#ritrovi e incontri

#ritrovi e incontri


Cammy camminava.

Davanti a lei ci stava Xavier, il quale chiedeva ai passanti se avessero visto Nelly.

Lei invece si sentiva morire.

Insomma, non poteva dire di essere la migliore amica di Nelly

Ed era anche vero che più di una volta aveva voluto che sparisse e potesse passare più tempo con Mark...

ma di certo non voleva che scomparisse sul serio!

E poi...

poi non riusciva a mettere l'anima in pace.

A causa di quegli occhi color cioccolata.

Mark, da quando si era reso conto che Nelly era sparita, sembrava un altra persona.

Non spruzzava quell'aria di allegria travolgente, non sembrava ottimista come suo solito.

Lui guardava ovunque, sfrecciava da una parte all'altra e sembrava terrorizzato.

Era come se gli avessero tolto la terra sotto i piedi.

Il suo mondo era capovolto, e questo era soltanto perché lei non c'era.

Faceva male.

Sapeva che Nelly per Mark era speciale, ma sotto sotto aveva sempre voluto che, magari, anche lei potesse diventare speciale per Mark.

Eppure quella era l'ennesima prova che non sarebbe mai potuto avvenire.

Xavier si voltò a guardarla.

Le fece un sorriso triste.

Come se lui sapesse cosa stava succedendo nel suo cuore.

Accidenti a lui, a quanto pareva lei non era così misteriosa.

-perché non porvi a cercarla lì? C'è molta gente, magari qualcuno sa qualcosa- provò a destarlo la violetta, indicando un teatro dove molta gente stava uscendo.

In realtà era improbabile che Nelly fosse lì, ma le piaceva la musica classica e magari ...

Xavier la guardò titubante, non sapeva se lasciarla o meno, ma Cammy gli fece un mezzo sorriso e disse che lo avrebbe aspettato.

Mentre il cielo grigio si faceva sempre più scuro, Cammy si mise a sedere.

I dubbi si fecero largo nella sua mente e tante erano le domande e i sensi di colpa.

Cosa doveva fare?

Cosa poteva fare?

Nelly era una sua compagna, ma era anche la persona più importante per il ragazzo che le piaceva...

doveva dar retta a questo oppure dare maggiore importanza al fatto che lei fosse una sua compagna?

Non sapeva cosa fare.

Con i suoi occhi violacei guardava tutto senza guardare niente.

Poi i suoi occhi vennero attratti da un altro paio.

Due occhi color verde scuro.

Erano occhi come molti altri, eppure a Cammy le lasciarono una scarica elettrica.

Suo padre aveva perso la vista per avere il potere di sentire tutto.

Lei di solito dava più importanza ai suoni, eppure quei occhi le stavano dicendo talmente tante cose che non poteva semplicemente ignorare la cosa.

Non sapeva bene di chi fossero quegli occhi, ma loro urlavano tante cose.

Da quel che ne sapeva quegli occhi appartenevano a qualcuno che cercava di sopravvivere, non di vivere.

Le lacrime che prima stavano titubanti se cadere sulle guance di Camelia o meno, si fermarono.

Il ragazzo che le piaceva amava un altra, ma ciò non aveva più importanza.

Cammy aveva una nuova missione: trovare Nelly e ritrovare quegli occhi, insegnando loro a vivere.

Il più grande peccato di Fairy Tail è vedere qualcuno che soffre e voltarsi dall'altra parte

Camelia cercava tra la folla la persona con gli occhi verde scuro, ma essa era sparita.

Anche se la testa non l'aveva voltata dall'altra parte.

E proprio mentre la neve stava iniziando a scendere, Cammy, con un nuovo spirito,  si alzò e si avvicinò ad alcune persone.

-salve, sto cercando una persona....-


il primo fiocco di neve le cadde sul naso, ma la piccola nella cesta lo prese come un invito per giocarci.

Era al mondo solo da poche ore, eppure già sorrideva.

Di solito i bambini iniziavano a sorridere solo dopo i tre messi, eppure quella piccina sembrava per davvero entusiasta per tutto ciò con cui entrava in contatto.

Agitava le manine, cercando di afferrare i batuffoli bianchi che scendevano dal cielo.

Una donna teneva la cesta in una mano, ed una bottiglia semivuota nell'altra.

Barcollava.

La puzza di alcool era opprimente, eppure la donna decise di voler bere ancora un po'.

I suoi occhi color miele guardavano la bimba lì.

Anche se era stata proprio lei a mettere al mondo quella creatura, nel suo sguardo non c'era un briciolo del naturale amore di una madre.

Perché quella creatura era nata?

Le aveva rovinato la vita in quei nove mesi!

A causa sua i suoi genitori l'avevano cacciata di casa, aveva perso il lavoro, la sua unica consolazione nella sua miseria le era stata negata e lui l'aveva abbandonata.

Poteva lasciarla sola, sola come quel essere l'aveva resa, eppure non era abbastanza.

quell'essere doveva sparire per sempre.

Oh, sarebbe scomparsa eccome.

