# la sorella lettrice: un "povero pazzo" e una Fangirl.


# la sorella lettrice: un "povero pazzo" e una Fangirl.


C'era chi diceva che Shanw Vastia fosse un povero pazzo, nonostante la giovane età.

Forse Shanw era davvero pazzo, perché dopo cinque anni, ancora non sapeva abbandonare il ricordo di suo fratello.

Ancora non ci aveva rinunciato.

Forse era pazzo perché voleva ancora vivere in quella bolla di "normalità" che si era creato a fatica.

O forse era solo un codardo che aveva paura di affrontare il suo dolore e il suo stesso odio verso se stesso.


Si guardaro nonegli occhi, celeste chiaro nel blu più profondo.

Il respiro diJerard si fece più pesante mentre si avvicinava a Katarina.

Lei lo guardava innocente, senza capire.

E quando mai si rendeva conto?

Alla fine il biondo le mise una mano sui fianchi.

Se lei credeva che lui amasse Maria, lui le avrebbe dimostrato quanto si sbagliava.

Alla fine sifiondò sulle sue labbra.

Un bacio da prima delicato e innocente, poi più prepotente e passionale.

In effetti era lui ad essere passionale e questo contagiava il bacio...

forse era la volta buona, dopotutto chi riusciva a fraintendere un bacio?


-FINALMENTE!- urlò una buffa ragazzina, guadagnandosi le occhiatacce di tutti e una grande sgridata da parte della bibliotecaria.

Quella divenne rossa come un pomodoro e balbettò uno "scusi", per poi rimettersi a leggere il suo libro.

Intanto Shanw si massaggiava le orecchie e si dovette mordere il labbro per non lasciar uscire Aiden a sgridare quella ragazzina.

Doveva avere, almeno apparentemente, la sua età: aveva i capelli blu scuro con una ciocca lillà e una ciocca azzurra, indossava un grande paio di occhiali squadrati sopra dei grandi occhi lillà.

Era vestita in modo semplice, come se non volesse attirare attenzione, ma aveva attirato la sua.

Decise di smettere di fissare la ragazzina, perché non era educato, e si rimise a leggere il suo libro.

-Shanw, quella tizia è strana.-

-perché noi siamo normali?- sussurrò appena udibile l'undicenne al suo gemello nella sua testa.

-a beh, comunque andiamo dalla maialina?-

-non dovresti chiamare così nostra sorella-

-ma sti cavoli-

Shanw ridacchiò leggermente, infondo Aiden era sempre lo stesso.

Chiuse il libro sulle sculture e sulla struttura degli animali, a suo dire importante per la magia del ghiaccio, e lo lasciò sul tavolo.

Ed uscì dalla biblioteca.

-abbiamo fatto bene ad andare via...-

-ma dai? Avremmo potuto studiare un altro poco-

-ma dai! C'era una pazza che si metteva ad urlare e a sghignazzare per tutto il tempo. In più sorrideva come una scema per tutto il tempo-

-perché ti lamenti così? Era solo la tizia che leggeva, non vedo perché ti ci soffermi tanto.- pensò Shanw in risposta al fratello

Shanw riprese a camminare mentre il vento autunnale portava con se le foglie rossastre di quella stagione.

-SHANW VASTIA!!!!-urlò una voce sconosciuta, chiamandolo.

Il piccolo ragazzino si voltò, per poi vedere la ragazzina dai capelli blu scuro e dai grandi occhiali che aveva visto in libreria.

-ma che fa ora questa? Ci Stalkera?-

-si? Ci conosciamo?-chiese lui on fare gentile, ma leggermente intimorito dal fatto che una perfetta sconosciuta conoscesse il suo nome.

-oh... in realtà no... ma hai dimenticato il tuo libro.- fece la ragazzina, porgendogli il libro con la copertina blu.

-ripeto, questa ci stalkera.- ribadì Aiden nella sua testa, mentre Shanw sorrideva alla bizzarra ragazzina che lo stava seguendo.

-ti ringrazio di avermi reso il libro...ma in realtà volevo lasciarlo lì-

- ...oh....ma è un comportamento stupido. Insomma se qualcosa ti piace non lo lasci in un posto dove gli altri possono rubartelo.- fece lei 

-vero...ma se un libro mi piace e, anche se è mio, posso comunque lasciarlo in biblioteca affinché tutti lo possano leggere, no?- si "giustificò" l'albino.

La ragazzina sembrò rifletterci, eppure non sembrava convinta.

-non sono totalmente d'accordo. Si, è giusto condividere un libro, ma non è giusto lasciarlo su un tavolo. Comunque, scusami. Questi sono affari tuoi ed io non dovevo intromettermi. Purtroppo tendo ad agire d'istinto in questi casi- replicò sorridente la ragazzina.

 -nessun problema ma....come sapevi il mio nome?- chiese il piccolo mago del ghiaccio, mentre la sconosciuta sembrò cadere dalle nuvole.

