#una catena di piccole sfortune

#una catena di piccole sfortune può provocare un disastro.


quanto era passato da quel giorno?

Una settimana?

Due mesi?

Quei nove mesi erano già finiti?

no.

erano passati due giorni scarsi.

La stanza era buia e lei era rintanata nel suo letto.

Freed era fuori, in missione.

Forse era quello che doveva fare anche lei.

Le coperte non l'avrebbero protetta da quell'orribile consapevolezza di dover andare ad un funerale da lì ad una settimana.

al funerale di Chris senza Jason, che rendeva il tutto più spaventoso- 

Voleva aiutare ad organizzarlo, ma Isabella li disse che l'avrebbe fatto lei e che non doveva preoccuparsi.

Aveva provato a convincerla, ma la donna era più testarda di lei e aveva continuato a ribattere dicendole che doveva riposarsi e riprendersi dallo shock.

Nelly alla fine si alzò dal letto.

Delle rune rosse stavano sbiadendo, erano il ricordo del suo primo quadrato magico.

Ricordava bene quella sera.

Aveva 8 anni e mezzo e non voleva andare a dormire.

Jason allora le raccontò che se non si fosse addormentata il mostro che stava sotto al suo letto l'avrebbe mangiata.

Jason aveva usato lo stesso trucco usato dai suoi genitore ma, quando provò ad usarlo contro Nelly ebbe un riscontro inaspettato.

La sera successiva, quando Jason provò a mandarla a letto vide dei segni rossi sul pavimento.

Nelly gli mostrò il quadrato fatto per evitare i mostri sotto al suo letto.

Il quadrato fece effetto, ma non essendoci mostri non ci furono conseguenze.

Nelly ricordava il fatto che Jason la prese in braccio facendo un po' di piroette.

Era così felice, perché le era riuscito quell'incantesimo così difficile.

Poi notò quel taglio che aveva sul palmo della mano e le chiese cosa fosse successo

"allo zio non piace che io usi i pennarelli sul pavimento o sul muro, e io qualcosa dovevo usare per fare i caratteri"

e Jason le aveva fatto una filippica su come non dovesse farsi male per fare un incantesimo, e il sangue non era un buon sostituto del pennarello rosso.

La Nelly bambina ascoltò ogni parola e seguì l'insegnamento dato da Jason.

La Nelly ragazzina sorrise all'idea di ciò che era successo.

Un sorriso che non arrivava agli occhi.

Si mise la sua camicia bianca e la gonna color magenta, e si avviò verso la gilda.

Arrivata lì, s'accorse che non c'era quasi nessuno.

L'unica presente era Mira, la quale si stava preparando per andare.

-va da qualche parte master?- chiese Nelly.

La voce era atona, ma il fatto che stesse parlando era particolare.

-si, stavo andando alla riunione dei master regionali. Tu volevi prendere un incarico?- -si, prendo...questo- disse Nelly tirando fuori un incarico a caso della bacheca.

-mh, va bene. Lo segno qua, così poi Erza lo saprà appena arriva. Volevo chiedere a Jason di sostituirmi, ma...è partito...- disse la donna, con tonoman mano più triste.

Suo figlio le mancava già.

Nelly invece, non sembrava affatto turbata dal discorso e annuì.

-Nelly....va tutto bene? Mi sembri giù- disse allora Mira.

Stava bene?

Non lo sapeva, ma ciò comunque non la fermò nel rispondere affermativamente a quella domanda.

-va bene. Allora ci vediamo tra qualche giorno.- -ci vediamo- disse Nelly.

Prese uno zaino e per la prima volta vide che tipo di incarico aveva preso.

Quasi le veniva da ridere.

Aveva accettato di aiutare un barista.



-secondo me dovremmo fare qualcosa per Jason...insomma quando tornerà si sarà perso un sacco di cose!- disse Mark a Axel e Jude mentre tornavano alla gilda.

Axel scosse il capoe Jude guardò i due amici.

Nessuno dei due poteva dire che non se lo aspettasse.

Mark era fatto così

-direi che gli racconteremo i nove mesi di novità appena tornerà- provò Axel

dopotutto quando Andromeda veniva a trovarli facevano così.

-si ma poi si sentirà escluso!- controbatté Mark, cocciuto.

-e che vuoi fare? Raccontare tutto ciò che hai fatto giorno per giorno?- disse sarcastico Jude.

