14 - GELOSIA IMPOSSIBILE DA NEGARE

Akira sorrise compiaciuto aveva ottenuto la sua vendetta, gliel'aveva fatta pagare, gli aveva portato via Sachiko da sotto il naso, davanti a tutti, e poi gli piaceva quando riusciva a far perdere a Naoya la sua aria di impassibilità... anche se si sentiva deluso per il fatto che se ne fosse andato così, senza dire nulla... sperava in una reazione diversa... però diversa come?
Non voleva certo che parlasse della loro relazione davanti a tutti... e allora cosa?

Cosa voleva esattamente? Cosa sperava?

Prima di tutto voleva capire perché se ne era andato.

Voleva sapere se era geloso di lui o di Sachiko... ma a cosa gli sarebbe servito?

Ripensandoci era normale che si fosse arrabbiato perché lei era la sua fidanzata e lui aveva esagerato!

In fondo loro scopavano solo, il resto non aveva importanza.
Glielo aveva detto anche Naoya poco prima, lui gli serviva solo per quello.

Sentì una strana rabbia assalirlo, bene avrebbe confermato la sua teoria, se era bravo solo a scopare si sarebbe dato da fare... Nanami o Sachiko poco importava... anzi potevano anche fare una cosa a tre se a loro andava bene.

Non gli era molto chiaro perché Sachiko si fosse comportata in quel modo, sapeva di interessarle, ma proprio davanti al fidanzato... forse iniziava ad avere qualche sospetto e voleva vendicarsi... oppure semplicemente il loro rapporto era fatto così, pieno di infedeltà... sentì una strana rabbia all'idea di poter essere semplicemente il giocattolo del momento...

Si riscosse da quei pensieri, a lui del rapporto fra Sachiko e Naoya non interessava niente, non erano affari suoi!
Finché Naoya sapeva farlo godere... altro non aveva importanza...

Allora perché si era voluto vendicare per le sue parole? Se era la stessa cosa che pensava anche lui?
Capiva di essere una contraddizione continua...
forse anche se tra loro non c'era amore, sperava ci potesse essere almeno rispetto, una sorta di amicizia, un qualcosa che sarebbe rimasto anche dopo...
Ma arrivati a questo punto forse non sarebbe stato possibile... non si può restare amici dopo quello che avevano fatto... guardandolo avrebbe sempre ricordato le ore passate a fare sesso...


Sachiko si sentì delusa, sperava che Naoya dicesse qualcosa e invece se ne era andato.
In fondo non era nel suo carattere fare scenate, però la sua faccia infuriata non le era sfuggita. Forse il suo piano stava funzionando, adesso doveva solo aspettare e poi provare a chiamarlo.

Akira non aveva più voglia di fare il cretino così concluse quella dimostrazione "Se vuoi provare in mare non hai che da chiedere" sapendo già che Sachiko avrebbe declinato l'offerta, visto il clima, non c'era più il sole e sembrava sul punto di piovere.
Infatti la ragazza sorrise "Oggi è un po' troppo freddo, non sono pazza come te"
Akira sorrise "Sono sempre a tua disposizione."


Naoya arrivato alla macchina si mise la maglietta ed entrò pronto per andarsene.
Sentiva il sangue ribollire nelle vene, la rabbia farsi sempre più forte ripensando a quello che era successo.
Non poteva fargliela passare liscia. Si meritava una lezione. Nessuno poteva sfidarlo così apertamente e sperare di passarla liscia.
Doveva fargli capire che anche se facevano sesso non poteva giocare così con lui.
Prese il cellulare e gli inviò un messaggio "Ti aspetto alle docce se hai il coraggio di affrontarmi".
Poi scese dalla macchina e si avviò per aspettarlo, era certo avrebbe accettato.

Akira si era appena seduto quando sentì il suo cellulare suonare. Era un messaggio di Naoya sorrise leggendolo e rispose solo "Contaci"

Si alzò e si rivolse ai suoi amici "Io vado a riportare la tavola a Junichiro e a farmi una doccia. Visto il tempo, non credo potrò uscire ancora."
Tetsuya sbuffò "Sbrigati ho voglia di andare a casa."
Toru ricordandosi che erano già in 5 in macchina si guardò in giro "Akira, ma con chi sei venuto? Noi siamo già in 5 non possiamo darti un passaggio"
Akira alzò le spalle in un gesto noncurante "Non preoccupatevi... un passaggio lo trovo"
Non sapeva se Naoya glielo avrebbe dato oppure no, non sapeva se avrebbero litigato o fatto altro, ma una cosa era certa non voleva che qualcuno lo aspettasse con il rischio di venire scoperto mentre era con il moro.

