~Capitolo 11~
Ecco il nuovo capitolo...spero vi piaccia :)...fatemi sapere!
Grazie per chi recensisce e anche per chi legge soltanto :)
S.E.
Dopo pranzo Piton ed Hermione si incontrarono in laboratorio poco prima delle 2 per attendere il risveglio dell’elfo.
Ingannarono il tempo parlando del più e del meno ma entrambi lanciavano occhiate furtive al ‘paziente’, nella speranza di vederlo aprire gli occhi.
Erano quasi le 2 e mezza quando stavano per iniziare a rifare i calcoli per capire cosa fosse andato storto.
“Per Godric Severus, sta volta non so proprio cosa dovremmo ancora correggere..doveva svegliarsi accidenti!”
Hermione era profondamente delusa, era certa che avessero trovato la soluzione definitiva!
Piton in quel momento era seduto su uno sgabello con sguardo assorto, evidentemente anche lui era a corto di idee.
Quel pomeriggio si era presentato col solito mantello addosso ma senza casacca e questo era stato molto gradito dalla ragazza, per non parlare del momento in cui si era tolto il mantello rimanendo in camicia..Hermione, a quell’insolita vista, aveva quasi dimenticato perché fossero lì!
Improvvisamente l’uomo si alzò e iniziò a piegare con cura le maniche fino a metà avambraccio; Hermione si chiese di sfuggita se il Marchio Nero deturpasse ancora quella pelle alabastro… ma i suoi pensieri furono interrotti quando Piton sbottonò anche il primo bottone della camicia allargando un po’ il colletto; ecco, adesso sperava fortemente che lui non la guardasse perché non doveva avere un’espressione molto intelligente dipinta in faccia presa com’era da certi pensieri…!
Piton finì di sistemarsi inconsapevole di quello che aveva causato nella mente di Hermione e poi parlò distogliendola dalle sue fantasie.
“Granger, onestamente sono anche io a corto di idee, l’unica soluzione è riesaminare tutti i passaggi dall’inizio…”
Un movimento però lo bloccò…l’elfo si stava svegliando!
Era da poco passata la mezza quindi avevano un ritardo di mezz’ora circa, ma come primo tentativo era più che accettabile!
Piton si rivolse al ‘paziente’ immediatamente
“Elfo, presto, dimmi, come ti senti?”
“Si chiama Olly…” s’intromise Hermione beccandosi un’occhiataccia dal prof., le sembrava il momento adatto per fare la paladina degli elfi??
“Olly sta bene Signor-Piton-Signore!” rispose l’elfo ubbidiente.
“Cos’è l’ultima cosa che ricordi? Sai perché sei qui?” chiese la ragazza
“Olly è stato chiamato Signorina, ha dovuto bere una pozione e poi s’è….addormentato!” l’elfo spalancò i suoi enormi occhi a palla allarmato “Stupido, stupido, stupido Olly! Olly non doveva dormire! Stupido!” e così dicendo iniziò a dare testate contro il tavolo e contro il muro vicino a lui; Hermione cercò di fermarlo ma senza risultato.
“Basta Olly! Te lo ordino!” la voce perentoria di Piton sovrastò tutto quel chiasso. “Falla finita con questa insulsa cantilena o ti trasformo in un cucchiaio!”
L’elfo finalmente si calmò.
“Bene, ora rispondi a quest’ultima domanda: senti qualche fastidio o dolore? Sii preciso!”
Il tono di Piton era autoritario, era l’unico modo per farsi ascoltare dagli elfi a volte.
“No, Signor-Piton-Signore, Olly non sente niente, ne è certo” rispose l’elfo compiaciuto.
“Bene, adesso puoi tornare nelle cucine”
“Grazie Olly, sei stato molto utile…” disse Hermione con un sorriso gentile.
Olly, sentendo quel tono così cordiale, stava quasi per iniziare uno degli interminabili sproloqui degli elfi sulla bontà dei loro padroni, ma Piton non era dell’umore giusto per ascoltare tutte quelle parole a vanvera
“Ti proibisco di iniziare di nuovo a piangere, se vuoi farlo fallo nelle cucine! Adesso sparisci!”
