57. Metro di paragone

Chris

Osservo Ruben mentre si aggancia i bottoni delle maniche della camicia bianca che ha deciso di indossare per il suo primo appuntamento con Luna e scoppio a ridere senza riuscire a trattenermi. È così serio, concentrato e teso che sembra un bambino sperduto.

Si volta a guardarmi e mi lancia un'occhiata malefica ancora prima che io abbia la prontezza di dire qualsiasi cosa, intuendo che sto ridendo di lui. Beh, forse ha un po' i nervi a fior di pelle.

"Scusa, ma sei tutto così impostato che è impossibile non ridere." alzo le mani in aria in segno di resa, trattenendo ancora una risata "Vai tranquillo, Luna pende già dalle tue labbra. Le ho parlato prima, era agitata tanto quanto te, ed è anche piuttosto carina oggi, si è vestita tutta bene per te."

Drizza le orecchie sentendo le mie parole, anche se cerca di mantenere un'espressione apatica per non mostrarsi vulnerabile e troppo interessato, sa che se lo facesse continuerei solo a prenderlo più in giro, ma prima che lui possa parlare Rafa ci raggiunge e interrompe. Anche lui è già lavato e vestito di tutto punto, chissà a quale serata parteciperà stasera per festeggiare la vittoria che abbiamo appena ottenuto, lui non sa assolutamente stare fermo a casa. Credo sia iperattivo o non me lo spiego altrimenti.

"Smettila di prendere in giro Loftus, anche tu hai un appuntamento o sbaglio?" il portoghese mi stuzzica e Ruben ridacchia godendosi il momento di vendetta. "Dicci qualcosa, sappiamo solo il suo nome. È qua e non ce la presenti, e già qua mi sento offeso, perlomeno mostracela."

Ovvio che non lo faccio, non ho nessuna intenzione di fargliela conoscere di già, voglio andarci piano, e questo include anche aspettare prima di farle conoscere questi pazzi. "Tutt'al più posso farti vedere una foto, ma non vi farò avvicinare a lei finché le cose tra noi saranno sicure e stabili."

Lui alza gli occhi al cielo con fare melodrammatico e poi annuisce arreso, sapendo che la mia proposta è l'unica cosa che avrà e che gli conviene accettare. "D'accordo, fammi vedere allora, per ora mi accontenterò." scuoto la testa ridacchiando, afferro il telefono, entro su whatsapp e le mostro la foto profilo di Elisabetta. È un selfie fatto al Duomo, una foto in cui sorride e i suoi occhi blu brillano, devo dire che è molto bella in questa foto, rappresenta pienamente la realtà. "È lei?" me lo chiede con un tono strano, un tono che non riesco a decifrare.

"Sì, perché?"

Arriccia le labbra e la guarda ancora un po' prima di posare gli occhi su di me e scrollare le spalle. "Non lo so... è veramente bellissima, ma ha qualcosa di strano." Non capisco cosa intenda, io personalmente non ci vedo nulla di strano. "Non parlo fisicamente, anzi, ma è come se guardandola mi trasmettesse delle sensazioni... non buone?!" la sua è più una domanda che un'affermazione.

"E questo lo capisci da una semplice fotografia?" non gli avevo mai sentito fare questi commenti su nessuno, lui è uno che lega con chiunque gli si presenti davanti, figuriamoci quanto possa lasciarmi scioccato sentirgli dire una cosa del genere. "Non penso sia una cosa possibile, almeno aspetta di conoscerla prima di demolirla così." ironizzo ma il fastidio trapela comunque dalla mia voce.
Non trovo che sia carino che la giudichi senza averla mai vista. È vero che anche io la conosco da poco, ma sto bene quando sono con lei o quando parlo con lei, e questo per il momento mi basta.

"Christian, non la sto demolendo... semplicemente sai che sono sincero, ti dico ciò che ho pensato." prova a farmi ragionare, schioccando poi la lingua sul palato come per prendere tempo per capire cosa aggiungere. "Sai che voglio solo aiutarti. Non ti ho mai detto nulla quando stavi conoscendo Nora, mi è sembrata da subito una ragazza stupenda."

Io rido nervosamente sentendo il nome della mia ex e mi alzo in piedi, passandomi la mano tra i capelli in modo infastidito. Non posso crederci. "E per questo che Elisabetta non ti piace? Perché stai dalla parte di Nora?" non so cosa dico, so solo che mi ha infastidito sentire il paragone. Io e lei ci siamo lasciati, che senso ha tirare fuori questo ora?!