Akira riconsegnò la tavola al suo amico e poi si diresse alle docce e come previsto trovò Naoya appoggiato a una delle porte che lo guardava evidentemente incavolato nero.
Naoya si avvicinò al biondo e a pochi centimetri dal suo viso gli sibilò "Ti piace proprio farmi incazzare!"
Akira sostenne il suo sguardo "Sei tu che devi tenere a freno la tua gelosia"
Lo disse in modo aspro senza nascondere il proprio fastidio.
L'idea che Naoya fosse così geloso di Sachiko gli dava quasi il voltastomaco.
Non si era fatto nessun problema a metterle le corna scopando con lui, ma appena Akira le si era avvicinato si era infuriato.
Il biondo aveva già capito dalla prima volta che si erano visti che Naoya era una persona gelosa e possessiva e si era comportato in quel modo proprio per indispettirlo, ma non pensava si arrabbiasse tanto.
Lo superò e dandogli le spalle aprì la porta della cabina per troncare il discorso.
Naoya si infuriò maggiormente di fronte a quell'atteggiamento menefreghista, come si permetteva di snobbarlo in quel modo?

Spinse Akira con forza all'interno della doccia facendogli sbattere il torace contro la parete togliendogli il respiro.
Approfittando poi del momento di stordimento gli bloccò entrambe le mani sopra la testa e ringhiò "Sei tu che godi a provocarmi!"
Akira sbuffò "Dovresti tenere la tua ragazza al guinzaglio se non vuoi che qualcun altro le si avvicini"
Anche se era incavolato quella posizione lo stava facendo eccitare, sentire il proprio corpo schiacciato fra la parete e quello di Naoya, il suo respiro caldo vicino all'orecchio... era per lui impossibile restare indifferente.
Naoya afferrò Akira per i capelli "Di Sachiko non me ne frega un cazzo! È con te che sto parlando!"
Akira rimase stupito da quella frase, ma allora di chi era geloso Naoya? Perché era così infuriato?
"Allora perché accidenti sei così incazzato?"
Sentì una strana eccitazione invaderlo per la possibile risposta che però non arrivò.
Lo aveva già accusato altre volte di essere geloso di lui, ma erano solo supposizioni per stuzzicarlo, anche quando lo aveva ammanettato al letto era sembrato più un gioco erotico che vera e propria ira.

Questa volta invece la sua rabbia era pura e non aveva nemmeno smentito... era pura gelosia... gelosia rivolta solo a lui... una gelosia che non faceva differenze di sesso...


Naoya non sapeva cosa rispondere, il suo cuore gli suggeriva "perché sei mio", ma la sua mente si rifiutava di accettarlo, così i suoi dubbi non fecero che alimentare la sua collera.

Era colpa di quel deficiente se era in quella situazione e se adesso aveva tutti questi sentimenti assurdi che non riusciva a spiegarsi.

"E' solo colpa tua! Ho visto come mi guardavi, l'hai fatto apposta e io so anche il perché..."
Senza preavviso gli infilò la mano libera nei calzoncini e strinse forte il suo sesso teso.
Ad Akira scappò un'imprecazione "Cazzo! Sei fuori?"
Naoya ghignò sadico "Senti qua quanto sei duro. Ti eccita l'idea di farti prendere con la forza... vuoi che ti sbatta senza pietà facendoti urlare... ammettilo godi di più quando sono violento..."
Portò la mano fra le gambe del biondo e senza alcuna lubrificazione violò la piccola apertura spingendo con forza cercando di entrare già con due dita.
Ad Akira scappò un grido "Mi fai male! Bastardo!"
Naoya ghignò "Non è ciò che vuoi? Ti sto solo dando ciò che desideri"
Akira cercò di liberarsi, però con poca convinzione, si sentiva terribilmente eccitato anche se quella penetrazione gli stava provocando dolore.
Fu invaso da una consapevolezza che lo lasciò senza fiato: Naoya aveva ragione, era un fottuto masochista! Vedere Naoya perdere la sua freddezza lo faceva eccitare! Non vederlo più come l'impassibile calcolatore, ma preda delle pulsioni e delle emozioni che solo lui riusciva a scatenargli lo faceva desiderare di insistere fino a farlo diventare violento.
Aveva voluto provocarlo sapendo che poi si sarebbe incavolato... e sperava proprio in questa reazione ...

Cacciò con forza il dubbio che il motivo potesse essere diverso da quello legato solamente al sesso e al suo desiderio malato di essere scopato da Naoya, così ammise "Hai ragione... mi piace quando non sei più il freddo Ishikawa... mi diverto a vederti perdere le staffe... e adesso scopami come si deve"

Naoya avvertì uno strano calore nel sentirglielo ammettere, ma non l'avrebbe passata liscia così facilmente questa volta.
Se lo voleva bastardo... lo avrebbe avuto!

