12. Non sprecare attimi
Christian
Mi guardo intorno, cercando di capire se sono o meno nel posto giusto, ed entro nel locale delle amiche di Nora.
Voglio prenderle un pensierino per Natale e voglio darglielo prima che vada in Sardegna per passare le vacanze, anche se so che non sarà d'accordo sul fatto che io spenda soldi per lei.
Nei giorni scorsi ho scoperto che è una potterhead, proprio come me, e ho deciso in quel momento che non sarebbe male farle avere l'intera collezione dei libri nell'edizione MinaLima. So che per ora sono usciti solo i primi, però mi piacerebbe regalarglieli tutti piano piano.
Appena entro nel locale vengo accolto da una ragazza con gli occhi chiari e i capelli rossi, che ricollego essere Luna, la quale spalanca la bocca quasi come se avesse visto un fantasma. Soffoco una risata davanti alla sua reazione, ricordando le parole di Nora. Mi ha detto che le sue amiche sono due grandi tifose e che, a differenza sua, mi conoscono e seguono, ma non pensavo che non avrebbe saputo contenersi.
"Ehi, ciao... sono il fidanzato di Nora, volevo prenderle un regalo e mi ha parlato di questo posto dicendomi che è magico e super fornito, perciò eccomi qua."
Lei scuote la testa e fa il giro del bancone del bar, venendo poi davanti a me. "Ciao, sì, in realtà so chi sei, ci ha parlato tanto di te. Che libro avevi pensato di prenderle?"
"È qualcosa di particolare, non so proprio dove potrei trovarlo, per questo sono qua. Magari posso ordinarlo da voi? Non so se fatte questo servizio."
"Per Nora possiamo fare tutto. Dimmi pure." mi fa segno di seguirla nella parte della libreria e si posiziona dietro al bancone, davanti al computer, evidentemente pronta per fare l'ordine.
"Stavo pensando ai libri edizione MinaLima di Harry Potter."
Lei mi guarda con un sorriso dolce dipinto sulle labbra, come se trovasse carina questa idea. La sua reazione mi rassicura, mi fa capire che questo regalo potrebbe essere azzeccato per Nora. Voglio farle una bella sorpresa e voglio regalarle un ulteriore motivo per sorridere prima che torni a casa. "Sono certa che è una cosa che amerà, ci ha detto di avere degli scatoloni pieni di libri ancora da sistemare perché deve arrivarle la libreria. Comunque sono usciti i primi tre, li vuoi ordinare tutti?"
"Sì, assolutamente. E mi farebbe piacere anche essere avvisato appena escono i nuovi. Così glieli regalerò man mano."
Annuisce e poi mi lancia un'occhiata divertita "Probabilmente ti ammazzerà. Io e la mia amica le abbiamo regalato un paio di scarpe e voleva farci fuori, abbiamo dovuto insistere non so quanto affinché accettasse. Credo le ci voglia davvero un po' per lasciarsi andare e non pensare di essere un peso." pronuncia l'ultima frase con un velo di dispiacere e capisco quanto sia sincera. Mi piace che Nora abbia già trovato delle amiche vere, sono felice che possa già contare su qualcun altro oltre me, soprattutto visto che a lavoro invece non è stata altrettanto fortunata.
"Farò in modo che li accetti senza sensi di colpa. È un regalo che voglio farle con il cuore, non ha niente da rimproverarsi."
Sorride ancora e poi digita sul computer, alternando lo sguardo da me allo schermo. "Se mi lasci un recapito ti avviso quando arrivano i libri che hai ordinato."
Annuisco immediatamente e le detto il mio numero di cellulare. Non vedo l'ora di darle il mio regalo. Amo da impazzire quando le luccicano gli occhi per qualcosa che le piace e pensare di essere la causa di questo mi rende ancora più felice. Questa ragazza mi ha completamente stregato e io non voglio svegliarmi mai più da questo dolce e bellissimo incantesimo.
*****
Nora
Ignoro le occhiate maligne che mi sta riservando Rosanna, come se fossimo alle scuole medie e lei fosse la bulletta che vorrebbe incutermi paura, e afferro la borsa pronta per andare via. È evidente che, a distanza di giorni, ancora le dà fastidio che l'abbia affrontata, ma non mi importa. So che sferrerà un attacco a sorpresa, che cercherà di mettermi nei guai o in cattiva luce con la direttrice, ma al momento non mi faccio paranoie, ci penserò a momento debito.
Saluto tutti cordialmente, nonostante molti di loro non facciano lo stesso quando arrivano o vanno via dall'ufficio, augurando poi un buon Natale, e scendo le scale del palazzo, senza aspettare l'ascensore.
Ho bisogno di sgranchirmi un po' le gambe, visto che sono rimasta seduta alla mia scrivania per troppo tempo.
Per fortuna oggi, nonostante ci sia freddo, c'è un bel sole. I raggi sono piacevoli sulla pelle, regalano un tepore che scalda leggermente. Faccio per abbassarmi gli occhiali da sole sul naso, ma mi blocco quando vedo Christian davanti a me.
Ha il cappuccio della felpa alzato sulla testa, immagino per non farsi riconoscere più di tanto, ed è posato con la schiena alla carrozzeria del suo Porsche. Certo che con quest'auto vistosa non è così semplice il suo piano di tenersi nascosto.
Appena i miei occhi incrociano i suoi, le farfalle nel mio stomaco iniziano ad andare impazzite. La pressione che ho sentito tutto il giorno in ufficio per colpa di Rosanna sparisce in un attimo. I brutti pensieri si volatilizzano. Riesco a pensare e a vedere solo ed esclusivamente lui.
