#la lady e il mago parte tre: la gita
#la lady e il mago parte 3: la gita
Una cosa che Jude avrebbe presto imparato su Clara, era che piuttosto che non mantenere la parola data la giovane duchessa si sarebbe mangiata una mano.
Così, il giovane mago dovette aspettare i tre solo dieci minuti e quando arrivarono Clara aveva veramente vestiti adeguati per una camminata del genere, scarpe comode, pantaloni e i capelli legati in una coda alta.
In spalla aveva solo uno zaino con dentro alcune cose che sarebbero potute servire.
I due bambini invece erano spalmati di crema solare ed erano comunque vestiti in modo adatto all'occasione.
–bene, direi che possiamo andare – disse Jude, vedendo comparire i tre sull'uscio.
Sia Lucian che Riccardo tenevano per mano Clara mentre lei sorrideva gentile.
–agli ordini capitano!– disse giuliva la giovane duchessa.
I primi metri furono silenziosi e, quando entrarono nella foresta che li distanziava dalla città di Lavanda, Riccardo e Lucian si strinsero sempre di più a Clara, quei due bambini gli ricordavano Storm e Justin alla loro età, che si attaccavano sempre a lui e a Xavier quando erano spaventati.
Jude si voltò verso la parte opposta, per poter ridacchiare senza sembrare di prendere in giro i due bambini.
Clara sbuffò, guardando male il ragazzo e mettendosi a confortare i due bambini –su su, rimanete sempre dove posso vedervi, ok? Così non rischiate di perdervi.– disse Clara, dando un bacio sui capelli dei due bambini.
I primi minuti i due bambini rimasero incollati incollati alla giovane che roteava gli occhi, dopo poco però Riccardo e Lucian rimasero incantati dai fiori e dagli animali che non avevano mai visto, facendo sorridere di tenerezza sia Clara che Jude.
–puoi dirmi una cosa?– chiese Jude, mentre Clara lo affiancava.
–certo – –lo hai fatto per loro, vero?– chiese Jude, guardandola.
Riconosceva quello sguardo negli occhi di Clara, lo aveva visto spesso, in diverse persone: quella luce calda nei suoi occhi significava solo una cosa e Jude lo sapeva bene.
Clara ghignò e i suoi occhi brillarono di malizia –non ho idea di cosa stai parlando– disse, prima di distogliere lo sguardo dagli occhi color cremisi di Jude.
–come desiderate, duchessa Di Rigo- disse Jude, sorridendo e scuotendo il capo. –quello che mi chiedo è perché– continuò Jude. –perché cosa Jude?– chiese Clara, inclinando la testa e tornando a guardarlo. –perché ho messo in discussione la mia vita per qualcuno? Vuoi forse dirmi che tu non hai nessuno per cui vale la pena mettersi in discussione?– chiese Clara, facendo riflettere il castano.
Qualcuno per cui valeva la pena di mettersi in discussione...
lui l'aveva?
Sì, ne aveva.
Decisamente.
C'era Celia, per lei un tempo aveva messo tutto in discussione prima di avere Gray e Juvia nella loro vita.
Poi erano arrivati Storm, Sky e tutti gli altri.
E diavolo, se qualcuno a sette anni gli avesse detto che per sua sorella sarebbe andato ad abitare con uno che si spogliava senza neanche rendersene conto e una donna che parlava di sé in terza persona con manie dello stalking, avrebbe chiamato qualcun altro dicendo che la persona che gli parlava era pazza.
E poi, quasi dieci anni dopo, non riusciva ad immaginarsi la sua vita senza di loro.
Quella geniale duchessa alla fine gli stata facendo vedere, in quelle quasi quattro ore scarse da quando la conosceva, un altra prospettiva della sua vita.
Forse era anche per quello che Nelly era così legata alla ragazza dai capelli color mandarino.
–avrei un altra domanda per te, Clara– disse Jude, avvicinandosi alla ragazza.
