, lo prese per il collo e lo portò alle sue labbra, per sentire in quella bellissima bocca il suo stesso sapore.
Gli leccò le labbra ancora sporche, poi gli invase la bocca prepotente andando a saggiare ogni sua parte, segno che non era ancora soddisfatto, voleva di più.
Naoya sorrise "Lo avrai, non mi sarei mai fermato"
Naoya liberò la propria erezione, dopo aver bagnato la punta, si risedette sulla sedia trascinando giù anche Akira, poi facendolo sedere sul suo bacino con le gambe sui braccioli lo penetrò.
Akira trattenne il fiato e si aggrappò al suo collo, mentre Naoya lo impalava centimetro dopo centimetro.
Quando fu tutto dentro Naoya portò le mani sotto il sedere di Akira per alzarlo e abbassarlo sul suo sesso, uscendo e rientrando in lui con forza.
Akira sentì il dolore invaderlo, ma ormai lo amava, amava quel dolore che anticipava il piacere travolgente.
Naoya voleva spingersi maggiormente in quell'antro caldo e stretto che tutte le volte,stringendolo fino quasi a fargli male, lo conduceva in paradiso.
Si alzò dalla sedia e depositò nuovamente Akira sul tavolo, gli fece alzare le gambe per aver un miglior accesso e tenendolo per un fianco prese a muoversi veloce in lui.
Akira portò la mano al suo membro per darsi piacere, ormai completamente risvegliato dalle scosse di piacere che Naoya sapeva dargli penetrandolo con precisione, facendolo ansimare e chiedere di più.
L'altra dovette portarsela alla bocca per evitare di gemere troppo forte ricordandosi dove si trovavano.
Ad un certo punto sentirono delle voci, ma nessuno dei due voleva smettere, Akira per farglielo capire senza essere sentito, circondò la vita di Naoya con le gambe e allungò le braccia per aggrapparsi al suo collo.
Naoya decise di spostarsi in un posto più nascosto.
Poco distante da loro, dove finiva la scaffalatura c'era una piccola nicchia di circa un metro creata dalla differenza di lunghezza con la parete dietro.
Naoya gli fece avvolgere meglio le gambe attorno alla sua vita e dopo avergli sussurrato "Reggiti" lo prese in braccio e lo portò lì.
Lo appoggiò con la schiena contro il muro e rientrò in lui.
Akira si aggrappò alle sue spalle e per non gemere sapendo di non essere più soli nella biblioteca, morse Naoya sulla spalla.
Naoya si spingeva con forza tenendolo in braccio e facendogli strisciare la schiena al muro, fortunatamente aveva ancora la camicia che lo proteggeva un po'.
Akira portò una mano al suo sesso incastrato fra i loro addomi, voleva venire.
Al momento dell'orgasmo si baciarono per soffocare nella bocca dell'altro i loro gemiti.
Si rivestirono in fretta e scapparono a casa di Akira per poter fare una doccia.
I giorni passarono e la loro amicizia iniziò a sembrare normale anche agli occhi dei loro amici più scettici.
A Toru Naoya continuava a non piacere, ma alla fine lo accettò.
Jun pensava ancora che fosse strano per Naoya diventare amico di un ragazzo simile, il suo esatto opposto, e che quindi sotto ci doveva essere qualcosa.
Le sue battute sul fatto che adesso Naoya preferisse i ragazzi erano continue.
Akira fu invitato diverse volte a cena a casa Ishikawa.
Inizialmente Naoya aveva sbuffato infastidito, ma poi erano diventate delle serate piacevoli.
Innanzitutto non dovevano fingere visto che sia suo padre che suo fratello Yukio sapevano perfettamente la natura del loro rapporto.
Poi suo padre sembrava in parte tornato quello di un tempo, come se si fosse liberato di un grosso peso.
Forse l'aver ritrovato Akira aveva alleviato il rammarico per non aver potuto fare niente per il suo amico Kyoji.
Adesso poteva prendersi cura di suo figlio, gli assomigliava in modo incredibile non solo nell'aspetto esteriore.
Guardare lui e Naoya punzecchiarsi era come rivedere se stesso e Kyoji ai tempi dell'università.
Tokuma era riuscito a farsene una ragione anche della relazione di Yukio, dopo che lui lo aveva affrontato dicendogli cosa provava per il ragazzo dai capelli rossi: era disposto a tutto per restare con lui e niente e nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea.
