29. Doppio tradimento
Mi sveglio piano, i primi raggi di luce filtrano dalla tapparella della mia stanza e mi colpiscono gli occhi. Sbatto le palpebre varie volte, per abituarmi alla luce, poi mi giro verso sinistra sentendo un respiro regolare.
La figura del mio fidanzato di prima mattina mi fa sorridere, soprattutto per come si erano messe le cose tra noi negli ultimi giorni, così allungo una mano e gli accarezzo i capelli, spostandogli un ciuffo dalla fronte. Ha l'aria così dolce mentre dorme, sembra quasi un bambino indifeso. Mi riempie il cuore di amore e mi rendo conto che farei davvero di tutto per vederlo felice, per vederlo stare bene.
Mi sporgo appena, gli bacio dolcemente e leggermente le labbra, poi mi allontano un po' per guardarlo. Fa dei piccoli movimenti con la testa sul cuscino e sorride, prima di aprire gli occhi e posarli su di me. "Ma che buongiorno dolce..." ha la voce ancora impastata dal sonno, ma il suo accento americano mi manda in panne anche così.
"Buongiorno amore." mi sporgo ancora e lo ribacio un'altra volta. Ora però lui mi impedisce di allontanarmi, ricambia il mio bacio e mi fa sdraiare sopra di sé, accarezzandomi la schiena.
Sento i brividi attraversarmi completamente e il cuore farsi ancora più leggero. È incredibile l'impatto positivo che ha Christian nella mia vita. Se lo raccontassi non sarebbero abbastanza le parole, è una cosa che se non vivi non la puoi capire. È come se fossi sotto incantesimo, ma sono vittima di una magia buona, di quelle che ti vogliono aiutare e proteggere.
"Sì direi che è il miglior risveglio che ho avuto fino ad oggi." conferma quando smettiamo di baciarci e poso la testa sul suo petto, mentre lui continua ad accarezzarmi la pelle e i capelli "Piccola... comunque devo parlarti di una cosa." il tono è serio, non promette nulla di buono. "Possiamo andare a fare colazione in cucina e nel mentre te ne parlo?"
Annuisco lievemente, anche se non mi entusiasma l'idea di farlo ora. Siamo nella nostra bolla, dove niente al mondo può farci male, non vorrei far entrare qualcos'altro che potrebbe farci allontanare o che. Ma dall'altra parte so che è giusto, volevo fino a ieri sera che mi raccontasse cosa fosse successo, perché fosse lontano da me, perciò è arrivato il momento.
Gli bacio il petto, all'altezza del cuore, poi torno sulla mia parte del materasso e infine mi alzo in piedi. "Ci sto, Chris. Andiamo." mi sorride dolcemente e poi mi imita, alzandosi anche lui. Immediatamente viene verso di me e mi bacia nuovamente. Le sue labbra accarezzano piano le mie, quasi come se le sfiorasse soltanto e si godesse l'istante, e io mi sento quasi fluttuare. Sono davvero nella nostra bolla, ed è così bello esserci. Niente può sfiorarci.
Quando ci allontaniamo mi prende per mano e andiamo in cucina, anche se il tragitto è davvero molto breve, visto che il mio appartamento non è un castello.
Lui si siede a tavola, baciandomi il dorso della mano e lasciandola subito dopo, mentre il mio telefono squilla dal tavolino in soggiorno, ricordandomi così della sua esistenza.
"Vado a vedere chi rompe di prima mattina." lo bacio ancora e ancora prima di decidermi ad andare a recuperare il cellulare, ma lui mi bacia un'altra volta impedendomi di farlo. "Daii, torno subito." mi fa ridere e mi fa sentire bene questo siparietto tra noi, mi fa sentire indispensabile per lui così come lui lo è per me.
"Okay, ma torna subito." mi ruba un altro bacio e poi mi lascia libera, guardandomi con l'espressione di un bambino che è stato abbandonato e implora il ritorno di qualcuno per non stare solo. "Forza, muoviti."
Scuoto la testa arresa e ridacchiando vado in soggiorno, per recuperare il cellulare.
L'ultimo messaggio è di Jenny che mi chiede come sto, perciò le rispondo subito che sto meglio e che ho risolto con Chris, promettendo di raccontarle tutto più tardi, dopodiché controllo le varie notifiche. Ci sono quelle dei social, che elimino senza controllare, potrò vederle meglio dopo, ma poi mi blocco vedendo dei messaggi di ieri da parte di Rosanna. Sgrano gli occhi meravigliata, anche perché l'orario risale a notte fonda. Cosa diavolo ha da dirmi per messaggio questa? Per di più a quell'ora...
Sbuffo, consapevole già che sarà qualcosa che mi farà venire il nervoso, poi apro la chat. Leggo immediatamente il messaggio di testo, dove dice 'Io te l'avevo detto', e mi acciglio ancora di più quando mi rendo conto che il secondo messaggio è un video. Mio Dio... la cosa che mi viene naturale pensare è che sia andata dalla nostra datrice di lavoro e le abbia raccontato ogni cosa sulla mia vita passata, così scarico il video e velocemente schiaccio play. Ho paura... ci tengo a questo lavoro, non voglio finisca tutto così.
