9 - SOLO TU ED IO

Nei giorni successivi sembravano due cani in calore, ogni momento era buono per appartarci e darci piacere a vicenda.

Non eravamo ancora andati fino in fondo, ma sospettavo che non avremmo tardato, visto la lussuria che ci prendeva ogni volta che ci trovavamo da soli.

La cosa che un po' mi frenava era il fatto di non aver ancora ben chiari i nostri ruoli, chi di noi due doveva fare il passivo per primo.

Kian aveva raccontato alle sue corteggiatrici che adesso frequentava una ragazza di un'altra scuola e che quindi non era più disponibile.

Anche mia sorella era venuta a conoscenza della cosa e mi aveva confidato che sicuramente era a causa sua se lei e Kian si erano lasciati, era passato troppo poco tempo perché le due cose non fossero in relazione.

Io mi ero sentito un verme visto che aveva ragione, fortunatamente lei non sapeva che quella fantomatica ragazza in realtà ero io.

Non potevo sapere come avrebbe reagito scoprendo la verità, si era fatta talmente tante illusioni che non riusciva ancora a farsene una ragione.

Io invece ero impegnato a cercare di evitare le avance di Aya e delle sue amiche e soprattutto Yumiko che sembrava ancora convinta che quel bacio potesse significare qualcosa di più, fuggivo dall'aula appena ne avevo l'occasione seguito poco dopo da Kain.

In quei giorni fui molto felice di essere in ultima fila, perché i nostri continui dispetti stavano prendendo delle strade pericolose.

Kian aveva preso l'abitudine di mettermi una mano sotto la camicia per accarezzarmi la schiena quando meno me lo aspettavo, provocandomi brividi che faticavo a non mostrare. Ogni volta lo guardavo arrabbiato e lui non faceva che ghignare soddisfatto.

A fine settimana stanco di quei suoi continui attacchi, decisi di vendicarmi.

Avvicinai maggiormente il mio banco al suo, e proprio mentre il professore gli stava facendo leggere un brano di giapponese antico, allungai una mano sotto il ripiano e andai a toccargli la coscia.

Lo vidi irrigidirsi, ma non mi accontentai, piano piano risalii fino ad arrivare al suo sesso che presi a sfiorare sentendolo reagire al mio tocco.

La sua lettura non fu impeccabile come al solito, anzi più di una volta dovette fermarsi in cerca d'aria.

Quando il professore fece proseguire un altro io fermai la mia tortura senza dargli alcuna soddisfazione.

Kian mi guardò con occhi infuocati e senza dire niente mi tirò un pugno nello stomaco che mi fece gemere e piegare in due.

Il professore alzò lo sguardo dal libro, come tutti i nostri compagni, udendo il mio lamento per vedere cosa fosse successo, ma Kian prontamente mi fece alzare di forza, mentre io continuavo a tenermi lo stomaco e disse "Scusi professore, Anderson si sente male, lo accompagno in infermeria"

Io cercai di protestare, ma appena il professore ci concesse di uscire Kian mi trascinò via con sé.

Mi condusse in infermeria senza dire una parola, mentre io gli rivolgevo tutti gli insulti conosciuti e anche alcuni inventati da me sul momento.

Arrivati a destinazione, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, mi scaraventò sul lettino "Vuoi giocare? Allora giochiamo"

Sentii un brivido di eccitazione percorrermi la schiena, la responsabile dell'infermeria sarebbe potuta rientrare in qualunque momento ...

Lo vidi cercare nell'armadietto dei medicinali e poi tornare da me con un vasetto di vasellina, la conoscevo bene visto i miei numerosi tatuaggi.

Lo guardai allarmato "Che cosa vuoi fare?"

"Niente che non ti piacerà ..."

Quella risposta non era per niente rassicurante, perché ci poteva rientrare di tutto, soprattutto considerando come ero succube del desiderio e della lussuria quando ero con lui.

Poi una fitta allo stomaco mi fece ricordare il pugno che mi aveva appena dato, mi alzai dal lettino e lo affrontai "Brutto stronzo! Dovrei essere io quello arrabbiato, mi hai dato un pugno!"