Non era raro che persone che non conoscesse sapessero il suo nome, però nessuna di tali persone si avvicinava a lui: preferivano parlottare alle sue spalle definendolo "un povero pazzo".

Se c'era una cosa che faceva incazzare Aiden era il fatto che Shanw venisse compatito e la loro famiglia venisse avvolta dalla pietà.

A Shanw invece tutto questo non importava.

Lui era con Aiden, e non si sarebbero più separati.

Poi c'era Victoria, c'erano i suoi genitori e i suoi amici.

Forse pazzo lo era per davvero.

Ma era felice e con le persone a lui care, quindi essere pazzo non gli dispiaceva affatto.

Dall'altra parte che quella buffa ragazzina avesse saputo di quelle voci, un poco lo dispiaceva.

Dopotutto che voleva fare amicizia con un pazzo?

Solo quei matti dei suoi amici.

-l'ho letto dal libro e l'ho urlato. Chiamarti "albino con la sciarpa" fuori dalla biblioteca non mi sembrava il caso....- ha replicato la fanciulla.

-questa è matta- commentò Aiden dentro la sua testa, e Shanw non poté fare ameno di concedersi una risata.

-felice di averti fatto ridere...Shanw. Io comunque sono Caterina Ross, ma gli amici mi chiamano Kate.- fece la bluetta, tendendogli una mano.

-Shanw questa è matta....scappa- continuò a dirgli Aiden, ma infondo per Shanw la cosa andava bene no?

Un pazzo e una matta.

Forse per un poco poteva andare bene.

Come diceva Mark? 

"trovarsi dei nuovi amici può essere davvero divertente".

In ricordo dell'amico castano, il piccolo Vastia decise di provarci.

Anche se fosse andata male, lui aveva comunque Hayden.

-piacere Katerina....posso farti una domanda?- disse l'albino alla nuova conoscente.

-si certo chiedi pure!- rispose lei allegra

-....perché prima hai urlato in biblioteca?- chiese timidamente il piccolo lupetto.

Le punte delle orecchie di Kate divennero leggermente rosse, mentre lei rideva.

Aveva una risata carina, perché assomigliava un po' a quella di sua sorella.

-l'ho fatto perché Jerard e Katarina si stavano baciando- spiegò la "matta".

 -chi?-chiese il piccolo, che non aveva la più pallida idea di chi l'undicenne stesse parlano.

-Jerard e Katarina, due dei protagonisti del libro che stavo leggendo.- spiegò allora Kate

-aiuto...questa è come la zia Lucy e la zia Levy....con un pizzico di pazzia alla "Jason". -

-e perché avresti dovuto urlare se due personaggi di un libro si baciano?- continuò Shanw a cui sfuggiva il senso.

-perché li shippo.-affermò Kate, pronta a dover spiegare al nuovo "amico" cosa significava quel termine...

-o no... questa è...-

-una fangirl....-sussurrò il gemello superstite.

-...sia che significa?- si stupì Kate mentre questo annuiva.

-CODICE ROSSO, RIPETO CODICE ERZA! SCAPPA, METTITI IN SALVO. È UNA FANGIRL! È UN EMERGENZA, CODICE FRAGOLINA!! CODICE JUSTINE! E' UNA FANGIRL!!- urlava Aiden.


Avevano giurato che Jason fosse l'unico fanboy con cui volevano avere a che fare.

Perché le fangirl erano anche peggio del biondino (ed era difficile superarlo).

-...un mio amico è un fanboy...- spiegò imbarazzato il ragazzino.

-wow! È la prima volta che conosco qualcuno che già conosce questi termini.-

-SCAPPIAMO! DOV'È NOSTRA SORELLA QUANDO SERVE? - continuava ad urlare Den nella sua testa.

-la vuoi finire?- borbottò Shanw al gemello che gli stava facendo venire mal di testa.

-come?- chiese Kate

-no...niente....-rispose imbarazzato Shanw.

-comunque, ti dicevo...ho urlato perché questo è il sequel di un libro che ho letto di recente e finalmente la mia OTP...volevo dire, la mia coppia preferita, sembra si stia mettendo insieme. E quindi ero particolarmente felice.- spiegò comunque Kate.

-capisco...e che libro era?- chiese il maghetto di ghiaccio, cercando di mantenere viva la conversazione... -oh...era...ACCIDENTI È TARDI!SCUSA SHANW! Ho promesso alle mie madri di aiutarle con il trasloco-fece la bluetta, dopo aver visto il grande orologio davanti alla biblioteca

a beh...

-pericolo scampato- fece Aiden, sollevato dal fatto che Kate se ne andasse.

ma si, infondo Shanw era felice così.

Con o senza Katerina Ross.

-facciamo così. Domani, se non hai da fare, te lo dico.- propose Kate.