Non lo avesse mai detto!

-e se gli scrivessimo? Tutti gli scriveremo una lettera al giorno dove ognuno gli racconta la propria giornata. Così avrà il punto di vista di tutti e, quando tornerà, gli sembrerà di non essersene mai andato!-disse entusiasta il maghetto.

Ora: c'erano diverse obbiezioni che sia Jude che Axel volevano fare.

a) scrivere una lettera al giorno da parte di tutti era un distruggere un miliardo di alberi.

b) loro erano una trentina, o anche di più se pure gli adulti volevano partecipare, e scrivere a testa una lettera per nove mesi sarebbero immense

c) non era detto che Jason avrebbe voluto leggere tutte quelle lettere...

eppure ne Axel né Jude dessero niente contro quei occhioni da Cerbiatto di Mark.

-e poi- continuò il brunetto senza neanche essersi accorto di quanto fosse bizzarra la sua idea -penso che farebbe piacere anche a Nel, infatti deve mancargli già- disse il ragazzino.

-a proposito di Nelly.- fece Jude -non vi sembra che l'altro giorno fosse strana?-

-beh ora che me lo fai notare...quando Jason è partito è tornata dopo alcune ore e si è rinchiusa in casa- constatò Axel.

Mark sorrise e disse che, conoscendo Nelly, non c'era nulla di cui preoccuparsi e lei sarebbe tornata quella di sempre con un po' di tempo e spazio.

Sarebbe anche potuto essere credibile se non fosse che i suoi due ascoltatori lo conoscessero troppo bene.

Infatti entrambi capirono subito che anche il moro era preoccupato per l'amica, ma stava cercando di fare la cosa migliore per lei sebbene non combaciasse con ciò che voleva fare.

L'assenza di Jason non si sarebbe colmata facilmente, perciò l'unica cosa che potevano fare era aspettare un pochetto e poi starle accanto come sempre.

Ed in un battibaleno i nove mesi sarebbero finiti e il loro gruppo sarebbe stato di nuovo completo.

Beh, non sarebbe più stato completo completo, visto Den, ma almeno avrebbero riavuto il loro grillo parlante.

Dopotutto l'assenza del biondo avrebbe pesato a tutti.

Alla fine i due si fecero interessati all'idea di Mark delle lettere.

Camminarono nella nebbia per un altro po' mentre parlavano di tutto e di niente.

Quando arrivarono alla gilda c'era un aria strana.

-ragazzi qualcuno di voi ha visto Nelly?- chiese Sylvia, guardando tre amici che stavano entrando.

Quella domanda lasciò perplessi i tre.

Mark guardò Natan in cerca di risposte.

Il blu scosse il capo e guardò di contro l'amico con aria dubbiosa.

Se neanche Mark sapeva nulla, allora c'era da preoccuparsi.

Tutto era iniziato quando Freed era tornato a casa dopo l'incarico.

Al suo rientro non aveva trovato Nelly.

Non era in camera sua, che anzi era stranamente in disordine (che per Nelly era come in indizio per l'inizio dell'apocalisse): il letto era sfatto e l'armadio era ancora aperto.

Provò a cercarla per tutta la casa, che per la prima volta gli era sembrata vuota e buia.

C'era un bigliettino sul pavimento della cucina, ma Freed stava ancora cercando Nelly, quindi non gli diede peso.

Uscì di fretta, cercandola alla gilda.

Chiese di Mira, ma lei non c'era.

Erza provò a guardare nel libro degli incarichi, ma lo sfogliò velocemente....troppo, saltando persino delle pagine.

Chiesero a chiunque entrasse e Celia suggerì che, magari per distrarsi era andata con Mark, Jude e Axel.

Ma quando il trio era tornato nessuno sapeva nulla e tutti andarono nel panico.

-CALMI!- urlò Natan, mentre ognuno tirava fuori la propria teoria su che fine avesse fatto Nelly e le voci si sovrapponevano l'una sull'altra.

-qua stiamo dimenticando la opzione più semplice.- disse Natan dopo aver ottenuto il silenzio generale.

-ma di cosa parli?-chiese Freed -ma certo!- disse invece Sylvia.

Dissero il nome quasi in coro Mark, Jude, Axel, Natan e Sylvia -CHRIS!-

-che centra la vecchietta da cui Nelly.... dove abita?- chiese Freed dapprima confuso.

