#il Surfista, il fanboy e la principessina perfettina.


#il Surfista, il fanboy e la principessina perfettina. la vita è così: prima sei con un tuo amico a bere qualcosa, poi ti svegli con il mal di testa in una cella. Tutto ciò che è in mezzo è solo il nulla cosmico.


"Caro Jason,

ormai sono passati tre anni dalla tua partenza.

Personalmente mi sento un mostro.

Mi dispiace, mi dispiace tanto.

Jason avevi ragione

....Hurley mi piace.

Avevi ragione, alla fine ci sono cascata come avevi predetto.

Sono una persona orribile?

Sbaglio a provare questi sentimenti?

Nei tuoi confronti?

Tu lo amavi da prima di me....e ora che te ne sei andato ti voglio chiedere scusa.

Ti ho sempre visto come un fratello maggiore, che appena qualcuno di noi diceva di avere un qualche tipo di problema ti fiondavi da noi come un super eroe.

Ti voglio bene, e per questo mi dispiace per ogni batticuore, per ogni volta in cui lo guardo per troppo tempo.

Non so veramente cosa scrivere, ho troppe parole nella testa e so che se te fossi con me, mi sapresti schiarire la mente con una felicità allarmante.

Ma tu non ci sei, quindi non so cosa fare.

Per il momento gli rimarrò affianco come ho sempre fatto.

Questo va bene, vero?

Insomma posso rimanergli amica?

Penso che ne parlerò con Nelly, lei di certo mi saprebbe dire cosa avresti voluto.

Un saluto, Vicky"


...


La sala da the poco fuori Magnolia era sempre la stessa da quarant'anni.

Aveva sempre avuto un aria accogliente e casalinga, come se fosse sempre autunno.

Il camino scoppiettava e i vetri erano appannati visto che l'aria tra il dentro ed il fuori era con diversi gradi di differenza, infondo era dicembre non settembre.

Si mise seduto davanti al camino mentre ordinava un the.

Una volta un idiota biondo gli aveva detto che un the al mango e allo zenzero gli sarebbe piaciuto.

Ghignò.

Chiamò un cameriere e ordinò quella tipologia di the, uno strano che facevano solo lì.

Mentre aspettava l'ordine guardava assente il fuoco scoppiettare pigramente.

Nelle lingue infuocate dentro il caminetto quasi rivide i suoi vecchi ricordi.


Nello stesso istante il bar del paesino di Lavanda, una città tra Magnolia e la sede di residenza della gilda di Blu Pegasus, ci stava un uomo che serviva aduna quindicenne un bicchiere di rum con del ghiaccio.

Il liquido ambrato e freddo, ma bollente allo stesso tempo, le faceva tornare alla mente così tanti ricordi.

Limpidi e solidi come il cubo di ghiaccio che galleggiava nel bicchiere.

Il locale brulicava di persone che parlavano, cantavano e andavano dietro a quella fittizia e falsa allegria e spensieratezza

tutti i commensali, uomini e donne di tutte le età (dal limite consentito per legge naturalmente), si lasciavano trasportare e lasciavano che quella illusione parlasse per loro.

Ancora una volta ella guardò il bicchiere che aveva tra le mani.

Era indecisa.

Una parte di lei, la parte razionale, il suo orgoglio e la sua eleganza, la supplicava di lasciar perdere, di non rischiare di finire come tutti gli altri.

Quella parte di lei non voleva essere come tutti gli altri.

Il resto di lei era pervaso dai suoi ricordi.

Bruciava, e non per colpa del liquore non ancora bevuto.

Bruciava di ricordi, d'ira e di promesse infrante.

Bruciava perché disperanza non ne aveva più.

Perché quel giorno ci sarebbe dovuto essere un idiota dai capelli biondi e dagli occhiazzurri come il più limpido del cielo.

Ma lui quella volta non c'era.


E Mentre Hurley si metteva a bere un sorso del the al mango e allo zenzero nella sala da the dove Nelly e Jason si recavano quando erano giù di morale,

Nelly buttò giù un sorso del rum nel bar dove Jason e Hurley andavano durante le loro famose sbronze.


