20 -TU SEI MIO
Quando Akira vide Naoya nel videocitofono sentì i polmoni svuotarsi di tutta l'aria e il suo cuore iniziò a battere impazzito, una strana eccitazione mista a paura lo invase.
Che accidenti ci faceva a casa sua dopo più di un mese che non si sentivano?
Proprio adesso che stava tentando il tutto per tutto per toglierselo dalla testa?
Adesso che aveva anche una promessa sposa?
La voce di Naoya che gli arrivò distorta attraverso il citofono lo destò "Apri baka!"
Cosa doveva fare? Aprire o fingere di non esserci?
Il desiderio di vederlo e di averlo vicino anche solo per un attimo era troppo forte per riuscire a mandarlo via, cercò di nascondersi dietro alla curiosità di sapere cosa c'era di così importante da spingerlo ad andare fino a casa sua.
Si disse che avrebbe ascoltato cosa aveva da dire e poi lo avrebbe cacciato fuori e tanti saluti!
Aprì e attese, la sua vista lo aveva talmente scombussolato da non dare nessun peso al fatto di essere ancora praticamente nudo.
Appena Naoya entrò e si ritrovò davanti Akira con solo l'asciugamano addosso, tutti i suoi ragionamenti di andare solo a parlargli rischiarono di andare a farsi benedire, soppiantati dalla voglia di saltargli addosso e scoparlo senza neanche salutarlo.
Akira lo guardò male. "Che accidenti ci fai tu qui?"
Naoya si destò sentendo la sua voce fredda e si ricordò il motivo per cui era corso da lui, assottigliò lo sguardo e disse con tono di disprezzo "Sono venuto a vedere dove hai lasciato il cervello"
Akira mise le mani sui fianchi "Cosa vorresti dire?"
"Sapevo che ti scopavi qualunque puttana dell'università, ma che adesso ti facessi fottere anche da chiunque te lo chiedesse"
Il biondo fece una strana risata "Non mi sembra ti sia mai dispiaciuto... anzi ne hai pienamente approfittato!"
Naoya si sentì colpito da quella accusa, ma non demorse "È diverso!"
"In cosa sarebbe diverso? Non stavamo insieme, non eravamo amici. Abbiamo sempre e solo scopato. Finché eri tu a farmi il culo ti stava bene!"
Il moro non sapeva bene cosa rispondere così disse la prima cosa che gli venne in mente "Non conosci Subaru, domani lo saprà tutta l'università... se non l'ha già detto a tutti oggi"
Akira sentì la rabbia assalirlo, forse si aspettava una risposta diversa, sperava in una risposta diversa "Non sono cazzi tuoi! Non lo sono mai stati! E adesso lo sono ancora meno!"
Questa era proprio bella! Naoya faticava a tenere a freno la rabbia, si avvicinò maggiormente a lui "Sì invece! Non è forse questo il motivo per cui non hai più voluto vedermi?"
Akira si sentì punto nel vivo, l'altro gli aveva appena sbattuto in faccia l'assurdità del suo comportamento, ciò che anche lui si era rimproverato pochi minuti prima, così cercò di difendersi attaccando: "Non sono io che me ne sono andato con la MIA fidanzata"
Quella discussione stava prendendo una strana piega "L'ho fatto per aiutarti."
Naoya non capiva perché adesso era lui a dover giustificare il proprio comportamento così concluse "E poi non ti è mai importato."
Akira sentì il dubbio assalirlo, era veramente cosi? Non gli era mai importato?
Decise di affondare il colpo, doveva assolutamente mandarlo via e troncare per sempre, sentiva che la sua presenza stava facendo vacillare la sua risolutezza.
"Infatti! Noi scopavamo solo. Cosa pensi di aver avuto l'esclusiva?"
Naoya sgranò gli occhi, gli sembrava di aver appena preso uno schiaffone in pieno viso, il significato di quella frase... non poteva essere vero... "Cosa vorresti dire?"
L'altro sorrise cattivo, un sorriso che non gli apparteneva "Eppure sembri intelligente."
Il moro sentì la rabbia diventare incontenibile capendo a chi si riferiva Akira "Haru... scopavi anche con lui! Quindi mi hai sempre mentito! Sei uno stronzo!"