Ghignò "Non credere di passarla liscia così facilmente"

Senza lasciargli libere le braccia gli afferrò la mandibola facendogli girare la testa per coinvolgerlo in un bacio passionale.
Akira catturò la lingua che voleva invadere la sua bocca fra i denti e gliela succhiò prima di andargli incontro con la propria e oltrepassarla per conquistare quell'antro caldo. Quando si staccarono Akira gli morse il labbro inferiore.
"Adesso siamo pari..."
Naoya si toccò il labbro e sorrise sadico, "Se vuoi la guerra... guerra sia"

Akira cercò di girarsi, ma Naoya lo spinse nuovamente contro la parete "Noya?!"
"Non protestare e stai buono... ti meriti una punizione per avermi fatto incazzare..."
Gli liberò per un momento le mani per potergli sfilare i calzoncini, per poi bloccargliele nuovamente dietro la schiena e dopo essersi inginocchiato prese a leccare la sua piccola apertura.
Akira non riuscì a non gemere quella situazione era troppo eccitante "Non mi sembra una punizione"
Naoya si alzò e dopo avergli leccato il collo disse "Ti fotterrò senza farti venire... questa è la tua punizione."
Akira sgranò gli occhi "Cosa? Non puoi essere così bastardo..."
Poi cercò nuovamente di girarsi, ma Naoya lo spinse con più forza contro la parete.

Akira non sapeva bene perché, ma in quelle occasioni il moro era decisamente più forte di lui, forse non si impegnava abbastanza per liberarsi.
Naoya gli lasciò le mani e, dopo essersi tolto il costume, gli infilò le dita in bocca per fargliele leccare mentre con l'altra prese a masturbarlo.
Akira si rilassò, Naoya aveva solo cercato di spaventarlo...
Quando furono sufficientemente bagnate tornò a violare la sua apertura per prepararla, voleva punirlo, ma non certo spaccarlo in due...
Akira gemette senza ritegno quando l'altro prese ad affondare con le dita  con l'angolazione giusta per farlo godere e sarebbe venuto se Naoya avesse continuato quella doppia stimolazione.
Ma dopo poco il moro si interruppe e portando entrambe le mani ai suoi fianchi iniziò a penetrarlo e senza dargli tempo di abituarsi si spinse fino in fondo.

Akira fu invaso dal dolore, perché seppur non fosse la sua prima volta e nonostante Naoya lo avesse in parte preparato, quella intrusione era stata davvero rude.
Naoya iniziò a muoversi immediatamente continuando a tenerlo ben saldo.
Il biondo dovette appoggiarsi alla parete per evitare di sbattere la faccia per le forti spinte e si morse il labbro per resistere al dolore.
"Stronzo vacci piano! Non sono una puttana!"
Naoya gli morse il collo "Allora non farla..."
Dopo poco il dolore si confuse con il piacere e Akira iniziò a gemere e, non volendo supplicare il moro perché il suo sesso teso chiedeva di essere soddisfatto, portò una mano al proprio membro per masturbarsi da solo visto che il moro non aveva nessuna intenzione di farlo.
Appena Naoya se ne accorse si fermò, gli afferrò entrambe le mani e gliele bloccò nuovamente contro il muro appena sopra la testa.
Poi riprese a penetrarlo con maggiore forza.
Naoya sentiva un piacere indescrivibile, stare dentro Akira era sempre fantastico, così stretto e caldo e questo gioco sadico gli stava dando alla testa. Era certo che presto il biondo lo avrebbe implorato di farlo venire.


Akira si sentiva girare la testa, sentiva ondate di piacere potenti invaderlo e il bisogno di venire stava diventando insopportabile.

In quel momento sentirono chiamare "Akira dove sei?"
Riconobbero subito la voce, era Toru.
Akira sentì il terrore invaderlo, non avevano chiuso la porta a chiave. Sperò che rispondendo non avrebbe provato ad aprire.
Cercò di ritrovare lucidità e soprattutto la voce ferma "Che cazzo vuoi?"

Toru sentendo il tono strano e soprattutto scocciato di Akira intuì che forse aveva interrotto qualcosa.
Si avvicinò alla porta da cui aveva sentito arrivare la voce dell'amico "Sta iniziando a piovere noi ce ne andiamo. Ti lascio tutto qui fuori"
Akira si diede dell'idiota per aver lasciato le sue cose in spiaggia invece di portarsele dietro.
Sapeva che Toru aspettava che dicesse qualcosa, però non riuscì a rispondere subito perché quello stronzo di Naoya non si era fermato nemmeno per un attimo.
Cercò di concentrarsi, ma gli uscì un "Sì" che era più un gemito che una risposta.

