~Capitolo 9~
Era quasi ora di cena quando ripresero a lavorare con l’elfo sempre beatamente addormentato vicino al tavolo di lavoro.
Decisero di partire dalla pozione “originale”, vale a dire quella che Piton aveva creato per sé stesso perché era l’unica di cui possedevano tutti i dati necessari: quantità precise degli ingredienti usati, durata della pozione, peso del paziente e gravità della ferita.
Quest’ultimo dato era quello meno oggettivo e che più li lasciava perplessi su come inserirlo nei loro calcoli.
Dopo aver riesumato molte vecchie conoscenze di matematica e aritmazia riuscirono a creare una formula coerente che riusciva a stabilire a priori la durata della pozione in un corpo sano.
Per inserire la variabile della “gravità della ferita” dovettero studiarci di più.
Alla fine la etichettarono come ‘x’ e inventarono una scala convenzionale della gravità da 1 a 10 così che di volta in volta avrebbero dovuto solo inserire il valore relativo al caso in esame.
In questo modo si resero conto che erano arrivati ben oltre le aspettative iniziali, infatti quella variante del distillato della Morte Vivente poteva essere applicata a qualunque tipo di pozione curativa, non solo agli antidoti!
“Dobbiamo solo sperimentarla Severus!”
Hermione era entusiasta, era la sua prima vera scoperta e, sebbene fosse stata aiutata in quei mesi, era comunque orgogliosa del risultato.
“Esatto Granger, ma niente fretta, possiamo farlo domani, ora dobbiamo riposare”
Spesso Piton la chiamava per nome, ma a volte, nei momenti prettamente professionali come quello usava ancora il cognome per mantenere un certo distacco.
“Non se ne parla nemmeno! Non riuscirei comunque a dormire con questa trepidazione!”
“Sbaglio o siamo nel mio laboratorio della mia aula con i miei strumenti? Mio il campo mie le regole Granger…” Concluse l’uomo soddisfatto.
“Ah no, questa volta non attacca. Il progetto è mio e io non sono affatto stanca. Quindi adesso distillerò quella pozione con o senza il tuo aiuto!”
“Mocciosa cocciuta. Come vuoi; il processo completo dura più o meno 3 ore e poi la pozione deve riposare per altre 3 quindi faremo 2 turni: democraticamente ho deciso che grazie alla tua testardaggine hai vinto il primo turno di lavoro”
Così dicendo si diresse verso la porta che collegava il laboratorio con le sue stanze private lasciando Hermione di sasso.
“Bene, lieto di notare che non hai obbiezioni. Svegliami tra 3 ore esatte, non un minuto di meno Granger. Buon lavoro.” E uscì.
Hermione rimase a guardare la porta chiudersi; aveva la netta sensazione di essere stata messa in punizione!
Dannato uomo! Per quanto le cose andassero meglio tra loro e lei fosse cresciuta riusciva sempre a farla sentire come la bambina che era al primo anno!
Beh, non restava che preparare una pozione perfetta per dimostrare che la stanchezza su di lei non aveva effetto!
Ormai conosceva la ricetta a mena dito quindi si permise di pensare anche ad altro…che poi ‘altro’ ultimamente voleva dire lui.
Era inutile negarlo ancora, quel sentimento che prima non voleva etichettare adesso era sicura che si trattasse di un forte, anzi fortissimo, interesse…. e non solo a livello mentale.
Lei ammirava tutto di Severus: i capelli neri e lucenti (non unti come le sembravano prima), gli occhi profondi, il viso dai lineamenti pronunciati, il fisico asciutto, le spalle larghe, le mani eleganti e agili nei movimenti tra i calderoni, la sua vasta cultura, la mente sveglia e, da un po’ di tempo a quella parte, pure il suo sarcasmo!
Era decisamente fregata…una cotta così seria per Piton poteva essere la sua rovina!
