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🔞Sono presenti scene con contenuti espliciti e violente🔞

Non avrei mai dovuto rispondergli, involontariamente ho dato inizio al suo gioco perverso e ora mi sembra di stare in mezzo a due cani da combattimento. Appena Zac finisce di pronunciare quelle parole, Marco arriva a due centimetri dalla faccia, ha i muscoli tesi, i pugni chiusi e gli occhi sono spalancati.
"Non ti permettere mai più di rivolgerle la parola!" gli dice sfiorando il suo naso.
"Chi cazzo sei tu per dirmi di non parlarle, psicopatico!" gli dice Zac sfidandolo.
"Siamo fidanzati ed è meglio se contro di me non ti ci metti!" gli dice urlando.
Nei corridoi tutti stanno notando la situazione, anche Rosalba che sembra esserne felice. Summer cerca di intervenire:
"Marco, lascia stare ricordati che sei già stato espulso" gli dice tremando e non solo lei, ho paura che si facciano veramente male.
"Tanto me la scopo prima io, vedrai" dice Zac, è la goccia che fa traboccare il vaso.
Marco gli sferra un pugno così forte che Zac indietreggia, un po' stordito ma si riprende e risponde con un diretto. Nonostante il diretto ricevuto, Marco gliene sferra un altro, il. viso di Zac incomincia a sanguinare e poco dopo cade inerme per terra. Mi fiondo verso Zac, nel frattempo arrivano i professori. Fortunatamente ho dei fazzoletti con me e li uso per tamponare il sangue che gli sta uscendo dal naso, quando alzo gli occhi non ci sono né Marco e né Rosalba. Lascio la situazione in mano alla prof di inglese, molto preoccupata per le condizioni di Zac, e vado a cercare Marco. Potrebbe essere sia in bagno sia gabbiotto del bidello, ma quando mi avvicino al bagno per controllare vedo Ros che medica le ferite a Marco, cerco di non farmi vedere e mi nascondo dietro al muro, stanno parlando:
"Credi di mandare avanti questa farsa ancora per tanto?" dice Rosalba.
"Non è una farsa Ros, provo veramente qualcosa per lei" dice quasi piangendo.
"Impossibile! L'unica ragazza che hai mai amato sono io" gli dice e sento dei passi.
"Ros, sono fidanzato con lei" lo sento che è in difficoltà.
"Lei è di là da Zac e tu sei qua con me, non ci vede" in quel momento decido di intervenire.
"E invece ti sento anche bene, troietta!" sputo queste parole come fossero veleno.
"Ah eccola la paladina!" dice Rosalba.
"È meglio se te ne vai e stai lontana dal mio ragazzo! Hai usato quella lingua anche troppo" dico, avvelenata.
"Peccato che questa lingua ha leccato il suo cazzo!" non ci vedo più dalla rabbia, ma come al solito non sono capace a usare le mani e allora rimango immobile, ferita dentro. Non sopporto più la tensione, vedo le stelle e inizia a girarmi, ho un po' di nausea e ad un certo punto vedo tutto buio.

Mi risveglio in aula insegnanti con Marco che mi tiene la mano e Rakela che osserva il telefono. Ho una coperta addosso che mi tiene caldo.
"Cos'è successo?" domando
"Sei svenuta piccola" dice Marco preoccupato.
Forse è stata la troppa tensione.
"Io la ammazzo" gli dico agitandomi di nuovo.
"No tu non ammazzi nessuno" mi dice Rakela alzandosi dalla sedia.
"Puoi lasciarci soli Rakela, per favore?" le domanda Marco.
"Certo, ci sentiamo dopo ciccia" dice dandomi un bacio sulla fronte.
Appena Rakela chiude la porta dietro di sé, Marco inizia a parlare:
"Di quali messaggi si riferiva Zac prima?"
"Mi ha scritto verso mezzanotte e abbiamo parlato, ma poco, perché poi sono crollata" gli dico con paura.
Lui si alza dal tavolo e sbatte un pugno contro l'armadio a fianco alla porta.
"Perché non me lo hai detto?"
"Perché lo trovo insignificante e poi non puoi parlare, ti ho beccato in bagno con Ros"
"Mi ci ha portato lei"
"Si, come no..."
Ci siamo tenuti il muso per qualche minuto, quando bussano alla porta ed entra con passo decisamente nervoso la Preside: una bella donna, bionda, elegante e anche molto formosa. Invita Marco nel suo ufficio in modo impaziente, sembra una donna che ha poco tempo e che se te ne dedica è solo per esigenza. Io ritorno in classe aiutata da Rakela e Michele che nel frattempo è venuto a vedere come stavo.

