#la sorella cantante oppure perdersi non è sempre male
#la sorella cantante....oppure, perdersi non è sempre male.
sognava di fare la cantante.
Era il suo desiderio più grande.
Era questo ciò che pensava quando guardava le stelle la notte.
Ogni notte sperava che un giorno potesse far sentire al mondo la sua voce.
Voleva far incantare tutti con la sua musica.
Voleva essere come la sua eroina: la bella e diabolica Master della gilda di Fairy Tail.
Mirajane Dreyar.
La sua camera era piena di immagini e servizi dove compariva la donna come modella.
Era risaputo che oltre ad essere bellissima, gentilissima e potente come maga, aveva anche una voce angelica.
E lei voleva tanto che la sua voce arrivasse anche alla donna.
Poi, un giorno un uomo la sentì.
Era un uomo elegante e disse a sua madre che era un produttore e che le avrebbe volentieri insegnato canto per poi farla debuttare piano piano.
Era così felice.
Genevieve Ross guardava da dietro la porta del soggiorno le sue madri e il ricco signore parlare.
Dietro di lei sua sorella Caterina.
La più grande delle sorelle, Genevieve, stava incrociando le dita e sperava che l'uomo convincesse sua madre e la di lei moglie.
Ma queste erano molto dubbiose.
Certo l'uomo che si era presentato era effettivamente un produttore famoso... ma lui lavorava in una città distante...e mandare la loro figlia di appena dieci anni non era proprio il caso.
Quando la coppia stava per rifiutare Genevieve entrò lo stesso.
Si mise in ginocchio e le mani apposta pregando la madre e la sua compagna di lasciarla andare.
Era il suo sogno e avrebbe lavorato sodo per realizzarlo.
Anche se aveva dieci anni sapeva già suonare svariati strumenti e la sua voce era angelica.
Aveva talento da vendere e lo sapeva.
Era testarda e determinata, e questo chi la conosceva lo sapeva.
le due sospirarono e accolsero la richiesta della figlia.
A condizione che il primo periodo di studio lo avesse fatto nella loro città natale.
Due anni dopo ,Genevieve, anche detta Jean, Ross e il suo manager Yukimura Ongakuerano al primo concerto della ragazzina.
Non aveva fatto il pienone, ma la ragazzina dai capelli blu scuro e dalle due ciocche azzurre e lilla era riuscita ad attirare un po' di gente.
Ed ovviamente la bella bluetta fu presa dal panico da palcoscenico.
...
Xavier Fernandez probabilmente era matto.
Era decisamente matto, altrimenti non si poteva spiegare perché fosse andato DA SOLO in una città che non conosceva per svolgere un incarico.
Ed ovviamente, come era prevedibile, si era perso.
PERCHE' DIAVOLO AVEVA ACCETTATO QUELL'INCARICO?
Cioè, tutti gli avevano detto che era meglio lasciar perdere.
Ma quell'idiota di Claude, anche detto Torch, lo aveva sfidato.
E diamine c'era in gioco il suo onore e il suo orgoglio.
Chi era Torch e come mai aveva plagiato così il povero Xavier?
Beh, Torch era il figlio dell'amica di Lucy, Fleur Corona.
Di tanto in tanto la donna, il marito e il loro figlio, venivano a trovare la gilda di maghi.
Inutile dire che Mark adorava quelle visite, anche se Torch aveva un pessimo carattere, ma si sa Mark quando vede dei suoi amici è più felice di una pasqua.
Comunque i due rossi litigavano spesso.
Torch perché era geloso di Xavier e voleva dimostrargli di poterlo battere, e Xavier perché sotto sotto adorava stuzzicarlo ed essergli superiore.
Comunque il giorno prima l'altro rosso (soprannominato da Xavier "il tulipano" per dargli fastidio, mentre l'altro lo prendeva in giro chiamandolo "fragolina") l'aveva sfidato nel consegnare un pacco dall'altra parte del regno.
E Xavier aveva persino accettato.
Gerard non era molto d'accordo e la voglia di fermare il figlio era tanta, ma Erza lo aveva fermato, dicendo che questa esperienza non poteva fargli altro che bene.
Oh, se suo padre lo avesse fermato.
Onestamente lui aveva già fatto la consegna, ma, tanto intestardito si era perso e non sapeva più dove fosse la stazione.
E chiedere a qualcuno?
E il suo orgoglio dov'era finito?
Quindi passò ore a rigirare a vuoto tra le vie della città senza un effettiva meta.
Bello.
Stranamente una ragazzina attirò la sua attenzione.
Sembrava avere la sua età, ma era tutta rannicchiata su se stessa in lacrime, quindi non poteva dire se non fosse una bambina più piccola.
Probabilmente avrebbe dovuto andarsene.
Probabilmente avrebbe dovuto concentrarsi sui suoi problemi.
Già.
Il rosso scosse il capo.
Sapeva esattamente cosa doveva fare e come.
Lo sapeva eccome.
Andò al bar più vicino e ordinò una granita alla fragola.
Faceva caldo e lui aveva sete.
Poi ancora guardò la ragazzina... era ancora lì.
Oh per le mutande sporche di Zeref!
Xavier non sapeva neanche perché... forse era solo perché gli avevano insegnato che, nonostante tutto non si lascia nessuno piangere.
-tutto bene?- chiese a quella ragazzina.