Altro non siete che due anime in pena per lo stesso motivo.

Lo stesso motivo coni capelli biondi, gli occhi azzurri e una cicatrice sul labbro....

ed eccovi adesso, soli con me e i vostri ricordi.


Il the era dolce, pensavi, Hurley

la vostra birra invece no...


-sei sicuro che sia il caso?- ti aveva chiesto.

Aveva un tono insicuro e sembrava sul punto di non voler bere il liquido spumeggiante nel bicchiere.

Tu lo hai guardato e gli hai dato del fifone.

Dopotutto lui aveva già bevuta una birra prima di allora, ma ora era così titubante che non sembrava.

In realtà quella volta volevi che Jason dubitasse, perché anche tu avevi paura.

L'eccitazione perla vostra prima uscita da soli ad un bar, di sera senza adulti a bere alcolici, stava svanendo come la schiuma bianca della birra, eppure nessuno dei due voleva effettivamente rinunciare.

Si vive una volta sola no?

Quindi vi siete sorrisi, poi avete iniziato a bere quel' amara bevanda.

Inizialmente avete fatto una smorfia.

Avevate già assaggiato quel sapore, ma berlo per davvero era un altro effetto.

Ma una sfida era pur sempre una sfida e voi eravate molto competitivi, e quella era la vostra sfida.

Avete bevuto un'altra bottiglia a testa.

Il freddo vetro tra le vostre mani e il caldo asfissiante nelle vostre bocche, per nulla abituate.

Poi aveva iniziato a fare caldo e vi eravate inebriati da qualcosa ed eravate liberi.

-Jason ti devo dire una cosa- hai detto biascicando.

Stavi per dire qualcosa che non ti potevi più trattenere dentro.

Lui ti ha guardato con i suoi occhioni azzurri, e per qualche istante non pensavi di poterlo dire.

-dimmi amico- ha detto lui, con un tono sognante e giocondo.

Tu ha preso un altro po' di alcolico, dovevi essere bello ubriaco per raccontarlo.

-vedi, c'è una cosa di cui parliamo da un bel po' e che tutti vogliamo dirti...- hai continuato, nervoso.

Quello era un discorso importante nella vita di Jason, e farlo mentre entrambi eravate ubriachi non era proprio il massimo.

-Hurley, puoi dirmi tutto cosa c'è?-

-babbonatalenonesiste-hai detto velocemente, troppo velocemente perché lui potesse capire.

-eh?- ha biascicato lui, mentre i suoi occhi azzurri si stavano man mano tingendo di rosso.

-babbo natale...non esiste. I regali che trovi sotto l'albero sono dei tuoi genitori.- hai continuato, togliendoti questa rivelazione dal cuore.

I suoi occhiazzurri si ingrandirono, quasi uscendo dalle orbite.

Anzi, si fecero più lucidi, sia a causa della birra sia a causa delle lacrime.

Le lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi e hai avuto l'istinto di abbracciarlo.

Poi avete bevuto ancora e brindato a babbo natale.


Poi i tuoi ricordi si fanno meno chiari, come se il fumo della tua tazza di the avesse creato una patina in ciò che accadde fino al momento in cui vi siete svegliati la mattina dopo...


la prima cosa che avevo notato quando avevi aperto gli occhi fu una chioma bionda che ti dormiva sulla spalla.

Riconoscevi una puzza di alcol che avevate bevuto la sera prima, eppure non avevi detto nulla.

Ti eri guardato intorno.

hai visto i muri grigie spogli, non eravate a casa tua (la tua ha i muri azzurri) e nemmeno a casa di Jason (con i muri color crema).

Poi hai visto che al posto di una porta ci stanno delle sbarre.

È così che ti sei reso conto che siete in una cella.

hai chiamato il tuo amico, svegliandolo malamente.

Entrambi vi  siete guardati, e poi avete guardato la cella dove siete stati rinchiusi.

eravate nei guai, e lo sapevate.

Poi arrivato un omone grande e un po' panzone.

Era un po' avanti con gli anni e aveva del baffi grigi e folti.

