Pensieri d'amore
Stormi di avvoltoi volteggiavano nel cielo rossastro dell'Inferno. Le loro strida rieccheggiavano per tutte le case, fino a far arrivare da ogni finestra singole imprecazioni imparate nell'infanzia da umani dei singoli demoni. Le strade, vuote, erano bagnate dai liquidi dolciastri di Martini, Vodke, Birre e Limoncelli. Talvolta, alcune macchine passavano soltanto per infastidire coloro che ancora dormivano, con il loro clacson assordante.
Isabella e Astor camminavano lungo quelle strade, senza parlarsi. La ragazza era ancora poco convinta dalla sua scelta di coinvolgere anche il demone rosso. Forse le sarebbe stato inutile oppure avrebbe fatto perdere tempo ad entrambi. Se per lei il male era disciplina e calcolo, per Astor era irrazionalità, sofferenza e corruzione. Aveva pianificato il piano nei minimi dettagli. Per prima cosa aveva appuntato tutte le opzioni che avrebbe usato per persuadere il cigno e la ragazzina a dirle dove si era cacciato Angel, poi aveva pensato ai vari modi per ucciderle, come spari o botte. Riflettendoci, la marmocchia doveva ricevere un'omicidio meno spietato. Perchè allora rapire entrambe e avvelenarle? Era una morte veloce e non dolorosa, e, in parte, non si sarebbe contaminata da sola la coscienza. Per il "Demone della radio" si poteva far crepare lentamente le due imbeccilli attraverso la magia. Era inaccettabile. Meglio una morte non violenta e veloce, che una non rapida e atroce!
Ma oltre a ciò, rifletteva sul perchè Alastor avesse deciso di unirsi a lei. Perchè aveva tradito i suoi amici? Che cosa voleva? Aveva voltato le spalle all'amicizia per un torto subito? O forse lo aveva fatto per sopravvalutare il suo personaggio? Isabella era al corrente di come Al avesse registrato i suoi stermini in una radio per autocelebrarsi. Che lei fosse uno strumento affinchè il cervo si publicizzasse? Era un motivo egoistico, ma era quello più logico. Chi mai un mostro così famoso poteva far amicizia con qualcuno esclusivamente per la sua immagine? Lo avrebbero fatto tutti.
Intanto, saltellando, Al pensava ad Isabella. Osservando la treccia cinerea, la camicia da uomo che la ragazza indossava e i suoi occhi da lepre, realizzava di amarla. Era strano amare un'umana! Angel non si era vergognato affatto di dire che era l'amante di Aria. Per i gigolò sembrava normale amare persone bizzarre o diverse, invece si era unito ad Isabella per poter diventare più famoso. Aveva pensato di registrare tutte le uccisioni che la ragazza avrebbe fatto per diventare sempre più famoso. Sebbene sapesse della riservatezza della giovane, era intenzionato ad autocelebrarsi. Ma era tutto differente. Ora amava quella ragazza e non avrebbe permesso a nessuno di torcerle un capello. Come avrebbe potuto capire che una pistola non sarebbe bastata per tenerla in vita? Avrebbe mai ammesso la sua fragilità? Isabella non sembrava affatto consapevole dell'amore che
-Si si, la conosciamo. Potresti prepararci la jambalaya?- tagliò corto Al, dopo che si rese conto del disagio della compagna di viaggio. La televisione portò i due ad un tavolo minuscolo, coperto da una tovaglia nera.
-Aspettate qui la colazione.- disse Fox, prima di scomparire nelle cucine. I due compagni rimasero in silenzio, per riflettere su come parlare.
-Cara, perchè quando Fox ha nominato Aria, la tua amica, sei diventata così rigida?- domandò il demone della radio, con gentilezza. Isabella tremò per la rabbia. Osava anche farle domande indiscrete, quel figlio di puttana?
-Vedi, Aria si è dedicata alla pornografia perchè amava Angel Dust. Vedendola sempre così pensierosa, l'ho intuito perfettamente. Può sembrare strano innamorarsi di un puttanone, ma a volte si deve cadere in basso per amore.- cantilenò il cervo. La ragazza sussultò, sorpresa. Quindi Aria era diventata una puttana per amore? Semplicemente per amore? Perchè non lo aveva detto subito? Ora ammirava il gesto della sua amica. Era stata davvero coraggiosa ad affondare in quel modo, solo per stare con il suo amore.
-Come mai sei silenziosa, tesoro? Stai pensando?- insinuò Alastor. Isabella annuì, silenziosa.
-Dopotutto sei diventata una mafiosa per riprenderti la tua unica amica, giusto?- incalzò il cervo. La ragazza si morse il labbro. Era tutto vero. Lei e Aria si erano lasciate corrompere dal peccato per cause giuste. Una per l'amore e l'altra per l'amicizia.
-Devo ammettere che sei intelligente, "Demone della radio".- ammise rozzamente. Doveva compiacere quel narcisista.
-Ti ringrazio, cara.- disse Al. Erano di nuovo silenzio. Se avesse potuto dirle quello che provava per lei. Ma non era il momento giusto.
All'improvviso comparve Fox, con le braccia piene di piatti di una strana insalata di riso.
-Ecco qua la vostra jambalaya!- trilli contento, prima di posare i due piatti ai clienti.
Alastor e Isabella ringraziarono la televisione, per poi mettersi a mangiare.
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