–certo che Nelly aveva ragione: sei un ragazzo molto curioso, Jude– disse Clara, sorridendo.
–ma credo di sapere la tua prossima domanda: "perché comunque ti occupi del tu figlioccio e di tuo fratello?"– chiese retorica Clara.
–sei proprio certa di non leggere nella mente?– chiese Jude, facendola ridacchiare divertita.
–sicurissima. È solo che è una domanda che, da un punto esterno all'aristocrazia, mi dovrebbe venire posta spesso. Vedi mia madre purtroppo è venuta a mancare dopo la nascita di Riccardo mentre i genitori di Lucian erano carissimi amici di famiglia. Dopo la loro dipartita non potevo lasciare che Lucian finisse in un qualche orfanotrofio.– disse Clara, guardando ancora più intensamente i bambini.
Lucian stava annusando entusiasta delle foglie di menta selvatica mentre Riccardo guardava eccitato un picchio su un albero.
–semplicemente, non potevo– ripeté Clara.
–sai...mi ricordi molto una persona– disse Jude, dando voce ai suoi pensieri.
Clara stava per chiedere maggiori informazioni, però s'interruppe per rimproverare il bambino che stava uscendo dal sentiero.–Riccardo, stai attento e non correre.–
Jude guardò intorno la situazione, prima di correre verso di lui, prendendolo esattamente un istante prima che scivolasse impedendogli così di cadere.
Il cuore di Clara sembrava che stesse per esplodere, si avvicinò immediatamente ai due e prese il bimbo dalle braccia del ragazzo.
I suoi occhi nel terrore più totale, mentre teneva stretto il fratellino.
–grazie, Jude– disse la duchessa, sorridendogli grata.
–è il mio lavoro, no?– disse Jude, prima di distogliere lo sguardo per il rossore che gli imporporava le guance.
–e tu Riccardo? Non hai niente da dire a Jude?– chiese Clara, allentando leggermente la presa sul bambino lo guardava con un mix di severità e di dolcezza, uno sguardo che le madri sembravano possedere per definizione.
–grazie Jude e mi dispiace di non aver seguito il sentiero– disse il bambino, guardando a terra.
–non c'è di che Riccardo. Basta solo fare attenzione la prossima volta. Lo puoi fare?– chiese Jude, guardando sorridente il bambino.
Lui riprese il buon umore e annuì energicamente, prima di sgusciare via dalle braccia della sorella e riunirsi con Lucian, lì vicino.
Lo prese per mano e disse, solenne –così facciamo attenzione entrambi– e i due bimbi seguirono il sentiero pochi passi prima di Clara e Jude.
La ragazza iniziò a scuotere il capo fintamente esasperata, peccato che avesse un sorriso luminoso che le faceva saltare la copertura.
–certo che ne hanno di energia– disse Jude, riprendendo a camminare.
–e pensa che ora sono relativamente calmi. Alle volte non si reggono: sono due pesti te lo dico io. Non farti ingannare dai faccini angelici– disse Clara, con però evidente affetto.
–oh, sono bravo a non dar peso alle apparenze, c'è una bambina, alla gilda, che sembra un angioletto ma è veramente tremenda.– disse Jude, ghignando.
–stai parlando di Elettra, la sorella di Jason, vero? Ricordo che una volta me ne aveva parlato. E anche Nelly mi aveva detto qualcosa a tal proposito– ragionò Clara, prima di mordersi la lingua.
In quanto migliore amica di Nelly sapeva benissimo che Jason era un argomento da non toccare, eppure con Jude era facile non preoccuparsi di cosa scivolasse sulla sua lingua.
Che scocca, non aveva considerato che probabilmente anche lui soffriva per la perdita di Jason.
"Brava Clara, complimenti" si disse nella sua mente, indecisa su cosa fare dopo.
–stavo parlando esattamente di lei. Non sapevo però che anche tu avessi conosciuto Jason– disse Jude, stupito.