Aveva due occhi chiari che sprigionavano gentilezza e severità.

Eppure con voi si era rivolto come i ragazzini che eravate.

Vi parlò in tono allegro e divertito, spiegando che avevate semplicemente bevuto troppo e disturbato un po' di persone che stavano dormendo.

Alla fine eravate due ragazzini e il signor Philip, così si chiamava l'agente che vi aveva arrestati, vi fece una bonaria sgridata, aprendo la cella e  lasciandovi andare.

Vi sentivate morire.

Jason aveva la testa bassa dall'imbarazzo e tu eri rosso dalla vergogna.

Ancora peggio fu quando avete visto le vostre madri nel commissariato.

Mira, la madre di Jason si avvicinò al signor Philip, e i due si misero a parlare come se fossero vecchi amici.

Tua madre invece ti guardava mentre sembrava di volerti incenerire.

Jason era rosso come te, ma non guardava nessuno.

Avevi paura di averlo ferito raccontandogli la verità e mettendolo nei guai.

Poi eravate usciti dal commissariato.

Tua madre ti ha fatto una filippica, ma tu davi attenzione più che alle sue parole, al tuo amico.

Era giù.

Forse perché la sua carriera da ragazzo per bene era stata scalfita a causa tua.

Dopotutto eri stato tu a dirgli di andare in quel bar, ed eri sempre stato tu a sfidarlo a bere. Quindi era colpa tua.

Oppure era giù perché gli avevi detto la verità su babbo natale, una sua convinzione da anni.

Aveva smesso quasi subito di credere alla fatina dei dentini o all'uovo di pasqua.

Ma in un mondo di maghi, Jason era convinto che babbo natale poteva essere perfettamente plausibile.

Come se avesse letto nei tuoi pensieri, Jason alzò lo sguardo.

Ti guardò negli occhi.

Il tuo amico era ancora un po' rosso, a causa dell'imbarazzo, ma aveva un sorriso imbarazzato sul viso.

Sentivi in sottofondo tua madre ridere insieme a Mira.

Ma a te non importava.

Jason non ce l'aveva con te.

-amico per quanto riguarda babbo natale, io ci credo ancora. Dammi dello sciocco, ma continuerò a farlo.- e rise.

Il Jason che conoscevi era così

avventuriero, competitivo, coraggioso, pazzo, romantico (per non dire smielato),alle volte simpatico, leale, ingenuo, cocciuto e ottimista.


Anche se era Mark il re degli ingenui, insieme a Shanw, Darren e Natsu, anche Jason non era poi così furbo.

Forse in missione, ma nel privato Jason era solo un testardo cocciuto.

Ma a te andava bene così, perché era comunque il tuo migliore amico idiota....

da quando lo consideravi solo il tuo migliore amico idiota?

Quando avevi deciso di lasciarlo andare?


Il rum aveva un sapore strano.

Almeno questo pensavi, Nelly.

Mentre la bevanda ambrata finiva nella tua bocca e si faceva sempre più calda tra le tue labbra, la tua testa si riempiva di ricordi.

Soprattutto per quel giorno.


*Eravate tornati da casa sua , nonostante il tempo passato pronunciare il suo nome era una ferita ancora aperta, e stavate andando chissà dove.

Jason aveva insistito.

Diceva che se non l'avessi accompagnato lui ti avrebbe trascinata a forza.

Tu, non volevi andare in collo a Jason come se avessi ancora cinque anni.

Quindi ti sei costretta a seguirlo.

Lo facevi con il tuo solito passo elegante e orgoglioso,

dopotutto lo seguivi sempre e comunque.

Poi con Jason eravate arrivati in quella famosa sala da the.

Inizialmente il cameriere vi aveva guardati male, e Jason era un pochetto a disagio.

Ma tu eri troppo orgogliosa per provare imbarazzo, anche se ti sentivi giù a causa dei commenti cattivi che avevi sentito mentre andavi da lei .

Avete preso un tavolo e avete ordinato il the.

Lui ti guardava, in attesa.

