ROSEMARY

Appena uscimmo dalla caffetteria, fummo accolti dal temporale. Eppure prima era così bello il tempo...

«Andiamo», disse Robert e mi prese per mano. Quel contatto fece rabbrividire il mio cuore. E corremmo alla sua macchina, che rispetto alla mia era parcheggiata più vicino. Entrai, avevo i capelli un po' umidi e i vestiti macchiati dalla pioggia. Robert accese subito il riscaldamento, appoggiò la nuca al sedile e socchiuse gli occhi. «Ora va meglio», sospirò. «Mary, chiudi gli occhi anche tu e ascolta la pioggia...»

In silenzio, lo osservai rilassarsi.

«Mi piace, e a te?»

Una gocciolina d'acqua scivolò sulla sua fronte. Assorta, pensai che fosse di una bellezza conturbante. Possibile che sono in macchina di un tipo del genere?

Poi Robert sbarrò gli occhi e rise. «Perché mi stai fissando?»

Mi sentii avvampare. «Ehm, no. Odio tutto della pioggia: l'odore, il suono...», sviai il discorso.

«Davvero? A me invece rilassa».

«A me infastidisce». E sorrisi.

«Non possiamo essere d'accordo su tutto», disse con un'alzata di spalle e ricambiò il sorriso.

I suoi occhi enigmatici non smettevano di fissarmi. Il tempo sembrava essersi fermato, le goccioline d'acqua erano come sospese nell'aria. Il cuore accelerò. Sapevo quello stava per succedere, ma mi lasciai andare. Sulla guancia, le sue labbra mi avevano fatto rabbrividire. Sulla bocca, però, avevano tutt'altro sapore. Erano calde, dolci, sapevano di caffè e cioccolato. Non avvertivo né il freddo né la sensazione di umido sui vestiti. Solo il profumo alla cannella, il calore della sua pelle, il tremore del mio cuore, il vulcano di emozioni nel mio stomaco. Ero come intrappolata in un mondo parallelo da cui però non volevo andar via.

Dicono che da un bacio si capiscano molte cose. Che se non provi nulla, significa che non siete fatti per stare insieme. Come il cappello parlante in Harry Potter: decide lui la tua sorte. Io, però, capii soltanto che, dopo quella mattina, niente sarebbe stato più lo stesso. Robert aveva marchiato il mio cuore. Il nostro bacio sapeva di pioggia, paura ed elettricità.