49. Il follow su Instagram
Mi guardo intorno più e più volte, mentre giocherello nervosamente con le mie dita, aspettando l'arrivo di Elia.
Ho preso una decisione, o perlomeno una piccola decisione, dopo due giorni di riflessioni e pensieri. Ho scelto almeno di parlargli, di dargli modo di spiegarmi a voce e di scusarsi a voce. Sì i fiori e la lettera sono un gesto romantico e apprezzato, soprattutto da una sognatrice come me, ma ho bisogno di guardarlo negli occhi per capire se mente o se è davvero sincero.
Ho scelto un bar per incontrarci, un posto neutrale e in mezzo alle persone, in modo tale che la discussione non possa sfociare in litigio pesante e non volino ancora parole che mi possono fare male in qualche modo.
"Nora..." la voce di Elia mi distoglie dai miei pensieri e smetto di osservare una piccola bambina riccia che sta giocando con un bicchiere di cartone quasi più grande di lei, girandomi così verso il portiere. Ha lo sguardo stanco e tormentato, il viso di chi non riposa bene da qualche tempo, e ha addosso una semplice tuta nera da ginnastica, che comunque gli sta molto bene, devo ammetterlo. In poche parole non se la sta passando bene, proprio come me, e questo mi fa pensare che forse un po' davvero ci teneva a me.
"Ehi..." gli sorrido appena, indicando la sedia libera davanti a me "accomodati pure, stavo aspettando te per ordinare."
Accetta immediatamente il mio invito, togliendo il telefono dalla tasca dei pantaloni e posandolo sul tavolo. "Grazie di avermi chiesto di venire qua... pensavo che avresti ignorato la lettera, e una parte di me sa che avresti fatto bene, ma un'altra parte di me, quella più egoista, sperava che non lo facessi."
"Anche io avevo bisogno di un confronto Elia..." non voglio vivere mai più con i rimpianti, chiedendomi cosa sarebbe accaduto se avessi fatto una determinata cosa invece che un'altra, voglio essere certa che le scelte che prendo siano giuste e che possa convincerci per tutta la vita senza ripensarci più e pentirmi in qualche modo. "Le tue parole erano belle, ho capito che eri pentito... ma ho bisogno di parlarne a voce, perché gli occhi non possono mentire in nessun modo mai."
Le mie parole sembrano dargli un po' di coraggio, visto che il suo sguardo spento ora si colora un po' di più. "Certo, e ti capisco, hai ragione Nora. Mi dispiace così tanto per quello che ti ho fatto. Tu mi rendi felice, hai occupato i miei pensieri dalla prima volta che ti ho incontrata a San Siro... non riuscivo a smettere di pensarti, tanto che quando ci siamo incontrati a Torino mi sembrava un sogno, ho pensato fosse un segno del destino. Sono stato un bastardo fortunato per essere riuscito a ottenere quel primo appuntamento, e ancora di più quando hai accettato di rivedermi e frequentarmi. Non posso credere di aver rovinato tutto, non voglio affatto pensare di essere stato un coglione così grande. Mi sto innamorando di te, Nora..." sussurra appena quest'ultima frase, come se gli facesse un po' paura pronunciarla a voce "Ho bisogno di dimostrare quanto io sia pentito, dimostrare che ho capito di aver esagerato... che la paura di perderti mi ha portato lei stessa a perderti e ad allontanarti. Non meriti di stare male, meriti di essere protetta, e io non l'ho fatto. So che chiederti un'altra possibilità è tanto, ma permettimi di provare a rimediare poco a poco..."
Deglutisco cercando di immagazzinare velocemente tutte le parole, cercando di capire se sia sincero analizzando il suo volto, cercando di capire cosa io voglio davvero. Sono stata bene con lui, escluse le discussioni e la litigata finale, mi ha aiutata a non pensare a Christian, è riuscito a farmi ridere quando stavo male... perciò cosa dovrei fare? Buttare tutto al vento o riprovarci? Ho paura, dargli un'altra possibilità equivarrebbe a mettermi nuovamente in gioco e rischiare di essere ferita ancora, ma non farlo significa scappare dalla vita e smettere di vivere per colpa della paura. In passato tante volte mi sono fatta bloccare dalle paranoie e dai miei limiti mentali, è quello che ancora voglio fare?
Sono venuta a Milano per riniziare una nuova vita, per essere una nuova me, per essere la versione migliore di me, per cui non posso comportarmi esattamente come facevo prima. Devo mettermi in gioco... con Chris è finita, siamo andati avanti, siamo riusciti a istaurare anche un rapporto civile, nonostante tutto, e io non posso restare sola perché troppo spaventata.