Tu stavi zitta, non avevi molto da dire, o almeno lo credevi

Quando poi è arrivato il the, lo avete bevuto senza troppi indugi.

Il tuo primissimo pensiero, mentre bevevi la bevanda calda color rosso, è stato che Jason lo faceva meglio.

Ma non lo hai detto ad alta voce.

Perché farlo?

Lo dicevi tutti i giorni che il the di Jason è il migliore di tutti.

"persino i ratti non mangiano il suo cibo"

beh era migliore del tuo, sicuramente.

Non avevi mai capito in cosa sbagliavi.

Facevi le stesse cose che facevano Jason e Isabella.

Volevi aiutare Jason.

Volevi fare qualcosa di buono per Chris, per Mark, per Freed.

Volevi essere all'altezza dell'essere chiamata figlia da lui.

Volevi essere all'altezza di Jason, che era fantastico.

Eppure ogni volta fallivi.

Anche solo a fare del the.

L'unica consolazione era che a Jason, quel tuo the piaceva.

Come piaceva a Chris.

-ti piace?- ti chiese, all'improvviso.

In realtà ti aveva guardato di sott'occhi tutto il tempo.

Tu annuisti.

Pensi ancora oggi che il the di Jason sia il migliore, ma anche quello che stavi bevendo non è male.

-allora, che hai?- ti aveva chiesto.

Tu, nonostante l'improvviso interesse per la tazza tra le tue mani, alzasti lo sguardo guardandolo.

I suoi occhi color zaffiro ti guardarono con gentilezza.

erano la tua roccia, come sempre.

Ti stavano dicendo che potevi appoggiarti ancora.

Tu inizialmente non volevi.

Dovevi imparare a cavartela da sola.

Non potevi appoggiarti a lui sempre.

Non dovevi farlo, altrimenti lui non si sarebbe mai appoggiato a te.

Eppure, nonostante questi pensieri, le lacrime sfuggono al tuo controllo.

Ma che volevi farci?

Avevi nove anni, eri stata ferita da parole crudeli e ancora non avevi accettato la morte di Den (avvenuta da poco meno di un anno).

Sono troppe emozioni e ferite per una bambina.

Jason lo sapeva.

Jason non ti teneva in equilibrio, lui si inginocchiava accanto a te quando cadevi.

Lui ti accarezzava i capelli e aspettava che tu fossi pronta a piangere.

Lui era colui cheti lasciava la valvola di sfogo quando le emozioni erano troppe per te.

Quel suo the era così buono perché ti ricordava lui.

Lui e i pomeriggi passati da Chris.


L'effetto del rum che hai bevuto si sta iniziando a far sentire eh Nelly?

Se così non fosse, allora come mai riesci a nominare Chris senza pensarla nel suo letto con le mani fredde tra le tue?

O peggio, alla lapide grigia che si sta riempiendo di neve?

Ma Nelly ti viene più semplice pensare a lui , no?

Lui ti ha viziata.

Eri talmente abituata a lui, che non hai mai imparato a vivere senza di lui.

Cresci Nelly perché Jason non tornerà.

Il tempo dove lui ti coccolava è finito, questo ti ripeti.

È finito da due anni.

Non sai neanche perché scrivi quelle stupide lettere per qualcuno che non le leggerà mai.

Nelly è il momento di vivere, di voltare pagina.

Jason e Chris sono stati un capitolo della tua vita ormai chiuso.

Questo ti ripeti.

Eppure lo sai che non puoi farlo.

Prendi un altro sorso della bevanda ambrata.

Puoi raccontarti che lui non tornerà tutte le volte che vuoi, anche se non ci credi più.

Jason è il tuo eroe.

Lui credeva in babbo natale, perché in un mondo di maghi era una possibilità accettabile.

Tu credevi in lui, perché era l'unica opzione accettabile.

Perché era il tuo migliore sbaglio.


Hurley quando hai smesso di vedere Jason come l'amore della tua vita?

Quando hai iniziato a trovarlo veramente il tuo migliore amico?

Te ne rendi conto che alla fine hai rinunciato a lui.

Lo hai fatto da quando hai iniziato a guardare lei...