Haru però non era ancora andato a casa Ishikawa e non aveva incontrato Tokuma, a parte quel veloce incontro nell'ufficio di Yukio, sentiva ancora una certa avversione all'idea di essere ufficialmente fidanzato, voleva mantenere ancora una parvenza di "sto con te solo perché scopi da dio", mentre lo sapeva bene, anche se non lo voleva ammettere, che c'era molto di più nel loro rapporto ... quella cosa innominabile tatuata sulla sua pelle ...
Una settimana prima del suo compleanno Akira chiese a Naoya di andare insieme a visitare la tomba dei suoi genitori.
Naoya accettò molto volentieri.
Arrivarono in un paesino molto piccolo, era il luogo natale di Harumi, madre di Akira, lo stesso posto da cui Ryoma lo aveva portato via anni prima.
Akira non ci aveva più messo piede, era la prima volta che tornava a visitare la tomba dei suoi genitori da quando si erano trasferiti a Tokyo.
Adesso voleva fare quel passo, voleva fare la pace anche con quella parte del suo passato.
Non era più un bambino spaventato, aveva trovato finalmente il suo posto e niente e nessuno lo avrebbe più intimorito in quel modo.
Aveva detto anche a Tokuma dove si trovava la tomba di suo padre e infatti appena arrivarono videro ai piedi della colonna nera che riportava il nome di Kyoji dei fiori bianchi messi da pochissimo e una candela con un biglietto "Al mio grande amico e fratello".
Naoya strinse Akira da dietro "Il nostro destino era quello di incontrarci, già prima che nascessimo ..."
Akira sorrise, adesso avrebbe affrontato la sua grande perdita con meno odio, cercando di ringraziare per quello che i suoi genitori gli avevano dato e forse con il tempo anche i ricordi sarebbero tornati.
Akira rivolse a voce alta un pensiero ai suoi genitori "Mamma, papà. Non vi preoccupate per me. Ryoma mi ha sempre voluto bene e protetto come un figlio e adesso ho trovato una persona speciale, Naoya, e altre persone che mi vogliono bene. Non sono più solo. Scusate se non sono venuto a trovarvi prima, ma so che voi mi siete sempre vicini."
Naoya aggiunse "Mi prenderò sempre cura di vostro figlio"
Akira si girò verso Naoya "Possiamo andare"
Akira aveva deciso di organizzare il suo compleanno in un locale, ma Ryoma aveva insistito per prestargli la casa, visto che lui era fuori quel fine settimana, in fondo era anche casa sua.
Prima che partisse per il suo viaggio avevano festeggiato insieme a Naoya e suo padre.
Una cena informale che si concluse con Ryoma e Tokuma che tra un bicchiere di sakè e un altro ricordavano le imprese di Kyoji.
Ascoltandoli Akira si sentì incredibilmente felice, suo padre aveva avuto accanto oltre a sua madre, altre due persone che lo avevano amato veramente.
Naoya invece ascoltando gli aneddoti si ritrovò a pensare che non doveva stupirsi se Akira era un tale ciclone: tale padre, tale figlio.
Alla festa di compleanno furono invitati tutti gli amici di Akira e anche quelli di Naoya che in quelle settimane il biondo aveva imparato a conoscere.
Naoya inizialmente aveva deciso di fare un'azione eclatante, di fare gli auguri ad Akira baciandolo davanti a tutti per far sapere a chiunque che Akira adesso era suo, ma poi ci aveva ripensato.
Quello era un momento che voleva condividere solo con Akira, poi nei giorni successivi se non dovevano più nascondersi si sarebbero accorti tutti della natura della loro relazione e la notizia avrebbe fatto il giro dell'università in breve tempo.
La serata iniziò come ogni normale festa con auguri, brindisi e proseguì con alcol e musica.
Tutti si stavano divertendo e Akira era tirato da una parte all'altra per partecipare ai vari brindisi o ai vari balli sotto lo sguardo vigile di Naoya
Akira dopo un po' iniziò a sentirsi stanco, aveva voglia di passare del tempo con Naoya anche se ancora non sapeva come fare.
Avevano parlato mille volte del fatto che dopo che lui avesse compiuto 20 anni non avrebbero dovuto più nascondersi, però non erano mai scesi in particolari e Akira non sapeva esattamente cosa avesse in mente Naoya.