"Ringrazia che non ti ho scopato lì davanti a tutti"

Io risi "Provaci se credi di riuscirci" ero un vero idiota non perdevo occasione per stuzzicarlo dimenticandomi quanto fosse più forte di me e soprattutto vendicativo.

In un attimo mi sentii afferrare per un polso e dopo avermi bloccato il braccio dietro la schiena, mi ritrovai a novanta con la faccia schiacciata sul lettino.

Ero certo che non mi avrebbe mai preso con la forza, sarebbe equivalso a violentarmi, ma quando slacciò i miei pantaloni abbassandomeli e la sua mano si infilò dentro i miei boxer alla ricerca del mio piccolo buco ancora inviolato, qualche dubbio iniziò a fare capolino nella mia testa, forse l'avevo veramente fatto incazzare ...

Sentendolo accarezzarmi in quel punto sconosciuto mille brividi mi percorsero la schiena.

Appena mi abbassò anche i boxer iniziai ad agitarmi "Non vorrai ..."

"No ... non ancora ... rilassati ti piacerà ..."

Si allontanò dalla mia schiena liberandomi il braccio, sentii le sue mani allargare le mie natiche e qualcosa di umido accarezzarmi proprio lì ...

Quando mi resi conto che era la sua lingua per poco non venni ... Kian stava leccando la mia apertura ...

Era la cosa più eccitante che mi avessero mai fatto, le sua mani stringevano forte il mio sedere, il suo respiro caldo mi ustionava mentre lo sentivo fare dei cerchi umidi e poi provare a violarmi ...

Il mio cazzo era congestionato per la sensazione della sua lingua che penetrava il primo anello di muscoli ... spingeva e leccava ... mi girava la testa avevo voglia di andargli incontro con il bacino e soprattutto di portarmi una mano alla mia erezione per darmi un po' di sollievo ...

Iniziai a pensare a come sarebbe stato sentire entrare qualcosa di molto più grosso...

Un rumore alla porta ci fece sobbalzare e costrinse Kian a fermarsi.

La responsabile era ritornata, Kian mi si mise davanti dandomi la possibilità di rivestirmi senza essere visto, mentre il mio cuore sembrava volermi esplodere in petto.

Lui invece sembrava come sempre controllato e tranquillo se si escludeva la sua evidente erezione.

La donna fu stupita di trovarci lì "Avete bisogno ragazzi?"

Io cercai di calmare il mio cuore impazzito e riprendermi dalla paura di venire scoperti, se fosse arrivata qualche minuto dopo, non so fino a che punto ci saremmo spinti

Ritrovai la voce "Sto meglio grazie, è stato solo un dolore passeggero allo stomaco. Ora preferirei rientrare per non perdere tutta la lezione"

"D'accordo, ma se ti dovessi risentire male ritorna pure da me"

Io sorrisi e dissi a bassa voce "Se un bastardo se la smette di colpirmi ..."

Scappammo dall'infermeria prima che la dottoressa si rendesse conto delle nostre condizioni.

La paura di essere scoperti riuscì a diminuire la mia eccitazione ed evitarmi un giro in bagno.

Prima di rientrare in classe Kian mi disse "Oggi vengo a casa tua per studiare anatomia" e mi mise davanti agli occhi il vasetto di vasellina che aveva preso dall'infermeria, io sgranai gli occhi sentendo il cuore perdere un battito.

Cercai di ritrovare la voce per protestare "Non credere di poter fare sempre ciò che vuoi"

Lui sorrise "Perché no? Non mi sembra ti dispiaccia quando ti faccio godere ..."

Io lo afferrai per i capelli "Stronzo potrei dire la stessa cosa ..."

"Allora ci divertiremo ..." ghignò

Lo attirai più vicino per baciarlo, appena appoggiai le labbra sulle sue mi resi conto di essere proprio davanti alla porta della nostra aula.

Imprecai "Cazzo" e mi allontanai.

Lo guardai infuriato, più con me stesso che con lui per la verità "E' tutta colpa tua se mi comporto come un assatanato!"