La telecamera riprende una cosa che non conosco, è puntata verso un divano, e per poco non mi viene un colpo appena vedo chi c'è seduto sopra. Alzo il volume ma non c'è l'audio, perciò non riesco a sentire cosa dicano. Sento una nausea fortissima colpirmi, come se stessi facendo ripetutamente il giro della morte. Seguo i movimenti di entrambi, finché Rosanna si siede a cavalcioni sopra il mio ragazzo. Quasi lancio il telefono al muro d'istinto, ma cerco di tenere i nervi saldi e continuo a osservare, sperando che non sia come sembra, sperando che sia un fotomontaggio fatto chissà come e che alla fine esca scritto che è uno scherzo fatto da lei per vendicarsi di chissà cosa... invece le immagini continuano, lei gli accarezza il petto e poi si baciano, ed è così che il video finisce.
Io fisso il cellulare nelle mie mani con le lacrime che mi traboccano dagli occhi, incapace di muovermi, di pensare, di dire qualcosa. Non ci posso credere. Christian mi ha fatto davvero una cosa del genere? E soprattutto, dopo avermi fatto una cosa del genere è venuto a casa mia e ha fatto sesso con me senza nessun senso di colpa? Mi ha detto di amarmi, mi ha preso in giro senza limiti? Come diavolo si può fare una cosa del genere? Quanta cattiveria devi avere dentro? Come fai a fingerti innamorato di qualcuna che hai appena tradito con la persona che le sta rendendo la vita un inferno?
Un singhiozzo mi scappa dalle labbra e mi maledico per questo, perché dopo qualche secondo sento i passi di Christian avvicinarsi e poi la sua voce dietro di me. "Nora che sta succedendo?" non gli rispondo, spero sia tutto un incubo e che ora mi sveglierò, ma non accade. Sento lui farsi più vicino e poi la sua mano si posa sulla mia spalla. "Piccola mi stai spaventando... è successo qualcosa di grave a qualcuno? Parlami..." il suo tono sembra così realmente dispiaciuto che mi fa ancora più male. È così bravo a fingere.
Mi giro di scatto verso di lui, facendogli allontanare la mano dal mio corpo, così lui mi guarda stranito, con lo sguardo preoccupato. Io a questo punto permetto alle lacrime di venire giù libere, non sarei capace di trattenerle in una situazione del genere. Mi sembra quasi che mi abbiano strappato il cuore dal petto e ci abbiano saltato ripetutamente sopra per divertimento.
"Come diavolo fai a guardarmi in faccia?" la sua espressione cambia radicalmente. La preoccupazione viene sostituita dal senso di colpa e dal dispiacere, e così capisco che non c'è più il minimo dubbio. Ciò che ho visto è vero. "Mi fai schifo... Dio, non posso crederci." inizio a camminare per la stanza, mettendomi le mani nei capelli, poi mi volto nuovamente verso di lui. "Con tutte le donne del mondo, con tutte quelle che puoi avere, sei andato da quella stronza. Capisci? È un tradimento ancora peggiore."
"No, no, no! Cosa stai pensando? No." scuote la mano come per allontanare ciò che ho detto, quasi in preda al panico "Non so cosa tu sappia, ma so che è una bugia che sicuramente Rosanna ha usato per ferirti. Non volevo farti male, Nora. C'è una spiegazione, volevo parlartene a colazione."
"Non fare il suo nome come se fosse una tua conoscenza stretta, Cristo." mi sta venendo davvero voglia di rimettere "Una spiegazione? Ah beh volevi parlarmene, questo ti rende un traditore più onesto degli altri."
"Nora, non ti ho tradito. C'è stato solo un bacio... poi me ne sono andato. Cazzo, fammi spiegare. Ti giuro davvero, c'è un senso a tutto questo." si avvicina a me e fa per posarmi una mano sui capelli, ma per fortuna capisce che non voglio nemmeno mi sfiori, così resta davanti senza contatto fisico "Come puoi credere che io ti prenda in giro? Ti amo Nora, stanotte ti ho amato come non avevo mai fatto con nessuna. Quella è pazza, vuole solo la tua infelicità. Mi stava ricattando. Io non l'avrei mai fatto. Mi diceva che se non fossi andato a letto con lei, ti avrebbe fatto licenziare, che non avresti mai più trovato lavoro in nessun giornale qua. Ho avuto paura, pensavo che saresti così tornata in Sardegna e che ti avrei perso. Così sono andato da lei, ma non sono riuscito a tradirti. Mi ha baciato e l'ho spinta via. Dopodiché sono venuto subito qua, perché voglio te, perché volevo trovare una soluzione alternativa con te. Volevo parlarti, spiegarti tutto, ma evidentemente lei aveva un piano B per farci male..."
