#i Dreyar e l'arte delle Ship (parte due)
#i Dreyar e l'arte delle Ship (parte due)
Elettra era diventata brava ad osservare.
Prima era lei una dei protagonisti della scena, poi si era improvvisamente ritrovata ad essere una spettatrice di scene a cui non pensava di dare importanza.
Tipo ai sorrisi che Xavier mandava al suo telefono di tanto in tanto, allo sguardo pensieroso di Natan ogni volta che vedeva una magia, al rossore di Sylvia ogni volta che qualcuno parlava di Erik, lo sguardo confuso di Jordan mentre, come lei, osservava interessato le dinamiche tra Nelly e Mark.
A quanto pare in quasi tre anni non aveva ancora capito nulla sui due quindicenni.
Elettra osservava, ma non pretendeva di capire nulla.
Lei scriveva e scriveva, mentre aspettava che qualcuno arrivasse.
Che lui arrivasse.
La biondina spesso sognava di cosa sarebbe successo quando Jason sarebbe tornato: lei
gli avrebbe semplicemente restituito il quaderno e avrebbe detto qualcosa come "era ora, sei in ritardo. Ben tornato, passiamo alle cose serie: mi hai portato il mio regalo di compleanno?" assumendo un atteggiamento distaccato e indifferente.
E poi il tempo avrebbe finalmente ripreso a scorrere come doveva, con Jason lì.
-Ele, tesoro.....-la richiamò Mira, guardando la figlia.
-sì mamma?- chiese la piccola, guardando la madre.
Aveva un sorriso dolce in volto, forse perché nonostante tutto conosceva bene tutto quel turbinio di emozioni che quasi affogava la figlia.
-amore, ti va una cioccolata calda e una bella storia?- chiese Mira, iniziando a giocare con i riccioli biondi della sua bambina.
Elettra sorrise e annuì, dopotutto con quel freddo di febbraio una cioccolata calda era sempre gradita.
-Mamma racconta una storia?- chiese Damon, guardando le due sorridendo.
Se Elettra voleva tanto mettere in pausa il tempo e la sua vita per riprenderla dal momento esatto del ritorno di Jason, Damon era il motivo per cui, nonostante tutto, non si era mai sentita sola.
Certo, era circondata da amici e cugini che si sarebbero fatti in quattro per lei se solo l'avesse chiesto...
ma alle volte dentro possiamo solo sentirci soli, anche mentre gli altri cercano di raggiungerci e di abbracciarci.
Grazie a Damon, Elettra non aveva mai dovuto affrontare quella solitudine interiore che nessuno può colmare se prima non s'impara a riconoscerla.
Damon era il motivo per cui doveva rimanere in piedi, per cui valeva sempre la pena ridere, piangere.
Elettra era una bambina, ma i sentimenti non conoscono età.
Magari per lei non erano chiari, ma per me che la storia la racconto è limpido il groviglio di Elettra.
Dopotutto da lontano si vedono meglio anche le emozioni.
-Bene, ora, mentre papà prepara le cioccolate calde, vi racconto qualche storia...
vi ho mai raccontato di quella volta dove Zia Levy e Zio Gajeel hanno litigato così tanto che non si sono parlati per una settimana?- chiese Mira, con uno sguardo malizioso.
I due bambini la guardarono con gli occhi spalancati.
Mira rise, prima di iniziare a raccontare la storia...
il silenzio...
era ovvio che ci fosse qualcosa che non andava.
Lo si respirava nell'aria.
Il primo giorno tutti si guardavano attorno nel cercare di capire cosa stesse succedendo.
Juvia scuoteva il capo, dicendo che era qualcosa che sicuramente si sarebbe risolta presto mentre Lucy sembrava sghignazzare divertita.
Ma intanto il giorno dopo niente era cambiato.
Il terzo giorno tutta la gilda aveva finalmente capito chi aveva causato quel disagio: Gajeel e Levy non si parlavano.
Natsu e Gray, stranamente, cercavano di attirare su di loro l'attenzione del Dragon Slayer d'acciaio come se volessero rallegrarlo o, che dir non si voglia, distrarlo da qualsiasi problema lo affliggesse.
(-mamma secondo te lo zio Gray e lo zio Natsu si stavano prendendo cura dello zio Gajeel?- chiese Damon. -beh, sì. Dopotutto quei tre sono praticamente fratelli- disse Mira, scompigliando i capelli del bambino.
