~Capitolo 8~

Nuova vita sì, ma alla prova dei fatti qualcosa era rimasto uguale a prima.

Severus infatti non si era minimante ammorbidito ed era esigente come era sempre stato.

I ragazzi degli ultimi anni sapevano più o meno a cosa andavano incontro, quelli dal quarto anno in giù invece erano del tutto nuovi ai suoi metodi.

Gli alunni si erano trovati impreparati, Lumacorno pur essendo un buon insegnante era molto più largo di voti, aveva pretese inferiori e l’atmosfera in classe era meno tesa.

Severus si era reso conto di tutto questo ma non aveva intenzione di cambiare, a suo avviso lo standard si era abbassato troppo e voleva riportarlo a livelli pitoniani al più presto!

Alcune cose però erano cambiate, per esempio non faceva più preferenze per i Serpeverde, i Grifondoro gli rimanevano sempre molto indigesti, ma adesso puniva tutti indistintamente; inoltre, su suggerimento di Lupin, aveva smesso di essere acido come un limone perchè a dire del lupo si ottenevano più risultati agitando meno gli studenti, quindi aveva deciso di tentare...un minimo almeno.

Infine, anche il suo abbigliamento era cambiato, adesso sotto la casacca e il mantello nero si potevano intravedere il colletto o le maniche di una camicia chiara, spesso bianca; questo poteva non essere notato da tutti, ma chi lo conosceva bene non si era lasciato sfuggire un tale rilevante dettaglio!

La collaborazione con Hermione era proseguita nonostante le giornate di Severus adesso fossero più impegnative, si era solo spostata al castello.

Il laboratorio d’altra parte era molto più attrezzato e gli spazi più ampi. Stavano facendo qualche progresso ma ancora niente di preciso. Ormai avevano attestato che si doveva agire sul fagiolo sopoforoso ma non erano ancora riusciti a capire come dosarlo in modo da decidere a priori quando si sarebbe risvegliato il paziente.

Dal punto di vista strettamente personale invece, il loro rapporto era notevolmente migliorato.

Severus non era più così ingessato come all’inizio e questo aveva permesso ad Hermione di sentirsi più a suo agio assieme all’uomo.

Ora la ragazza si fermava per periodi più lunghi e passavano più tempo assieme, per lo più parlando sempre della pozione oggetto dei loro studi, ma a volte divagavano finendo a discutere delle pozioni in generale, della scuola, dei loro interessi…insomma, facevano passi da gigante!

Severus era nel suo ufficio e stava correggendo i compiti dei ragazzi del terzo anno.

Aveva appena cominciato e già gli era venuta l’emicrania a causa delle castronerie lette!

A volte pensava che dare una “T” a certi lavori fosse un insulto per i Troll!

Bussarono alla porta. Lupin.

“Buongiorno Severus” Aveva l’aspetto malconcio e debilitato che precedeva sempre le notti di luna piena.

“Ciao Remus, ti stavo aspettando. La tua pozione è pronta, te ne ho fatte 5 dosi così le tieni di scorta…”

“Grazie mille Severus. Come vanno i tuoi studenti?” chiese adocchiando le pergamene sulla scrivania “cavolo, non vorrei essere il proprietario di quel disastro! Dai è sabato mattina, abbandona per un po’ i compiti e facciamo due passi in giardino…”

Severus era davvero tentato dalla proposta, le chiacchierate con Lupin erano sempre momenti piacevoli; pian piano si erano scoperti più affini di quello che avevano sempre pensato in passato e col tempo si sarebbero potuti definire perfino amici.

“Mi spiace Remus, ma no; verrei volentieri ma devo finire in mattinata perché oggi arriva Hermione e poi saremo impegnati nella ricerca…….perché mi stai guardando così adesso??”

Lupin aveva assunto un’espressione prima stupita poi divertita ed infine decisamente sorniona….

“Hermione eh…”

“Si…Granger, ricordi?” fece Severus sarcastico.

“Si, si certo…mi chiedevo solo da quando la chiami per nome…….” Remus lasciò la frase in sospeso.

Severus notò allora che effettivamente era la prima volta che si rivolgeva a lei per nome; quando erano soli non la chiamava più Granger da un pò, ma quando parlava con altri era diverso il discorso.

“Lupin, per Salazar…Hermione, Granger…che differenza fa??”

“Oh, ne fa mio caro, ne fa eccome….!” Lupin continuava a sorridere mentre Severus stava perdendo la poca pazienza che aveva….

“Spiegati lupastro, detesto quando lasci sottintesi!”

“Suvvia Severus, non fare quello che non capisce…il vostro rapporto si sta….come dire…approfondendo?” Così dicendo Lupin gli fece l’occhiolino, ma l’altro non voleva capire…..