È assurdo quello che dice, come dovrei reagire a una cosa del genere? Pensa di essere l'eroe? "Quindi devo ringraziarti che hai provato a scopartela per non farmi licenziare?! Avresti dovuto pensarci prima di andare da lei, venire a parlarmene prima e trovare con me una soluzione." alzo la voce, fuori di me "Non so se crederti, ma anche se lo facessi: mi hai tradita. Non posso sopportarlo. Ti amo troppo, non riesco a credere che tu abbia baciato un'altra, mi fa troppo male."
"Nora... no... lo so, ho sbagliato, ma non volevo farti del male, era proprio ciò che volevo evitare." mi prende il viso con le mani e mi accarezza le guance con i pollici, ma lo faccio spostare all'istante da me "Ti prego, non allontanarmi... parliamone, possiamo superare tutto. Non sono andato perché volevo lei, volevo aiutare te. So che ho agito da coglione, ma ero in panico. Non lasciarmi per questo... non farlo. Rosanna avrà tutto quello che voleva."
"Non nominarla." tuono, ripetendoglielo ancora, dandogli una spinta per farlo allontanare da me "Stammi lontano. Non possiamo superarlo, non possiamo per nulla. E non c'è nulla da parlare. Sei andato da lei, vi siete baciati, era sopra di te... mi viene da vomitare, te lo giuro." il mio stomaco si stringe a tal punto che sento dolore. Sento dolore fisico per quello che sto provando a causa di questa storia.
"Piccola... non fare così. Ti prego calmati, respira... odio che stai male e non posso fare niente per aiutarti." i suoi occhi luccicano e sento una fortissima rabbia espandersi in me. Non ha diritto di mostrarsi ferito. Perché ha dovuto rovinare ogni cosa?
"Io non sono più affar tuo. Raccogli le tue cose e vai via di qua." mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e indico la porta dell'ingresso "Ti voglio fuori di qua immediatamente."
"No, Nora, ti prego... volevo proteggerti, e ora vengo punito così. Ho sbagliato, ma posso rimediare."
"Ah sì? E come? Torni indietro nel tempo e decidi di non andare a casa di quella stronza?" la mia ironia è tagliente, ma sento l'anima lacerata e non riesco a non essere così furiosa con lui. Mi ha fatta innamorare per poi distruggermi in questo modo? C'erano così tante possibilità di uscita ai ricatti di lei, lui ha scelto quello più stupido. "Vai fuori, Pulisic. Non te lo ripeto più. Tra noi è finita, e non l'ha deciso lei, l'hai scelto tu. Prenditi le tue cazzo di responsabilità."
Lui abbassa la testa e annuisce, andando subito dopo nella stanza accanto, immagino per rivestirsi e andarsene. Io nel frattempo continuo a piangere, non riuscendo più a smettere. Sento già un forte mal di testa causato dalle lacrime, ma è la cosa che meno mi preoccupa al momento... come farò a riprendermi da una cosa simile? Colui a cui ho raccontato ogni cosa di me, ogni paura, è andato a farmi la cosa che sapeva che più mi avrebbe ferito. Pensavo fosse diverso, che mi avesse capito... quanto mi sono sbagliata.
Dopo qualche minuto torna da me, ha gli occhi umidi e stupidamente questo mi fa ancora più male. Sono una deficiente, ma lo amo così tanto che vederlo soffrire mi provoca una fitta nel petto. "Sappi che davvero ti amo... che avrei fatto di tutto per te. So di aver sbagliato, te lo ripeto, ma sai che se avrai bisogno io sarò sempre a tua disposizione. Non importa se ora mi lasci, io ti aspetterò, perché nessun'altra è come te, perché con un'altra non avrebbe senso niente. Prenditi cura di te, star..." Mi guarda intensamente, così io distolgo lo sguardo. Non voglio più guardarlo, mi fa ancora più male la sua vista.
Lui sospira profondamente e poi sento i suoi passi allontanarsi da me. Non lo guardo nemmeno quando sento la porta aprirsi, cerco di essere forte e non farlo per non crollare ancora di più, abbasso lo sguardo sul portoncino solo una volta che lo sento richiudersi.
Quando lui è fuori dal mio appartamento mi rendo maggiormente conto di tutto, mi rendo conto che è davvero finita, che mi ha spezzato il cuore, che mi ha deluso, che mi ha fatto a pezzi. Mi rendo conto di quanto io sia deficiente, ma cosa mi aspettavo? Davvero credevo che stavolta ci fosse un lieto fine per me? La vita che ho avuto avrebbe dovuto insegnarmi che non c'è felicità per quelle come me, non c'è la fine che si sogna, il soffrire fa parte di me, la sofferenza mi segue come un'ombra, non mi abbandonerà mai.
Ho cambiato regione per sfuggire, ma in realtà non è cambiato niente. A chilometri e chilometri di distanza da casa, io ancora soffro come non mai.
Ma in fin dei conti dentro me sapevo sarebbe finito così, in fin dei conti sapevo che era tutto bello per essere eterno.
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