Infatti non capiva assolutamente cosa pensasse lui di lei, a volte era sembrato che il suo interesse fosse ricambiato, ma altre per niente. Dichiararsi per prima era fuori discussione ovviamente, rischiava una figuraccia epocale, e poi toccava a lui fare la prima mossa…ma Piton era sfuggente come un’anguilla!
Una sera aveva trovato il coraggio di confidarsi con Remus.
Subito l’uomo era rimasto quasi scioccato dall’affermazione di Hermione, poi lei aveva spiegato meglio i suoi pensieri, motivazioni, sentimenti e lui a mente lucida aveva convenuto che Piton poteva effettivamente essere un soggetto interessante per una donna.
In secondo luogo aveva espresso le sue riserve sulla differenza d’età tra loro, perché era vero che lui stesso aveva provato sulla sua pelle che non contava più di tanto però voleva che Hermione ci pensasse bene.
Anche su questo argomento la ragazza lo aveva preceduto, infatti aveva considerato spesso la situazione sotto molti punti di vista e aveva deciso che non era un problema perché, primo, i maghi vivono più a lungo dei babbani quindi avrebbero avuto comunque tanto tempo da stare assieme, e secondo, si era sempre immaginata con un uomo più grande perché i suoi coetanei le erano sempre sembrati immaturi e poco intriganti.
Insomma, Hermione aveva già fatto, come si suol dire, i conti senza l’oste…e che oste!
Alla fine Remus le aveva promesso che avrebbe indagato discretamente con Piton e le avrebbe fatto sapere se scopriva qualcosa.
Ad ora le aveva solo detto che su certi argomenti è un’ostrica…bella scoperta!
Ok, la pozione era quasi pronta, il tempo era decisamente volato, e adesso si sentiva stanca anche lei; sarebbe andata a svegliare Piton.
In quel momento realizzò che non era mai entrata nei suoi alloggi privati! E tanto meno in camera sua!
Oddio, chissà come dormiva…..se aveva un po’ di fortuna lo trovava senza camicia almeno…
Bussò a quella che credeva fosse la sua stanza e attese.
Decise che se non le avesse aperto a breve sarebbe entrata direttamente, almeno magari poteva trovarlo in déshabillé…ma con suo grandissimo disappunto la porta si aprì quasi subito per mostrare un Piton vestito di tutto punto, che delusione!
“Granger, sei stata puntuale, bene. E niente esplosioni? Temevo il peggio!” disse.
Si stava preoccupando per lei??“Tranquillo, sto bene” rispose lei sorridendo.
“Io mi riferivo al laboratorio…” ghignò lui di rimando.
Ovviamente no, che stupida!“Ovviamente..adesso tocca a te. Ti è rimasta la parte più facile, non dovresti avere problemi. Svegliami tra 3 ore precise, non un minuto prima Severus!” disse la ragazza scimmiottandolo ed entrò nella stanza.
Appena chiuse la porta si rese conto che lui non le aveva dato il permesso di entrare e dormire nel suo letto…beh, ormai era fatta!
Si guardò intorno. La stanza era ampia, sulle tonalità del verde e dell’argento ma non cupa come si ci poteva aspettare da uno come lui.
Il letto in ferro battuto era grande e occupava buona parte della camera, il copriletto era verde smeraldo con motivi damascati molto fini; ai due lati del letto c’erano due piccoli comodini con dei libri impilati sopra.
L’armadio non molto grande occupava la parete della porta mentre di fronte al letto stava un bel caminetto in mattoni; ciò che dominava veramente la stanza era però un’antica libreria in mogano che occupava tutta la parete di fronte all’entrata alla destra del letto, era stracolma di volumi, alcuni recenti, altri meno e, a prima vista, anche alcune edizioni rare, mentre l’ultimo ripiano era riservato a diverse ampolle piene di pozioni.
Hermione approvò l’arredamento, era davvero di suo gusto. Tutto in quella stanza infondeva calma, pace e calore.