“Di preciso cosa intendi?” Lupin non poteva riferirsi a quello che pensava….

“Oh Severus, vuoi un disegnino? Non ci sarebbe niente di male poi…siete adulti entrambi…”

“Ma hai sbattuto la testa durante l’ultimo plenilunio?? Non dirlo neanche per scherzo, non pensarlo neanche!”

“Severus su, con me puoi ammetterlo…”

“Lupin, sto perdendo la pazienza…vediamo, cosa dovrei ammettere secondo te? E cerca di essere chiaro!” una vena pulsava pericolosa sulla tempia destra del moro.

 Lupin si trovò un attimo spiazzato, sapeva che stava camminando in un campo minato e visto il modo in cui Piton si girava la bacchetta tra le mani se non sceglieva bene le parole da dire rischiava di essere affatturato seduta stante!

“Beh, ecco…” Forza Remus! “che Hermione ti piace!”

Piton s’irrigidì immediatamente, sembrava anche avesse smesso di respirare, così Lupin continuò.

“Si insomma, la chiami per nome, passate tanto tempo assieme, so che non parlate solo di pozioni ma anche di altro…poi è una donna intelligente, di carattere ed è pure oggettivamente attraente….”

“Da come ne parli sembra che piaccia a te…..”

Era gelosia quella sensazione di fastidio allo stomaco? No, erano di sicuro i peperoni della sera prima, non aveva più l’età per certi cibi a cena!

“Ah no bello, non mischiare le carte in tavola adesso…si parlava di te!”

“Va bene Remus…no, non mi piace Hermione…e poi potrei essere suo padre!”

“Beh, questo sarà anche vero…ma se ti posso dare un consiglio, non fossilizzarti sulla differenza d’età, parlo per esperienza, faresti soffrire entrambi senza un vero motivo. Poi quando alla fine ti decidi a cedere ai sentimenti, scopri che per colpa tua avete perso tempo prezioso…..”

Lupin finì la frase guardando in basso, era chiaro che fosse perso nei ricordi di Tonks, ma durò solo un attimo perché scrollò la testa e si riprese.

“Ti ringrazio del consiglio Remus; lo terrò a mente ma ti assicuro che non è questo il caso.

E’ vero, con Hermione mi trovo bene a parlare, abbiamo alcuni interessi in comune come i libri e le pozioni, ma niente di più. Davvero.”

“Ok, ok Severus, ti credo. Ti lascio ai tuoi compiti allora.”

“Dimmi una cosa, questa era un’allucinazione solo tua oppure c’è qualcun altro che ha le travvecole come te?”

“Stai tranquillo, solo idea mia”

Piton, più tranquillo, era già tornato alla sua scrivania per riprendere il lavoro interrotto.

“Ti lascio con una domanda però: per te è solo quello, ma per lei?”

Quando Piton alzò la testa per guardare il collega non trovò nessuno, Lupin era già andato via lasciandolo con nuovi interrogativi.

Hermione arrivò verso le 2 e per buona parte del pomeriggio lavorarono nel laboratorio.

Stavano ottenendo dei risultati nel dosaggio del fagiolo soporoforo, ma ancora mancava quel dettaglio che gli facesse gridare il famoso “eureka!”

La ragazza era segretamente contenta che non avessero ancora trovato la soluzione, infatti temeva che una volta svelato l’arcano sarebbe terminata la loro collaborazione e questo non poteva permetterlo, soprattutto adesso che le cose tra loro andavano meglio.

Si poteva dire difatti che stavano diventando “amici”, anche se non era proprio il termine adatto per lei…

Aveva scoperto diverse cose su Severus, tipo che era un abile giocatore di scacchi, che leggeva ogni sorta di libro o tomo specialistico, fatta eccezione per i libri d’amore e di divinazione, che non gli piaceva il mare ma adorava camminare in campagna…e altre cose di poco conto.

Hermione stava bene con lui, anche perché, strano a dirsi, non era più così sarcastico e pungente come prima; a volte si era trovata a pensare che anche lui stesse bene con lei, ma era solo una sensazione..o forse una speranza…

Erano le 5 quando alzarono per la prima volta nella giornata le teste dal tavolo di lavoro; la pozione era pronta, ora l’avrebbero testata su un elfo delle cucine.

Hermione non era stata facile da convincere a riguardo ma alla fine aveva ceduto perché per testarla a dovere avevano bisogno di un essere con poteri magici…e in fondo non sarebbe morto, al massimo avrebbe dormito un po’!

L’elfo fu subito volenteroso di aiutare i padroni e bevve senza esitazioni; nel giro di qualche secondo cadde addormentato.

Fermo restando che era un elfo sano, la pozione avrebbe dovuto “accorgersi” che il corpo era guarito e farlo risvegliare nel giro di 20 minuti al massimo.

