#i quattro momenti in cui Xavier aveva cercato di realizzare il suo piano e...
#i quattro momenti in cui Xavier aveva cercato di realizzare il suo piano e l'universo lo ha fermato in modo eclatante
"Caro Jason,
penso di essere maledetto.
Oggi ho provato a fare una cosa molto importante e l'universo sembrava volermi dire che non avevo speranza.
Ora, so che non sono mai stato superstizioso, ma questa volta non posso che interpretare tutto questo come un segno del destino.
Sì so tutte le cazzate che ci raccontiamo: siamo maghi di Fairy Tail il destino lo creiamo noi, ma a questo punto penso che sia una cosa che vale solo nei momenti in cui siamo davanti alla morte.
Perché non è possibile altrimenti.
Ora che mi ero finalmente deciso, dopo settimane in cui Jordan, Cammy, Aitor e Justin (e i miei genitori e tua madre) mi hanno stressato per farlo, tutto va a rotoli.
E non una volta, non due o tre....ma ben quattro volte!
Bene Jas, grillo parlante mettiti comodo e preparati a leggere "I quattro momenti in cui Xavier Rob Ferandez ha provato a dichiararsi alla pop-star, non che sua specie di amica, Genevieve Ross, anche detta "Jean" e l'Universo lo ha fermato in modo molto eclatante" a cura di Xavier Rob Ferzandez.
Momento e fallimento numero uno..."
-piccola premessa-
Xavier era nervoso.
No, nervoso non era la parola giusta, nervoso era un eufemismo per riassumere lo stato d'ansia, di panico e di nausea che provava.
Chi diavolo glielo aveva fatto fare?!
Ah, sì, Aitor, Rain, Fine, Justin e tanti altri membri a caso della loro famiglia (ma quei quattro erano stati i più convincenti).
Quando, quasi quattro mesi prima, aveva incontrato Jean e l'aveva invitata (anche se ad invitarla in realtà era stata Cammy) al loro pic-nic non si immaginava di certo che finisse in quel modo.
All'inizio si era imbattuto nella bluetta in fila per due gelati, lui l'aveva salutata molto innocentemente e lei aveva ricambiato felicemente, poi aveva iniziato a comportarsi in modo strano quando Cammy li aveva raggiunti.
La violetta però sembrò dimenticare tutti i suoi problemi di timidezza e divenne subito amichevole con Jean, arrivando presto ad invitarla ad unirsi a loro promettendole storie imbarazzanti su Xavier e di mostrare le foto di quell'imbarazzante spettacolo fatto a 12 anni... (oh Xavier improvvisamente fu certo che Cammy si stesse vendicando per qualsiasi dispetto le avesse fatto in quei quasi 16 anni...perché nonostante fosse stato messo meglio di Natan e Jude quel vestito da stregone era la cosa più imbarazzante messa da Xavier in tutta la sua vita).
A quanto pare l'idea di imbarazzare Xavier convinse Jean perciò per cinque minuti la cantante si unì al gruppo dei maghi e venne presentata alla famiglia del rosso.
Inutile dire che Erza e Gerard ebbero degli enormi ghigni sui loro visi mentre Fine e Rain chiesero subito a Jean se fosse la fidanzata di loro fratello.
Justin poi si era subito unito alle sorelle facendo arrossire i due adolescenti.
Non ebbero neanche il tempo di replicare che Julia iniziò a trascinare una ragazza verso sua madre.
Come se non fosse bastato, la rosata aveva bruciato il libro della ragazza, la sorella di Jean giusto per non ingigantire la figura di merda che la gilda di maghi stava facendo, e tale libro era quello appena uscito di Lucy.
Ciliegina sulla torta, Kate, la sorella di Jean, era anche una delle più care amiche di Shanw, leggasi "unica amica di Shanw oltre alle maghe delle altre gilde".
Le sorelle Ross si aggiunsero al gruppo di maghi riunito per il pranzo/merenda, e quello fu l'inizio della fine.
Xavier si era divertito tra le sue sorelle, il suo fratellino e la sua famiglia, però presto si rese conto di essere troppo concentrato a guardare Jean.
Si metteva quasi a fissare la ragazza ogni volta che ne aveva la possibilità.
E da quel giorno non ebbe più vita: i suoi genitori, i suoi fratellini, la sua migliore amica, i suoi compagni, i suoi amici, in sintesi tutti dissero al rosso che era innamorato di Jean.
Ma Xavier negò per mesi e mesi.
