~Capitolo 3~

“No, no no e ancora no! Non sto male, non ho dolori, non voglio bere quell’intruglio che vi ostinate a chiamare pozione e non voglio vedere nessuno!”
“Ma professor Piton, si è svegliato da poco da un lungo coma! Si deve lasciar curare! Potrebbe sentirsi male e…”
“E’ qui che sbaglia! Le assicuro che non avrò nessuna ricaduta se lei e le sue colleghe mi lascerete in pace!”
“Lei è un uomo impossibile!” Così dicendo l’infermiera uscì dalla stanza.
“E tre..” Un ghigno soddisfatto si dipinse sulle labbra del mago.
Quella era la terza infermiera che era riuscito a cacciare quella mattina..di questo passo avrebbe finito il personale dell’ospedale prima di sera!
Severus Piton si era svegliato 3 giorni prima e da quel momento non c’era stato un attimo di pace: medici che volevano esaminarlo, amici e conoscenti che volevano salutarlo, persino giornalisti che chiedevano interviste!
Amici…che parola strana per lui che non ne aveva mai avuti, o meglio, gli unici due che avrebbe potuto definire tali erano morti per mano sua!
Appena risvegliato aveva ricevuto diversi gufi, tra cui quello di Minerva, del lupo e Potter. Tutti che annunciavano una loro visita a breve…Merlino, era meglio restare in coma!!
Già di per sé aveva le idee alquanto confuse, per prima cosa aveva chiesto di poter leggere dei giornali dell’ultimo anno per mettersi in pari con gli eventi; tutto era andato secondo i piani per fortuna.
Solo 2 cose non aveva previsto: di essere vivo e di essere osannato con un “eroe”.
Eroe??? Lui??? Ma stavano scherzando???
Lui poteva essere tutto…un Mangiamorte, una Spia dell’Ordine, un traditore, sicuramente un assassino...ma l’eroe proprio non lo sapeva e non lo voleva fare! Quello era compito di Potter!
Per quanto riguardava l’esser vivo invece era più complicata la situazione.
Insomma, doveva aspettarselo, difficilmente lui sbagliava una pozione anche se sperimentale e mai provata prima.
Quando aveva inventato quella personale rivisitazione di antidoto misto a Distillato della Morte Vivente sapeva che probabilmente avrebbe funzionato contro Nagini, certo non sapeva di preciso quando si sarebbe risvegliato, ma era sicuro che sarebbe successo prima o dopo.
Quindi il nocciolo della questione era perché l’aveva creata.
Aveva sempre pensato di non sopravvivere alla Guerra, anche perché sconfiggere Voldemort era lo scopo della sua vita, dopo non avrebbe avuto nient’altro da fare in questo mondo; e avrebbe finalmente scontato le sue colpe.
Ad un certo punto però, verso la fine, aveva intravisto una possibilità di salvezza e quell’insano istinto di autoconservazione che pensava d’aver messo a tacere anni prima s’era rifatto vivo e gli aveva fatto creare la pozione.
Forse che alla fine quel continuo blaterale di Silente sul rifarsi una vita aveva convinto inconsciamente anche lui??
Mah, fatto sta che era vivo e vegeto e famoso!
 