Senza neanche pensare, corro verso di lui che prontamente mi accoglie tra le sue braccia e mi bacia immediatamente sulle labbra. Mi bacia in maniera dolce, ma comunque sento ogni parte di me vibrare. La pelle diventa d'oca quando lui anche solo mi sfiora.
"Piccola, mi sei mancata da morire." purtroppo ieri non ci siamo potuti vedere tutto il giorno perché ha giocato una partita notturna in trasferta e quando è tornato era tardissimo. So che un giorno distanti non è nulla, ma ci siamo abituati velocemente l'uno alla presenza dell'altra ed è strano se non ci possiamo incontrare.
"Anche tu, Christian. Però ho guardato la partita e sei stato meraviglioso." lo bacio ancora, mantenendo il contatto visivo "Ti ho pure tifato e quando hai segnato penso che ho rischiato che i vicini chiamassero i carabinieri per disturbo della quiete pubblica."
Lui scoppia a ridere e io resto incantata come ogni volta che lo fa. È incredibile, ma il suono della sua risata per me è qualcosa di inspiegabile, nessuno mi aveva mai fatto avere questi pensieri. "Grazie del supporto, ti porterò allo stadio dopo le vacanze di Natale. Mi piacerebbe averti in tribuna e venire lì sotto per dedicarti il goal." giocherella con le punte dei miei capelli, parlando con aria sognante "Immagino già il tuo sorriso. Penso che mi darebbe una carica non indifferente anche solo saperti lì."
"Ci sto. Sarò la tua tifosa più sfegatata. Mi presterai la tua maglia, così sarà chiaro chi sono andata a sostenere. Christian Pulisic."
"Amo come lo pronunci." mi bacia ancora e ancora, e quasi mi sciolgo. "Mi piace tutto quello che fai. Comunque ci sto, avrai la mia maglia. Sarai la più bella, come sempre. Non ti accorgi che quando arrivi in un posto, attiri tutta la luce su di te. L'hai fatto al ristorante a Como, l'hai fatto alla cena del Milan, lo fai anche solo ferma qua. Passano e ti guardano."
Mi sento arrossire all'istante per le sue parole, sembra così sincero mentre le pronuncia, come se non avesse creduto così tanto a niente altro. "Ma smettila, forse guardano te, non pensi? Entro al ristorante in compagnia di un calciatore del Milan, perché pensi ci guardino?"
Mi lancia un'occhiata malefica e scuote la testa in segno di negazione, facendomi capire tutto il suo disaccordo. "Ma che dici? Tu non ti rendi nemmeno conto. Mi fa piacere che la tua attenzione fosse totalmente rivolta a me, ma il cameriere del ristorante a Como, ti fissava spudoratamente, ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo cercava di farsi notare. Alla cena con la squadra alcuni miei compagni ti hanno guardata e ammirata, ovviamente con rispetto, ma sono certo che hanno pensato quanto fossi bella, l'ho letto nei loro sguardi. Sei bellissima, non hai una cosa che non vada, sarebbe strano se non si girassero tutti per te. Hai un sorriso che incanta tutti, splendi immensamente. Inizia a crederci."
Sento le lacrime salirmi agli occhi, perché ha toccato punti sensibili. Non ho mai avuto una forte autostima, complici gli anni di bullismo subiti a scuola, e tutti gli altri dolori ancora più grandi che ho dovuto affrontare. Ho finito con il convincermi che tutto il male provato fosse per colpa mia.
"Non posso spiegare quanto sia felice di averti incontrato. Forse è tutto così affrettato, ma non riesco a non pensare che sentire così tante cose per qualcuno che si conosce da poco è un segno del destino." è come se tutto il male, il dolore provato fosse stato necessario per arrivare fin qua... probabilmente se fosse successo qualcos'altro nella mia vita, ora non sarei qui a Milano, non avrei incontrato Christian, non saremmo insieme.
"E lo dici a me?" ride ancora e mi stringe ancora tra le sue braccia "Io domani vorrei mangiassimo insieme... perché so che di sera partirai, e se vorrai ti accompagnerò all'aeroporto. Voglio passare con te la giornata prima che vada in Sardegna."
"Certo che sì, farebbe piacere anche a me. Anche perché penso che mi mancherai in questi giorni, più di quanto tu possa immaginare."
"Oh, lo immagino eccome invece. Che dici se torniamo a casa? Prima che qualcuno mi noti. Amo i miei tifosi e prestare loro attenzione, ma ora voglio dedicare il mio tempo soltanto a te." indica la sua auto e io annuisco, con il cuore leggero e un sorriso stampato sulle labbra, per poi salire nel posto del passeggero velocemente.
Lui fa lo stesso e poi, inserendo la marcia, parte, uscendo dal parcheggio. Lo osservo e non posso fare a meno di notare il suo profilo perfetto, il suo naso perfetto. Il suo profumo mi invade completamente, per quanto è forte dentro l'abitacolo, e mi fa sentire ancora più persa per lui.
"Voglio che non sprechiamo nemmeno un secondo tra oggi e domani, va bene Christian?"
Mi guarda per qualche secondo e allunga una mano verso la mia gamba, accarezzandomi, riportando poi subito l'attenzione sulla strada davanti a noi. "Certo, star. Tutto quello che vuoi. Mi rende più che felice sapere che vuoi condividere tutto il tempo fino alla partenza." afferra la mia mano e se la porta alla labbra per baciarla dolcemente più e più volte.
Io sorrido spensierata, sentendo per la prima volta che questo Natale potrà essere più leggero degli altri, sentendo che per la prima volta queste potrebbero essere le vacanze spensierate che ho sempre desiderato, sentendo per la prima volta nella mia vita che questo potrebbe essere l'inizio della mia felicità dopo tutto il male.
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