Finché, il giorno in cui Jean conobbe Aitor e andarono tutti e tre a prendere un gelato ( lo stesso giorno in cui Aitor andò da Xavier, dopo che Caleb che lo aveva terrorizzato rimproverandolo per un scherzo) Xavier si rese conto, in un fugace e leggendario attimo, che avrebbe tranquillamente voluto vedere Jean ridere mentre puliva la bocca di Aitor per tutta la vita.
Voleva che Jean facesse parte del suo futuro.
Da lì venne il panico.
Cammy e Jordan raggiunsero un nuovo livello di santità mentre sopportavano tutti i film mentali e le lamentele di Xavier.
Dopo le cinque fasi del dolore (non è un esagerazione, Xavier in due mesi affrontò tutte le cinque famose fasi del dolore in riferimento della sua cotta per Jean, e Cammy e Jordan lo trovarono un po' troppo esageratamente drammatico, invece Caleb lo aveva trovato divertente così come molti altri membri della gilda, inclusa Erza)il rosso venne convinto a dichiararsi a Jean.
Così si preparò un discorso perfetto, studiò il tempo per il giorno prestabilito e girò ogni angolo del parco in cui avrebbe svolto la sua dichiarazione (ovviamente nella città dove si erano conosciuti), assicurandosi che da qualche parte nel parco ci fosse un punto dove crescessero i suoi fiori preferiti per aggiungere un tocco romantico (unico motivo per cui aveva apprezzato che Celia avesse creato un gruppo di messaggi solo per i membri femminili dell'enorme gruppo di adolescenti).
Aveva ricevuto un solo consiglio dai suoi genitori: non fare come suo padre (cosa abbastanza difficile visto che quando era nervoso faceva esattamente gli stessi movimenti di suo padre) e non dirle che hai una fidanzata (chissà perché quella era la seconda parte del consiglio...).
Quindi adesso era un pasticcio ansioso prima ancora di iniziare il pomeriggio: se avesse saputo l'epilogo della giornata non sarebbe neanche uscito dal letto. Oppure avrebbe strangolato qualcuno.
Una delle due.
-piano A, nome in codice: missione Parco con i fiori-
Tutto era stato perfetto, il tempo era buono come aveva controllato, i fiori erano profumati e la temperatura era gradevole.
Quando Jean poi si presentò tutte le sue paure, e la sua ragione, andarono a farsi fottere.
Era bellissima.
I capelli lisci e blu le cadevano sulla schiena, mentre ad incorniciarle il volto le sue ciocche azzurre e lillà.
Le spalle nude mentre indossava una maglietta molto corta (forse Celia l'avrebbe definito un Top) di colore rosso e dei jeans che le arrivavano sino alle ginocchia (e doveva decisamente smetterla di guardare quei pantaloni o quella maglietta perché iniziava a sentire parecchio caldo arrossato).
Guardò il suo volto, passando dalle labbra illuminate dal lucidalabbra (il calore e il rossore aumentarono sempre di più) agli occhiali da sole rossi e all'enorme cappello di paglia sulla sua testa.
Dopo una serie d'insulti sulla ragazza che a quanto pareva lo voleva morto, Xavier ottenne nuovamente la capacità di parola.
–sei in ritardo Super-star– le disse, cercando di prenderla in giro per nascondere l'imbarazzo.
Funzionò.
Jean sbuffò, arricciando le labbra (Xavier in seguito scrisse, nella lettera a Jason, un trattato sulle labbra di Jean e di come quel maledetto lucidalabbra avesse tenuto il suo sguardo incollato ad esse) prima di rispondere canzonatoria al rosso –sono elegantemente in ritardo. E poi non sai che le star non sono mai in ritardo? Arrivano sempre al momento giusto– –quelli sono i maghi– –e tu sei uno stregone malvagio che vuole conquistare il mondo no?– –sapevo che quello spettacolo mi avrebbe perseguitato ma sono passati 4 anni, non mi merito una pausa?– chiese innocentemente speranzoso il ragazzo.
–ma se ho appena iniziato? Non sai quanto debba ringraziare Cammy per avermene parlato. Non posso credere che tu non me lo avessi mai raccontato!– –chissà perché eh?– –magari se me lo avessi raccontato ora non pagheresti il prezzo della tua omissione con gli interessi. – lo riprese lei, sorridendo.
Ad ogni battuta si erano avvicinati ed in quel momento erano ad un respiro di distanza.
Avevano la stessa altezza a causa delle zeppe che Jean aveva ai piedi e i loro nasi si stavano toccando.
Il profumo di Jean gli stava quasi mandando in pappa il cervello: sembrava che la ragazza si fosse fatta il bagno tra troppi fiori che si erano uniti in un solo mazzo.