"Che diavolo dici? Di cosa stai parlando? Di quale parte? Non mi pare ci sia una guerra e che ci si debba schierare." mi guarda scioccato, infastidendosi a sua volta "Io e Nora nemmeno parliamo di te. Quando la incontro nel centro è sempre molto gentile e carina, con tutti noi in realtà, non è mai capitato il contrario nemmeno quando vi eravate appena lasciati e aveva tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata. Credi che lei ti farebbe qualcosa di male? Non è stata lei a dirmi qualcosa su Elisabetta, se è questo ciò che stai pensando. Il mio era solo un parere personale da amico, ma non ti dirò più nulla se la prendi così male senza motivi."

Scuote la testa con delusione ed esce fuori dallo spogliatoio senza darmi il tempo di ribattere, mentre un gemito gutturale di frustrazione abbandona le mie labbra. Che diavolo.

No, in realtà non credo che Nora parlerebbe male di Elisabetta, perché dovrebbe farlo poi? Non c'è una sola ragione che mi venga in mente... non so cosa mi sia preso, non so cosa abbia pensato la mia mente, non so perché sia partito così in quarta e me la sia presa così tanto.

"Hai fatto un po' lo stronzo." è Ruben a dirlo, mi rendo conto che è ormai completamente pronto per la sua serata, e mi sta osservando con preoccupazione. "Che sta succedendo Chris? Non è da te reagire in questo modo." ha ragione, ma non so davvero cosa sia successo che mi ha fatto scattare come una molla.

"Sentire il paragone con Nora mi ha fatto uscire di testa." è una mezza verità, ma davvero non so spiegare nessun altro motivo. Ho sentito solo una forte ira montarmi dentro e ho reagito così mosso da quel sentimento.

"Perché? Nora è il metro di paragone perché è la tua unica ex che lui conosce, è ovvio che la citi. Voleva solo dire che con lei non ha mai avuto brutte sensazioni, nemmeno all'inizio..." mi limito a scrollare le spalle, indossando poi la giacca elegante sopra il dolcevita che ho addosso, non sapendo cosa rispondere. Il mio amico invece, capendo che non aggiungerò altro per il momento, si avvicina a darmi una pacca sulla spalla. "Ora ti lascio in pace, ma se hai bisogno sai che ci sono. Buona serata Christian."

Lo saluto con un cenno del capo e un sorriso tirato, prima di passarmi le mani sul viso come per darmi una svegliata.
Devo assolutamente darmi una calmata e tornare in me, ho davanti una bella serata con Elisabetta e non devo permettere che niente me la rovini. Non posso mandare tutto a monte proprio adesso che sto iniziando nuovamente a vivere. Senza sapere il perché della mia rabbia poi, assolutamente no.

*****

Elisabetta bacia dolcemente le mie labbra e poi si siede sopra le mie ginocchia nel divanetto del privè del locale in cui siamo, mentre io le metto un braccio intorno alla vita e la tengo salda. Devo dire che il nostro secondo appuntamento sta procedendo bene, mi sono distratto molto da quando siamo insieme e quella rabbia di prima è scemata. Ora sono rilassato e mi godo il momento senza pensieri che mi opprimono la mente.

"Ho guardato la partita con le tue amiche oggi... e con la tua ex." trasalisco leggermente, non aspettandomelo. Avrei dovuto immaginare che si sarebbero potute incontrare quando l'ho invitata qua, ma pensavo che Nora sarebbe stata nella zona dedicata ai giornalisti. "È diversa da come la immaginavo..."

"Che intendi?" punta i suoi occhi nei miei e accarezza il mio petto con aria distratta, come persa nei suoi pensieri.

"Non lo so, aveva un altro aspetto nella mia mente, per esempio i capelli neri, non pensavo fosse biondina." sorride un po' e fa spallucce "Credo sia molto simpatica, era seduta al mio posto e mi è dispiaciuto farla spostare, ma è stata carina e ha capito subito, non ha fatto nessuna storia."

"Capisco..." perché oggi tutti non fanno che parlarmi di lei? Dannazione. "Ti sei trovata bene con Luna e Bianca? Sono delle ragazze davvero in gamba, ormai le conosco da mesi e abbiamo legato molto, mi hanno aiutato in molte occasioni, anche quando non lo meritavo per nulla."