Toc,toc.
“Professo Piton, ha visite!”
“Ho detto che non voglio vedere ness…Minerva.”
La Professoressa McGranitt entrò nella stanza, ormai conosceva il suo ex collega e sapeva che can che abbaia non morde.. di solito!
Il coma l’aveva reso più magro di quel che già era e gli occhi, per natura nerissimi, risultavano ancora più scuri.
“Severus..” la voce le si incrinò, prese fiato e riprovò.
“Severus, non immagini quanto sia contenta di rivederti sveglio. Ho sperato tanto in questi mesi che ti riprendessi…Io….ti devo chiedere scusa. Scusa per la mia cecità, non ho intuito il vostro piano, ma scusa soprattutto perchè non avuto fiducia in te. Potrai mai perdonarmi?”
Le parole fluirono come un fiume in piena, se l’era preparate e sapeva che se si fosse interrotta sarebbe scoppiata a piangere..e questo non era da lei!
Mentre parlava si era avvicinata al letto, il voltO del mago non aveva cambiato espressione e non dava segno d’aver ascoltato…
“Minerva, non hai niente di cui scusarti, faceva parte del piano che mi odiassi…”
“Si, ma avrei dovuto capire che qualcosa non tornava, Albus non avrebbe mai preso un abbaglio così grosso….e te non ci avresti mai traditi così….”
“Non avevi le informazioni necessarie per capire…”
“Invece si, almeno per sospettare! Durante l’anno a Hogwarts avevi mille modi per punire gli studenti e invece li spedivi sempre con Hagrid, sapevi che non avrebbe fatto loro del male..inoltre, credo tenessi d’occhio i Carrow perché ogni volta che torturavano qualche studente arrivavi in tempo per fermarli…avrei dovuto intuire!”
“Quelli sono stati casi di eccessiva preoccupazione per i marmocchi, per fortuna eravate così presi dall’odio per me che non ve ne siete accorti…”
Severus cercò di minimizzare ma il viso della Preside rimase serio.
“Potrai mai perdonarmi?”
“Te l’ho detto, Minerva, e sai che odio ripetermi, inoltre, ti sei comportata esattamente come speravo; sapevo che avresti fatto di tutto per proteggere gli studenti, e questo per me è stato un grande aiuto perché non potevo espormi troppo, ma con te erano al sicuro.”
“Severus, io ti ho odiato….”
Piton sbuffò, convincere quella vecchia strega era più difficile del previsto!
“Sono io che ti ho portato ad odiarmi…In ogni caso, se per te è così importante, sappi che ti perdono per avermi dato del vigliacco”
Il mago sorrise in modo quasi impercettibile, ma per lui voleva già dire tanto. La McGranitt a questo punto non si riuscì più a trattenere e scaricò sul povero degente la tensione e le preoccupazioni di un anno intero gettandosi su di lui piangente…intanto l’uomo era disarmato!
“Minerva! Un po’ di contegno per Salazar! Dannati Grifondoro emotivi! Finirai con l’affogarmi di questo passo!”
“Grazie Severus..”
“A proposito, congratulazioni per il nuovo ruolo di Preside, scusa il ritardo ma sono stato un po’ assente. Lo occuperai sicuramente meglio di me…”
“In realtà è molto stancante alla mia età essere Preside e insegnante a tempo, spero di passare presto il testimone del Preside almeno!
A tal riguardo, devo andare adesso, ho degli impegni al Ministero. Mi ha fatto piacere parlarti, mi sento il cuore più leggero. A presto Severus!”
“Arrivederci Minerva”
 