Naoya si sentì tradito, un sentimento talmente forte da togliergli il respiro, un dolore che non aveva mai conosciuto.
Davanti al sorriso dell'altro non riuscì a resistere, in un attimo gli fu addosso. Akira non se lo aspettava e si ritrovò sbattuto a terra.
La botta alla testa lo lasciò stordito per un momento.
Naoya ne approfittò e gli bloccò le braccia sopra la testa.
"Te ne farò pentire! Se sei una puttana ti tratterò come tale"
Akira cercò di ritrovare la lucidità e di toglierselo di dosso "Se non ti togli subito la tua sposina saprà quanto ti piace farti scopare dai ragazzi."
Di quella frase l'unica cosa che preoccupò Naoya fu la parola "sposina", non gli interessava niente se Miya avesse visto il video, sapeva esattamente che Akira si riferiva a quello, anzi gli avrebbe fatto un favore se fosse servito a togliergliela dai piedi.
Si mise meglio a sedere sul bacino del biondo e strinse più forte i polsi per impedirgli di fuggire "Non ho nessuna sposina. "
Akira rise "Non è quello che ho sentito."
"È quello che racconta lei. Io non l'ho nemmeno mai baciata" Naoya non sapeva perché avesse voluto dirglielo.
Akira lo guardò come se avesse capito finalmente le sue intenzioni "Non me ne frega un cazzo delle tue pseudo fidanzate o dei tuoi progetti matrimoniali. Anche se sono una puttana, non sarò più la TUA puttana! Cercati qualcun altro! E adesso togliti dai coglioni!"
Purtroppo ora che aveva di nuovo il moro così vicino capiva perché non era riuscito in alcun modo a dimenticarlo. Era innamorato di quel fottuto bastardo, anche se aveva fatto di tutto per evitarlo ci era cascato in pieno. Ora come ora non aveva nessuna intenzione di farglielo sapere e dargli la possibilità di approfittare di questa sua debolezza.
Naoya non voleva che finisse così, non adesso che lo aveva nuovamente così vicino. Lui non lo aveva mai considerato una puttana, altrimenti non si sarebbe mai concesso, lo avrebbe scopato e basta.
Il loro rapporto era sempre stato paritario e fino a quel momento pensava anche sincero seppur basato solo sul sesso.
Sapere che non era stato così, gli faceva venire quasi il voltastomaco, ma perché gli faceva così male?
Sentì la gelosia diventare incontrollabile al pensiero di quanti avevano avuto Akira nel proprio letto nel mese in cui non si erano visti e che lui aveva passato a crogiolarsi per lui.
Pensò a Subaru, ad Haru, a Yukio e chissà chi altri, non riuscì ad impedirsi di chiedere "Con quanti te la fai adesso?"
Akira cercò nuovamente di liberarsi "Te lo ripeto non sono affari tuoi"
"Si invece, non voglio che altri ti tocchino!"
Naoya sgranò gli occhi, cosa aveva appena detto? Era impazzito o erano quelli i suoi veri sentimenti?
Anche Akira era molto sorpreso, ma si riprese subito, Naoya era sempre lo stesso, geloso e al tempo stesso bastardo, lo voleva solo come divertimento extra.
"Sei il solito bastardo, come fai a parlare così avendo già una fidanzata?"
"È solo quello il problema?"
Akira non ce la faceva più così sbottò "Non è solo quello il problema! Il problema sei tu e quello che mi fai provare! Non può più essere come prima! "
Naoya sentì quell'ultima frase irrompere nella sua mente e una nuova consapevolezza lo avvolse: lui voleva fosse come prima?
Era stato benissimo con Akira, ma adesso voleva di più.
"Ma io non voglio che sia come prima... voglio che tu sia solo mio e non voglio più nessuno altro tra i piedi..."
Akira lo guardò stupito "E come farai con la tua fidanzata? E con tuo padre? E se qualcuno lo venisse a sapere?"
Naoya era stanco di combattere, voleva per una volta fare solo ciò che sentiva "Non lo so... so solo che ti voglio più di ogni altra cosa al mondo e tutto il resto può andare a fare in culo" e si abbassò a baciarlo.