-sì, ma lo consolavano picchiandolo?- chiese Elettra. Mira alzò le spalle -hanno sempre avuto uno strano modo di aiutarsi, ti stupirebbe sapere quante volte un pugno ben assestato di Natsu abbia veramente aiutato Gray e Gajeel- disse Mira, decidendo però che quelle sarebbe state delle storie per un'altra notte....possibilmente una notte molto ma molto lontana)
mentre Lucy e Juvia sembravano essere alquanto diffidenti con tutta la situazione.
Il silenzio li stava divorando, mentre si guardavano di sott'occhi e fingevano di non notarsi.
Nel frattempo gli amici, da bravi amici con la a maiuscola, iniziarono a fare scommesse sulla causa della lite e su quando avrebbero risolto la situazione.
Lucy e Juvia, in quanto migliori amiche e confidenti della coppia, si erano astenute nel rivelare la causa di quel trattamento di silenzio, ingigantendo ancora di più il mistero del litigio.
-Levy, penso che tu debba iniziare a pensare di chiedergli scusa e di fare pace- disse Lucy all'amica, dopo ormai una settimana. -Lu! ho fatto un disastro!-disse Levy, coprendosi la faccia con un cuscino.
Come se così potesse nascondere l'imbarazzo.
-su su, Levy sono certa che potete risolvere...dopotutto non sei neanche più arrabbiata!- disse Lucy, sbuffando.
-sì, forse ma...-borbottò la azzurrina, lasciando andare il cuscino e mettendosi a rigirarsi le mani.
La bionda l'interruppe, attirandone l'attenzione -niente forse o ma devi....-
-...andare da lei! Juvia è stanca di vedere Gajeel-kun così triste!- disse Juvia, mettendo le mani sui fianchi e guardando male l'amico.
-oh andiamo pozzanghera! Non sono dell'umore adatto per ricevere una predica-disse il corvino, girandosi e dando le spalle alla maga.
-Juvia pensa che se Gajeel-kun non va da Levy-chan è ovvio che non sarà mai dell'umore giusto. Quindi Gajeel-kun deve andare a risolvere la situazione! Gajeel-kun si deve scusare! Juvia è certa che anche a Levy-chan manchi Gajeel-kun!- disse la bluetta, cercando di convincere il Dragon Slayer d'acciaio.
Poi, improvvisamente le venne un'idea.
-beh, sicuramente Natsu-kun per Lucy-chan lo farebbe....e anche Gray-sama mangerebbe l'orgoglio per Juvia. Si vede che solo Gajeel-kun non ne è in grado....è un peccato, Juvia pensava che Gajeel-kun fosse alla pari di Natsu-kun...ma era ovvio che non potesse essere meglio di Gray-sama! Perché lui è...-
-hem...Juvia, non per interromperti ma Gajeel è scappato appena hai detto che non ne era in grado- l'interruppe Lily.
Juvia sorrise vittoriosa, contenta che il suo piano aveva funzionato.
Alla fine la coppietta si ritrovò a metà strada e il giorno dopo tutto tornò alla normalità.
...
-mamma ma alla fine perché la zia e lo zio hanno litigato?- chiese candidamente Damon, mentre Elettra soffiava sulla cioccolata calda del fratellino (non voleva che si ustionasse la lingua...era una cosa che Jason aveva fatto spesso per lei).
-in realtà nessuno ha mai saputo il motivo della lite- disse Mira, mentendo spudoratamente.
O meglio, ufficialmente nessuno sapeva il motivo della lite a parte per i quattro coinvolti.
Ma in realtà le donne di Fairy Tail sapevano benissimo che quella lite era nata da una zuppa di gamberi che Levy aveva ordinato la sera prima e Gajeel l'aveva accusata di cannibalismo.
la lire era ripartita dal vecchio soprannome con cui Gajeel l'aveva chiamata per anni.
Quello è il motivo per cui i coniugi Redfox avevano mentito ai loro pargoli, facendo loro credere di essere (tutti e tre) allergici ai gamberi (il che era ironico visto che Levy aveva voluto zuppe di pesce per tutto il periodo della prima gravidanza).
E no, dopo quindici anni nessuno aveva ancora detto a Natan che non era vero....neanche Lily o Wendy.
-un'altra storia! Un'altra storia!- disse il piccolo Damon, mentre Luxus si sedeva al fianco della moglie.
-bene....vi racconterò di come la zia Lis si è messa con lo zio Bixlow.- disse maliziosa Mira, attirando l'attenzione dei due bambini.