Toru rise "Ok amico... sento che sei impegnato... ma sei solo o con qualcuno?"
Akira quasi ringhiò ... non aveva voglia di giocare con lui "Toru... "
Rise nuovamente, non ci voleva un genio per capire che il biondo non era solo "Tranquillo non dirò niente alle ragazze... però non ti offendi se con Nanami ci provo anch'io vero? A domani"
E se ne andò non capendo come facesse il suo amico a trovare sempre qualcuno con cui fare sesso, forse aveva un'amante di cui non gli aveva parlato.
Naoya si avvicinò al suo orecchio "Allora te le vuoi fare? Chi per prima Sachiko o Nanami? O forse Rika?"
Akira non ne poteva più "Noya ... "
Anche il moro era ormai al limite, ma non voleva perdere quell'occasione "Rispondimi!"
"Non me ne frega un cazzo di loro, preferisco scopare con te! Contento?"
"Forse ..." poi ghignò e avvicinandosi nuovamente al suo orecchio disse "Se vuoi venire supplicami e fottiti da solo"
A Akira ormai interessava solo dare sollievo al proprio sesso dolorante "Tutto ciò che vuoi, ma ... ti prego fammi venire..."
Gli liberò le braccia e dopo essere uscito da lui lo fece girare.
Lo prese in braccio, appoggiando la sua schiena al muro, Akira allacciò le gambe dietro la sua schiena e le braccia al suo collo per sorreggersi.
Naoya posizionò nuovamente il proprio sesso all'apertura dell'altro e facendolo abbassare lo penetrò nuovamente.
Poi portò una mano al sesso teso e dolorante di Akira e prese a masturbarlo.
Akira si lasciò andare, finalmente Naoya lo aveva accontentato, i suoi gemiti riempirono il piccolo spazio della cabina, erano musica per Naoya anche lui ormai vicino all'orgasmo.
Akira doveva rispettare ciò che aveva promesso, così si fece forza sulle braccia e si impalò da solo aiutato da Naoya nel movimento.

Per Naoya era una visione troppo erotica vedere il biondo così lascivo, così quando Akira portò la mano al proprio sesso a sostituire quella di Naoya affinché lui potesse spingere con più forza, in una silenziosa richiesta di avere di più, lo accontentò.
Lo afferrò per i fianchi con entrambe le mani e i movimenti si fecero più rapidi e potenti, facendo fremere e tremare Akira per l'arrivo dell'orgasmo.

Akira venne per primo, Naoya sentendo i muscoli contrarsi attorno al suo sesso non resistette oltre e lo seguì riversandosi in lui.

Naoya appoggiò la fronte alla spalla di Akira e si spinse maggiormente contro la parete continuando a sorreggerlo, anche se sentiva le braccia e le gambe tremanti non voleva ancora separarsi da lui.
Rimasero così alcuni secondi poi Akira aprì l'acqua della doccia senza preavviso. Naoya imprecò e lo fece scendere sfilandosi da lui.
"Baka!"
Akira rise "Dobbiamo lavarci"
"Imbecille non ho né asciugamano né il cambio, ho tutto in macchina"
"Possiamo fare un patto. Se mi dai un passaggio, io ti do l'asciugamano."
"Non sono il tuo autista e comunque l'asciugamano che hai sarebbe mio"
Akira sbuffò "E' colpa tua se oggi sono a piedi"
"Sì, sì, ho capito"

Si fecero una doccia veloce, ognuno in una cabina per paura di ricominciare a fare sesso e non riuscire ad andarsene prima che Junichiro chiudesse lo stabilimento per la pioggia che aveva preso a scendere copiosa.

Sulla strada del ritorno si fermarono a mangiare qualcosa cercando di comportandosi come due semplici amici, ma non fu facile, non erano molte le cosa che avevano fatto insieme diverse dal sesso.
Finirono inesorabilmente per stuzzicarsi e rischiare di saltarsi addosso.
Tutto ebbe inizio da una frase di Naoya dopo aver visto l'ordinazione di Akira.

"Hai proprio uno stomaco senza fondo"
"E tu hai un culo senza fondo"
"Senti chi parla prima dicevo che me lo divoravi"
"Bastardo che ne dici se dico a Sachiko che ultimamente preferisci il mio cazzo a lei"
"Preferisco quando usi quella boccaccia per succhiare e non per parlare "
"Se non la smetti ti faccio urlare"
"Voglio proprio vedere se ne sei capace"

Quella discussione stava prendendo una piega pericolosa, così per evitare di dire cose troppo compromettenti che potessero essere ascoltate da qualcuno o fare cose insensate, finirono di mangiare cercando di ignorarsi.


Conclusa la cena Naoya riaccompagnò a casa Akira, ma il suo arrivo non passò inosservato. Haru guardando dalla finestra riconobbe la stessa macchina che aveva visto fuori dal club ed era certo fosse lo stesso della telefonata. 

Sorrise, era ora di agire e provare ad affondare il colpo per portarsi a casa il premio tanto ambito.

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