Lui scoppiò in una sonora risata "Ne sono felice"

Il suono della campanella mi risparmiò la fatica di spiegare al professore il perché del mio malore.

Continuammo a stuzzicarci per tutte le restanti ore, agli occhi dei nostri compagni poteva appariva come uno dei nostri soliti scontri verbali, ma non era così, io sentivo tutto il mio corpo fremere, ero ben consapevole che quel pomeriggio non ci saremmo fermati ...

Lo volevo con tutto me stesso, ma al tempo stesso mi faceva paura.

Era una cosa completamente nuova per me, chissà se lo era anche per Kian?

Non glielo avevo mai chiesto direttamente, anche se ricordavo bene che all'inizio mi aveva detto che voleva provare una cosa diversa ...

Io non volevo essere una prova, non volevo essere una curiosità ... non glielo avrei permesso.

Uscimmo da scuola insieme e prendemmo la metro per raggiungere casa mia.

Oggi era il giorno perfetto per poter stare un po' da soli, i miei erano al lavoro e Keiko aveva le attività del club di tennis.

In 10 minuti arrivammo a destinazione.

Ero agitato e al tempo stesso eccitato ... era una cosa che mi spaventava e mi attirava.

Decisi di non pensare, mi sarei lasciato guidare dall'istinto, in fondo questo era il mio modo di agire, non avevo mai perso troppo tempo a riflettere prima sulle mie azioni.

Entrati in casa presi qualcosa da bere dal frigo e condussi Kian nella mia camera.

Ero stanco di lottare contro ciò che mi faceva provare finendo per essere succube e non riuscire a reagire ai suoi attacchi, oggi sarebbe stato diverso, avrebbe capito cosa significava avere a che fare con me ...

Appena dentro spinsi Kian sul letto e gli salii sopra, lui mi guardò divertito.

Questa posizione mi piaceva, mi piaceva stare steso sopra di lui, magari proprio come nel mio sogno ...

Io ghignai "Non ti dimenticare mai che sono un ragazzo e non un surrogato. Non farò mai la ragazza..."

"Vuoi dire che non starai sotto?"

"Non ho detto questo ... ho solo detto che siamo uguali e dovrai trattarmi come tale"

Lui sorrise "Vuoi dire che non devo essere delicato che preferisci il sesso violento?"

Io assottigliai lo sguardo, sapevo che lo stava facendo di proposito per stuzzicarmi "Hai deciso di fare l'idiota e farmi incazzare?"

Lui scoppiò in una sonora risata "Sì"

Io sgranai gli occhi e gli diedi un pugno nel fianco "Stronzo!"

Lui si mosse veloce e mi tolse la camicia "Basta parlare ... adesso scopiamo"

Io sorrisi e feci altrettanto con la sua.

Adesso eravamo entrambi a torso nudo e il contatto fra la nostra pelle mi diede mille brividi, lui mi mise una mano fra i capelli e mi attirò a sé per un bacio passionale e bagnato.

Fu lungo e intenso, come se volessimo divorarci, le sue mani percorrevano la mia schiena mentre le mie erano artigliate ai suoi capelli.

Sentivo i nostri respiri e le nostre salive mischiarsi, un gesto che in quel momento mi sembrò così intimo.

Non era la prima volta che ci baciavano, ma oggi sapevamo esattamente cosa volevamo, ne eravamo pienamente consapevoli.

Quando ci staccammo Kian prese a baciarmi il collo, sentivo la mia eccitazione prendere forma, stavo per alzare la testa per lasciargli più spazio quando mi ritrovai ribaltato, schiacciato contro il materasso.

"Ti lascerai scopare?"

Io sentii un brivido lungo la schiena e la voglia di dire sì, ma non potevo cedere così facilmente "Perché io e non tu?"

Kian si abbassò a baciarmi nuovamente il collo "Perché sei più piccolo"

Io cercai di sembrare indignato anche se la mia attenzione era catturata dalla sua bocca che continuava a torturarmi "Non sono più piccolo. Ci dividono solo pochi centimetri" rantolai.

Kian ignorò le mie proteste e proseguì "Io so come fare" per poi riprendere il suo lavoro con la lingua e la sua mano scese a slacciarmi i pantaloni della divisa.