Se voleva farlo sapere apertamente oppure semplicemente se avessero iniziato a comportarsi naturalmente, come facevano quando erano da soli.
Akira non era il solo ad essere circondato dalle ragazze, Naoya aveva appiccicate addosso Miya e Rika da quando aveva messo piede alla festa.
Akira sapeva che Naoya aveva lasciato la ragazza, ma non sembrava che a lei interessasse molto.
Rika invece dopo che la sua amica era stata mollata aveva ripreso la sua caccia al moro, Miya non era Sachiko, a lei non doveva nessuna lealtà.
Quella situazione stava facendo saltare i nervi al biondo, così in un momento in cui l'altro lo stava osservando si passò la lingua sulle labbra, un gesto che ormai il suo amante aveva imparato a conoscere, e si congedò da quelli che aveva vicino con un "torno subito".
Akira uscì in giardino seguito poco dopo da Naoya che si era liberato delle due ragazze semplicemente andandosene e intimandole di non seguirlo.
Akira si diresse nella parte posteriore della casa per poter stare un po' tranquilli.
Si fermò a guardare le stelle in attesa che Naoya lo raggiungesse.
Naoya gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla.
Akira sentì i muscoli rilassarsi a quel contatto.
"Mi sono stancato ... vorrei passare un po' di tempo in modo più divertente"
Naoya sorrise "Anch'io... perché non ci chiudiamo da qualche parte?"
Akira volle stuzzicarlo "E lasceresti la tua fidanzata da sola?"
Naoya sbuffò "Baka sei tu la mia fidanzata e da domani non sarà più un segreto"
Akira ghignò "Questa sera non sarò io la fidanzata"
Naoya si avvicinò al suo orecchio "Allora prendermi"
Akira sospirò "Magari ... è il momento della torta ... però subito dopo ci vediamo nella mia vecchia camera ..."
Poi si girò nell'abbraccio "E' il mio compleanno quindi potrò fare di te ciò che voglio?"
"Mi sembra che di cose ne hai fatte tante..."
Akira ampliò il sorriso "Sai ho appena finito di correggere il nuovo libro di Ryoma e mi sono venute un paio di idee"
Naoya sbuffò "Mi sa che è meglio se cambi lavoro"
"Di la verità che adori questo mio lato"
"Adoro anche quest'altro" e gli strinse le natiche.
Akira si morse il labbro inferiore per ricacciare indietro il desiderio "Mi dai intanto un acconto?"
Senza aspettare una risposta si sporse verso Naoya e lo coinvolse in un bacio passionale.
In quel momento sentirono un rumore e una voce scioccata "Che cazzo fate?"
Shiba quando aveva visto Naoya sgattaiolare fuori lo aveva seguito convinto che l'amico stesse ancora con la ragazza misteriosa, non era ancora riuscito a scoprirne l'identità e quello forse era il momento buono.
Adesso che aveva la verità davanti agli occhi non voleva crederci.
Akira e Naoya si staccarono e guardarono il ragazzo moro che li fissava scioccato.
Naoya non si fece impressionare o prendere dal panico, era già pronto a qualunque reazione dei suoi amici.
"Shiba non rompere"
"Naoya non dirmi che anche tu ti sei fatto ammaliare da questa puttana come Subaru"
Akira sentì la voglia di picchiarlo "Come ti permetti?"
Naoya lo fermò afferrandolo per la vita "Cosa faccio non sono cazzi tuoi"
Shiba sembrava uno a cui hanno appena detto che il mondo sta per finire "Tu non puoi andare con un ragazzo. Non te lo permetto"
"Shiba vattene se non vuoi che diventi violento"
In quel momento Sachiko che era uscita per prendere una boccata d'aria, sentendo le grida provenienti dal retro, decise di andare a vedere.
Quando arrivò vide Naoya che teneva un braccio attorno alla vita di Akira e sentì Shiba accusarli.
In un attimo tutto gli sembrò acquistare senso e si sentì una cretina a non essersene accorta prima.
Anche se sembrava assurdo Naoya l'aveva sempre tradita con Akira.
Sentì le gambe diventare molli, era solo colpa sua se quei due si erano conosciuti. E lei che credeva di poter avere entrambi ... loro invece stavano scopando alle sue spalle.
Non ci poteva ancora credere, com'era possibile che si fossero messi insieme, erano due ragazzi, due ragazzi bellissimi che potevano avere chiunque ...