Gli era bastato porre la domanda ad alta voce per comprendere ciò che stava pensando.

-ASPETTATE!- urlò Celia mentre tutti si precipitavano al portone.

Mark e Freed erano già con un piede fuori.

Tutti si voltarono verso la ragazzina ma ella scosse il capo

-state andando a casa di una signora anziana, non possiamo semplicemente andare da lei tutti quanti. Ci andremo io, Mark, Natan e Sylvia, voi siete troppo agitati- disse la bluetta, consapevole di non poter escludere Mark dalla visita.

Per quanto capitasse alle volte che tutti andassero da Chris, dopo averla conosciuta tutti la adoravano (un po' perché ricordava Nelly, un po' perché era una vecchietta divertente e un po' perché la signora Isabella era sempre gentilissima con tutti loro), Mark era quello che ci andava più spesso (Nelly e Jason esclusi) ed anche volendo non potevano impedire che venisse.

-ragazzi io sono lo zio di Nelly quindi dovrai venire...- provò Freed.

-i mocciosi hanno ragione, tu sei troppo nervoso- disse Luxus, anche lui uno dei pochi alla gilda.

Infatti quel giorno molti team erano fuori città.

Freed era indeciso, ascoltare i bambini e Luxus oppure mandare tutti a cagare e andare lo stesso da Nelly?

Freed era preoccupato.

Pensava che fosse colpa sua.

Andare in missione pensando di distrarre Luxus magari era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Doveva pensare che Nelly era legatissima a Jason.

I due erano come fratello e sorella.

O come padre e figlia gli diceva una vocina nella sua mente.

Che Jason potesse essere un padre per sua nipote era un idea che era sempre sbucata nella sua testa.

 Dopotutto lui era sempre stato impegnato con i suoi  dubbi, le sue guerre contro se stesso e quell'affetto per Nelly.

Jason invece, fin da quando era un bambino, si era immerso in quel ruolo, come fosse la cosa più naturale del mondo.

La guardava con quello sguardo che solo i padri possono avere.

Rideva con lei, la sgridava, la consolava quando piangeva e la prendeva in collo portandola a letto quando si addormentava.

Freed ricordava come se fosse stato ieri quando Jason aveva rincorso Nelly per tutta la città, perché la piccola aveva la febbre e doveva stare a letto ma per qualche oscura ragione non voleva.

In effetti era perché Nelly odiava stare a letto quando lui era a casa.

Per qualche strano motivo Jason diceva che Nelly adorava mostrarsi invincibile.

Ed era vero.

Lo aveva visto quando lei non aveva voluto fermarsi a piangere dopo Hayden.

Lo aveva visto tante volte, ma non ci si era mai soffermato.

Quante cose di lei si era perso perché cerca di non pensarci?

Tante sicuramente.

Tante che Jason di sicuro sapeva benissimo.

Alla fine non sapeva neanche dove abitava Chris.

E andava a trovarla da 8 anni!

Forse lasciare che facessero i bambini era la cosa giusta.

si...Nelly sarebbe stata a casa di Chris a lui le avrebbe chiesto scusa.

Per tutto.

In quel momento non doveva essere il "sostituto" del marito della sua defunta sorella.

Doveva essere il sostituto di Jason.


Mark correva a perdifiato, mentre gli altri lo seguivano con ritmo spedito.

Il piccolo dubbio che Nelly non fosse lì attanagliava tutti, ma era impossibile.

Insomma dove altro avrebbe potuto essere?

Alla fine arrivarono davanti alla casa.

Il cielo era nuvoloso e sembrava sul punto di piovere, ma l'aria era troppo fredda.

Probabilmente avrebbe nevicato.

Il fiato di Mark per la corsa era condensato in grandi nuvolette di vapore che usciva dalle sue labbra , decise provare a suonare il campanello, e ancora continuò a fare fino a che non lo raggiunsero anche Celia, Natan e Sylvia.

-magari sono da Isabella- provò Sylvia mentre Natan metteva una mano sulla spalla di Mark, il quale ancora pigiava il campanello.

I suoi occhi di cioccolata continuavano a guardare la porta di legno che ancora non si apriva.

-proviamo da Isabella, sono sicuro che lei saprà qualcosa-

Mark annuì sovrappensiero.

Il terribile presentimento che Isabella non avrebbe saputo nulla non lo abbandonava, ma anzi si faceva largo nella sua mente.