"Tu hai sbagliato, su questo non ci piove..." esordisco così, mentre Elia sospira arreso, come se avesse già capito che gli sto per dire che abbiamo chiuso per sempre e stesse provando a mettersi da subito l'anima in pace "Ma hai riconosciuto almeno di averlo fatto, non è tanto, ma è un passo avanti. Voglio darti un'altra possibilità... non tornerà tutto come prima in un momento, non illuderti, devi guadagnarti la mia fiducia ancora una volta."
Sorride come se avesse appena vinto alla lotteria, il suo viso si distende e tutta l'inquietudine svanisce via dai suoi occhi. Ora è felice, l'ho reso felice accettando di riprovarci con lui.
"Grazie Nora, non ti pentirai. Giuro che farò in modo di tornare come prima, anzi meglio di come eravamo prima." mi prende le mani tra le sue e io glielo lascio fare, ridendo appena per il suo entusiasmo e ignorando la parte di me che è terrorizzata e mi urla che ho sbagliato ad accettare. "Non farò mai più nulla che possa farti male anche solo un minimo. Sei al sicuro con me, ogni tua paura lo è. Ora ti bacerei se potessi, ma non voglio correre... dobbiamo ricostruire le cose piano piano, aspetterò il tempo che ti sarà necessario per ogni cosa." apprezzo che abbia avuto questo pensiero e non mi metta pressioni, mi serve tempo per riabbassare le difese e farlo riavvicinare completamente.
Gli sorrido e faccio per rispondergli, ma veniamo interrotti dalla giovane cameriera che si avvicina a noi per prendere le ordinazioni. Elia non mi lascia le mani nemmeno in questo momento, continuando a guardarmi negli occhi -come se fossi l'unica persona degna della sua attenzione all'interno del bar- anche mentre comunica alla ragazza in piedi al nostro tavolo che vorrebbe un thè alla pesca. Dovrebbe farmi piacere questo suo gesto, dovrebbe farmi sentire come se per lui esistessi solo io e al momento fossi una sua priorità, ma non sento nulla... so che mi servirà un po' di tempo per ricostruire quella fiducia che c'era, so che piano piano, se mi dimostrerà di essere davvero pentito e serio, torneremo ad avere quel rapporto di prima.
Mi serve solo tempo per tornare a stare bene, mi serve solo riniziare a fidarmi per ricostruire tutto da zero con Elia, in modo tale che non debba soffrire più.
*****
"Quindi tra una settimana compi gli anni?" Bianca mi porge questa domanda mentre posa sul tavolo di casa mia le scatole di sushi che abbiamo ordinato da asporto "Dobbiamo festeggiare per forza."
Non festeggio quasi mai il mio compleanno, in Sardegna mi capitava di rado, soprattutto dopo aver chiuso i rapporti con quelli che credevo fossero amici e non lo erano... ma quest'anno non mi sembra una cattiva idea farlo.
"Elia verrà?" Luna mi porge questa domanda rubando un uramaki e io ridacchio per l'occhiataccia che le lancia Bianca, queste due non scherzano proprio quando si parla di cibo.
"Credo di sì, ne abbiamo parlato ieri sera e mi ha detto che sarebbe partito dopo l'allenamento per passare la serata con me." è passata una settimana e mezzo da quando ho deciso di dargli un'altra possibilità, e devo ammettere che si sta comportando in modo esemplare. È attento a me ancora di più di quanto non lo fosse prima, cerca sempre di farmi sentire la sua vicinanza anche se ci separano più di 300 km.
"Allora facciamo così, la mattina fai colazione con noi al bar e la sera la passi con Elia, poi la festa vera e propria la facciamo domenica dopo la partita. Così possiamo invitare tutti e anche tu sei più calma e rilassata non dovendo pensare a tutte le preparazioni lavorative." la rossa mi fa la sua proposta e io annuisco trovandola un'idea eccezionale. "Devi solo dirci se vuoi che invitiamo anche Chris."
Sento un tuffo al cuore appena viene fatto il suo nome, ma con indifferenza mi accomodo nella sedia e inizio a riempirmi il piatto, cercando di non mostrare quanto basti poco per farmi agitare quando si parla di lui. "Se vi va, perché no? Abbiamo un rapporto civile ora, non ci uccidiamo se siamo nella stessa stanza." non mi sembra giusto escludere solo lui, sarebbe una cosa cattiva...