Se non lo avesse visto con i propri occhi non ci avrebbe mai creduto, ma il modo in cui Naoya lo stava proteggendo stringendolo a sé, non lasciava dubbi sul sentimento che li legava.
In fondo però anche se lo avesse saputo non avrebbe potuto fare niente ... con una ragazza avrebbe potuto combattere, ma con un ragazzo ...
Però avrebbe potuto vendicarsi dicendolo a tutti e vedere come avrebbero reagito ... ormai non aveva più senso farlo e poi ci avrebbe sicuramente pensato Shiba...
Shiba si girò verso Akira "Questa me la pagherai molto cara. Non ti permetto di rovinare Naoya"
Akira non riuscì a stare zitto "Ascolta, io non ho rovinato nessuno, non ho costretto Naoya a fare niente e se la cosa non ti sta bene per me puoi anche andare a fare in culo!"
Afferrò Naoya per il mento e lo coinvolse in un altro bacio, decisamente molto eloquente per far vedere a Shiba che non stava scherzando.
Naoya lo lasciò fare per vedere dove voleva arrivare.
Quando si staccarono Akira disse "Secondo me sei solo geloso, perché Naoya scopa con me e non con te. Però se vuoi puoi stare a guardare."
Spinse Naoya contro il muro e prese a baciargli il collo mentre con la mano si intrufolava dentro i suoi pantaloni.
Shiba lo guardò allibito "Bastardo pervertito" e se ne andò.
Sachiko non poteva credere ai suoi occhi, facevano sul serio ... si nascose meglio per non essere vista.
Quando Shiba se ne fu andato Naoya sospirò "Se n'è andato..."
Akira ghignò "Vuoi davvero che mi fermi" sentiva chiaramente il sesso di Naoya diventare duro nella sua mano.
"Voglio di più ... ma potrebbe arrivare qualcuno ... farmi vedere mentre mi scopi non è esattamente il modo che avevo pensato per fare sapere di noi"
Akira scoppiò a ridere "Ok, però rientriamo se non vuoi che ti salti addosso ... tra poco mi sarà impossibile fermarmi"
"Aspetta un attimo" Naoya gli passò un dito dentro il collo della maglietta tirando fuori il cordoncino nero, glielo slacciò e sfilò l'anello. Akira glielo lasciò fare sentendo un'eccitazione diversa scorrergli lungo la schiena.
Naoya gli prese la mano e finalmente gli infilò l'anello al dito.
"Da adesso in poi questo sarà il suo posto. "
Akira lo baciò, questo volta un bacio tenero che sapeva esprimere tutto il suo amore.
"Aspettavo di poterlo fare dal momento in cui li ho comprati ..."
Si sorrisero e ritornarono dentro insieme.
Sachiko non aveva più dubbi, l'amore che era riuscita a percepire era qualcosa di forte e potente e non poteva essere nato da pochi giorni.
Naoya e Akira l'avevano sempre presa in giro ... era Akira l'amante misteriosa, e lei che aveva cercato di far ingelosire Naoya con lui ... doveva aver fatto proprio la figura della scema...
Non riusciva ad accettare l'idea che era stata lei la causa di tutto e anche se erano passati più di tre mesi da quando si era lasciata con Naoya, quella nuova scoperta le faceva una gran rabbia...
La cosa che più di tutto le faceva male era vedere quanto amore il suo ex fidanzato riservava ad Akira, non lo aveva mai visto così ... era gelosa, avrebbe tanto voluto essere lei ad essere amata in modo così incondizionato da lui.
Non era giusto, perché proprio di un ragazzo si doveva innamorare?
Senti lacrime di frustrazione bagnarle il viso, se le asciugò con un gesto di stizza poi attese qualche minuto prima di rientrare anche lei.
Adesso capiva perché Naoya era stato così attento a non fare sapere a nessuno di questa relazione... voleva proprio vedere come avrebbero affrontato adesso il giudizio degli altri ...
Appena rientrarono Akira e Naoya sentirono lo sguardo dei loro amici addosso. Probabilmente Shiba aveva già raccontato tutto.
Naoya non perse tempo, prese Akira per mano e disse "Non avrei voluto che lo sapeste così, ma ormai è andata."
Akira parlò sicuro "Non c'è niente e nessuno che possa farci cambiare idea. Da oggi staremo insieme a prescindere da tutto e da tutti."
