51. Festa di compleanno- Parte 1
La serata è davvero perfetta. Luna e Bianca hanno pensato ai minimi dettagli, hanno affittato una sala non lontana dal loro locale e hanno addobbato tutto in modo elegante ma non eccessivo, mi sembra quasi di essere in uno degli eventi raffinati di Gossip Girl, uno dei compleanni che vedevo nella serie e ho sempre sognato.
Si sono impegnate molto per organizzare ogni cosa, e io sono così grata che non so esprimerlo a parole. Tra l'altro non hanno voluto che facessi niente per dare una mano, nemmeno aiutarle con le spese, mi hanno minacciata entrambe anche solo per averlo chiesto e hanno risposto che questo è il loro regalo di compleanno per me. Ammetto che mi sono commossa per le loro parole, e le ho strette in un abbraccio che potesse esprimere tutte le emozioni positive che ho provato per loro in quel momento, davvero con loro ho trovato delle amiche speciali.
"Buonasera festeggiata!" mi giro verso destra sentendo una voce familiare salutarmi e i miei occhi si posano su Christian. Il mio cuore ha un tuffo, come ogni volta che lo vedo, e mi perdo a osservarlo per qualche secondo. Indossa una camicia bianca alla coreana, dei pantaloni neri ed eleganti e i suoi capelli ricci sono sistemati in modo ordinato, fatta a eccezione per un piccolo ciuffetto che gli ricade sulla fronte. "Stai molto bene vestita così."
Sento le guance colorarsi immediatamente per i suoi complimenti, sentendomi felice di aver indossato questo vestito dorato. Non sono solita indossare abiti così fascianti e così corti ma, non so perché, mi ritrovo a pensare che sia valsa la pena averlo messo per vedere lui guardarmi così. Deglutisco per questo pensiero e scuoto la testa per allontanarlo.
"Ciao Chris." gli sorrido e trattengo il fiato quando si avvicina a baciarmi dolcemente sulla guancia "Sei appena arrivato?" non mi ero accorta della sua presenza, quindi immagino di sì. Non c'è tantissima gente, se non i miei colleghi del Milan con le loro rispettive famiglie, i miei amici e qualche amico di Luna e Bianca con il quale ho avuto piacere di scambiare quattro chiacchiere qualche volta al locale, per cui l'avrei notato... senza specificare che lo noterei comunque anche in mezzo a centinaia persone.
Il moro annuisce e indica Ruben alla nostra sinistra. "Il signorino non si decideva su cosa fosse meglio indossare, credo di non aver mai visto nessuno farsi così tante paranoie." sbuffa ma in modo scherzoso, facendomi ridacchiare. "Abbiamo fatto tardi per colpa sua."
"Ma allora la sua cotta è proprio forte." noto che è completamente vestito di nero, la camicia fascia perfettamente il suo corpo possente e non posso non notare che Luna, che sta parlando già con lui, se lo sta mangiando con gli occhi. Dall'altro canto però anche lui sembra gradire il panorama, ma devo ammettere che la mia amica stasera è ancora più figa del solito con addosso quei jeans che sottolineano le sue curve perfette, il body bianco e sexy che mostra la sua scollatura ma non in modo esagerato e le scarpe con un leggero tacco che le donano una figura ancora più slanciata del solito, sarebbe sciocco l'inglese se non apprezzasse.
"Allora direi che siamo bravi come Cupido." il commento di Christian mi fa sorridere, poi lo osservo mentre si guarda intorno per qualche secondo con aria curiosa, prima di riposare lo sguardo su di me. "Dove è il tuo ragazzo?"
Il sorriso mi si spegne immediatamente sulle labbra quando sento nominare Elia. Dopo che si è dimenticato del mio compleanno, le cose tra noi si sono freddate. Io non sono riuscita a fingere pure nei giorni successivi che fosse tutto okay, e lui si è scocciato che fossi a detta sua strana, ma non si è nemmeno preoccupato del chiedermi perché, del capire cosa stesse succedendo... dimostrando così tutto il suo interesse per me.
Ora non so cosa siamo, ci stiamo sentendo poco, in modo quasi forzato... ma so che dobbiamo parlare e chiudere una volta per tutte, perché ha bruciato completamente la seconda possibilità che gli avevo dato, e non ho intenzione di portare ancora avanti queste cosa.