Io rimasi per un momento in silenzio senza sapere cosa rispondere, sapevo a cosa alludeva, ma cosa significava esattamente quella frase? Si era documentato o aveva avuto un'esperienza diretta in quei giorni che mi aveva ignorato?

La lucidità stava abbandonando la mia mente, ma riuscii comunque a chiedere "Per esperienza?"

Lui mi diede un morso nel collo che mi fece gridare dal dolore, poi rispose "No cretino, mi sono informato! Sapevo che presto saresti caduto ai miei piedi ..."

"Sog....na" mi si bloccarono le parole perché la sua mano si era intrufolata dentro i miei pantaloni e aveva prese a massaggiarmi piano ...

Si avvicinò al mio orecchio "Mio caro Kay-chan io non mi faccio spaccare il culo da uno che non sa cosa deve fare. Non ho voglia di ritrovarmi domani a non riuscire a camminare dritto. Quindi oggi fai il bravo e ti lasci fottere da me. Poi ne possiamo riparlare"

Io non riuscii a rispondere niente, perché mi baciò con irruenza e contemporaneamente afferrò la mia intimità prendendo a segarmi piano, più per stuzzicarmi che per darmi vero piacere, sicuramente aspettava una mia risposta.

Dovevo decidere, se volevo godere dovevo dargli il mio consenso ...

Odiavo il potere che aveva su di me, ma amavo quello che sapeva farmi provare ...

Kian si staccò dal bacio e mi passò la lingua sul tatuaggio che avevo sul collo, mille brividi di eccitazione mi percorsero e quella mano che non voleva fermarsi, ma nemmeno aumentare il ritmo, mi stava facendo impazzire, gemetti un "Bastardo ... muoviti"

******************

Keita mi aveva dato l'ok a continuare, potevo finalmente fare ciò che avevo anelato dalla prima volta che avevo visto il suo corpo nudo.

Era veramente uno spettacolo e averlo così sotto di me mi faceva sentire nel posto giusto ...

Lasciai il suo collo e scesi ai suoi capezzoli, baciai e stuzzicai quello sinistro facendolo diventare turgido poi passai finalmente a quello destro, quanto desideravo mordere quel piccolo metallo, lo feci e sentii Kay tendersi, succhiai e morsi, giocai con la lingua ...

*******************

Cazzo! Kian aveva deciso di farmi impazzire!

Mordeva e giocava con il mio piercing dandomi scariche di piacere e di dolore, mentre la sua mano continuava la sua lenta tortura.

Si staccò e scese a leccare il mio tatuaggio, partì dal fianco e scese fino al bordo dei boxer.

Poi ad un tratto si fermò, io lo guardai non capendo.

Mi sorrise furbo "Cosa vuoi che faccia?" Anche la sua mano aveva lasciato il mio sesso.

"Che cazzo di domanda sarebbe?"

"Te lo voglio sentire dire"

Non lo avrei fatto fermare per nessun motivo, la mia mente non era più in grado di ragionare "So che me ne pentirò ... ma adesso voglio godere ... scopami!"

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"Ti farò godere così tanto che non ricorderai nemmeno il tuo nome"

Mi tolsi i pantaloni e i boxer e lui fece lo stesso con impazienza.

Non era la prima volta che ci ritrovavamo entrambi nudi, ma era la prima volta che sapevo che lui mi stava donando tutto ...

Ammirai per intero il suo tatuaggio e poi ripresi a passarci la lingua sopra fino ad arrivare alla parte più bassa, così vicino al suo sesso teso da sfiorarlo con la guancia.

Lo sentii tendersi e le sue mani fra i miei capelli, mentre con voce roca mi chiedeva di più "Basta giocare ..."

Anch'io avevo voglia di andare al sodo avevano giocato anche troppo.

Lo volevo così tanto da sentire quasi un dolore fisico ... sapevo esattamente cosa dovevo fare.

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Lo vidi alzarsi e andare al suo zaino per prendere il vasettino che aveva prelevato dall'infermeria.