In effetti pensi che vorresti vedere la faccia di Jason nel sentirti dire che aveva ragione.

Alla fine stai iniziando a provare un certo interesse per lei...

e proprio mentre bevi il the allo zenzero e limone, pensi che sei finalmente pronto a rinunciare a lui come amante, e lo sei per davvero.

Non come quella volta...


ricordi quel giorno fin troppo bene.

Due giorni prima di quel maledetto giorno di Dicembre.

Era la vostra ultima bevuta, e lo sapevate entrambi.

-Hurl....tu..-

-zitto.-

-ma...-

-andiamo Jas, sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, lo sapevamo fin dall'inizio. Se questo nostro tempo ti è piaciuto, questo questi nostri momenti devono avere un epilogo, allora facciamo finta sia solo un altro capitolo. Lo faresti per me?- gli avevi chiesto, osservando i suoi occhi color zaffiro.

Lui annuì, ti piaceva vincere facile Hurley vero?

Sapevi bene che raramente Jason ti avrebbe negato qualcosa.

Lo avevi sempre saputo.

Non era una sorpresa.

-alla nostra, allora- disse Jason, sollevando la birra che teneva in mano.

Tu hai sollevato la tua e avete brindato.

Poi l'avete bevuta mentre tu tentavi, ancora una volta, di ricordarti ogni suo dettaglio.

Ogni immagine di Jason doveva rimanerti in testa, perché momento esatto in cui lui ti avrebbe lasciato, avrebbe trovato lei.

Anni prima ti eri domandato chi potesse essere la persona al di là del filo di Jason, ma quando siete finiti in quella diversa realtà hai capito subito chi era lei:

Piper Maclan.

Lui l'avrebbe conosciuta e se ne sarebbe innamorato e tu non potevi fare niente.

Mentre bevevi quella birra, pensavi che ciò ti avrebbe ucciso.

-Jason...dimmelo, te ne penti?- gli avevi chiesto, con voce tremante.

Ti è sempre piaciuto come l'alcool tirasse fuori tutto quello che avevi paura di dire.

Lui ti ha guardato, i suoi occhi ti hanno incantato come sempre.

-no. Non mi pento di nessun istante, secondo, minuto o ora. Tutto ciò che è successo tra di noi doveva succedere e tutto quello che succederà da oggi in poi non potrà mai farmi pentire di niente- aveva detto lui, e tu gli hai creduto.

A quelle parole ci credevi e valevano anche per te.

Quello che è successo dopo non ti era molto chiaro, Philipp vi ha guardati divertiti la mattina dopo, quando vi siete nuovamente svegliati in quella cella.

La prima cosa che Jason ha fatto è stata chiedergli cosa avevate fatto quella volta.

-beh- aveva iniziato Philipp.

-dopo avervi arrestati per: aver nuotato in un luogo dove c'era il divieto di balneazione, rissa, disturbo alla quiete pubblica perché Jason ha cantato stonando alle tre del mattino in una fontana ed essere svenuto nel mentre, minaccia e aggressione....ieri sera siete venuti qui e avete detto, testuali parole "non abbiamo ancora fatto nulla, ma siamo venuti per risparmiare a noi la figura di merda e a voi la fatica di venirci a cercare" e siete andati in cella da soli. -disse l'agente, con un sorriso sulle labbra.

Inutile dire che Jason è diventato del colore dei capelli di Erza, e tu ti sei messo a ridere a squarcia gola.

La vostra ultima bevuta l'avete fatta con stile.


Ancora non ti penti di nulla di quello che hai fatto con Jason, della vostra storia.

Hai tirato in alto la tazza di the, come a voler brindare con lui ancora una volta.

-alla nostra, e al fatto che mi piaccia Vicky. Finalmente posso dire che avevi ragione, amico mio.- hai finito il the, lo hai pagato e, sotto la neve che cadeva, ti sei reso conto che forse in quel bar a Lavanda qualcuno poteva essere andato.


Nelly, sei ubriaca, lo sai?

Te ne rendi conto, perché non cammini più a testa alta, ma barcolli.

Come ci sei arrivata a fare così?

