3. Tutto cotto

Scoppio a ridere quando Christian finisce di raccontarmi un aneddoto di quando stava al Chelsea e lui mi segue a ruota. Stiamo passando davvero una bella serata, ha cucinato per me del buonissimo cibo, lasciandomi anche leggermente sbalordita, nonostante tutta la cena rientrasse nella dieta che deve seguire per il suo lavoro, era davvero tutto ottimo.

All'inizio, devo ammetterlo, eravamo entrambi imbarazzati. Quando ho bussato per annunciarmi e sono entrata, trovando la porta aperta proprio come mi aveva detto, avevo addosso una forte agitazione. Da quello che ho potuto notare stasera, siamo entrambi un po' introversi e forse un po' timidi, però dopo i minuti iniziali di leggero imbarazzo, abbiamo subito iniziato a parlare e non abbiamo più smesso.

Abbiamo affrontato vari argomenti, spaziando senza nemmeno accorgerci. Pare che abbiamo molto da dirci, confrontarci, e per questo non c'è stato mai un momento noioso.

"Ti manca Londra?" sorseggio un po' d'acqua dopo averglielo chiesto, e lo vedo sorridere con leggera malinconia. Da quello che sto vedendo, i suoi occhi nocciola non sanno nascondere i sentimenti che prova o i pensieri che fa, e trovo che sia una cosa molto bella. Le persone trasparenti e sincere sono capaci di entrare velocemente nella tua vita ed essere una delle cose più belle mai capitate.

"Un po'... lì ho lasciato tanti amici, però so che per me era arrivato il momento di cambiare aria. Milano mi piace, sono amante dell'Italia da sempre, e giocare al Milan è favoloso, il tifo è così caloroso... mi sento apprezzato." è sincero mentre lo dice, una leggera felicità trapela dalla sua voce "I miei amici in Inghilterra comunque li sento spesso da quando sono qua, so che è un'amicizia reale e che non ci perderemo solo per non essere più compagni di squadra."

"È bello sentire qualcuno parlare così degli amici..." Una nota malinconica mi tradisce, ma cerco di sorridere per nasconderla. "Sei fortunato, le amicizie vere non sono tante al giorni d'oggi."

Annuisce consapevole e poi punta i suoi occhi su di me, è un po' pensieroso e un po' sembra mi stia analizzando. "Non voglio essere invadente, ma mi pare di capire da come ne parli che per te non è così..."

Trasalisco appena, non aspettandomi queste parole. Insomma, non molte persone sono così attente ai dettagli, non molte persone sono capaci di rendersi conto di ciò che una persona pensa nonostante dica altro. "Diciamo che ho perso molti amici negli ultimi anni, mi è successa una brutta cosa, e la maggior parte delle persone che credevo mi volessero bene, sono sparite velocemente dalla mia vita, lasciandomi sola ad affrontare tutto." scrollo le spalle come a minimizzare la cosa, nonostante senta una fitta al petto. Questo argomento mi fa sempre particolarmente male, anche se so che non dovrebbe.

So che le persone che escono dalla tua vita perché non vogliono aiutarti nel momento del bisogno, significa che non erano sincere e che è stato meglio perderle, ma ogni tanto mi chiedo cosa abbia di sbagliato se tutti vanno via e non vale mai la pena starmi accanto. Ma comunque, se c'è una cosa che ho imparato, è che le brutte cose che ti accadono fanno in modo che tu capisca chi vale la pena avere vicino e chi invece no.

"Mi dispiace... non so cosa ti sia successo, ma sembra che ti abbia toccato molto. Comunque le persone che sono andate via, non erano veri amici." sorride dolcemente, quasi a volermi tranquillizzare, e mi ritrovo a ignorare il mio cuore che accelera all'improvviso "So che è scontato, ma davvero chi tiene a te terrebbe la tua mano stretta anche in mezzo alle fiamme."

"Ora lo so..."

"Comunque qua a Milano ora hai un nuovo amico." si indica e mi fa l'occhiolino "So che ci conosciamo appena, ma se hai bisogno puoi rivolgerti a me. So che non è semplice trasferirsi da soli in un posto lontano da casa, perciò potrai venire da me per qualunque cosa."

Trovo estremamente dolce e carino ciò che dice, e so che non è scontato che uno ti offra una mano, soprattutto se ti conosce a malapena. "Ti ringrazio, vale lo stesso per te. E sai che appena potrò, ti renderò la cena che mi hai appena offerto. Ma sappi che tu sei molto più bravo di me a cucinare."

Lui scoppia a ridere e mi incanto per qualche secondo davanti al suono della sua risata. È così carino quando ride, il suo naso perfetto si arriccia e i suoi occhi brillano. "D'accordo, ma sei troppo dura con te stessa, sono sicuro che mangerò benissimo."