Non avrebbe più visto quel nasino a patata, quei peletti color ambra e quei occhioni color miele.

La bimba nella cesta sarebbe scomparsa in quella valle ad est di Magnolia.

Magari ad ucciderla sarebbe stato il freddo, insieme alla neve che quella piccina trovava così interessante.

O magari sarebbero stati i lupi a mangiarla.

Era inverno e presto gli animali sarebbero andati in letargo, e se nessuna creatura animale l'avrebbe sbranata, sarebbe comunque morta di fame.

Oppure sarebbe stato il drago che si vociferava abitasse in quella foresta.

Comunque poco importava.

Finalmente lei avrebbe avuto un po' di pace.

La donna lasciò la bimba nella cesta e se ne andò traballando e trotterellando.

Finalmente nessuno avrebbe osato dire che quel essere era sua "figlia".

Sarebbe andata in un altro paese, e avrebbe ricominciato tutto.

E rise, la donna misteriosa, rise mentre la neonata nella cesta iniziava a piangere.

Rise crudelmente immaginando la sua nuova vita, senza quel parassita a cui nemmeno aveva voluto dare un nome.


-grazie Nelly, mi hai aiutato tanto oggi. Tieni, questa è la tua paga dell'incarico- disse il suo cliente, lasciandole un sacco di monete d'oro.

-si figuri, se avrà ancora bisogno di una mano non esiti a contattarci- disse Nelly con tono formale.

Alla fine, dopo un ultimo saluto, uscì dal locale.

La neve cadeva, e un leggero manto bianco si era formato sul sentiero della città.

Il suo respiro si fece una nuvoletta di vapore, e il suo pensiero andava verso la sua fretta di andarsene che le aveva fatto dimenticare di prendere i guanti.

I suoi stivali lasciavano delle impronte sulla neve, e dopo pochi passi la maga delle scritture d'ombra si fermò, guardando stupita davanti a se.

Lì di fronte, ci stava Mark.

Con il fiatone, le guance rosse per la corsa e per il freddo.

-Mark, che ci fai qui?- chiese, stupida la ragazzina.

-ma...tu...non...li leggi i messaggi?- chiese Mark, tra un respiro ed un altro.

Nelly, sempre più confusa, guardò per la prima volta il lacrima-telefono.

74 chiamate perse, 1239 messaggi.

Ops

-ma? O porco Zeref vestito di giallo, ma si può sapere che avevate?- chiese Nelly.

-sei sparita!- -macché sparita, ero a lavoro!-

Mark comunque sorrise.

Sorrise avvicinandosi, passo dopo passo.

Le prese la mano, e poi l'abbracciò.

Niente di più semplice, niente di più naturale.

-lo so- due parole, sussurrate all'orecchio di Nelly.

Due parole che fecero cadere tutta la facciata indifferente.

Con la mano libera si aggrappò alla maglietta di Mark.

Si piegò, perché lei era più alta di lui, e semplicemente lasciò che quel fiume di emozioni finalmente straripasse.

Le lacrime non erano abbastanza.

La ferita era troppo recente, troppo in profondità ed ancora non riusciva totalmente ad accettarla.

La neve lenta e romantica cadeva, mentre poco più in là tre ragazzini si guardavano.

-se ci intromettiamo sarebbe brutto- disse Natan, mentre guardava Jude e Axel.

-già...- fece Axel.

-allora- continuò Jude.

-secondo voi quanto ci metteranno a mettersi insieme quei due?- chiese Natan, portando alla luce una conversazione che prima o poi tutti sapevano sarebbe stata affrontata.

-allora, di sicuro appena Nelly si dichiarerà. Mark siamo fortunati se capirà di avere una cotta per lei.- disse Axel con non calanche.

-si ma non hai tenuto conto dell'orgoglio di Nelly- controbatté Jude.

-in compenso penso che debbano approfittare del fatto che Jason non ci sia. Insomma appena tornerà, tornerà anche come il padre iper-protettivo di Nelly- disse Natan con franchezza.

Su questo anche gli altri due furono d'accordo.

-sentite, dovremmo avvisare anche gli altri che abbiamo trovato Nelly?- chiese Jude dopo qualche attimo di silenzio.

-ma come non lo hai già scritto?- fece stupito il mago del fuoco, guardando l'amico.

-beh, mica pensavo di dover essere io a scriverlo a tutti- fece il castano, mentre gli altri due lo guardavano interrogativi.

-beh, tu hai avvisato tutti della scomparsa di Nells- fece Natan.

-ma certo! Mark e Freed erano nel panico più totale, qualcuno doveva pur avvisare che la signorina era sparita- fece Jude, ricordando tutta la faticaccia fatta per contenere Mark.

-beh in effetti....-

quale mente perversa accettava di farsi mettere un vestito "natalizio" senza maniche a dicembre?

O meglio, quale mente perversa glie lo aveva fatto mettere?

Avrebbe volentieri parlato col suo agente, con la costumista e con chiunque altro avesse voglia di farle venire una bronchite!

