Riunione

Alastor e Isabella  erano lì, in quel bordello. Le luci elettriche erano spente e il silenzio tratteneva le parole delle persone che si trovavano lì. Il demone e la ragazza osservarono la coppia femminile avvinghiata nell'abbraccio. Il corpo nudo di Daphne era avvolto dalle braccia di Aria. Nessuno osava muoversi o dire qualcosa.
Isabella fece un passo. Bene. Ora sapeva quello che doveva fare. Estrasse meccanicamente la pistola dall'abito giallo e la puntò verso le amiche. Cercava di premere il grilletto, ma non ci riusciva. Una voce dentro di lei le sussurrava che non era giusto, che Daphne doveva incontrare suo padre. Cercava di far tacere la sua coscienza, ma non ci riusciva. Ad un tratto spostò la pistola, sfiorando la tempia destra. Premeva la leva per far uscire la pallottola, ma si fermò.
-No. Non farlo.- mormorò Aria, con la voce incrinata dalla tristezza e dall'abbattimento. Chissà, forse la ex pornoattrice si era pentita di aver scacciato Isabella dalla sua vita. La mafiosa ubbidì e lanciò uno sguardo apatico ad Alastor, il quale tese una mano verso la bambina. Aveva gli occhi lucidi. Il sorriso era diminuito leggermente.
-Vieni, cara. Torniamo a casa.- mormorò il cervo. Daphne, con lo sguardo, sembrò chiedere il permesso ad Aria, la quale annuì. Le lacrime scorrevano lungo il suo viso ed era ormai impossibile trattenerle. Le amiche si abbracciarono per l'ultima volta. Le loro braccia e i loro busti sembravano non volersi staccare. Le spalle delle giovani sussultavano.
La piccola lasciò la ragazza per porgere la mano diafana a quella di Al, prima di allontanarsi con la coppia, prima di ritornare all'Inferno. Isabella rimaneva lì, da sola. Non sapeva cosa dire.
Ad un tratto una brezza primaverile cominciò a scendere verso il suo capo, come una doccia d'aria e, dal soffitto, comparvero tre angeli. Avevano vesti luminose e sorridevano.
Doveva andare.
Che la prendessero.
Mentre le mani luccicanti la trasportavano lentamente in Paradiso, Aria ripensava al suo passato, da umana. Oh, ora stava ritornando umana. I capelli ritornavano ad essere lisci e castani. Le piume si staccavano lentamente dal corpo, per lasciare spazio alla pelle rosata e fresca. Gli occhi, ora così colorati e dipinti dal blu e dal cremisi, ritornavano ad avere pupille orizzontali, le quali erano circondate nuovamente da iridi nere. Lentamente ritornava ad essere la vera lei. Lentamente scompariva nelle nuvole.

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