-eh?- fecero nello stesso instante i due gemelli: non c'era bisogno che i due condividessero il corpo di Shanw.

Infondo entrambi erano davvero sorpresi delle parole della ragazzina.

-ma tu non hai appena detto che ti trasferisci?- chiese l'albino portando alla luce la domanda dei gemelli.

-no...no...mi sono trasferita qui oggi. Non avevo voglia di restare a casa a disfare scatoloni quindi ho avuto il permesso di andare in biblioteca. A dire il vero mi sono persa un paio di volte, ma...- si mise a chiacchierare la blu mentre Shanw rideva.

-ma...ma...ma PORCA...-

povero innocente Shanw.

Piccino, che sentiva il fratello imprecare nella sua testa con parole che lui nemmeno conosceva.

Den come Aconologia faceva a sapere quelle parole? 

-Shanw...tutto bene?- chiese Kate, inclinando la testa.

-si,si....solo....hem...a che ora hai detto che verrai domani?- chiese Shanw cercando di non pensare al gemello che imprecava nella sua testa.

-...alle 16 va bene?- chiese sorridendo la piccola.

-va bene...ma tu non eri in ritardo.- disse il maghetto di Lamia Scale.

Una cosa veramente divertente era la faccia di Kate che, da allegra e sorridente, si spaventò.

E terrorizzata e balbettando scuse, si mise a correre via.

-continuo a dire che quella è strana- fece Den, dopo aver finito di imprecare.

Shanw stava per commentare, prima che Kate si mise a correre dall'altra parte dopo essersi resa conto che aveva sbagliato strada.

-si hai ragione Den...ma noi non siamo strani?- disse il piccolo, riprendendo a camminare verso casa.



-CATERINA ROSS DOVE DIAVOLO ERI?- chiese Gwen alla figlia appena rincasata.

L'undicenne stava riprendendo fiato mentre la madre le urlava contro quanto si fosse preoccupata nel non vederla rientrare.

Mia, la moglie di Gwen, sorrideva furba, mentre portava gli elettrodomestici in cucina.

Come se sua moglie non avesse detto fino a tre minuti prima che Kate si doveva esser persa nel nuovo libro che stava leggendo.

Mia pensò che la sua amata con le figlie era parecchio cattiva: Gwen amava fingersi arrabbiata per una qualsivoglia marachella delle due bambine, per poi vederle implorare di non finire in punizione.

-hey voi due....che ne pensate invece di battibeccare, di darmi una mano. -sorrise la donna alle due bluette.

Queste la guardavano con i loro occhioni lilla e azzurri (di Gwen), come ad implorarla di non farle faticare.

-eh no eh. Non vi permetterò di svignarvela anche sta volta. Kate tu hai passato il pomeriggio in biblioteca quindi il minimo che puoi fare è fare la tua camera. Invece tu Gwen hai passato tutto il pomeriggio a "spazzare" o, per meglio dire a ballare con la scopa- le rimproverò la rossa.

Il suo liscio caschetto rosso le incorniciava il volto pienissimo di lentiggini, ma i suoi occhi color foglia non sembravano lasciarsi intimorire dagli sguardi da cerbiatte delle altre due.

-va bene Mia..- si arresero entrambe, prima di correre nelle camere da letto per rimettere a posto.

Mia sorrise orgogliosa e si mise a sistemare il suo piccolo "regno".

Quando poi, dalla "libreria" (perché chiamarla stanza quando aveva più libri che vestiti era un po' inappropriato) di Kate, si sentiva la sua voce dire – comunque ho fatto amicizia-

e allora al diavolo le scatole di catone, le due donne si avvicinarono alla figlia per sapere tutto, tanto incuriosite.




Lyon stava finendo di preparare la cena, quando suo figlio Shanw entrò.

Victoria, che stava apparecchiando salutò subito il suo fratellino, o i suoi fratellini (come una vocina insopportabile tendeva a ricordarle).

Questo la salutò tranquillo con un sorrisino dolce, il suo solito sorrisino dolce.

Eppure....eppure padre e figlia si guardarono negli occhi, intuendo subito che c'era qualcosa di diverso.

E tanto si erano distratti nel guardare Shanw, che Lyon si scottò con l'acqua della pasta e Victoria apparecchiò con cinque piatti.

Ops.

Quando poi Viky riprese il piatto in più, si voltò di scatto e scivolò battendo il sedere.

Padre e figlio si avvicinarono alla rosata, per controllare che stesse bene e poi, una volta accurato che la dodicenne non si fosse fatta male, si misero tutti e tre a ridere di gusto.

Persino Den, nella testa di Shanw, si mise a ridere.

E quando Meredy tornò stanca dall'ennesima missione fu ricaricata immediatamente dalle risate della sua famiglia.



C'era chi diceva che Shanw fosse un povero pazzo...

ed era vero.


ma infondo non siamo tutti pazzi?

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