“Certo Signore! Signorina!” e con un sommesso ‘POP’ sparì.
“Perché devi essere sempre così scortese?” Hermione non aveva mai sopportato il modo in cui i maghi usavano trattare gli elfi, lo aveva sempre trovato terribilmente ingiusto.
“Non iniziare Granger; ciò che conta è che sembra abbia funzionato tutto a dovere…”
Hermione solo allora realizzò che il mago aveva ragione e iniziò a sbattere le mani come un bambina.
“Hai ragione! Forza Severus! Non ci resta che elaborare diversi campioni della pozione con la ‘x’ diversa da zero e poi io li testerò a Salem!”
Si misero all’opera con rinnovato vigore e non si fermarono fino a sera tarda.
I mesi passarono veloci. Per fare i test occorrevano molti permessi che Hermione, grazie all’influenza del Professor Howk, riuscì ad ottenere in tempi relativamente brevi, ma questo rallentò comunque il loro lavoro.
Scriveva molte lettere ai suoi amici ma la maggior parte erano indirizzate a Piton, per tenerlo aggiornato sui progressi fatti.
Sembrava avessero visto giusto e la formula poteva essere corretta, l’ultimo step era la sperimentazione umana.
Il giorno fissato per quest’ultimo test Hermione era stra agitata, c’erano molte varianti che potevano andare storte vanificando tutto il loro lavoro.
L’esperimento cominciò alle 10 e se tutto andava correttamente doveva durare 5 ore; alle 15 Hermione aveva quasi del tutto messo di respirare dalla tensione, ma per fortuna, davanti agli occhi sorpresi di dieci illustri medimaghi e allo sguardo compiaciuto del Prof. Howk, il paziente si svegliò quasi puntualmente alle 15.05!
“Signorina Granger, siamo lieti di comunicarle che ha i requisiti necessari per ottenere il brevetto della pozione, le consegneremo il Premio durante la Cerimonia di Luglio. Congratulazioni!”
Hermione era contentissima, doveva dirlo a Severus, sarebbe partita l’indomani stesso!
Quando arrivò a Hogwarts Piton stava tenendo lezione, ma subito dopo avrebbe avuto 2 ore buche prima delle ultime lezioni del pomeriggio.
Si piazzò di fronte all’aula e attese che uscissero gli studenti.
Puntualmente, allo scoccare dell’ora la porta si aprì, fece defluire la folla di ragazzi ed entrò.
Il Professore era voltato verso la lavagna e si girò solo quando sentì chiudere la porta, se era sorpreso di vederla non lo mostrò minimamente.
“Granger, cosa fai qui? Ti credevo in America…”
Hermione era strana, intanto non gli aveva comunicato che sarebbe arrivata e poi non aveva l’aspetto curato come al solito, sembrava quasi si fosse preparata in fretta con i capelli sciolti e senza quel minimo di trucco che si concedeva sempre.
Si avvicinò a lui senza parlare, con viso serio, sembrava quasi sotto Imperius!
Quando gli fu abbastanza vicina disse solo ”E’ andata!” e senza alcun preavviso lo strinse forte a sé in un abbraccio!
Hermione non sapeva dove aveva trovato il coraggio, semplicemente per una volta aveva seguito l’istinto, così si era buttata al collo del suo ex professore senza pensarci più di tanto.
Piton, dal canto suo, era rimasto immobile e rigido come una statua di sale con le braccia di Hermione intorno al collo, il viso di lei su una spalla, i suoi seni premuti sul petto e l’ansia costante che entrasse qualcuno in aula e potesse vederli!
Dopo un lasso di tempo che gli sembrò eterno ma che in realtà erano solo pochi secondi, si decise a muoversi e la scostò gentilmente da lui.
“Granger, cosa diavolo ti è preso?? Lasciami andare immediatamente!”
A dirla tutta non gli faceva schifo quel contatto ravvicinato ma aveva una reputazione da mantenere, che diamine!