Akira sentì gli occhi pizzicare, mentre rispondeva a quel bacio disperato.
Cos'era quella felicità che lo stava stordendo?
Appena però avvertì la mano di Naoya infilarsi sotto l'asciugamano e massaggiare il suo sesso si riscosse. A parole era tutto bello, ma in effetti non era cambiato niente. C'era ancora una fidanzata.
Gli bloccò la mano e gli morse il labbro.
Naoya si staccò immediatamente "Che cazzo fai?"
"Sono tutte cazzate! Non è cambiato niente! Solo il nome della tua fidanzata"
Naoya sbuffò "Ti ho detto che di lei non me ne frega niente. La lascerò presto senza problemi"
Akira decise di metterlo alla prova "Allora fallo subito"
Naoya, senza rispondere e senza alzarsi da lui, estrasse il cellulare dalla tasca e fece il numero. Akira lo guardò mordendosi il labbro. Lo eccitava sapere che Naoya stava facendo esattamente ciò che gli aveva chiesto. Rimase sorpreso quando lo sentì mettere la chiamata in vivavoce.
Miya rispose la primo squillo sorpresa per quella telefonata. Naoya non aveva ancora voluto uscire con lei, forse aveva cambiato idea. "Amore! Che bello sentirti. Dimmi tutto"
Naoya sbuffò "Miya finiamo questa pagliacciata subito." Akira si avvicinò all'orecchio del moro e gli disse "Taglia corto..." poi prese la mano libera dell'altro e se la portò nuovamente sul sesso.
Naoya ghignò trovandolo teso e dopo averlo stretto nel pugno iniziò a masturbarlo.
La voce della ragazza si fece incerta "Non capisco... c'è qualcosa che non va?"
Naoya aveva fretta, la voglia di avere Akira era incontrollabile "Non sono più il tuo fidanzato. O meglio non lo sono mai stato." In quel momento Akira ansimò forte. Naoya non gli chiese se era voluto o no, ma era certo che Miya lo avesse sentito, così tagliò corto. "Come hai sentito non sono solo. Addio"
E chiuse la telefonata.
Akira lo afferrò per i capelli "Ti sei guadagnato il mio culo... sappi che l'hai avuto solo tu." E lo baciò. Naoya sentì una strana felicità mista ad eccitazione a quella rivelazione. Akira era stato solo suo e gli concedeva di averlo nuovamente.
Il biondo con uno scatto spinse Naoya con forza e lo scaraventò a terra ribaltando le posizioni. Naoya si stupì "Hai cambiato idea?"
Akira sorrise "No, però prima voglio giocare... ti piace il numero 69? Vediamo chi viene per primo?"
Naoya ghignò, era ancora il suo perverso biondino e non riusciva a capire com'era riuscito a stare un mese senza.
Akira si girò mettendosi in ginocchio ai lati della testa di Naoya, poi si piegò in avanti e iniziò a slacciargli i jeans di Naoya.
Anche il moro non perse tempo, gli tolse l'asciugamano e dopo aver afferrato Akira per le natiche, le divise e si alzò per leccare la piccola apertura.
Il biondo sentì l'eccitazione attraversarlo sentendo quel muscolo caldo spingere per entrare "Cosa fai ... stai barando" Per Akira non era mai stato così difficile aprire dei jeans, gli tremavano le mani per quel trattamento e per l'eccitazione di stare nuovamente per fare sesso con Naoya. Eventualità che fino a poco prima riteneva impensabile.
Quando finalmente riuscì a liberare il sesso del moro, lo leccò diverse volte soffermandosi sulla punta poi lo prese in bocca per dargli quel piacere che stava aspettando con impazienza. Lo sentì sospirare e abbandonare la sua apertura per poi iniziare ad occuparsi anche lui del suo sesso.
Dopo poco però iniziò a penetrarlo con le dita per prepararlo a quello che lo attendeva.
Akira sentì un po' di fastidio, ma quella situazione era troppo eccitante. Faceva entrare e uscire il sesso di Naoya dalla propria bocca con movimenti ampi e veloci per dargli il massimo piacere, mentre le dita dell'amante lo scopavano facendogli desiderare di più e al contempo lo spingeva in basso per farlo affondare nel proprio antro caldo. Quando poi Naoya colpiva quel punto magico non riusciva quasi a prendere fiato.