Severus era di nuovo solo nella stanza ma a quanto pare la pace era destinata a durare poco, infatti di lì a un attimo bussarono di nuovo ed entrò Potter.
“Buongiorno Professore, mi chiedevo se potessi fare due parole con lei; prometto che non le ruberò molto tempo.”
Severus sbuffò “Potter, qual sommo gaudio…mi perdonerai se non faccio salti di gioia….”
Il ragazzo rimase sulla porta in attesa di capire se il professore l’avrebbe ascoltato o meno, allorché Piton, alzando un sopracciglio in quella che era la sua espressione più usata, disse “anche volendo non ho i mezzi per sbatterti fuori di qui quindi mi toccherà subire il tuo ciarlare.”
Harry entrò, le parole di Piton non erano state tra le più incoraggianti ma non si era aspettato niente di diverso.
“Ecco professore, non è semplice per me però vorrei chiederle scusa perché in tutti gli anni ad Hogwarts non ho mai capito, o voluto capire, che lei mi stava proteggendo. Senza di lei, Silente e l’Ordine non sarei vivo e soprattutto non avrei sconfitto Voldemort. Mi spiace d’aver dubitato di lei”
“Tutti a chiedermi scusa per aver dubitato della mia lealtà…cos’è, la prima sagra delle scuse non necessarie e non richieste?? Non avete capito che quello era il piano??
Piuttosto, chi ti ha dato il diritto di spiattellare ai quattro venti i miei fatti personali!”
“Ma l’ho fatto per scagionarla! Tutti dovevano conoscere il suo enorme contributo!”
“Tipica ‘Sindrome dell’eroe’ Grifondoro..Encomiabile, davvero..c’è solo un dettaglio irrilevante, nessuno te l’ha chiesto!”
“Professore, mi ascolti bene. Io ho visto i suoi ricordi e li ricorderò sempre, perdoni il giro di parole. Non me la dà più a bere che lei è la persona spregevole che è sembrata in questi anni. Ho visto di cosa è capace. Tutto in memoria di mia madre, una donna morta vent’anni fa. La sua era solo un maschera.
Le dirò di più, se mi permetterà di farmi conoscere, le dimostrerò che non sono la copia di mio padre, anche se gli assomiglio”
“Potter, se hai finito ora tocca a me. Apri bene le orecchie perché lo dirò una volta sola.
Non puoi permetterti di dire di conoscermi o capirmi; hai visto solo quello che ho deciso di mostrarti e che era funzionale alla guerra in corso. Questa tua arroganza è degna di quel gradasso di tuo padre.
Io ho fatto quello che ho fatto non per te direttamente e lo sai quindi non ringraziarmi perché non ce n’è motivo; non sono un cavaliere dall’armatura scintillante, ho fatto molte cose per le quali nessuno mi potrà scagionare ed io in primis non voglio essere scagionato.
Sono stato tante cose nella mia vita, ma assolutamente non un eroe come mi avete dipinto.
Per concludere, non vedo nessun valido motivo per ‘farti conoscere’…cosa vuoi, creare il duo magico? Il Ragazzo che è Sopravvissuto e..il Principe Nero??”
Santo Salazar, questa come gli era uscita??? Evidentemente il coma aveva avuto delle conseguenze dopo tutto….
Harry lo guardò con faccia stupita, gli occhi quasi fuori dalle orbite, non lo aveva mai sentito parlare così tanto e sicuramente non in quel modo…sembrava quasi….sincero….
“Lei ha fatto una battuta? Non ci credo! Vede, c’è speranza per tutti!”
“Ora non ti allargare Potter, te sei un caso senza speranza sotto innumerevoli punti di vista..scolastici e non!”
Rimasero in silenzio a fissarsi per un po’.
Severus lo stava osservando e stentava a riconoscere il suo rivale di sempre in lui, ma non vedeva neanche più Lily, davanti aveva un giovane uomo deciso, non più il ragazzino che frequentava la scuola.
Forse avrebbe potuto dargli una possibilità….
Harry dal canto suo anche osservava il suo professore. Non l’aveva mai guardato bene, era sempre troppo intimorito dalla sua persona, ma adesso non ne aveva più motivo, quindi si prese del tempo per studiarlo.
Quello che vide fu solo un uomo, col viso segnato da più rughe di quelle dovute solo dall’età perché molte erano la conseguenza delle preoccupazioni degli ultimi 20 anni, ma quello che lo colpì di più erano gli occhi.
Non ci aveva mai fatto caso, ma Piton possedeva gli occhi più neri che avesse mai visto; sembravano quelli degli squali, dove non si capiva il confine fra pupilla e iride, solo non erano così vuoti.
Harry vi vide stanchezza, orgoglio, intelligenza, confusione, rabbia e forse altri stati d’animo che non riuscì a decifrare. L’uomo che aveva di fronte era molto più complicato di come aveva sempre creduto.
Decise di rompere il silenzio.
“In fondo però professore, non ha detto di no, cos’ha da perdere?”
Non sapeva neanche lui perché ci tenesse così tanto a conoscere meglio Piton, forse perché si era reso conto che finora l’aveva sempre giudicato male, forse perché per lui quell’uomo era un enigma che stuzzicava la sua curiosità, forse perché l’aveva sempre protetto e, in un senso un pò contorto e malato, era la cosa più vicina ad un padre che avesse mai avuto, forse perché era amico di sua madre quindi non doveva essere così male, forse perché sentiva che avrebbe potuto giovare ad entrambi o, ancora, perché sentiva di aver bisogno di una guida o qualcuno con cui confrontarsi, sì che c’era Remus, ma lui aveva bisogno di qualcuno di più….testardo.
Forse per tutte queste cose assieme era deciso a non accettare un no come riposta.
“E sia Potter, so già che me ne pentirò e me ne sto già pentendo, ma ho fatto errori ben peggiori in passato” disse Piton sospirando rassegnato.
“Grazie professore! Non se ne pentirà invece…ci sarebbe anche un’altra cosa….”- il professore lo osservava con gli occhi ridotti a fessure – “…mi chiedevo se…” -  l’occhiata era sempre più truce in attesa che il marmocchio sputasse il rospo – “…poteva parlarmi un po’ di mia madre”
“No!” categorico.
“Perché no? Lei è l’unico che la conosceva…”
“La tua insistenza e petulanza mi stanno facendo venire l’emicrania! Ho detto di no, non cambierò idea! E adesso vorrei risposare.”
Harry ci rimase male ma non lo diede a vedere, sapeva d’aver toccato un nervo scoperto.
Non era il caso d’insistere, non voleva tirare troppo la corda, magari col tempo….
“Va bene professore. La lascio, ma tornerò a trovarla. A presto!”
“Suona come una condanna….” Il ragazzo con una risatina uscì.
 