Lei annuisce e mi ruba un altro bacio prima di rispondere. "Direi di sì, sono molto carine, anche se sembravano un po' in soggezione, forse la presenza di Nora e la mia insieme era un po' strana per loro." non fatico a crederlo, sono molto leali nei suoi confronti, immagino che fare amicizia con la mia nuova frequentazione mentre Nora era presente dev'essere stato un po' complicato "Però sono state molto carine, ho parlato molto con loro. Credo che potrà nascere una buona amicizia tra noi."

"E con Nora invece? Avete parlato?" non so perché lo chiedo, la domanda mi esce spontaneamente e quando me ne rendo conto è già troppo tardi, ma lei non fa nessuna espressione che mi possa far capire che le dà fastidio che l'abbia menzionata, perciò mi rilasso.

"Non tanto, era un po' per conto suo. Non si è unita tanto ai nostri discorsi, anche se ho provato a coinvolgerla... scambiava qualche battuta nel momento ma poi si estraniava di nuovo." si inumidisce le labbra e una smorfia compare sul suo volto "Magari non stava tanto bene... non saprei."

Probabilmente si sentiva a disagio, è tipico di Nora farsi piccola piccola quando si sente in più e fuori luogo. So che per lei è sempre più difficile fare amicizia, soprattutto dopo tutti gli eventi nuovi che ha vissuto da quando è a Milano. Inoltre immagino che sia comunque imbarazzante a prescindere dover intrattenere una conversazione lunga con colei che sto frequentando io. In fin dei conti ci siamo amati, e quando ci si ama come abbiamo fatto noi è sempre complicato vedere l'altro andare avanti... almeno per me è stato così quando lei frequentava Elia, anche se c'è da dire che io speravo ancora che potesse tornare ad essere mia, mentre ora lei non prova lo stesso per me.

"Probabilmente no." taglio corto perché non voglio continuare a parlare di Nora e perché non voglio raccontare le sue cose, mi sembrerebbe di farle un torto, non spetta a me raccontare il perché sta così, il perché dei suoi comportamenti. "Ti va di bere qualcosa? Sennò chiamo il cameriere e ordino."

"Sì mi va, qualcosa di buono perché dobbiamo festeggiare la vittoria del Milan." mi accarezza i capelli e io le prendo il mento tra le dita mentre la osservo attentamente. I suoi occhi chiari non si sganciano da me e devo ammettere che questa vicinanza e il fatto che i nostri corpi sono così attaccati non mi lascia per niente indifferente.

"Ah sì? Mi era sembrato di capire che fossi interista, come mai ora hai voglia di festeggiare la vittoria della tua squadra avversaria? Con questa partita si allontana lo scudetto da voi." la stuzzica accarezzando le sue gambe coperte da delle calze velate nere e fini e per questo la sento sussultare.

"Non è per la squadra ma è per te. Eri così sexy in campo, hai giocato molto bene tra l'altro." mi lascia un bacio sul collo e poi uno sul lobo dell'orecchio, sorridendo subito dopo "Posso dire che al momento non è la squadra quella che conta, ma voglio festeggiare te e il tuo successo."

Avvicina il viso al mio dopo aver parlato, tanto siamo attaccati che i nostri nasi si sfiorano. Vedo tante emozioni attraversarle lo sguardo e decido di dare ascolto ai miei pensieri, mi lascio andare e seguo il mio istinto. Anniento la distanza e poso le labbra sulle sue. È un bacio passionale e voglioso. Sia io che lei ne avevamo bisogno e non riusciamo a nasconderlo.

La faccio sedere a cavalcioni per avere maggiore comodità e poso le mani sui suoi fianchi, mentre lei accarezza il mio petto -sganciando i primi bottoni della mia camicia- e poi i miei capelli.

Siamo completamente in sintonia, rispondiamo l'uno alle carezze dell'altra come se facessimo questo da una vita, e cerco di restare concentrato su di noi e questo momento, dimenticando le discussioni avute in questa giornata e le emozioni negative.

Ora esistiamo solo io e lei.

Nota: terzo capitolo della giornata, amatemi girlz😂 spero vi piaccia, grazie per tutti i commenti, mi diverte leggere tutto e rispondere. Vi auguro buonanotte, baci💛

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