Quel gioco gli si stava ritorcendo contro, era certo che sarebbe venuto entro breve.
Anche Naoya sentiva l'orgasmo avvicinarsi, era un mese che non faceva sesso e quel trattamento era veramente troppo. Sentiva la bocca di Akira muoversi sul suo sesso dandogli un piacere incredibile e avere quello dell'altro dentro la propria non gli permetteva di riprendere fiato e cercare di resistere.
Tutte le volte che sentiva Akira fremere sapeva di aver toccato il punto giusto, ormai i suoi muscoli cedevano senza problema al suo passaggio.
Akira sentì l'orgasmo avvicinarsi, poteva scegliere di spostarsi era lui sopra, ma non lo fece voleva sentire il seme di Naoya invadergli la gola e al tempo stesso voleva che lui sentisse il suo sapore, che si ricordasse di lui.
Naoya venne per primo, ma pur senza fiato continuò quel doppio trattamento per portare anche il biondo all'orgasmo, orgasmo che arrivò subito dopo invadendo la sua bocca ancora in cerca di aria. Fu felice della decisione di Akira di non spostarsi, perché anche lui voleva tutto di Akira e voleva dargli tutto.
Akira si lasciò cadere a lato cercando di riprendere fiato, poi sorrise "Ho vinto!"
Naoya sbuffò "Grazie, è un mese che non faccio sesso"
Il biondo si alzò sulle braccia e lo guardò sorpreso "Non ci credo... vuoi dire che io sono stato l'ultimo?"
"Non esaltarti... adesso dovrai pagarne le conseguenze".
Akira sorrise e si morse il labbro osservando l'amante spogliarsi completamente. Poi dopo essere andato a prendere il lubrificante fece stendere nuovamente Naoya sul pavimento, gli salì a sedere sul bacino e sorridendo gli disse "Sei pronto per il secondo round?"
"Non aspettavo altro..."
Akira afferrò il proprio sesso e quello del moro e stringendoli insieme prese a muovere la mano per farli tornare in tiro. Naoya portò nuovamente le sue mani al sedere dell'amante e riprese a penetrarlo usando questa volta il lubrificante. Dopo più di un mese che non si vedevano, avere il biondo nudo sul proprio bacino che si occupava dei loro sessi, desideroso di farsi possedere da lui, lo fece eccitare da morire.
Appena Akira sentì il membro dell'amante ingrossarsi e fremere, lasciò entrambi e dopo aver usato altro lubrificante, si alzò facendo leva sulle gambe, afferrò il sesso del moro portandolo alla propria apertura e riabbassandosi si impalò.
Naoya lo teneva per i fianchi osservando rapito ciò che il biondo stava facendo, sentendo l'eccitazione travolgerlo per quella vista estremamente erotica. Akira sentì il dolore invaderlo, anche se l'amante lo aveva preparato bene, era molto che non lo faceva, era come fosse la prima volta.
La voglia di godere però era troppa, era impaziente di sentire il piacere esplodere dentro, così prese a muoversi per cercare quelle sensazioni travolgenti tanto agognate.
Naoya venne travolto dal piacere, sentire il proprio sesso affondare con difficoltà dentro Akira era indescrivibile. Quanto gli era mancato, solo adesso se ne rendeva conto. E non perché era un ragazzo, ma perché era lui, adesso ne era certo.
Naoya portò la sua mano sul sesso di Akira per masturbarlo mentre l'altra continuava a stringere il suo fianco. Il biondo muovendosi sentiva il sesso dell'altro fin in profondità, quando trovò l'angolazione giusta si lasciò andare al piacere e prese a gemere senza vergogna, aumentando la velocità e la forza del movimento.
Naoya era certo che non avrebbe resistito a lungo, vedere l'amante muoversi sulla sua asta era la cosa più erotica che avesse mai visto e le sensazioni che riusciva a fargli provare erano travolgenti. Sentiva il suo sesso entrare completamente in lui, farsi strada in quel antro stretto e caldo che sembrava volerlo stritolare.