Kian era completamente nudo ed era così eccitante, non avrei mai creduto di pensare una cosa simile davanti al corpo di un ragazzo.

Stranamente da ciò che pensavo, non mi spaventava il fatto di trovarmi di fronte ad un corpo speculare al mio e non complementare.

Tornò da me e si posizionò fra le mie gambe, ci guardammo negli occhi e lessi nei suoi neri e profondi la mia stessa lussuria.

Prima di continuare avevo bisogno di fargli sapere una cosa.

"Ho finito i preservativi"

Io avrei voluto non usarli perché volevo che niente ci dividesse, era diverso dal sesso che avevo fatto finora e poi ero sicuro di essere pulito, ma non sapevo come la pensasse lui e soprattutto se anche lui avesse sempre fatto sesso protetto.

Lui sorrise "Non resterai incinta fidati"

Sbuffai esasperato e decisi di punzecchiarlo "Bastardo ... con tutte quelle che ti sei scopato chissà cosa avrai"

"Da che pulpito ... comunque tranquillo è la prima volta che non lo uso, sono pulito e tu?"

"Anch'io ... mai fatto senza"

Lo vidi ampliare il sorriso "Allora lascia che ti senta completamente ... e che ti marchi come mio"

Lo fissai annuendo e lui non attese oltre, si abbassò fra le mie gambe afferrando il mio sesso, vi passò la lingua per tutta la lunghezza e poi leccò la punta.

Mi uscì un verso di impazienza quando, invece di prenderlo in bocca, prese a succhiare solo il glande e a massaggiarmi i testicoli, non ce la facevo più volevo venire.

La sua mano scese più in giù e sentì qualcosa di freddo fra le mie natiche, sicuramente la vasellina, poi il suo dito iniziò a stimolare la mia piccola apertura ancora vergine.

Quando finalmente prese in bocca il mio sesso, sentii il suo dito penetrarmi entrando completamente, un piccolo dolore mi invase, ma era più potente il piacere donatomi della sua bocca.

Sentivo il dito muoversi avanti e indietro per allargarmi allo stesso ritmo della pompa.

Ad un tratto le dita divennero due e il fastidio aumentò, stavo per protestare per dirgli di fare più piano, ma le parole mi morirono in bocca, perché una scossa di piacere sconosciuta che partiva da dentro di me mi stordì.

Era il piacere più intenso che avessi ma provato.

Portai le mani fra i suoi capelli per fargli aumentare il ritmo, volevo venire.

Quando le sue dita colpirono nuovamente quel punto sconosciuto boccheggiai "Dio Kian... sì... lì ancora"

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Mi ero informato, sapevo che dopo averlo penetrato con le dita avrei dovuto piegarle e cercare la sua prostata per farlo godere.

Mi resi conto di averlo fatto perché lo sentii tremare e boccheggiare, afferrò i miei capelli con forza e mi spinse il suo sesso fino in gola.

Lo cercai di nuovo dopo aver inserito anche il terzo dito e questa volta Keita gridò il mio nome, non riuscivo più a resistere lo volevo.

Mi fermai sentendolo ringhiare "Stronzo ... perché ti sei fermato?!"

Ero stato stronzo lo so, ma non volevo venisse così, volevo fosse concentrato su quello che stavamo per fare, afferrai il suo sesso stringendolo alla base per impedirgli di venire "Non preoccuparti adesso arriva il meglio ..."

Dopo essermi passato la vasellina sul membro, gli alzai le gambe per potermi mettere davanti alla sua apertura, lui mi guardava mordendosi il labbro, potevo leggere nei suo occhi più scuri del solito timore e desiderio.

"Ormai non puoi più chiedere di fermarmi ..."

Keita quasi ringhiò "Non ho nessun intenzione di farlo ... adesso muoviti altrimenti cambio idea e ti fotto io"

Sorrisi "Rilassati farà meno male ..."

*******************

Quel bastardo si era fermato proprio un attimo prima di farmi venire, mi aveva negato l'orgasmo facendomi incazzare e adesso mi chiedeva se volevo fermarmi ...

Se non si muoveva avrei invertito le posizione e fanculo la preparazione ...