Yukio si avvicinò e abbracciando Akira disse guardando Naoya "Ototo non potevo sperare in un cognato più bello"
Naoya lo fulminò con lo sguardo "Giù le mani"
Yukio sorrise e prima di tornare da Haru disse "Tienitelo stretto."
Tetsuya osservò gli altri che guardavano i due ragazzi ancora scioccati e disse "Non è cambiato proprio niente. Akira è ancora un baka irresponsabile e Naoya un freddo asociale. Cosa fanno quando sono da soli non sono fatti nostri"
Akira guardò Tetsuya con riconoscenza "Grazie Tetsu mi dispiace solo avervelo dovuto tenere nascosto, ma non è stato facile fare i conti con questa cosa ..."
Anche Toru sorrise e abbracciò la sua ragazza "Tranquillo amico. Almeno adesso sono certo che non mi fregherai Nanami"
La ragazza divenne tutta rossa per quella dichiarazione, Toru sapeva che la cotta per il biondo non le era ancora passata.
Jun ghignò "Te lo avevo detto che ti avrebbe acchiappato. Ma scusate chi è il passivo?"
Naoya lo guardò male "Jun ti spacco la testa"
Il ragazzo dai capelli lunghi scoppiò a ridere.
Miya e Rika non dissero niente troppo scioccate dalla notizia.
Sachiko sospirò rassegnata, doveva proprio metterci una pietra sopra, prese Rintaro per mano e lo trascinò a ballare.
Shiba vedendo che nessuno dava loro contro se ne andò infuriato seguito subito da Miya.
Mentre si dirigeva alla macchina le parole di Akira gli risuonavano in testa "sei solo geloso" a sì? Bene avrebbe fatto qualunque cosa per separarli ... avrebbe portato via Naoya a quel dannato biondino ...
Ancora non sapeva quanto ogni suoi tentativo si sarebbe rivelato vano, così come quello di tutte le ragazze che provarono a "redimerli".
La festa riprese normalmente, a causa della musica alta non tutti avevano ascoltato quella piccola chiacchierata.
Naoya e Akira mangiarono la torta e poi come promesso Naoya si dileguò seguito subito dopo da Akira.
Haru intercettò il biondo che stava uscendo e gli disse "Allora non è solo sesso."
Akira sorrise "Direi proprio di no"
Haru ricambiò il sorriso "Allora niente sesso a tre?"
"Ad ognuno il suo Ishikawa"
Haru sorrise "Tranquillo non farei cambio per niente al mondo"
Akira ricambiò il sorriso "Neanche io" e si avviò a raggiungere il suo Ishikawa.
Mentre camminava lungo il porticato che conduceva alla sua camera Akira vide qualcuno muoversi in quella parte di giardino, sembrava Naoya ...
Decise di andare a controllare.
Arrivato nel prato si guardò intorno senza riuscire a vedere nessuno, ad un tratto sentì una voce inconfondibile "Ti ricordi com'è iniziato tutto?"
Akira si girò nella direzione in cui proveniva e vide Naoya steso nell'erba. Sorrise ricordandosi la serata della festa ...
"Come potrei dimenticarmi la prima volta che ho baciato un ragazzo..."
Naoya si aspettava una risposta diversa, così sbuffò
Akira rise e aggiunse "Il ragazzo più sexy e più fottibile che avessi mai visto..."
Naoya sorrise "Se avessi saputo che mi avresti sconvolto la vita non avrei risposto al bacio ..."
Akira gli si sedette sul bacino e guardandolo furbo disse "Sì, come no? Se non fosse arrivato Tetsuya avresti provato a fottermi ..."
Naoya ricambiò lo sguardo "E ci sarei riuscito ..."
"Forse ero talmente ubriaco ... ma adesso sarò io a scoparti" e si abbassò a baciarlo.
Le mani di Naoya si insinuarono sotto la maglietta di Akira saggiando i muscoli della schiena che si tendevano al suo tocco.
Quelle di Akira invece si affannarono a slacciare i bottoni della camicia di Naoya.
Quando si staccarono Naoya provò a dire "Ci potrebbe vedere qualcuno ..."
"Lascia che guardino ... potrebbero imparare qualcosa"
Il solito esibizionista, pensò. Poi riprovò "Non vorresti vedere prima il tuo regalo?"
"Il regalo può aspettare ... questo no"
Akira si strusciò sul bacino di Naoya facendogli sentire la sua erezione, sorrise notando che il moro non era messo meglio.