"Non è qua." taglio corto facendo spallucce, mentre sul viso di Chris appare un'espressione strana e mi guarda come se stessi scherzando, come se lo stessi prendendo in giro, facendomi aggrottare la fronte. "Che c'è?"
Indica, con un cenno del capo, qualcosa alle mie spalle, perciò io mi volto immediatamente. Il mio sguardo si posa su Elia che sta facendo il suo ingresso nel locale, cosa che mi lascia quasi scioccata.
Ha il viso teso, posso notarlo anche da questa distanza, e mi sta cercando tra la folla. Come diavolo ha saputo di questa festa? E soprattutto perché è qua?
I suoi occhi velocemente vagano per qualche attimo finché mi nota. Quasi sussulta quando si rende conto chi è la persona al mio fianco, e io provo un moto di rabbia unico. Non vorrà farmi una scenata di gelosia qua spero, proprio non è momento, e soprattutto non è nella posizione per farne una. Ha perso ogni diritto, completamente.
"Nora, va tutto bene?" la voce di Chris sembra preoccupata, come se avesse capito immediatamente che qualcosa non va. Forse la mia espressione facciale ha parlato per me, o forse la posizione del mio corpo suggerisce che non sono tranquilla.
Lo guardo per un attimo, i miei occhi scrutano attenti i suoi dolci ed espressivi, e mi ritrovo ad annuire. Non voglio creare discussioni né alimentare preoccupazioni da parte di nessuno. So gestire Elia. "Sto bene Chris... torno subito." gli accarezzo delicatamente il braccio e poi mi allontano per andare in contro al portiere.
Ci fermiamo l'uno a un passo dall'altra e spero che nessuno stia facendo caso a noi, anche se è difficile mimetizzarsi e passare inosservati quando si è a festeggiata. "Elia, che ci fai qua?"
"No, che cazzo ci fai tu qua?! Una festa di compleanno dove non sono stato manco invitato?" si trattiene dall'urlare, mentre indica prima Luna, che sta chiacchierando ancora con Ruben, e poi Bianca che sta discutendo di qualcosa con Olivier e Jenni. "La colpa è loro vero? Non mi hanno voluto qua? Ho scoperto della festa da una stupida fanpage di Pulisic che l'ha taggato in alcune foto mentre entrava qua... poi ho visto le storie di Instagram dei tuoi amichetti e ho capito che stavate festeggiando tutti insieme. Tranne me."
"Non vedo perché saresti dovuto essere invitato! Non ti sei ricordato del mio compleanno e non ti è importato di sapere cosa avessi in questi giorni in cui ero più distante." parlo con tono tagliente, sentendomi urtante dalle sue accuse e dalle sue pretese. "Non sei il benvenuto, e l'ho deciso io, non loro. Lasciale fuori dai nostri problemi e vai a casa. Sei venuto fino a Milano per nulla." ho inventato la scusa che fosse impegnato e ho detto alle ragazze che non ci sarebbe potuto essere, non lo volevo qua. Assolutamente.
"Quindi, fammi capire, siccome tra i mille impegni mi sono scordato del tuo compleanno, tu mi escludi come una bambina dalla tua vita?" lo chiede con tono derisorio, come se volesse farmi passare per una deficiente "Però, guarda caso, arrivo qua e il tuo ex è invitato. Lui sì che è il benvenuto, vero?" sposta lo sguardo dietro di me e immagino stia osservando Chris vista la sua espressione schifata.
"Vattene Elia." ripeto "Non rovinare anche questa serata."
Si passa la mano sul viso in maniera frustrata, come per cercare di calmarsi, ma poi afferra il mio polso con le dita e mi blocca così, cercando di tenermi ferma e facendomi bruciare immediatamente la pelle per la forza che usa. "Non vado via manco per un cazzo. Sono venuto fin qua per avere delle risposte, non per lasciarti libera di fare la troia con Pulisic." proprio come la volte che l'ho cacciato da casa mia, mi parla in maniera offensiva e non sa tenere le mani a posto.
La mia mente inizia subito a pensare a quanto io sia idiota, come ho fatto a dargli un'altra possibilità? Come ho fatto a credere che fosse pentito? Lui non sa controllarsi. Non sa ragionare lucidamente. Non ha dei comportamenti sani.