Avevo un po' di timore non sapendo che cosa effettivamente avrei provato, ma volevo sentire nuovamente quel piacere intenso e sconosciuto che mi aveva fatto letteralmente girare la testa.

Quando mi penetrò il dolore mi invase prepotente, il suo sesso era molto più grosso delle sue dita, "Cazzo ... mi stai spaccando"

Mi morsi il labbro per cercare di resistere.

Mi accarezzo il fianco "Rilassati"

Lo sentivo farsi strada dentro di me poco alla volta e la mia carne cedere al suo passaggio.

"Sì, fosse facile con il tuo cazzo duro nel culo ..."

Fece uno strano verso, una via di mezzo fra una risata e un ringhio, e si fermò "Sono tutto dentro ... cazzo mi stritoli ...".

Io riaprii gli occhi che non mi ero accorto di aver chiuso e lo vidi teso immobile che si mordeva il labbro in attesa di farmi abituarsi, poi la sua mano tornò al mio sesso e ricominciò a segarmi.

Il piacere e l'eccitazione ritornarono prepotenti, non ero una ragazza, un po' di dolore non mi avrebbe ucciso, così appena lo sentii diminuire mossi il bacino "Fammi vedere quanto sei bravo ..."

Vidi le sue labbra tendersi in un sorriso e prese a muoversi, inizialmente fu doloroso "Piano ... cazzo!"

Le voce gli uscì roca e bassa "Fosse facile ..."

Poi fui nuovamente invaso dal piacere, era incredibile, mi sentivo riempito da lui, vedevo i suoi occhi colmi di desiderio per me e dopo poco lo sentii gemere "Cristo sei così stretto ... mi uccidi"

Guardai i nostri corpi uniti, il punto che ci collegava e non mi sembrava per niente sbagliato ...

Io portai le mie mani ai suoi fianchi e gli affondai le unghie "Di più ... fammelo sentire tutto"

Non mi vergognavo di quello che stavamo facendo.

Non avevo mai provato così tanto piacere e la sua mano mi stava portando all'orgasmo.

***************

Stare dentro Keita era incredibile, era stretto e caldo, ma non era solo quello ... era semplicemente lui.

Quando l'avevo penetrato, avevo sentito una scarica che mi aveva annebbiato il cervello, cercare di essere delicato per non fargli troppo male e poi attendere che si abituasse alla mia intrusione era stato difficilissimo.

Sentivo il desiderio incontenibile di spingermi in lui con forza e senza sosta.

Adesso finalmente potevo farlo.

Mi stava dando un piacere incredibile.

Sentirlo chiedere di più era il paradiso o l'inferno. Perché ero sicuro che adesso non sarei più stato capace di rinunciarvi ... avrei venduto anche la mia anima per avere il suo corpo.

Ad un tratto mi fermai e uscii da lui, da come mi guardò era chiaro che odiava queste interruzioni, mi abbassai a baciarlo, fu quasi come se volesse divorarmi per punirmi di non avergli ancora concesso l'orgasmo.

Volevo godermi la nostra prima volta fino in fondo ... poi ci sarebbe stato tempo anche per scopate più aggressive e veloci ...

Quando ci staccammo gli dissi "Girati..."

Lui obbedì, io mi fermai ad ammirarlo era una visione perfetta, la sua schiena liscia con i muscoli tesi, il suo tatuaggio, il suo sedere sodo ...

Mi abbassai a baciargli il collo, passai la lingua sul suo tatuaggio e poi giù per tutta la spina dorsale.

Gli feci alzare il sedere e lo penetrai nuovamente, ma questa volta non fui delicato e presi a muovermi subito uscendo e rientrando per arrivare fino in fondo.

Presi a segarlo veloce a ritmo con le spinte, lo sentii gemere forte il mio nome.

Tutto perse senso eravamo solo io e lui

************* ****

Porca troia si era fermato nuovamente ....

Mi girai come aveva detto senza protestare, volevo solo che mi riempisse di nuovo con il suo sesso e mi facesse perdere la ragione ...

La sua lingua bruciava e mi infiammava.