–c'è qualche altro segreto o omissione che vorresti dirmi prima che io ti possa prendere in giro il triplo? Perché ricordati che sono in un gruppo con tutte le tue amiche/cugine.– gli chiese scherzosa.
Il cuore di Xavier sembrava volergli uscire dal petto.
Era così vicina che era semplicemente il momento.
–in effetti sì super-star, c'è qualcosa che voglio dirti.– iniziò Xavier.
Era quasi contento di non vedere i suoi occhi, nascosti dagli occhiali da sole con la montatura rossa.
–ah sì, e cosa?– chiede confusa. E forse è eccitata quanto lui.
Un piccolo brusio si fa sentire alle loro orecchie, ma nessuno dei due ci fa caso.
–vedi Jean, ci ho pensato davvero tanto a quello che ti sto per dire. Ogni volta le parole non sembravano mai quelle giuste.– disse Xavier, iniziando finalmente quel discorso che tanto aveva provato.
Jean pendeva dalle sue labbra, anche se con la mano scacciava qualcosa di molto grande, giallo e nero che stava ronzando accanto a lei.
–quindi lo dirò semplicemente perché in realtà è molto semplice, eppure non riesco a smettere di parlare perché vorrei dire tantissime cose oltre a questa– continuò Xavier, facendosi pian piano prendere dal panico.
Prima ancora di poter continuare il discorso e riprendere il discorso, Jean gli saltò addosso.
Pensava che prima avrebbe finito la dichiarazione e poi Jean lo avrebbe abbracciato, o schiaffeggiato con lei non si poteva mai sapere.
–hem...Xav, non volevo interromperti, perché davvero non sto capendo se questo discorso ha un fine o no. Ma c'è un'ape. Un'ape enorme!– disse Jean, in preda al panico anche lei.
–e non è neanche sola.– disse il ragazzo, guardando altre api avvicinarsi a loro.
Bene.
–comunque basta ignorarle e loro ignoreranno noi– disse Xavier, sospirando. Ma neanche trenta secondi dopo le api si avvicinarono sempre di più al duo.
Anzi a Jean.
–oppure iniziamo a correre!– disse Xavier, prendendole la mano.
–ma sei matto?! Hai visto che zeppe ho?! Come minimo mi storcerò la caviglia!– protestò Jean.
Xavier sbuffò –non hai detto che Kate è allergica alle api?– –beh, sì, ma appunto quella allergica è Kate!– –e chi ti dice che non lo sei anche tu? Ti hanno mai punta?–
la faccia di Jean perse colore e Xavier lo prese come segnale per iniziare a correre.
Le api, ostinate, iniziarono a seguirli e Xavier ebbe un lampo d'illuminazione che gli fece comprendere il problema rapidamente, in quanto mago non era la prima volta che si trovava a dover pensare velocemente a problema e soluzione in situazioni di stress.
–Jean, ti fidi di me?– chiese ad un certo punto della loro fuga dallo sciame di api. –dipende cosa vuoi fare?– gli chiare Jean, mentre stingeva spaventata la mano del rosso.
–...solo tu fidati di me– disse Xavier, fermandosi di colpo. Jean sbatté contro di lui e poi lo guardò. –mi fido di te – disse la cantante. Xavier sorrise, prendendola in braccio a mo di principessa. –ma che diavolo?!– chiese Jean, stranita.
Xavier si mise a correre sempre più velocemente verso la fontana davanti a loro. –così andremo più veloci!– –oh no, no, non dirmi che ci stiamo buttando nella fontana!...no no! HO CAMBIATO IDEA, NON MI FIDO AFFATTO! NO! XAVIER GIURO CHE TI AMMAZZO SE MI BAGNO!–
strillò Jean proprio mentre il ragazzo saltava.
Il tempo di urlare e di stringere sempre di più Xavier e di chiudere gli occhi, che l'acqua della fontana li bagnarono entrambi.
Il sole primaverile li illuminò mentre i capelli di Xavier si scurirono a causa dell'acqua.
Jean sputò dell'acqua che le era finita in bocca addosso alla faccia di Xavier, guardandolo male. –si può sapere cosa ti è preso? Sei forse impazzito!?–.
Xavier indicò con la testa le api che avevano smesso di seguirli e stavano tornando indietro. –era il tuo profumo ad averle attirate quindi l'ho tolto nel modo più veloce a cui ho pensato.–
Jean continuò a guardarlo malissimo, mentre era tutta in disordine e bagnata.