Il tempo invece scorreva e l’elfo continuava a dormire; attesero quasi un’ora ma niente.

Diamine, c’era ancora qualcosa che gli sfuggiva!

Lasciarono l’elfo a sonnecchiare beato e decisero di fare due passi nel parco, magari l’aria fresca avrebbe aiutato le idee.

“Non riesco proprio a capire cosa ci sfugge ancora! Ne ho parlato anche con il Prof. Howk ma non ha idee neppure lui..è frustante accidenti!” Così dicendo Hermione accelerò il passo.

“Calma Granger, a sbraitare e lamentarsi non si trovano le soluzioni…”

Piton ribatté apparentemente calmo ma in realtà anche lui si stava perdendo d’animo.

I due continuarono a camminare ancora un po’ nel parco e intanto ricapitolavano i vari tentativi fatti in quei mesi: cambiare i dosaggi degli ingredienti, aggiungerne di nuovi, modificare i passaggi della ricetta…niente era stato decisivo!

Continuarono a camminare; sebbene fosse stata una giornata soleggiata l’aria era fresca e adesso che stava andando sotto il sole era proprio fredda.

“Sai Severus, qualche mese fa non avrei mai detto che sarebbe successo tutto questo…”

Piton non rispose e aspettò che continuasse, sapeva che se non avesse detto niente lei si sarebbe spiegata meglio, e così fu.

“Mi riferisco al tuo risveglio, alla nostra collaborazione, al tuo ritorno a scuola…al fatto che ti do del ‘tu’ e ti chiamo per nome!”

“Beh, indubbiamente le cose sono cambiate…anche che io, Lupin e Potter siamo diventati amici lo annovererei tra i miracoli dell’ultimo anno!”

Hermione rise, effettivamente nessuno l’avrebbe mai immaginato….

Piton aveva una domanda che gli ronzava per la testa da un po’ di tempo, ma non aveva ancora trovato l’occasione adatta per farla, forse quello era il momento giusto.

Erano arrivati sulle sponde del Lago Nero ed Hermione stava guardando l’acqua incresparsi per colpa del vento in piccole onde verso la riva.

“Posso chiederti una cosa…personale? Ovviamente sei libera di non rispondermi….”

La ragazza lo guardò in attesa.

“Come mai è finita con Weasley? Voglio dire, negli anni di scuola eravate una coppia straquotata”

Hermione non si aspettava una domanda del genere e specialmente non da lui, ma era preparata a rispondere; d’altra parte le era già stata posta più e più volte dai suoi amici.

“Non eravamo compatibili. Sai, le esperienze degli anni di scuola ci hanno fatto molto avvicinare, eravamo i migliori amici del Prescelto, questo è stato un collante eccezionale.

L’ultimo anno poi, con tutti quei pericoli, le litigate, la paura di non farcela, l’ansia di essere catturati, torturati e uccisi…beh, tutta quell’adrenalina costante è culminata nella Battaglia di Hogwarts e, in quel momento, ci è sembrato logico che fossimo destinati a stare insieme anche dopo.”

Hermione si fermò un attimo, prese una pietrolina in mano e la gettò nel lago.

“Ma dopo, tutto era diverso…non c’erano più pericoli o ansie, non c’era neanche più il Prescelto e quindi tanto meno i suoi amici; c’eravamo solo noi 3.

A quel punto ho realizzato che la nostra vita futura non sarebbe stata quella degli ultimi anni…per fortuna ovviamente! Però era anche quel pericolo costante che ci univa, tolto quello noi eravamo, e siamo tutt’ora, ottimi amici, ma niente di più. Fortunatamente Ron ha accettato la mia decisione e alla fine mi ha dato ragione, così non c’è nessun rancore tra noi”

Hermione tacque, aveva detto tutto quello che c’era da dire sull’argomento, anzi forse anche fin troppo, ma, come aveva già avuto modo di notare, le riusciva semplice aprirsi con Piton perché l’uomo, quando era ben disposto, era un ottimo ascoltatore e faceva sempre osservazioni pertinenti.

“Capisco cosa vuoi dire…il pericolo più è grande e più unisce ma una volta svanito scompare anche l’unità che si era creata come neve al sole…”

Piton in realtà poteva solo immaginare che fosse così, ma non lo disse.

“Esatto Severus; inoltre non avevamo molti interessi in comune, a me piacciono i libri, le pozioni, imparare cose nuove; a Ron invece piace il Quidditch, mangiare….insomma, per ogni cosa avevamo 2 pesi e 2 misure completamente diversi!”

Piton avrebbe voluto ribattere che in effetti si era sempre domandato cosa trovasse una come lei in uno come lui, ma preferì lasciare perdere; avrebbe anche voluto chiederle se adesso avesse qualcuno ma poi gli venne in mente il discorso di Lupin e lasciò stare anche quello, così tacque.