Akira continuava a muoversi senza sosta e a fargli sentire ciò che provava, quando lo vide rallentare per lo sforzo e per l'avvicinarsi dell'orgasmo decise di aiutarlo.
Naoya si mise a sedere e afferrò il biondo per il bacino mentre lui si inclinava all'indietro appoggiandosi sulle braccia. Il movimento riprese più veloce e con più forza guidato da entrambi. Dopo un po' Akira si aggrappò a Naoya e portò una mano al proprio sesso ormai arrivato al limite per masturbarsi da solo.
Il moro fu il primo a raggiungere l'orgasmo seguito subito dopo dall'altro.
Naoya si stese nuovamente e portò con sé l'amante. Lo strinse forte a sé, felice come non lo era mai stato, Akira era la persona che voleva al proprio fianco.
Akira sorrise in quell'abbraccio finalmente aveva trovato il posto per lui. Anche se erano ancora stesi sul pavimento non c'era posto al mondo più comodo di quello, ma con dispiacere dovette alzarsi perché doveva assolutamente farsi una doccia.
Mentre si lavava ripensò a ciò che era successo, aveva dolore al fondo schiena, questa volta però non era solo colpa di Naoya, era stato lui a non essere minimamente delicato. Si era comportato proprio come una gatta in calore, ma non se ne vergognava affatto.
Un pensiero improvviso gli invase la mente, non aveva l'orologio, ma era certo che da lì a poco sarebbe arrivato Subaru per il loro appuntamento.
Doveva fare in fretta per evitare che fosse Naoya ad aprire la porta... poi sorrise, perché no? Era curioso di sapere cosa gli avrebbe detto.
Naoya si alzò da terra e si sedette sul divano, sentiva tutta la schiena indolenzita, ma era estremamente felice, aveva fatto del sesso fantastico e Akira riusciva sempre a sorprenderlo con quelle sue idea perverse. Quanto amava quel biondino maniaco!
Cosa aveva appena pensato? Possibile si fosse innamorato di un ragazzo? Non c'erano più scuse... ormai gli era entrato dentro e non avrebbe permesso a niente e nessuno di portarglielo via.
Adesso dopo giorni di inferno si sentiva nuovamente vivo. Sentiva il suo cuore leggero e la sua anima risuonare vicino a quella di Akira in perfetta armonia e per niente al mondo avrebbe rinunciato nuovamente a lui.
In quel momento sentì suonare alla porta, guardò verso il bagno, sentiva ancora scorrere l'acqua. Cosa doveva fare?
Poi si ricordò perché era andato da Akira, perché lui aveva un appuntamento con Subaru. Poteva essere lui... oppure quel rossino che condivideva l'appartamento con il biondo e forse anche il letto. Akira gli aveva detto che lui era stato l'unico a possederlo, però non gli aveva detto che non se l'era scopato. Beh, chiunque fosse alla porta, avrebbe chiarito di chi era adesso il biondino.
Si infilò i boxer e i jeans e poi andò ad aprire.
Subaru quando si ritrovò davanti Naoya a torso nudo, rimase per un momento senza parole e controllò nuovamente il nome sul campanello indeciso se avesse sbagliato appartamento. Naoya ghignò "Mi dispiace sei arrivato tardi. Akira è già impegnato e da oggi lo terrò sotto stretta sorveglianza."
Poi ricordandosi il discorso di qualche ore prima aggiunse "C'è Miya disponibile prova con lei"
E senza attendere risposta gli chiuse la porta in faccia.
Akira appena uscito dalla doccia sentì la porta sbattere con forza, si affacciò per controllare e notando Naoya con un'espressione di piena soddisfazione dipinta in volto gli chiese curioso, immaginandosi già la risposta, "Chi era?"
"Qualcuno che non ti disturberà più"
Poi dopo essersi avvicinato a lui e avergli afferrato il mento proseguì "Da oggi basta sesso extra. Se vuoi scopare lo farai solo con me. Chiaro?"
Akira sorrise "Se pensi di riuscire a tenere i miei ritmi..."
"Mettimi alla prova" e lo baciò.
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