Anche Naoya era impaziente, però gli piaceva vedere quanto Akira lo desiderasse.
Akira in quel breve periodo aveva sconvolto completamente la sua vita e gli era entrato dentro come nessuno. Non avrebbe mai creduto che dopo la morte di sua madre sarebbe riuscito ad amare così intensamente un'altra persona.
Naoya sentì le mani di Akira percorrere il suo corpo e andare a massaggiare la sua erezione, spense la testa e si lasciò andare a quel piacere che solo lui sapeva dargli.
Akira si tolse da sopra Naoya per mettersi fra le sue gambe e togliergli i pantaloni e l'intimo. Naoya era bellissimo con solo la camicia sbottonata addosso.
Il biondo si abbassò a baciargli il collo riprendendo a massaggiargli il sesso.
Naoya gli sfilò la maglietta e poi passò anche lui a toccarlo.
Akira sentì la voglia di avere di più così si alzò e si portò due dita in bocca per bagnarle "Mi dispiace ma non ho nient'altro dovrai accontentarti ..."
Naoya lo guardò divertito "Da quando ti preoccupi di questo?"
"Da quando sei diventato la mia fidanzata"
Naoya gli diede un pizzico sul fianco "Io non sono la tua fidanzatA"
Akira sorrise "Domani non lo so, ma adesso sto per mettertelo dentro ... "
"Idiota. Ti preferisco pervertito che premuroso ..."
"Ah sì?"
Akira sfilò completamente la cravatta a Naoya e gli legò le mani.
Naoya ghignò "Ora ti riconosco"
Akira si abbassò fra le sue gambe e tenendo in mano la sua asta la leccò, mentre con l'altra mano prese a violare la sua piccola apertura. Sentendo Naoya irrigidirsi per la penetrazione, senza indugiare oltre prese in bocca il suo sesso.
Inserì anche il secondo dito e le piegò alla ricerca del punto per farlo godere, quando lo trovò lo sentì trattenere il fiato e incurvare la schiena.
Naoya portò le mani legate fra i capelli di Akira e si lasciò andare a quel doppio piacere.
Quando Naoya sentì l'orgasmo avvicinarsi tirò Akira per i capelli per farlo fermare.
Akira lo guardò stupito, Naoya precisò subito "Voglio che veniamo insieme..."
Akira si alzò e portandosi le sue gambe vicino al petto lo penetrò piano.
Naoya era troppo eccitato per dare peso al dolore.
Akira iniziò a muoversi uscendo e rientrando, tenendolo fermo per il bacino.
Naoya fu invaso dal piacere mentre il suo sesso bisognoso di venire gli faceva quasi male.
Akira si sentiva esplodere, scopare Naoya era sempre una cosa che gli dava alla testa.
Afferrò le gambe di Naoya e le portò a cingergli la vita poi lo tirò su a sedere sul proprio bacino, il moro portò le mani legate a circondare il collo dell'amante..
Il biondo lo baciò e tenendolo per i fianchi riprese a penetrarlo.
Quando sentì l'orgasmo vicino portò una mano al sesso di Naoya per masturbarlo, mentre quest'ultimo puntellò le gambe a terra e iniziò a impalarsi da solo sul sesso di Akira. Dopo poco vennero insieme. Erano ancora distesi nell'erba, Akira si mise su un fianco e appoggiandosi su un gomito guardò Naoya con un grande sorriso e disse "Adesso puoi anche darmi il mio regalo"Naoya ghignò "Preparati perché passerai una settimana senza uscire dal letto. Ho affittato una casa con terme private in un luogo sperduto. Niente tv, niente cellulari, niente internet, niente di niente, solo sesso. Così vedremo chi di noi due ha più resistenza"Akira sorrise "Sfida accettata" poi si abbassò a baciarlo aggiungendo "Se credi di farmi paura ..."
___________________________________
N/A:
Salve a tutti!
Ecco finalmente l'ultimo capitolo!
Scusate se ho impiegato così tanto a pubblicarlo, ma ci sono dei periodi che non riesco minimamente a scrivere per impegni e cose varie.
Per farmi perdonare ho iniziato una nuova storia, se non vi sono venuta a noia dateci un'occhiata fra qualche giorno probabilmente pubblicherò il primo capitolo.
Piccola anticipazione: sarà una storia "urban fantasy"
Un bacio :-*
A presto!
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