Severus sperava di poter rimanere solo per un po’ con i suoi pensieri ma a quanto pareva qualcuno lassù non era d’accordo e la porta si riaprì quasi subito...sicuramente c’era lo zampino del vecchio barbuto in tutto questo!
“Che Salazar mi fulmini!”
“Ciao Severus, anche io sono felice di vederti!”
Remus Lupin era di fronte a lui e lo stava guardando con aria serena.
“Cosa vuoi lupastro?”
“Oh niente Severus, sarò breve. Tu non mi sei mai piaciuto e la cosa è palesemente reciproca; però hai fatto sempre tanto per me preparandomi la Pozione Antilupo in tutti questi anni e hai fatto tanto per Harry e l’Ordine. Quindi sono qui per ringraziarti e offrirci una seconda possibilità”
“Non so proprio come tu abbia capito che non mi piaci, sono stato così attento nel nasconderlo. Comunque, di che possibilità stai parlando?”
“Vedo che il tuo sarcasmo è rimasto intatto. Sto parlando di una seconda possibilità per essere amici…”
La faccia di Severus assunse un preoccupante colore verdognolo..prima Potter..adesso Lupin…cosa stava succedendo??
Disgustato disse “Ti ha dato di volta il cervello? Io e te amici? Cosa ti fa pensare che io ti voglia come amico??”
Remus si alzò dalla sedia dove si era seduto con tutta calma, per niente scalfito dalle parole di Severus.
“Senti, acida serpe; ti sto dando questa possibilità perché ho il vizio di credere che le persone meritino una seconda occasione….persino tu.
Inoltre, non mi venire a dire che non hai bisogno di amici perché ti assicuro che non c’è stato un gran via vai dei tuoi “amici” in questo periodo di coma…chissà, forse perché sono tutti ad Azkaban?!
Comunque, adesso devo tornare da Teddy.
Pensa a quanto ti ho detto, io sono disposto a venirti incontro, ma te? Arrivederci Severus.”
Anche Lupin uscì.
Indubbiamente doveva esserci una qualche epidemia tra i Grifondoro…sperava solo non fosse contagiosa.
Lui amico di Lupin??Giammai!
Però effettivamente gli doveva dare atto che il fatto che tutti i suoi “amici” fossero ad Azkaban la diceva lunga…
Adesso l’emicrania era ancora più forte…dannati Grifoni!
Purtroppo per il nostro prof non era ancora finita, difatti entrò l’infermiera della mattina con un’altra pozione
“Voi mi volete morto! Esca subito di qua!”
 “Professor Piton, deve prendere questa pozione!”
Severus Piton esaminò la pozione con occhio critico ed esperto, apparentemente soddisfatto di quello che vide rispose “Ok”.
L’infermiera rimase basita, non era mai stato così arrendevole da quando s’era svegliato, che ci fosse sotto qualcosa?
“Finalmente ha deciso di lasciarsi curare?? Era ora!”
“No, semplicemente non ho voglia di combattere con lei adesso. Quindi se prendo questa pozione, peraltro accettabile, lei se ne andrà subito, semplice, veloce ed indolore.”
“E non può fare sempre così?”
Il prof ghignando affermò “Ovviamente no, che gusto ci sarebbe?”
L’infermiera aspettò allora che bevesse la pozione e sbuffando uscì dalla stanza, quell’uomo sarebbe stato la sua dannazione!
 
Finalmente solo.
Aveva bisogno di pensare agli incontri del pomeriggio…Minerva, Potter, Lupin…una cosa era certa, qualcuno si stava divertendo di sicuro alle sue spalle..gli sembrava quasi di sentire le risate in lontananza!
 
La notizia in poco tempo si sparse in tutto il Mondo Magico inglese, infatti nessuno si aspettava più che l’ex-spia, ex-Mangiamorte ed Eroe di Guerra si risvegliasse dai morti!
Arrivò lontano, anche sul continente e più precisamente alle orecchie di una figura ammantata di nero che scrutava l’orizzonte dalle finestre del maniero abbandonato che aveva occupato…




Non so voi, ma a me questo capitolo è piaciuto tantissimo.
Ci vediamo presto con un nuovo capitolo !!
AlePrince2958 😘

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