Xavier sospirò tristemente: quello era stato un enorme fallimento, anche se le aveva preso la mano e la stava tenendo in braccio proprio in quel momento.
-piano A: fallimento totale. Causa: profumo di Jean e di uno sciame di Api-
"...Jason prima che tu possa dirmi qualcosa sul fatto che il tuo primo appuntamento era finito con te, Hurley e Nelly a mollo di una fontana, vorrei ricordarti che la tizia con cui eri uscito non ti interessava minimamente e che poi sei stato anche multato.
Io almeno sono scappato prima che qualcuno potesse vedermi e denunciarmi per danno a luogo pubblico...."
-piano B, nome in codice: davanti ad una granita forse si scioglie-
–Va bene, per farmi perdonare ti offro da bere...– disse Xavier, mentre Jean si strizzava i capelli.
Le aveva dato la sua giacca, ma essendo anch'essa bagnata non poteva ben dirsi un vestito asciutto.
–per farti perdonare dovresti fare molto di più.– sbuffò Jean, lanciandogli un altra occhiata malevola.
Xavier non si perse d'animo e Jean, stranamente, non lo uccise. E lei lo seguì, stupendolo.
–spera per te che il posto sia vicino...oppure ti tiro dietro le scarpe.– disse Jean, dietro di lui.
Xavier sorrise –non ti preoccupare è qui accanto.– mentre indicava un locale infondo alla strada.
Jean sorrise riconoscendo il locale: lo stesso in cui Xavier aveva preso la granita al loro primo incontro.
Dieci minuti dopo, avevano già ordinato da bere.
–bene, Jean volevo ricominciare quel discorso di prima: vedi ormai ci conosciamo da un bel po' e nell'ultimo periodo ho capito che per me...– iniziò Xavier, riprendendo fiato: voleva fare quel discorso.
Doveva dichiararsi a Jean, un piccolo contrattempo come quello di prima non poteva abbatterlo.
–ecco le bibite che avevate chiesto ragazzi!– disse la cameriera, portando loro le due bibite.
Jean s'illuminò a guardarle, la corsa le aveva fatto venire sete, mentre Xavier guardò malamente la cameriera.
La povere donna sentì i brividi lungo la schiena, sentendo lo sguardo furioso del rosso su di sé.
–dicevo...– riprese a parlare Xavier, dopo che la scocciatrice se ne fu andata con la coda fra le gambe, –tu per me sei una persona molto importante...e intendo dire che...–
–scusa, ma tu sei Jean?– chiese una ragazzina, avvicinandosi ai due.
Xavier stava lanciando occhiate omicida, che aveva imparato bene a fare dai suoi genitori, mentre alla ragazzina si aggiungeva la sua amica.
E poi improvvisamente i due si ritrovarono circondati da un sacco di fan di Jean.
Improvvisamente il mago sentì una grandissima voglia di ordinare una bottiglia di vino solo per lui.
Ma si trattenne pensando che sua madre lo avrebbe ucciso se si fosse ubriacato e poi aveva delle responsabilità in quanto tutore di Aitor.
Infondo i fan di Jean non potevano essere così tanti.
...
un'ora.
Una fottuta ora.
E ancora la gente non era finita.
-piano B: fallimento colossale. Causa: la fama di Jean -
-piano C: passeggiata e dichiarazione.-
La pazienza di Xavier, al contrario, era praticamente finita e, per la seconda volta, Xavier prese Jean per un polso e la trascinò fuori dal locale.
–grazie, stava iniziando ad essere soffocante. –disse Jean.
Il sole stava piano piano iniziando a scendere, e Xavier si rese conto che era un perfetto momento per dichiararsi: cosa c'era di meglio di un sole che tramontava per una dichiarazione romantica?
–nessun problema, ti va di fare una passeggiata?– chiese Xavier, offrendole il braccio.
–volentieri.– disse sorridendo Jean, prendendo il braccio che le veniva offerto.
Camminarono per un po' godendosi semplicemente la reciproca compagnia.
Il sole scendeva pigramente, e quello era il momento perfetto per esprimere quello che provava.
Si fermarono, e lui prese un respiro profondo, Jean nel frattempo si pettinò con le mani i capelli: erano ore che Xavier provava a dirle qualcosa, e probabilmente era una cosa che le sarebbe piaciuto sentire.
–Jean, è da tutto il giorno che cerco di dirti una cosa, ed è una cosa importante: tu mi....– proprio prima che il mago rosso potesse finalmente dire quello che provava, un forse frastuono attirò l'attenzione dei due adolescenti.
Da una gilda commerciale lì affianco si sentivano le urla di panico delle persone e di vari criminali.