Senza pensarci due volte trasfigurò velocemente i vestiti in qualcosa di più comodo e si buttò sul letto per riposare un po’, avvolta nel profumo di lui.
Quella piccola insolente! L’aveva lasciato lì nel corridoio a guardare la porta chiusa della sua stanza che per altro non le aveva dato il permesso di usare! Si augurava almeno avesse il buon gusto di non toccare niente.
Si recò al tavolo di lavoro e osservò la pozione: era perfetta ovviamente.
Ora restavano solo 3 ore di riposo e poi dovevano iniziare a fare i test per stilare la formula definitiva, ci sarebbe voluto ancora un po’ ma il più era fatto secondo lui.
Hermione aveva avuto un’idea geniale, perché non ci aveva pensato prima lui?
Un po’ gli rodeva non fosse sua l’intuizione risolutiva, però la ragazza si era dimostrata efficiente e preparata, poteva accettare di una piccola sconfitta contro di lei….per una volta almeno.
Beh, adesso non restava che aspettare che la posizione fosse pronta; l’elfo non c’era più, evidentemente si era svegliato durante il turno di Hermione. Era completamente solo.
Si mise a pensare al discorso che Remus gli aveva fatto quella mattina.
Chissà come gli era venuto in mente…durante la giornata aveva ripensato spesso al suo atteggiamento e gli sembrava fosse normale, magari solo un po’ più gentile del solito, ma neanche troppo alla fine, quindi niente che potesse dare adito a un suo interesse per la ragazza…che per altro non esisteva.
“Perché a me non interessa Hermione giusto?” Chiese a sé stesso ad alta voce.
Oddio, adesso si faceva pure le domande da solo! Tutti quei Grifondoro intorno gli facevano male alla salute….
Comunque, no, non gli interessava; certo era intelligente, bella, sicuramente una piacevole compagnia ma niente di più….
Ora che ci pensava meglio gli venivano in mente un paio d’occasioni in cui aveva parlato di lei con Lupin e probabilmente lui aveva frainteso! Ecco risolto il mistero….ma cosa voleva dire lui con quella domanda finale??
Ovviamente non poteva pensare che lei fosse interessata a lui..figuriamoci! Perché mai dovrebbe???
Piton non si era mai considerato né bello né attraente, né aveva mai fatto qualcosa per esserlo, e poi Hermione doveva vederlo come un vecchio! No, l’idea proprio non stava in piedi…
Quindi tutto risolto..Lupin aveva preso un abbaglio parlando con lui e magari un altro abbaglio parlando con lei..e meno male che si reputava intuitivo!
La pozione continuava il suo decorso placidamente.
In tutto questo però una cosa non tornava: perché aveva chiesto a Hermione com’era finita con Weasley? Ma soprattutto, perché avrebbe voluto chiederle se aveva qualcun altro???
Il pensiero che lei avesse un ragazzo, un uomo..un fidanzato…gli dava leggermente…come dire…fastidio, una sorta di nausea improvvisa e immotivata.
Ecco, questo non se lo spiegava…chiunque l’avrebbe chiamata gelosia…ma lui non poteva essere geloso primo perché la gelosia è un sentimento irrazionale e secondo perché la ragazza non gli interessava!
D’altra parte però la consapevolezza che dovevano incontrarsi o ricevere lettere da lei lo metteva sempre di buon umore, quasi più che togliere punti ai Grifondoro, il che è tutto dire!
“Ok, vecchio mio, è appurato che la tua sanità mentale sta andando a farsi fottere….”
Doveva parlare con qualcuno, non poteva rimanere lì a porsi domande da solo come un ebete, appena finita la pozione avrebbe cercato Lupin, magari gli avrebbe fatto un po’ di chiarezza…anche perché l’unica cosa certa che lui sapeva era che non poteva piacergli Hermione, non era possibile perché lei era bella, intelligente ma…non era Lily.
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