"Non esserne certo... una volta dovevo fare un risotto di mare già pronto, dovevo aggiungere solo l'acqua... sono stata capace di metterne troppa e alla fine è diventata una minestra senza nessun sapore." lui trattiene le risate, facendo ridere anche me "Prego, puoi pure prendermi in giro, lo faccio anche io stessa. Sono un disastro con queste cose, ma sto cercando di migliorarmi."

"Allora magari ti aiuterò a cucinare in casa tua, quando dovrai rendermi la cena, ci stai?" mi porge la mano come per siglare un patto e io gliela stringo immediatamente, accettando la sua proposta.

"Ci sto..." e mentre ci sorridiamo, stringendo queste promessa, mi sento che tra noi nascerà davvero un bel rapporto, non ho dubbi, le mie sensazioni non sbagliano mai.

*****

Christian

"Vi devo raccontare una cosa." Mi siedo accanto a Olivier e Yunus, nella sala relax, e loro mi guardano con malizia, capendo immediatamente di cosa devo parlare. Insomma, in questi giorni li ho assillati con i racconti di me e Nora che scambiavamo due chiacchiere in ascensore senza andare mai più avanti di così, perciò è giusto che li aggiorni sugli sviluppi.

Ieri notte abbiamo cenato insieme e devo ammettere che era davvero da tantissimo che non passavo una bella serata così. Lei è davvero intelligente, simpatica, alla mano, sincera... capisco chiaramente quanto sia una brava persona, basta sentirla ridere o guardarla negli occhi per rendersi conto di potersi fidare. So che ci conosciamo appena, che è troppo presto, ma la sua compagnia ieri mi è piaciuta e spero davvero che continueremo a vederci.

"Christian Pulisic deve aggiornarci sulla sua misteriosa ragazza dell'ascensore." Olivier si prende gioco di me, ma senza nessuna cattiveria, bloccando il cellulare e prestandomi la sua attenzione, così io alzo gli occhi al cielo e poi inizio a raccontare di sera.

"Ragazzi, sono riuscito a chiederle di cenare con me. Quando sono tornato dall'allenamento, lei era al piano terra con dei pacchi del trasloco, perciò l'ho aiutata portandoglieli in casa. Quando sono entrato nel suo appartamento mi sono reso conto che non è ancora completamente arredato, e ne ho approfittato per chiederle di cenare con me a casa, visto che mi ha detto che è giorni che cena solo con delle insalatine non potendo cucinare."

Yunus mi batte il cinque, come per congratularsi, facendomi ridere. Oggi mi sento davvero felice. Le cose in squadra stanno andando benissimo, sono riuscito a fare un passo in avanti con Nora, senza correre o farle credere che sono un serial killer, mi sento rinato da quando sono a Milano.

"Finalmente ce l'hai fatta. E come è andata la serata?" il numero 9 del Milan indaga, credendo chissà cosa, mentre io sorrido ricordando le orette che ho passato con lei. Sono state davvero piacevoli e tranquille, siamo entrati subito in sintonia. Abbiamo davvero tante cose in comune.

"Abbiamo mangiato e chiacchierato."

"Non vi siete dati nemmeno un bacino?" Rafael sbuca all'improvviso alle nostre spalle, intromettendosi nel discorso come se niente fosse "Captain America mi deludi, dovevi entrare in azione."

Alzo gli occhi al cielo sentendo le sue parole, ma comunque non riesco a trattenere una risata. I miei nuovi compagni di squadra sono davvero particolari, ma mi sono davvero ambientato bene, vado d'accordo con ognuno di loro, mi hanno accolto immediatamente come uno di famiglia, nonostante io sia un tipo un po' solitario. "Non voglio correre, non voglio spaventarla e rischiare così di allontanarla. Ci andrò piano, ieri siamo stati bene, non c'era bisogno di altro, è stata una serata perfetta così."

"Rafa, devi capire che il nostro Chris si è innamorato di lei al primo colpo, non vedi come è tutto cotto?" Olivier continua a deridermi, parlando con Leao, mentre io gli do uno scappellotto sulla testa, rimproverandolo.

"Dai, lasciatelo in pace. Ci siamo passati tutti. Devi vederti quando videochiami con tua moglie e i tuoi figli quando siamo in ritiro, hai un'espressione da ebete." Yunus interviene, difendendomi e attaccando Giroud.

Loro iniziano a prendersi in giro e discutere, mentre io li guardo sorridendo e scuotendo la testa. Mi piace questo clima di famiglia e complicità, mi fa sentire davvero a casa.

Mi sento davvero bene dopo molto tempo, dopo un periodo in cui mi sembrava di essere bloccato. Questa opportunità di cambiare aria mi ha fatto rinascere, e so che aver accettato è la cosa migliore che potessi fare, so che per me ci sono ancora tante belle cose da vivere, il mio cammino a Milano è appena iniziato, e io sono pronto a tutto.

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