-allora- iniziò l'albina -tutto è iniziato a causa di una ship-
"stavamo stalkerando una coppia in un appuntamento, ma abbiamo finito per farne uno anche noi"
-Lis, Mira, io allora vado!- urlò Elfman, uscendo dalla casa.
Lisanna lo guardò maliziosa, prendendo nel suo inconscio una decisione di cui non si sarebbe mai pentita per il resto della sua vita.
Decise di stalkerare suo fratello.
Aspettò qualche minuto, prima di uscire di casa in fretta e furia, osservando Elfman che passava a comprare un mazzo di fiori.
Era rosso in volto e Lisanna non poteva fare a meno di esserne contenta.
Poteva vedere il sorriso sulle labbra del fratello e questo le scaldava il cuore.
Elfman riprese il suo cammino, fino ad arrivare in piazzetta e si mise in attesa.
-che stai facendo?- chiese una voce dietro di lei, facendole venire un piccolo brivido lungo la schiena.
Lisanna si voltò, mentre i suoi occhi color del cielo si scontrarono contro un elmo e tre bambole di legno.
-oh, Bix! non sapevo tu fossi qui!- disse l'albina, lasciando andare il fiato che non sapeva d'aver trattenuto.
-non hai ancora risposto alla domanda.- disse il mago, mentre le sue bambole ripetevano le sue ultime parole.
-oh, beh,io...- balbettò Lisanna, indecisa su cosa dire effettivamente.
Anche perché come poteva spiegare che stava seguendo il fratello ad un appuntamento con Evergreen?
Come se la sua faccia avesse parlato per lei, Bixlow diede un occhiata alla coppia appena riunita, e poi guardò l'albina e sospirò.
-ascolta, so che Ever non è esattamente miss simpatia. È irritante, vanesia ai limiti del narcisismo e spesso è una delle persone più arroganti al mondo. Ma non è senza cuore e a lui ci tiene. Non lo farà soffrire o altro, quindi dalle fiducia, ok?- disse l'uomo, mentre Lisanna lo guardava confusa.
Lei non aveva mai messo in discussione le buone intenzioni di Ever e anzi era lì proprio perché tifava per la donna dai capelli color miele, quindi non capiva perché Bixlow avesse tirato fuori quel discorso.
Poi un lampo di realizzazione la colpì: Bixlow l'aveva fraintesa e lui voleva difendere l'amica e metterla in una buona luce con la sorella minore del fidanzato.
Lisanna non poté trattenere un sorriso dolce nel realizzarlo.
-che c'è?- chiese Bixlow, vedendo la compagna fare quella strana espressione.
-niente, solo che trovo molto dolce che tu voglia proteggere Evergreen. E per la cronaca, io sono qui solo perché voglio vederli ad un appuntamento! Sono così carini di solito, ma non fanno altro che litigare! Volevo vedere come sono quando sono soli!- disse Lisanna, rispondendo finalmente alla domanda del burattinaio. -ma perché ridi? E poi non farlo così forte o ci scopriranno- lo riprese poi la ragazza.
-beh, perché a quanto pare siamo entrambi qui per lo stesso motivo- disse Bixlow, facendo ridere anche Lisanna.
-allora andiamo, oppure rischiamo di perderli!- disse l'albina prendendolo per mano e trascinandolo.
Seguirono la coppia per tutto il pomeriggio, fin quando non fu il momento di salutarsi.
-bene, allora è finita così- disse Lisanna, arrossendo leggermente.
-già...al prossimo appuntamento?- chiese Bixlow, facendo sorridere la ragazza.
-al prossimo appuntamento- disse lei, stingendo la mano che gli veniva offerta.
E sorrise, perché mesi dopo si ritrovarono insieme per un loro appuntamento, senza essere gli stalker di qualcun altro.
...
-...ma quindi in famiglia siamo tutti stalker?- chiese Elettra, guardando la madre incuriosita.
-beh, sì, direi di sì- disse Mira, alzando gli occhi al cielo.
-adesso penso si stia avvicinando l'ora di andare a dormire- disse la donna, vedendo l'orario.
-NO! L'ULTIMA,L'ULTIMA!- dissero in coro Damon e Elettra, pregando la madre anche con lo sguardo.
Damon nel frattempo si era messo in collo alla sorella maggiore, che gli passava le manine sui capelli color neve.
Mira sospirò, sapendo bene di doverli accontentare con l'ultima storia della serata.
-va bene, ma questa e poi a nanna.- disse Mira, i due bambini annuirono e si fecero attenti.
Pendevano dalle labbra della madre.