Hermione si spostò leggermente, quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi ma mantenere sempre le braccia intorno al suo collo.
“E’ andata Severus! Ieri c’è stato il test finale e l’ha superato…abbiamo ottenuto il brevetto!”
“Sul serio?”
“Si!”
“Allora congratulazioni Granger….”
“Congratulazioni ad entrambi direi...”
“E no, il progetto è tuo e l’intuizione finale pure…il merito quindi anche!”
Hermione non credeva fosse solo merito suo, senza il suo aiuto e i suoi consigli non ce l’avrebbe mai fatta, ma per il momento poteva bastare così, far cambiare idea a quell’uomo era impresa ardua!
“Non sono pienamente d’accordo con te, ma quello che conta è che abbiamo trovato la soluzione all’enigma!”
La ragazza era davvero contenta e pensò di sottolineare il suo entusiasmo abbracciandolo di nuovo.
Piton non sapeva cosa fare, sentire le labbra di lei pericolosamente vicine al suo collo, il suo respiro caldo su di lui, i battiti accelerati del suo cuore gli stava provocando delle sensazioni sconosciute da anni, alla fine si decise a ricambiare l’abbraccio quel minimo che bastava per farla staccare…fosse mai entrato Lupin in quel momento era rovinato!
Hermione, fosse dipeso solo da lei, sarebbe stata tra le sue braccia per sempre…che fantastiche giornate stava vivendo ultimamente!
Poco dopo però dovette staccarsi da lui perché c’era un altro motivo per cui era venuta fino in Scozia quel giorno…
“Senti Severus, per la consegna del brevetto ci sarà una cerimonia che avverrà a Luglio…ti andrebbe di accompagnarmi?”
Piton fu preso in contropiede.
“Perché non lo chiedi a Harry o Ginny? Sarebbero contentissimi di venire…”
“Perché è anche merito tuo se siamo arrivati a questo risultato e il Professor Howk ha manifestato più volte la volontà di conoscerti...inoltre io sarei onorata di poter condividere quel momento con te…”
Piton era combattuto.
Dopo quella fatidica conversazione con Lupin si era arreso al fatto che Hermione gli piacesse almeno un po’; però era anche stato più attento ai comportanti della ragazza e forse il lupo aveva visto giusto anche con lei, non sapeva assolutamente cosa passasse per la testa di Hermione ma sembrava avesse un certo interesse per lui!
Questa proposta era solo un’ulteriore conferma.
Il fatto era che lui sarebbe andato volentieri con lei ma allo stesso tempo non voleva alimentare troppe false speranze; per di più era certo che se lei l’avesse conosciuto meglio avrebbe sicuramente cambiato idea sul suo conto, e anche questo gli sarebbe dispiaciuto!
Guardò Hermione e potè leggere chiaramente sul suo viso quanto sperasse in un suo ‘si’….
Oh, al diavolo! Era stufo di arrovellarsi il cervello…avrebbe seguito l’istinto!
“Va bene, accetto!” disse alla fine con un mezzo sorriso.
Non era certo d’aver fatto la scelta giusta e soprattutto non sapeva che risvolti ci sarebbero stati, ma ormai era fatta, e poi prima di Luglio aveva ancora tempo per prepararsi a dovere.
“Ora però non ti azzardare a saltarmi di nuovo al collo….sei peggio della piovra del Lago Nero!”
Non doveva mostrarsi troppo vulnerabile, ecchecavolo!
Hermione allora si staccò da lui ma con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
“Grazie Severus, ti farò sapere meglio i dettagli quando li avrò…ora devo andare. A presto!”
Così dicendo gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia e uscì dall’aula senza guardarsi indietro.
Hermione era al settimo cielo, Piton aveva accettato!
Adesso, nella peggiore delle ipotesi avrebbe passato un weekend intero con Severus, ma chissà, forse poteva farcela ad allungare un po’ la sua permanenza là….doveva solo architettare un buon piano per non fargli sospettare nulla.
Uscendo dal castello la ragazza sorrideva tra sé e sé come un ragno che stava tessendo la tela intorno alla preda….
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