Una folata di vento più forte e fredda delle altre costrinse Hermione a stringersi nelle braccia, sbadatamente aveva dimenticato il mantello in laboratorio e indossava solo un maglione leggero.

Severus se ne accorse e senza neanche pensarci le diede il suo mantello che la ragazza accettò volentieri…a saperlo avrebbe dimenticato più spesso il suo!

“E tu?”

La domanda lo colse di sorpresa, istintivamente alzò il sopracciglio destro e si girò verso di lei con espressione interrogativa.

Hermione era decisa a scoprire cos’era successo con la madre di Harry e soprattutto, se lui l’amasse ancora, Piton adesso le aveva fornito l’occasione giusta per iniziare il discorso.

“Cos’è successo con Lily, la madre di Harry, da farvi allontanare in quel modo?”

Piton smise quasi di respirare…sentir pronunciare quel nome da lei faceva uno strano effetto….

“Perché dovrei dirtelo?” replicò sulla difensiva.

“Perché io ti ho risposto. Do ut des magister….”

Piton non sembrava voler proferire verbo, così Hermione a malincuore stava per ritrattare

“Ok, ok non sei obbligato…”

“No, te lo dirò. E’ successo che lei era la mia migliore amica prima di Hogwarts, poi purtroppo siamo stati smistati in case diverse e questo ci ha allontanati. Per farla breve, lei non apprezzava le mie compagnie e io non apprezzavo le sue. Col senno di poi aveva ragione lei, i miei amici erano decisamente discutibili e abbiamo intrapreso tutti una strada sbagliata, ma a quel tempo ero troppo orgoglioso per accorgermene…mi beavo dell’approvazione di quelli che consideravo migliori ed ero troppo cieco per vedere quale rovinosa china stavamo percorrendo.

Lily aveva provato ad avvisarmi ma io l’ho insultata e respinta senza darle retta…”

Hermione sapeva già alcune di quelle cose perché gliele aveva raccontate Harry ma sentirlo da lui faceva un effetto diverso, poteva percepire tutto il dolore per quell’amicizia finita male e il rimorso per non averle mai chiesto perdono, assieme erano così forti da sembrare quasi un male fisico…

Non gli avrebbe chiesto adesso se l’amava ancora, e forse non l’avrebbe mai fatto, aveva troppa paura di sentire la risposta perché a combattere con i fantasmi si perde sempre.

Piton guardava l’orizzonte verso la Foresta Proibita, si voltò da lei e disse: “Come vedi, è quasi sempre questione di pesi e misure diverse…”

“Eh già….” Hermione s’interruppe di colpo con gli occhi sbarrati…e se fosse quella la soluzione?? Non poteva essere così banale….però si poteva tentare!

“Hermione, che ti prende?? Mi è spuntata una seconda testa??”

“Cosa? No, no ne hai sempre solo una….” Era seria, segno che non lo aveva considerato affatto…

“Puoi dirmi da sola cosa stai pensando oppure devo usare la Legilimanzia??”

Indubbiamente la pazienza non era mai stata il suo forte!

“Severus, e se fosse anche questo un caso di 2 pesi e 2 misure?  Mi spiego meglio…nella medicina babbana il peso del paziente influenza la quantità di medicinale che deve ingerire, tra questi dati vi è un rapporto di proporzionalità diretta, maggiore è il peso e maggiore è la quantità da somministrare. E’ vero che in magia non funziona così, ma se facessimo un tentativo??”

Piton era perplesso, di solito non c’erano molti parallelismi tra la medicina babbana e la medi magia, però l’intuizione era buona e qualcosa gli diceva che poteva funzionare..in fondo, cos’avevano da perdere?

“Si può provare Granger; l’unica cosa che dovremmo scoprire adesso è il rapporto matematico che lega il peso del paziente con la quantità di fagiolo sopoforoso…tentiamo?”

Piton sembrava uno scolaretto, era tantissimo tempo che non provava più quella sana eccitazione dettata da una nuova scoperta, le ultime pozioni che aveva inventato erano state per il Signore Oscuro quindi niente di buono, questa volta invece aveva usato la sua conoscenza per qualcosa di utile..non c’era paragone!

Hermione anche era emozionata, finalmente vedeva una luce in fondo al tunnel e qualcosa le diceva che non avrebbe necessariamente significato la fine della loro amicizia.

“Tentiamo Severus!” Così dicendo si diressero di buon passo, quasi correndo in realtà, di nuovo nel laboratorio.


Scusate se ci ho messo tanto per aggiornare ma sono tata un po occupata in questi giorni...
Comunque spero che il capitolo  vi  piaccia
A presto😘
S.E.

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