-questa è la storia mia e di vostro padre- disse, facendo scattare sull'attenti anche Luxus.
Il biondo roteò gli occhi, chiedendosi quale assurda storia del suo repertorio sua moglie volesse tirare fuori.
Non importava quale, sicuramente però l'avrebbe amata comunque.
"ti fa tanta fatica chiamarmi per nome?"
-buongiorno Luxus!- lo salutò Mira, quella mattina che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.
-donna, che vuoi a quest'ora?- disse acidamente il biondo.
-LUXUS! Ma ti sembra il modo!- lo riprese Makarov, picchiando sulla testa il nipote.
-nessun problema master! Piuttosto Luxus io ho un nome, usalo- disse Mira, facendo bofonchiare il biondo.
-piuttosto donna, passami una birra- disse il Dragon Slayer, come se non avesse sentito la fidanzata parlare.
-Mira cara, intanto mi porteresti una birra anche a me?- chiese Makarov, con toni più cortesi rispetto a quelli usati con il nipote.
-ma certo Master, arriva subito.- disse Mira, sorridendogli e rispendendo in tono molto più dolce.
-Vedi ingrato? È così che si parla ad una donna!- disse Makarov, annuendo con le sue stesse parole.
Luxus intanto roteava gli occhi.
Quella donna era comunque la sua fidanzata per la miseria! Si sarebbero sposati qualche mese dopo, quindi sapeva come parlarle.
Poco dopo uscì di nuovo, consegnando ai due uomini Dreyar le bottiglie di birra.
-grazie cara- disse Makarov, facendo sorridere ancora di più la donna.
-ma si figuri- disse Mira.
-comunque sono seria Lux riguardo al fatto che dovresti usare il mio nome, non puoi continuare così- disse Mira, lasciando una birra a Luxus.
-insomma nostro figlio si potrebbe confondere se tu mi chiami sempre donna- aggiunse, facendo un ghigno malefico e girando i tacchi dopo aver sganciato la bomba..
sia nonno che nipote sputarono immediatamente la birra che stavano bevendo.
-master! Sta bene?- chiese fintamente preoccupata Mira, come se non fosse stata proprio lei a fargli venire un mezzo infarto.
-nostro cosa?!- chiese Luxus, mentre Makarov tossiva ancora la birra che gli era andata di traverso.
-Master vuole che le porti dell'acqua?- chiese Mira, ignorando completamente il fidanzato, ma con un ghigno malefico che faceva intendere che aveva sentito benissimo la domanda.
-mira cara, sto meglio...ma potresti dirci di quale figlio stai parlando?- chiese l'anziano master, guardando la futura nipote acquisita e il suo ventre, ancora piatto.
-oh, ma certo. Parlavo del bambino che nascerà più o meno tra otto mesi.- disse Mira, guardando Luxus, con aria fintamente innocente.
-perché non vi avevo detto che ieri ho scoperto di essere incinta?- chiese candidamente, godendosi sempre di più la faccia scioccata di Luxus.
-...no, decisamente avevi omesso questo dettaglio- disse Luxus, guardando la pancia di Mira e il suo volto.
-ops, ero sicura di averlo fatto- disse, malefica.
-beh, adesso mi dovrai proprio chiamare per nome, no?- chiese, retorica Mira.
...
-e poi, otto mesi dopo, nacque vostro fratello Jason- disse Mira, finendo la storia.
Certo, aveva omesso dei dettagli, ma per quella sera andava bene così.
-wow!- disse Damon, entusiasta.
Lui era sempre eccitato quando parlavano di Jason, suo fratello.
Per Damon era un eroe incredibile, e non vedeva l'ora di conoscerlo.
Gli aveva fatto un sacco di disegni che non vedeva l'ora di mostrargli!
E soprattutto voleva dirgli una cosa molto importante.
Fu con quel pensiero che il piccolo Damon si addormentò, sfinito e coccolato dalle voci di Elettra e di sua madre che gli stavano cantando una ninnananna.
"oh, fata dimmi dov'è che stai andando... lo affronterò con te e un nuovo mondo sorgerà su noi"
Angolo Autrice
ma buona sera!
sì è quasi un mese che non ho pubblicato nulla, ma sono stata trascinata via dalla scuola e da impegni vari.
però eccomi qua, con la seconda parte delle storie di Mira su molte coppie delle nostre fate preferite.
e stavolta c'è Damon a commentarle!
quindi io vi saluto e se non ci dovessimo rivedere, buon giorno, buon pomeriggio, buona sera e buona notte
Matilda
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