"Toglimi le mani di dosso. Come ti permetti a parlarmi ancora così?" alzo un po' la voce, ringraziando che la musica copra questa mia debolezza "È finita, e stavolta per sempre. Torna a Empoli e scordarti persino che io esisto. Sei pazzo." faccio per liberarmi dalla sua presa, sentendo il cuore pesante e l'aria mancarmi, ma lui non mi lascia, anzi direi che stringe di più.
"Che sta succedendo qua?" la voce di Chris ci interrompe, facendomi trasalire. Ero così presa dalla lite che non avevo sentito che si stava avvicinando.
Il suo sguardo cade immediatamente sulle dita di Elia che mi stringono e poi posa gli occhi suoi miei. So che si vede anche solo guardandomi che sono agitata, nervosa, arrabbiata e delusa... inoltre mi conosce, non posso nascondere il mio stato d'animo. "Ti sta facendo del male?"
Annuisco appena, anche se non dovrei. Non mi piace essere salvata, non ho mai chiesto aiuto a nessuno in nessun momento. Mi sono sempre abbracciata e aiutata da sola a risollevarmi, ma ora sono così sfinita da ogni guerra che non so reagire più di così. Elia non vuole darmi ascolto e non so cosa fare.
"Fatti i cazzi tuoi, Pulisic. Lasciami parlare con la mia ragazza in pace." Elia lo spinge con la mano libera e Christian lo guarda in cagnesco. Non è solito arrabbiarsi, non è un tipo irascibile, ma quando lo fa si nota tutta la rabbia che gli si sta espandendo dentro.
"Nora non vuole parlare con te. Lasciala." quasi ringhia, ma Elia non sembra spaventato "Le stai facendo male, coglione." passano pochi attimi prima che anche Luna e Bianca si avvicinino... dannazione, e io che speravo di mantenere il controllo su tutto e non attirare l'attenzione. Non voglio rovinare la serata, non voglio che vada a monte tutto dopo che le mie amiche hanno lavorato sodo per organizzarla.
"Ma guarda un po' Nora, anche le tue amiche sono venute in tuo soccorso." il portiere ignora le parole di Chris, osservando prima Luna e poi Bianca "Ma sono davvero tue amiche o più amiche di Pulisic? Pensano davvero al tuo benessere? Non mi hanno invitato alla festa ma a lui sì. Levatevi tutti e tre dal cazzo, è una questione tra me e lei."
Vedo la meraviglia nel viso delle mie amiche, non sapevano nulla di come erano messe le cose tra me ed Elia, capisco quanto ora siano confuse su ciò che sta succedendo, capisco abbiano molte domande. "A me non sembra che Nora voglia stare sola con te. Lasciala immediatamente." è Bianca a parlare, mettendosi accanto a me per guardare lui dritto negli occhi "Se non vuoi che ti faccia a pezzetti, sarà bene che vai via."
"Puoi giurarci. Non ti permetteremo di farle male, o dovrai vedertela con noi." anche Luna le dà manforte, parlando con un torno gelido che mai le avevo sentito.
Lui ride, ride fragorosamente come se non avesse assistito mai a scena più bella, poi mi strattona, fregandosene di quello che gli hanno detto, e fa per tirarmi via.
Non voglio andare con lui, non abbiamo altro da dirci, non abbiamo nulla da aggiungere, non voglio stare sola con qualcuno che mi tratta in questo modo, per questo mi dimeno mentre gli urlo di lasciarmi. È questione di un attimo, succede tutto velocemente, lui si gira verso di me, mi guarda con rabbia per la mia insolenza, come se fosse completamente fuori di sé, con gli occhi iniettati di sangue e stampa la sua mano sulla mia guancia con una forza inaudita. Sento la pelle formicolare per il colpo appena preso, gli occhi inumidirsi per il dolore e per la vergogna che sto provando al momento, ma non faccio in tempo a reagire che Elia viene allontanato da me con una spinta.
Christian, è lui che lo ha spostato da me, ed è anche lui che gli sgancia un pugno sulla mandibola, poi un altro ancora, spingendolo verso il muro. Nonostante il portiere sia molto più alto di Chris, lui non si fa intimidire o spaventare. Vedo del sangue gocciolare dal naso di Elia, e anche lui se ne accorge nel momento in cui abbassa appena lo sguardo sulla sua maglia.