–sì, è stato il giorno in cui ho conosciuto Nelly. In realtà ci siamo incontrati solo un paio di volte, 4 al massimo, e tutte a causa di Nelly.– rispose Clara, soppesando meglio le parole.
L'ultima cosa che voleva era riaprire una ferita emotiva del salvatore di suo figl-fratello.
Ok, che diavolo gli faceva quel ragazzo che la confondeva anche sui suoi pensieri?
Clara tentò di recuperare tutto il suo autocontrollo e la sua freddezza, eppure Jude sembrava volerle incasinare il suo distacco.
–in effetti è normale. Jason e Nelly sono partner dopotutto. Non credo che tu mi abbia raccontato come vi siete conosciute– disse Jude, cambiando argomento.
–oh, è stato ad un ballo cinque anni fa...–
andarono avanti così, a chiacchiere, domande dei bambini su piante e animali a cui entrambi facevano a gara a chi rispondeva per primo (entrambi erano egualmente preparati sull'argomento) e risate.
Il sole filtrava tra le foglie degli alberi e con il suo tiepido calore il riscaldava mentre la luce giocava sui capelli di Clara e su quelli di Jude, attirando entrambi gli adolescenti a lanciarsi occhiate furtive di nascosto.
Riccardo e Lucian invece giocavano allegramente, ignari.
Continuarono a camminare finché non furono all'uscita del bosco, proprio in contemporanea del tramonto.
Il cielo, prima azzurro limpido, divenne sempre più roseo e arancione.
–guarda Clara! Il cielo ha il colore dei tuoi capelli!– disse Lucian, indicando il su.
Clara sorrise dolcemente, prendendo in collo il bambino.
Jude non poté che ammettere che sì, i capelli di Clara erano dello stesso colore del cielo in quel momento.
–bene, questo è il momento di cenare, fare un bel bagno e poi tutti a nanna– disse Clara, strofinando il suo naso contro quello di Lucian.
Lucian sorrise e le diede un bacio sulla guancia, facendosi però mettere a terra.
Riccardo di rimando le diede un bacio sull'altra guancia.
–però non voglio fare il bagno!– disse Riccardo, prima di scappare.
–Riccardo Di Rigo! Ripetilo se hai il coraggio!– lo sfidò Clara, guardandolo male.
Non ce non se lo aspettasse o non l'avesse previsto, sia chiaro, però comunque stavano iniziando a farla male i piedi e l'ultima cosa che voleva fare era inseguire il suo bambino per convincerlo a fare il bagno.
Jude roteò gli occhi, perché anche lui conosceva benissimo la solfa: Storm spesso lo aveva fatto anche lui, rinunciando ai suoi capricci sono a grazie alle minacce ben piazzate di Celia.
–Clara, se Riccardo non fa il bagno posso non farlo neanche io?– chiese Lucian, facendo gli occhioni più dolci che riusciva a fare.
–no tesoro, tutti e due farete il bagno perché siete entrambi sporchi e sudati. E poi con la cena ci scommetto tutto quello che volete che vi sporcherete– disse dolcemente Clara, pizzicando il pancino di Lucian.
–e se non mi sporco a cena?– chiese Lucian. Jude si morse il labbro per non ridere, ma Clara lo guardò male prima che potesse dire alcunché.
–tesoro, sappiamo entrambi che vi sporcherete e che quindi il problema non si pone. Vi farete entrambi il bagnetto o Jude chiama la zia Nelly che vi rimprovererà e voi non volete che la zia Nelly vi rimproveri, giusto?– chiese Clara, usando la sua carta preferita.
Doveva ancora nascere la persona che sarebbe rimasta indifferente ai rimproveri di Nelly, e Jude lo sapeva bene.
Fin dai suoi primi giorni a Fairy Tail aveva imparato che i rimproveri di Nelly erano tremendi e spaventosi.