Poi lo sentii penetrarmi nuovamente e tutto perse senso.

Il piacere mi travolse, non riuscivo più a pensare, ciò che contava era solo ciò che mi stava facendo provare. Lascia i gemiti uscire senza vergogna...

Lo sentii dire "Keita vieni per me" e aumentò il ritmo.

Dopo poco venni nella sua mano con il suo nome sulle mie labbra ...

Lui continuò a spingere e dopo poco venne anche lui, sentii il suo seme caldo riempirmi e fu una sensazione strana come se non avessi aspettato altro per tutta la vita ...

*****************

Quando venne e pronunciò il mio nome, il mio cuore accelerò ancora di più il suo battito impazzito, i suoi muscoli interni si contrassero dandomi un immenso piacere.

Afferrai con entrambe le mani il suo bacino e con altre potenti spinte lo raggiunsi anch'io, mi mossi ancora per cavalcare l'onda del piacere, poi mi lasciai cadere su di lui sfinito senza però uscire.

Era incredibile, non avevo mai provato niente neanche paragonabile a quello che solo Keita riusciva a darmi, ma non lo avrei mai ammesso, in fondo ero un bastardo ... non potevo smentirmi.

Così mentre riprendevo fiato dissi "È stato un vero piacere fotterti Kay-chan"

*********************

Bastardo non si smentiva mai! Decisi di rispondere per le rime.

"Stronzo, mi sei ancora dentro ..."

Appena lo sentii sfilarsi, un senso di separazione mi avvolse, ma non lo diedi a vedere.

Lo scrollai con poca delicatezza dalla mia schiena e mi alzai per andare a farmi la doccia.

L'impresa fu più ardua del previsto, perché fui assalito da delle potenti fitte alla zona lombare e al sedere.

Mi girai verso Kian che mi stava osservando con un gran sorriso.

"Cazzo ridi bastardo ... mi hai spaccato il culo! Ricambierò con gli interessi"

E poi mi avviai in bagno cercando di camminare il più dritto possibile sentendo lo sperma di Kian scendere lungo le mie gambe.

"Se vuoi posso aiutarti a lavarti in profondità ..." e mi mostrò la lingua.

La mente mi volò veloce all'infermeria, mi morsi il labbro e sentii un brivido percorrermi all'idea di riprendere a fare sesso sotto la doccia iniziando con quel favoloso "rimming", ma ormai non avevamo molto tempo prima che mia sorella rientrasse.

Cacciai quei pensieri per non eccitarmi di nuovo "Idiota tra poco Keiko sarà a casa ... io uso il bagno dei miei, questo lo lascio a te"

Mentre mi facevo la doccia ripensai a quello che era successo.

Era stato il sesso migliore della mia vita ... un orgasmo talmente potente da stordirmi.

Ancora non ero certo di aver riacquistato completamente le mie facoltà mentali, avevo un sorriso ebete che non voleva saperne di andarsene ...

Dovevo proprio riconoscerlo Kian era stato meticoloso, aveva fatto tutto con calma e mi aveva fatto provare un piacere incredibile.

Io non sarei riuscito a fare altrettanto, probabilmente sarei stato irruento e alla fine avrei finito per fargli male ... era stato meglio così.

Dopo aver fatto entrambi la doccia ci salutammo.

Sapevo che il giorno dopo a scuola sarebbe stata dura, adesso che avevamo provato cosa voleva dire unire i nostri corpi, avremmo dovuto stare attenti a non lasciarci andare alla lussuria e al desiderio se non volevamo farci scoprire ...

quello che non sapevo era che fosse già troppo tardi...

**************

Mentre tornavo a casa mi sentivo ancora euforico, come uno che ha preso la sua prima dose della droga più potente in circolazione, in grado di annebbiati la ragione e distorcere la realtà rendendola magnifica ...

un solo pensiero mi girava nella testa "Mio e mio soltanto" ... ero diventato dipendente dopo un solo assaggio ...

non avrei permesso a nessuno di portarmelo via ...

quanto mi sbagliavo ...

questa felicità era troppo perfetta per reggere alla cruda realtà e rimanere inviolata ...

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