Avevano la stessa età, lei aveva i capelli blu come il mare con due ciocche azzurre e lillà tenuti in due grandi crocchie.
I suoi occhi erano lillà e gonfi di lacrime.
No, non stava bene.
-e a te che ti importa?- chiese la ragazza.
Non si lascia nessuno piangere, neanche una ragazzina antipatica.
-mi importa perché non sono il tipo da lasciare solo qualcuno che piange....quindi, ciao. Io sono Xavier e tu?- gli tese la mano lui, mentre la bluetta si asciugò le lacrime.
-...Genevieve.-disse lei mentre gli prendeva la mano.
Gli occhi color zaffiro di lui si scontrarono di quelli color ametista.
-...Xavier... tu sei mai arrivato al momento più importante della tua vita, un momento che stavi aspettando da così tanto, per cui hai faticato tanto e ti sei impegnato tanto, e poi ti sei trovato spaventato? Perché se no non puoi capire.- fece la ragazzina.
Beh, il maghetto si mise a ridere.
-ma che? ALLORA DILLO CHE VUOI SOLO PRENDERMI IN GIRO!- si animò focosa Genevieve mentre presto Xavier si mise le mani avanti.
-scusa, non volevo prenderti in giro. È solo che conosco questa sensazione...ma non la trovo una ragione per piangere. Tutti hanno paura, è normale....però... scappare e piangere non serve a nulla, anzi rovinerà tuttala fatica e il lavoro fatto fino ad ora.- disse il ragazzino,ricordandosi di aver avuto bisogno di un discorso simile per il suo primo incarico.
Per fortuna Jason e sua madre lo avevano confortato.
Ed ora stava confortando una ragazzina incontrata per caso in strada.
Forse era il Karma.
Genevieve si mise a guardarlo, senza più lacrime agli occhi.
Quello strano ragazzino aveva ragione.
Stare a piangere o in preda all'ansia non l'avrebbe portata da nessuna parte.
Sorrise e lo stava per ringraziare, quando il suo stomaco brontolò.
Xavier rise e quella risata contagiò anche Genevieve, il rosso allora le offrì quella granita che si era comprato.
-grazie Xavier....grazie davvero.- sorrise la bluetta, mentre Xavier diventava rosso.
Nessuna delle sue amiche sorrideva in quel modo in più si sentiva bruciare le guance...doveva fare decisamente caldo quel giorno....
-ora devo andare....devo cogliere il momento più importante della mia vita!- si alzò la dodicenne, salutando con la mano il nuovo amico, dopo aver finito la granita.
-beh, tiferò per te Genevieve.- la salutò Xavier.
-JEAN! PUOI CHIAMARMI JEAN!- urlò la ragazzina mentre correva.
Xavier rimase per qualche minuto sul uscio, felice di aver aiutato quella buffa ragazzina che forse non era così antipatica.
Ma non è che ci credesse troppo...
poi si alzò, con la coscienza a posto, doveva ancora risolvere il suo problema: trovare quella maledetta stazione.
...
mezzora dopo era ancora lì.
Stava per impazzire e, orgoglio a parte, decise che poteva chiedere indicazioni a qualcuno.
Arrivò alla piazza cittadina, dove si trovava anche uno strano palco, ma al maghetto la cosa non importava più di tanto.
Si avvicinò ad un signore di mezza età, pronto per attirare la sua attenzione, quando una voce a lui famigliare lo costrinse a girarsi.
-salve a tutti io sono Jean e questa è...-
tanto era stupito, Xavier non sentì neanche il titolo della canzone... l'unica cosa che gli pareva chiara era la melodiosa voce della ragazzina.
Era una voce melodiosa e bellissima, simile a quella di sua Zia Mira.
Alla fine si lasciò trasportare dalla musica e dalla voce angelica di Genevieve.
Passò almeno due ore ad ascoltare le svariate canzoni della ragazzina che, bisognava essere onesti, era parecchio brava.
Dopo la fine del concerto due donne e una ragazzina le si avvicinarono, mentre questa si mostrava più sicura di quanto sembrasse qualche ora prima.
Gli venne da ridere.
Quella era una tipetta strana.
Con questi pensieri si mise a ridere e a camminare via da quella piazza, chiedendo informazioni a qualcuno.
Ma sì, infondo era felice di essersi perso.
Anche se, non poteva immaginare che quello non sarebbe stato il suo ultimo incontro con Genevieve Ross.
ANGOLO AUTRICE:
dalla serie: alle volte l'autrice crea personaggi random, ecco a voi un mio OC abbastanza particolare.
so già che @semidea7mi ucciderà malissimo per averle tolto oltre che la Enkaze e la goufubo anche la hiromido (e presto anche altre sue ship che ho trasformato in BROPT ),
ma non è colpa mia!
io questo bel incontro lo volevo far avverare con Bobby, ma poi Xavier e Jean hanno fatto tutto da soli!
comunque, con la comparsa di Claude spero di essermi fatta perdonare.
comunque spero di rendervi simpatica la nuova arrivata, e ci rivediamo al prossimo capitolo!
cioaoooooooooo!!!!!!
e piccola domanda: qualcuno ha letto Fairy Oak?
perché io AMO quella saga e l'idea che tra pochissimi giorni esca il nuovo libro mi rende la persona più felice del mondo!
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