–mh...va bene. Non mi piace far arrabbiare la zia Nelly– disse Lucian. –a nessuno piace far arrabbiare Nelly– sentenziò Jude, facendo ridere Clara.
–andiamo?! Ho fame!– urlò da lontano Riccardo, riavvicinandosi ai tre.
–che impaziente. Tesoro non ti ho insegnato che la pazienza è la virtù dei forti?– chiese Clara, retorica. –sì, ma la pazienza non vale di fronte alla fame– disse Riccardo, facendo ridacchiare Jude. –Jude per favore tu dovresti stare dalla mia parte!– lo riprese la ragazza.
–sì, ma Riccardo ha ragione: la pazienza non c'entra con la fame.–.
–e va bene, troviamo un posto dove mangiare e poi in una locanda.–
ci misero davvero poco a trovare un buon posto dove mangiare, e come Clara aveva predetto, sia Lucian che Riccardo si sporcarono.
Jude non poté fare a meno di ridere nel guardare Clara tentare di pulire i due, sporchi di sugo anche sul naso.
Fu però una cena allegra, e si divertirono quindi forse andava bene anche così.
Finché non ci fu un imprevisto che Clara non aveva calcolato, o forse se lo immaginava perfettamente ma non lo aveva detto, Riccardo e Lucian si addormentarono appena finito di mangiare.
–io prendo Lucian, Jude ti dispiacerebbe prendere Riccardo?– chiese Clara, accarezzando i capelli dei due bimbi addormentati.
–nessun problema.– disse il ragazzo, prendendo in braccio il bambino.
Dopo aver pagato i due, tenendo in collo i due bambini, uscirono dal locale.
–certo che è proprio una bella notte, eh?– chiese Clara, guardandosi in giro per la città, sommariamente tranquilla.
–già. Erano proprio cotti eh?– disse Jude.
–già. Direi che il bagnetto lo faranno domani a questo punto...ma si sono divertiti e sono stati all'aria aperta, e questo è l'importante– disse Clara, sorridendo felice.
–grazie Jude, per tutto. Mi sono divertita anche io. Magari non è stato come avevo pianificato, ma è stato stupendo comunque– disse onestamente la duchessa.
–grazie a te Clara, mi sono divertito anche io. Anche se tecnicamente sto lavorando– disse Jude, arrossendo.
Quella ragazza la doveva finire nel farlo arrossire.
Seriamente.
–e non ti preoccupare, ti salverò da Nelly– disse Clara.
–mia eroina! Spero che tra te e Mark mi salverete dall'ira funesta di Nelly– disse giulivo Jude.
...quei comportamenti solitamente non erano da lui.
Affatto.
Eppure.
Eppure non gliene importava nulla. Clara lo mandava in confusione, ma almeno era una confusione bella.
Arrivati alla locanda si fecero dare due camere comunicanti e poi posarono i due bambini nel letto di Clara.
–allora, a domani.– disse Clara, sull'uscio della porta che divideva le due stanze. –sì, a domani– la salutò Jude, entrando nella sua stanza e chiudendo la porta.
Entrambi rossi, sorrisero.
Sperarono tutti e due che il domani arrivasse presto.
...
la mezza giornata successiva, tra il bagnetto a Lucian e a Riccardo, la colazione e il viaggio in treno sembrò durare pochi secondi.
Pochi battiti di ciglia.
Troppo velocemente quella piccola gita finì e arrivarono alla meta: una casa ben più piccola di villa Di Rigo, e accogliente.
Dopo il pagamento di Jude, tutta quella storia sembrava finire lì, però Clara riuscì a rubare a Jude la promessa che gli avrebbe scritto non appena tornato a casa.
E così i due continuarono a scriversi e lettera dopo lettera quel calore e quella dolce e bella confusione che si erano regalati a vicenda crebbe sempre di più.
E no, Nelly non uccise Jude, Mark e Clara riuscirono a mantenerlo in vita.
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