"D'accordo... allora lo aggiungiamo alla lista." Bianca spunta una lista immaginaria con le bacchette giapponesi e io ridacchio "Poi ovviamente Olivier e la moglie, Zoe e Theo, Rafael, i tuoi colleghi più stretti al Milan?! Poi passaci i contatti così possiamo fare le cose per bene. Siamo noi le tue organizzatrici."
Annuisco, sapendo di non avere scelta che accettare che siano loro a pianificare ogni cosa, ma mi zittisco prima di parlare quando Luna ci comunica una cosa. Lo fa a voce bassa, velocemente, come se avesse paura che potessimo sentirla realmente. "Loftus-Cheek due giorni fa ha iniziato a seguirmi su Instagram."
Io e Bianca ci guardiamo negli occhi immediatamente, incredule a ciò che abbiamo sentito, poi sono io la prima a tornare in sé e parlare. "E tu ce lo dici così? Dopo due giorni poi?" appallottolo il fazzoletto e glielo lancio dritto in faccia, scatenando una sua risata imbarazzata. "Ingrata, dovevi dircelo immediatamente."
"Ma non sapevo cosa dire. Magari mi ha seguita solo perché mi ha vista al bar e sa che sono tua amica." prova a giustificare la cosa, con le guance rosse come un peperone. "Non è niente di che."
"A me non mi ha seguita, quindi dubito che sia per questo." Bianca la informa di questo dettaglio, muovendo le sopracciglia su e giù con fare malizioso. "Penso che ci sia una spiegazione diversa... in realtà mi era sembrato già strano il giorno che l'abbiamo conosciuto, non smetteva di fissarti, pensavo di averlo immaginato, ma a quanto pare no."
"Oh ma avanti, non è assolutamente vero. Non diciamo sciocchezze, Ruben Loftus-Cheek non fissava me." lo dice convinta, scioccata alla sola idea, come se gli avessimo appena detto che c'è stata un'invasione aliena che lei si è persa. "Quelli come lui non guardano quelle come me."
"Come te? Cosa intendi? Con una bella attività avviata? Simpatiche? Dolci? Altruiste? Vere? Belle?" elenco tutti i suoi pregi tenendo il conto con le dita e scuoto la testa scioccata. Non mi piace che le mie amiche si sottovalutino in questo modo, per cosa poi? Sono davvero eccezionali, dovrebbero rendersene conto e stamparselo bene in mente. "Ti costa così tanto ammettere che potrebbe essere interessato a te? Non sarebbe mica strano."
"È pure un bel ragazzo, fossi in te ne approfitterei. Meriti di provare un po' di felicità, è da tanto che non ti vedo concederti qualcosa di bello." Bianca prova a farla ragionare, usando un tono dolcissimo. Amo la loro amicizia, si vede lontano un miglio che ne hanno passate tante insieme e che sono molto legate, e sono così felice di essere stata ammessa nel loro duo e sono felice che non mi abbiano mai fatta sentire di troppo, dal
primo momento è come se il duo fosse sempre stato un trio.
Luna ci guarda dubbiosa, arricciando le labbra e facendo spallucce, così a me viene in mente un'idea geniale. "Facciamo così, lo aggiungiamo alla lista degli invitati per il mio compleanno, così vedremo cosa accadrà."
Bianca mi batte il cinque e Luna si fa ancora più rossa in viso. "Non posso rifiutare, scappare e nascondermi in Antartide?" rido fragorosamente davanti alla domanda della rossa e al suo tono melodrammatico, scuotendo poi la testa in segno di negazione.
"Tu verrai con noi alla festa, festeggeremo la nostra amica e nel frattempo vedremo quali passi farà Ruben." Bianca informa Luna del piano e lei annuisce con espressione ormai arresa, cosa che mi fa ridere ancora di più.
Amo passare del tempo con loro, e poi sono state in grado di mettere a posto tanti pezzi del mio cuore quando si è sgretolato a causa della rottura con Christian.
Amo sentirmi come in famiglia con loro, parlando di tutto senza vergogna e senza paura di essere giudicata. Sono fortunata ad averle conosciute, così come sono fortunata ad avere conosciuto Jennifer e Zoe. Milano mi ha portato tante cose belle.
Comunque sia non so cosa ci sia dietro questa storia di Loftus-Cheek, ma spero possa essere una gradevole sorpresa per la mia amica. Si merita di conoscere qualcuno che possa apprezzarla, e Ruben so che è un bravo ragazzo per quel poco che lo conosco.
Staremo a vedere come si evolverà la situazione, sono proprio curiosa.
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