Come sei finita a non riuscire più a stare perfettamente in piedi?

Tu, la giovane e brillante Nelly Raimon sei ubriaca fradicia.

E per colpa di chi?

Per colpa sua.

Per colpa di Jason...

ma non è solo colpa sua vero?

No, è anche colpa di Chris.

Perché lei è dovuta morire proprio quel giorno, giusto?

Lei non poteva aspettare che tu accettassi la nuova realtà.

E tu?

Tu non le hai detto niente.

Ma che razza di nipote sei?

Tu non le hai detto che le volevi bene, non lo hai fatto.

Non lo hai mai fatto.

E con Jason?

A lui gli hai mai detto che gli volevi bene?

Tutte queste domande, tutto questo odio contro te stessa, girano tutti nella tua testa.

L'odio per te, l'amore per Chris, per Jason per...

per lui.

Tu sei una codarda, lo sai?

Glielo hai detto solo quando lui era malato e non poteva ricordarlo.

Mentre barcolli per strada quasi rivedi Jason.

Ha sempre gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi azzurri e la stessa cicatrice sul naso.

Non sembra passato un giorno, da quel dì di tre anni fa, vero Nelly?

Ti renderai conto domani che quella è un allucinazione del rum e che quello che vedi in realtà è Hurley che è venuto a prenderti.

Adesso buttati tra le sue braccia, come facevi da bambina.

Adesso lascia scappare le tue lacrime e dì la verità.

-Jason ti voglio bene, mi manchi, mi manchi da morire...lei mi manca da morire...Chris mi manca da morire. E avevi ragione tu, avevi avuto sempre ragione tu. Lo amo. Amo Mark Alberona, e tu lo sapevi da prima di me. Ora che l'ho ammesso, ora rimani con me, vero?  Ora che l'ho ammesso tornerai?- chiedi, ancora piangente.

L'alcool ha ingannato in tuo occhi, ma non il tuo naso.

Il ragazzo che stai abbracciando, Hurley, non ha l'odore di Jason.

Ma sei stanca, ubriaca e stordita.

Chiudi gli occhi, abbandonandoti al sogno che sia Jason ad abbracciarti, a prenderti in braccio come quando avevi cinque anni.

Sogni Jason che ti scompigli i capelli, che ti baci le guance e che ti dica che sarebbe andato tutto bene.



Le neve e le stelle vi guardano, sapendo bene che il vuoto che avete dentro non si colmerà facilmente.


*l'episodio raccontato da Nelly è il proseguimento del capitolo #dice il saggio: trovare un drago ancora vivo è più semplice che ingannare Erza Scarlet Fernandes. intanto il grillo parlante biondo consiglia the e biscotti per rimediare ad una brutta giornata.

Angolo Autrice

dunque eccomi qua! 

per farmi perdonare non ho postato un solo capitolo, ma ben tre quasi di fila! 

e tre capitoletti abbastanza importanti, tra l'altro. 

ebbene, sono passati tre anni e di Jason neanche l'ombra ma nel frattempo Hurely e Vicky hanno avuto dei cambiamenti. 

Hurley ha finalmente lasciato veramente andare Jason e questa è la fine della Ship e abbiamo anche scoperto cosa hanno combinato Jason e Hurely. 

nel frattempo Nelly si è ubriacata....tale padre tale figlia ancora una volta. 

devo essere onesta, questo capitolo lo avevo pronto da mesi e è una piccola perla a mio parere quindi sono molto felice di poterlo finalmente pubblicare. 

chiedo scusa se alcune cose potrebbero non tornare (appena finirò questa storia mi prenderò una settimana per fare una nuova revisione, promesso). 

nel frattempo la regia mi sta pregando di avvisarvi che siamo ufficialmente entrati nell'ultimo arco narrativo di questo primo libro!

regia: ci hai messo solo più di un anno.

io: siamo anche al 60° capitolo, fammi gioire almeno un minimo...

regia: vedi piuttosto di scrivere il resto per la prossima settimana. 

io:.... 

spero di vedervi la prossima settimana, un bacione

Matilda 


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