"Ti distruggo brutto pezzo di merda. Come hai osato metterle le mani addosso?" l'americano urla in preda alla collera più pura, dando un'altra spinta ad Elia "Ti voglio fuori di qui, fuori dalla sua vita. Se ti rivedrò anche solo respirarle accanto, sei morto." lo minaccia puntandogli un dito contro, mentre sul viso di Elia appare un'espressione divertita.
"Dovrei avere paura di te?" spinge via Chris con facilità, dandogli poi un pugno sulla faccia, ed è qua che anche Olivier e Ruben intervengono in difesa dell'attaccante del Milan, mentre io urlo a Elia di andare via e smetterla, ovviamente non ottenendo ciò che voglio.
I tre lo portano fuori, sparendo dalla nostra vista per qualche minuto. Sento che lo minacciano di chiamare la polizia se non andrà via, sento lui urlare anche se non capisco chiaramente cosa dica, mentre tremo come una foglia.
Non riesco a credere a quanto sia appena successo. Non riesco a credere che Elia sia arrivato a tanto. Quel ragazzo che era riuscito a farmi ridere dopo che avevo scoperto del tradimento di Christian, si è rivelato qualcuno di completamente diverso. Quanto sono brave a fingere le persone? Sanno mostrarsi in un modo per poi accoltellarti quando ti fidi di loro e hai abbassato la guardia.
Le mie amiche cercano di farmi calmare, accarezzandomi i capelli, cercano di capire come io stia ma in realtà non ne ho idea... provo così tanto imbarazzo, sono mortificata, mi sento male... come ho potuto lasciare che succedesse questo?
Improvvisamente Chris torna dentro la sala. Ha lo sguardo triste e preoccupato, mentre posa gli occhi su di me, e io gli corro in contro immediatamente, scusandomi con Luna e Bianca.
Osservo il suo viso e noto che ha il labbro gonfio che sanguina, cosa che mi fa sentire in colpa, e d'istinto glielo accarezzo delicatamente, cercando di non fargli male.
"Stai bene?" me lo chiede prima lui, osservando la guancia che Elia mi ha colpito. Immagino di avere il segno, ma ora non mi importa, la cosa che più mi preoccupa è che lui sia stato colpito e che la serata sia sfumata nonostante il lavoro che avevano fatto le mie amiche per prepararla.
"Sto bene... mi dispiace così tanto." piango senza riuscire a controllarmi, mentre il mio corpo è scosso da singhiozzi e tremori. "Non dovevi intervenire... guarda cosa ti ha fatto."
Mi guarda come se fossi impazzita completamente e scuote la testa con fin troppo vigore. "Quando ho visto che ti ha colpito, sono impazzito. Non potevo starmene lì a guardare. Non lo farei mai Nora." asciuga le mie lacrime, toccando con delicatezza la parte colpita "Farei di tutto per te. Anche se tra noi è finita, tu resti pur sempre una delle cose più belle e importanti della mia vita." le sue parole sono una fitta al petto, ma una fitta piacevole che mi fa sentire importante nonostante ciò che è appena accaduto.
"Per favore, puoi dire a tutti di continuare la serata? Non voglio che sia rovinato tutto per me..." lui mi guarda scettico per qualche secondo, ma io lo prego con lo sguardo, così lui annuisce.
Si sposta da me per qualche attimo, attirando l'attenzione dell'intera sala, e prega tutti di continuare i festeggiamenti. Gli altri sembrano un po' straniti dalla richiesta, ma lui spiega che è per mio volere, così piano piano iniziano a chiacchierare tra loro... spero che questa pesantezza si dissolva velocemente... mi sento così a disagio, soprattutto nel ricevere occhiate curiose e preoccupate.
"Grazie Chris..." gli stringo appena la mano "per questo, per avermi aiutato con Elia... per esserci." lui muove appena il capo e, senza parlare, mi attira tra le sue braccia. Io resto leggermente congelata, non aspettandomi questo suo gesto, ma poi poso la testa sul suo petto e mi lascio avvolgere, rilassandomi, mettendo le mie braccia intorno alla sua vita.
Non so quanto tempo restiamo così, so solo che la mia mente si concentra sul ragazzo che mi sta tenendo stretta, sul suo profumo, sul calore che emana, su ciò che ha fatto per me... nonostante come sia finita tra noi, nonostante il male che ci siamo fatti, al momento mi sento al sicuro.
Tiene lontane le brutte emozioni che mi hanno investito stasera, mi tiene protetta da ogni dolore che mi trafigge il cuore.
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