Una rapina.
–MA STIAMO SCHERZANDO!?– Xavier quasi svenne.
Poi sbuffò, completamente infastidito.
–Jean chiama un qualche tipo di guaritore, servirà.– disse Xavier, mentre a grandi passi si avvicinava alla rapina.
–Xavier che fai?! È pericoloso! Ti farai male!– disse Jean, tentando di fermarlo.
–oh, ma il guaritore non è per me.– continuò il rosso.
Improvvisamente lo sguardo di Xavier fece venire gelare il sangue di Jean, la quale fu improvvisamente felice di non essere contro il rosso e capì perché fosse stato così bravo a fare lo stregone malvagio.
Mentre Xavier entrava facilmente dentro la gilda mercantile presa d'assalto, Jean si rese conto di una cosa –ed io come lo trovo un guaritore?–.
Dall'esterno la cantante sentì varie urla e poi vide un uomo molto robusto lanciato fuori dalla gilda.
Stupita, guardava la scena mentre anche altri sei uomini, persino più grandi e massicci del primo, facevano la stessa fine.
Dopo che i sette uomini furono tutti privi di sensi sul marciapiede, ci fu un totale silenzio.
Poi nemmeno due secondi dopo, Xavier uscì con tutta calma, accompagnati da due uomini tremanti.
I due avevano una corda e si misero a legare i sette svenuti.
–bene, Jean andiamo.– disse Xavier, avvicinandosi infastidito all'amica.
Jean guardò gli uomini che venivano legati, poi il rosso, poi di nuovo i criminali, poi ancora il mago.
La cantante fu così scioccata che non disse una parola, ancora confusa da quello che era appena successo: e da quando Xavier era capace di mettere K.O sette uomini quasi contemporaneamente?
Il rosso era sempre più infastidito.
Ma non si era ancora arreso, quel piano poteva ancora funzionare, anche se il sole era ormai sceso da qualche minuto.
Erano arrivati alla stazione, e Xavier controllò tutto intorno.
Niente api.
Niente fan.
Niente posti che potrebbero essere rapinati.
Guardò frettolosamente Jean, e si rese conto che l'unico modo che aveva per esprimere tutto non era con le parole.
Era con i fatti.
Si avvicinò a lei, sempre di più, cercando di parlarle con gli occhi.
Lei sembrò recepire il messaggio, e si avvicinò a lui.
Erano ad un respiro di distanza quando il telefono di Jean squillò.
Jean lo guardò come un cucciolo bastonato mentre prendeva il lacrima telefono e si allontanava leggermente per rispondere.
Quando riattaccò e tornò, aveva uno sguardo così dispiaciuto che Xavier scoprì subito che c'erano brutte notizie.
–scusa Xav, mi dispiace tantissimo, ma Kate mi ha appena chiamata e sospetto sia successo qualcosa di brutto– disse la cantante, chinando il capo dispiaciuta.
Xavier sospirò, affranto. Non poteva negare di essere deluso, ma si vedeva che quella non era giornata. –nessun problema, se Kate ha bisogno di aiuto, ovvio che devi andare.–
–grazie...comunque infondo mi sono divertita...anche con tutte le nostre sfortune. Dovremmo rifarlo– disse Jean, cercando di sorridergli.
Di incoraggiarlo a riprovarci.
Non era stupida, sapeva cosa sarebbe successo a dargli corda, e proprio per quello lo disse.
Lo sguardo di Xavier sembrò illuminarsi –sai, il 15 ottobre c'è il "festival del raccolto" a Magnolia. Ti va di andarci insieme? – –Xavier siamo inizio settembre.– lo riprese la ragazza, guardandolo divertita.
–beh, super-star, con te bisogna preparare tutto con largo anticipo.– disse il rosso, facendole ruotare gli occhi. –sei il solito esagerato, ma vedrò. Se sarò libera verrò.– lo riprese la ragazza.
Era un "verrò sicuramente" e infondo lo sapevano entrambi.
Così Jean prese il treno e Xavier si rese conto che l'universo lo odiava.
-piano C: fallimento clamoroso alla massima potenza...causa: l'universo -
- piano D, nome in codice: Phantasia.-
Angolo Autrice
....so di essere in ritardo di tante cosa, ma tra scuola e varie cose, ho avuto un po' da fare.
in compenso ho pubblicato una F.F su Encanto, per le persone a cui potrebbe interessare.
inoltre tranquilli per Xav e Jean, ho grandi piani per loro.
invece vi lascio con questo dubbio: cos'è successo a Kate?
alla prossima e un bacione,
Matilda.
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