Finita questa intensa giornata di scuola sono esausta, vedo Marco che mi aspetta. Mi tiene il muso anche durante tutto il tragitto per ritornare a casa.
"Vuoi entrare? Non c'è mia madre" gli dico un volta arrivati davanti a casa mia.
"No" risponde freddo.
"Mi spieghi cosa c'è!?" avendo quasi un esaurimento nervoso.
"Tu hai avuto una conversazione con Zac e non me lo hai detto. Mi sono arrabbiato e ho perso la pazienza, mi hanno sospeso per una settimana e sicuramente influirà sull'esame" mi dice urlando.
"Sai potresti anche non ingelosirti per un ragazzo che non conosco nemmeno e che manco mi interessa"  urlando e uscendo dalla macchina sbattendo la porta.
Sento che urla qualcosa ma non mi giro e vado dritta verso la porta di casa, la apro e nel chiuderla arriva lui che la ferma. Mi prende in braccio e mi bacia intensamente. Chiude la porta con il piede quasi facendomi cadere, a pochi passi da lì mi lascia cadere sul divano. Inizia a toccarmi i fianchi, il seno, l'interno coscia e nel mentre la sua lingua si intreccia e con la mia, mi prende per i polsi e me li stringe così forte ma allo stesso tempo così piano per non farmi male. La sua bocca passa sul mio collo, sulle clavicola, sul seno, per poi scivolare sulla pancia e arrivare lì, inizia con i suoi giochetti di lingua per poi alternare con le dita, prima una e poi due, regalandomi un piacere mai provato prima. Una volta venuta, mi alzo per farlo accomodare, ma lui mi ferma e dice:
"Vuoi provare una cosa nuova?"
"Cosa?" gli domando eccitata
"Il 69?" mi risponde come se sapessi cosa fosse e credo se ne sia accorto perché mi prende e mi fa mettere a pecorina sopra di lui. Prendo in bocca il suo membro mentre lui mi da ancora piacere, inizio a giocare ricordandomi dei movimenti che in doccia mi ha consigliato e, mentre lui mi fa venire un'altra volta, lui geme dal piacere per poi venire poco dopo, prima che io iniziassi ad alternare lq bocca con le mani. Mi lascio andare sopra di lui, ormai inerme e ancora con i muscoli un po' rigidi dalla posizione.
"Ti amo Agata, veramente" mi dice.
"Ti amo anch'io Marco" gli dico sorprendendomi.
Mi alzo e lo bacio andandomi a fare una doccia, apro l'acqua e lo vedo sbucare dalla porta.
"Posso anch'io?" mi chiede come un'immensa tenerezza
"Vieni qua" gli dico aprendo la tenda della doccia.
Non credevo fosse impossibile resistere alla tentazione e così passammo un altro quarto d'ora a darci piacere sotto alla doccia. Dipendiamo l'uno dall'altra e non so se questo possa essere giusto...

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CIAO GIRLSSS AND BOYSSS.
Ecco a voi l'entusiasmante quattordicesimo capitolo, spero molto vi possa piacere.

Mi battete una stellina? A presto per il quindicesimo⭐

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