-mi spiace siamo chiu...oh ciao ragazzi!- disse Isabella vedendoli entrare.

Chissà come mai sembrava stanca e triste, ma vedendoli faceva un leggero sorriso.

-salve Isabella, Nelly è qua?- chiese Mark agitato.

-salve Isabella, scusi l'intrusione, ma volevamo sapere se Nelly era qui. Vede abbiamo provato a guardare a casa di Chris, ma sembra che non ci sia nessuno. Quindi pensavamo che fossero qui- spiegò Sylvia, con toni più educati rispetto a Mark, sempre più in ansia minuto dopo minuto.

Isabella sembrò stranita.

Gli occhioni blu notte divennero lucidi, ma la donna si sforzò di non piangere difronte ai ragazzini confusi quanto lei.

-Nelly non ve l'ha detto?- chiese confusa Isabella.

-detto cosa?- chiese altrettanto confuso Natan

-vedete io non vedo Nelly da un paio di giorni...per quanto riguarda Chris...- spiegò Isabella, mentre Celia mise in moto il suo spirito da giornalista analizzando la donna.

I capelli spettinati, gli occhi gonfi e i vestiti neri.

I comportamento strano di Nelly, aggravato sia dalla partenza di Jason...

la porta chiusa e nessuno era venuto ad aprire.

Il telefono acceso ma il negozio chiuso.

Lo sguardo stupito.

Qualcosa che Nelly doveva aver detto.

E il suo sguardo.

Celia aveva incontrato Nelly due giorni prima quando era tornata dopo alcune ore.

Aveva uno sguardo vuoto.

Celia fin da piccola aveva paragonato gli occhi di Nelly a due fuochi.

Bruciavano sempre, alle volte di rabbia (quando i ragazzi facevano qualche danno) come se fossero due fiamme vive, alle volte erano un camino che dolcemente scaldava chi aveva freddo.

Alla fine Nelly era una loro cara amica, orgogliosa e "perfettina" ma nella loro famiglia non era un problema.

Il giorno in cui Jason era partito la fiamma nei suoi occhi si era affievolita, era diventata minuscola sopravvivendo appena come un piccolo lume di una candela sul punto di spegnersi.

Quando era tornata, mentre il sole tramontava e con i suoi raggi arancioni tentava di illuminare ancora un poco quella giornata, Celia aveva visto Nelly negli occhi.

E in quei occhi rossi come il sole che spariva, il fuoco era sparito.

Tutti questi indizi fecero appannare la vista della bluetta.

Una sola idea, una deduzione che avrebbe scoperto essere corretta con quelle due parole di Isabella.

-...è morta.-

ed anche se Isabella spiegava loro che se n'era andata serena, addormentandosi mentre Nelly le preparava un the, nessuna parola venne recepita affondo dai quattro ascoltatori.

Nel cervello di Mark c'erano tantissime domande, tantissime ipotesi di cose che avrebbe potuto fare ma che non aveva fatto.

Quando uscirono dalla taverna i quattro si guardarono.

-Mark non è il momento di pensare a cosa avresti potuto fare, c'è un altra priorità- disse Natan mettendo una mano sulla spalla dell'amico.

Mark annuì – Nat hai ragione. La priorità è trovare Nelly-



adesso il lettore sarà confuso sul perché Nelly fosse stata dichiarata scomparsa.

Beh, la ragazza aveva scritto allo zio di aver accettato un incarico su un foglio di carta.

Foglietto che, quando Freed era entrato in casa, era caduto mettendosi sul lato bianco.

Invece Erza nella fretta aveva saltato delle pagine, persino quella dive Mira le aveva scritto dell'incarico scelto da Nells.


Possiamo dirlo, una catena di piccole sfortune.

ANGOLO AUTRICE. 

allora, posate immediatamente torce e forconi, perché ne vedremo delle belle. 

come avevo già accennato Jason continuerà ad apparire come se, mentre vive le sue avventure nei libri di zio Rick una parte del suo spirito controllasse tutto quello che fanno i nostri "eroi". 

e prima che Nelly mi venga a cercare insieme ad Hurley con la voglia di uccidermi sappiate che che NON terrò conto delle sfide di Apollo per ovvie ragioni. 

bene, spero che nonostante tutto il capitolo vi sia piaciuto, io vi lancio un bacio  e vi saluto. 

Matilda

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top