In compenso, dopo aver ballato e cantato per tutto il pomeriggio, doveva ammettere che era abbastanza sudata e quella doccia calda era stata un toccasana per il suo corpo stanco e dolorante.

Sorrise mentre si passava una mano tra le sue lisce ciocche blu scuro.

Lo specchio appannato non aveva deciso a tornare limpido nonostante l'asciugatura del phone, ma poco importava.

Alla fine uscì dal camerino e decise di sbucare fuori dal teatro.

Fu una saggia decisione, perché vide un capo scarlatto davanti a se.

-Xavier?- chiamò sovrappensiero.

Era impossibile che fosse lui.

Insomma quante possibilità c'erano che quello strano ragazzino che aveva incontrato a giugno in una città dall'altra parte del paese, fosse lì?

Peccato che il rosso si fosse voltato.

I suoi occhi azzurri si fecero grandi e si scontrarono con gli occhi lillà della cantante.

Una parte di lei era timorosa, chi le diceva che lui si ricordasse di lei?

Dopotutto non si vedevano dal loro primo incontro e da allora era passato un bel po'...

e come avrebbe affrontato il fatto che lui si fosse dimenticato di lei?

Xavier per Jean era stato importante, il misterioso ragazzino che le aveva offerto una granita e parole di conforto, spingendola ad inseguire fino in fondo il suo sogno, anche quando aveva paura di rovinare tutto.

Eppure lui probabilmente non si ricordava di lei.

-Jean?-

si ricordava.

Genevieve avrebbe voluto urlare, sorridere e sclerare come una pazza dalla felicità.

Invece si permise di fare un lievissimo sorriso appena accennato.

-Xavier, sei proprio tu? - -a quanto pare! Comunque tu che ci fai qui?- fece il rosso, dopo essersi avvicinato.

-mi sono appena esibita...tu invece? Non dirmi che eri tra quelli che guardavano...-

-eh? Oh no. Ad essere onesto neanche sapevo che tu fossi qui. Stavo cercando una mia amica-

la gioia dell'inaspettato incontro fece largo ad un grande fastidio.

Insomma lui non solo aveva detto che neanche sapeva che lei era lì, ma inoltre stava anche cercando un altra ragazza.

-comunque l'altra volta ti ho vista, e sentita. Sei stata brava- fece Xavier.

-Grazie, ma magari la prossima volta sarò ancora meglio- disse per ripicca, con tono arrogante la ragazza, ma nascondendo magistralmente il suo rossore in volto.

-allora la prossima volta cercherò di esserci- rispose Xavier sorridendole leggermente.

Anche se era ancora un pochetto lunatica (niente a cui non fosse abituato, insomma era amico di Shanw) e un pochetto fastidiosa, era felice di rivederla.

Per qualche istante pensò di chiederle se avesse visto Nelly, ma era improbabile.

-hey, guarda che ti stanno mandando un messaggio- gli fece notare sbrigativa.

Abbiamo trovato Nelly,  stiamo tornando alla gilda. L'ho scritto io il messaggio perché Jude è pigro

Axel

-problemi?- chiese Jean.

-he? No! Vedi questa mia amica era scomparsa ma a quanto pare l'hanno ritrovata- spiegò il ragazzino.

-a beh, mi fa piacere.- fece Genevieve, anche se non sembrava così contenta.

-comunque la prossima volta che vieni in città dimmelo, mi fa piacere vederti-disse il maghetto, mentre ella lo guardò stranita.

-e come? Non ho il tuo numero-

ah già...

-beh te lo posso dare ora! è...-

dopo aver finito di dettare il numero telefonico, i due si salutarono con un sorriso in volto.

Appena in tempo per sentirsi chiamare.

Jean da parte di qualche fan, Xavier da parte di Cammy.

Oceanus pensava che gli umani erano creature miserabili.

Stavano distruggendo il loro mondo.

Onestamente non erano neanche un cibo chissà quanto buono.

Quindi erano inutili.

E le disturbavano il sonno.

Infatti da qualche ora una femmina umana aveva lasciato una cesta urlante nella sua foresta, proprio vicino al suo lago.

E la cesta urlava sempre più forte disturbando il riposo al drago.

La draghessa si avvicinò, vedendo quella minuscola cucciola umana in quella cesta.

E la piccina, vedendo un grandissimo drago con gli occhi pieni d'odio e di rabbia, sorrise e smise di piangere. 


ANGOLO AUTRICE

ma salve! 

ben ritrovati in questo capitolo: so che avevo promesso l'arrivo di un personaggio in particolare, ma è tornata Jean (beh, dopo il ritorno della sorella minore, vuoi non mettere la sorella maggiore?) ed è arrivato un altro personaggio importante e darà il via ai nuovi personaggi. 

la nuova generazione di casinisti! 

ma andiamo con ordine: presto arriveranno i personaggi nuovi e nel prossimo capitolo ci sarà "veramente" l'arrivo effettivo e non più accennato di una certa persona. 

ma bando alle ciance, ci vediamo l'anno prossimo.

Matilda 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top