7 - LIBERTÀ OPPRIMENTE

I giorni seguenti la festa furono tutto il contrario di ciò che immaginavo.

Supponevo che Aya fosse arrabbiata con me e che quindi mi evitasse, visto che dopo averla illusa di provare qualcosa per lei mi aveva beccato a spassarmela in un'orgia con le sue due amiche e suo fratello.

Invece fece l'esatto opposto, diventò più insistente ed esplicita.

Anche Saori e Nami invece di sentirsi in imbarazzo per come eravamo stati beccati mi stavano sempre addosso.

Sembrava quasi fossi diventato un premio da vincere, una sorta di trofeo da contendere alle altre due.

Ero diventato il loro campo di battaglia e questo invece di rendermi felice mi dava un'enorme fastidio.

Forse la mia irritazione era dovuta anche all'altra persona che proprio non riuscivo a capire.

Pensavo che dopo avermi praticamente salvato il culo, Kian me lo facesse pesare arrivando a chiedermi cose abbastanza spinte e imbarazzanti ... e invece niente...

Anzi mi evitava, mi era impossibile anche solo scambiarci due parole.

Quando eravamo in classe mi ignorava e appena suonava la campanella schizzava via dileguandosi.

Questo suo atteggiamento mi faceva imbestialire, perché non riuscivo proprio a capirlo.

Mi sembrava che il mondo fosse impazzito.

Perché mi evitava? Forse era arrabbiato per la storia di Shiro?

No, non sembrava arrabbiato, era più come se gli fossi completamente indifferente ...

Come poteva essere ... dopo tutto quello che aveva fatto ... e che mi aveva fatto...

mi sembrava assurdo che si fosse stancato o che avesse cambiato idea così di punto in bianco ...

dovevo avere una spiegazione se non volevo impazzire.

Anche con Keiko, Kian si comportava freddamente, usciva dalla classe prima che lei arrivasse.

Era successo qualcosa e io volevo sapere cosa ...

Attesi ancora qualche giorno, poi verso la fine della settimana al suono dell'intervallo quando lo vidi uscire gli andai dietro.

Kian si diresse sul tetto, io non feci niente per non farmi notare, volevo che sapesse che lo stavo seguendo.

Appena arrivati lui si girò verso di me, fortunatamente eravamo da soli, i suoi occhi erano impassibili, non riuscivo a scovarci nessuna emozione.

La sua voce incolore mi fece trasalire "Cosa vuoi?"

Era la prima volta che si rivolgeva a me con quel tono, nemmeno la prima volta che mi aveva parlato era stato così freddo.

La sua indifferenza mi fece incavolare, così sbottai subito "Che cazzo ti prende si può sapere? Mi ignori senza darmi una spiegazione!"

Non cambiò espressione nemmeno davanti alla mia rabbia "Vuoi una spiegazione ... mi sono stancato di giocare"

Quella frase fu più potente di un pugno, mi tremavano le mani dalla rabbia "Per te è stato solo un gioco? Anche farmi una pompa è stato un gioco?"

"Prima lo era e adesso non lo è più ... per questo mi sono stancato di renderti le cose facili"

Non riuscivo a capire "Cosa vorresti dire?"

Si avvicinò fermandosi a pochi centimetri, senza però toccarmi in alcun modo "Semplicemente non ti darò più delle scuse da usare con te stesso, se vuoi continuare a vedermi lo devi scegliere"

Scoppiai a ridere, anche se si sentiva troppo bene che era finta "Non succederà mai, ti ho assecondato solo perché ero obbligato ..."

Mi guardò dritto negli occhi, mi sembrarono due buchi neri che non lasciavano alcuna speranza "Adesso ti sei liberato di me ... nei prossimi giorni romperò anche con Keiko, così non avrai più nessun motivo per sentirti obbligato"

Non potevo credere alle mie orecchie, mi sembrava impossibile, solo un po' di tempo prima sarei stato felice di questa notizia, adesso invece non ero mai stato così lontano dall'esserlo.

Non volevo capire e soprattutto accettare il significato di quello che stava succedendo, così cercai una scusa che mi sembrava più semplice "Fai come vuoi, ma se sei semplicemente incavolato per quello che è successo sabato ... non c'è bisogno di farla tanto lunga ..."

Kian si mise a ridere lasciandomi spiazzato "Pensi che avrei dei problemi a dirti che sei un completo idiota e un imbecille? No e te lo dico senza problemi. Sei un completo idiota e un imbecille!"

"Ehi" dissi indignato, ma lui proseguì "Sappi solo che per quanto io ti desideri, ti starò lontano finché non sarai tu a volerlo"

E così dicendo si diresse alla porta.

Sentivo un gran freddo dentro e non ne capivo il motivo, così guardandolo andarsene parlai più a me stesso che a lui "Io non sono gay"

Rimasi alcuni minuti lì senza muovermi mentre le sue parole continuavano a risuonarmi in testa, ero libero ... ma io la volevo questa libertà ...

Perché le sue parole mi avevano così sconvolto?

Rientrai per il proseguo delle lezioni con una completa confusione in testa ...

Arrivato in classe Kian era già seduto al suo posto e non mi degnò di uno sguardo.

Tornai a casa solo dopo aver passato quasi due ore in piscina per schiarirmi le idee, il silenzio che regnava attorno a me mentre nuotavo, riusciva sempre a farmi rilassare e vedere le cose in modo più obiettivo, anche se questa volta non servì a molto.

Varcata la soglia della mia camera trovai Keiko seduta sul mio letto ad aspettarmi.

"Ciao Kay ..."

Appoggia la mia borsa poi mi sedetti vicino a lei.

"Qualcosa non va?"

Pensavo di sapere di cosa si trattasse ... Kian

Lei si stava torturando le mani, segno che era molto nervosa "Sai se è successo qualcosa a Kian?"

Infatti ...

Io mi sentivo un verme, quello che era successo era tutta colpa mia ... era colpa mia se Kian era diventato il suo ragazzo ed era colpa mia se adesso non la voleva più vedere ... ma cercai di sembrare sorpreso.

"No, perché?"

La vidi abbassare lo sguardo "È da inizio settimana che mi evita, cioè non lo so se mi evita, però quando lo cerco non c'è mai e quando lo chiamo è sempre impegnato. Ho paura che si sia stancato di me ... "

Cosa potevo dirle?

La verità sarebbe stata troppo dura e poi non ero pronto ad essere odiato da lei per averle mentito e per aver fatto certe cose con il suo ragazzo, perché anche se potevo illudermi dicendo che non potevo fare diversamente, la sostanza non cambiava, io l'avevo tradita ed ero stato parte attiva nel tradimento di Kian.

Cercai di fare la cosa che mi sembrava più giusta, anche se in fondo era un modo di lavarmene le mani, sperando che Kian non fosse tanto bastardo da raccontarle tutto.

"Dovresti chiamarlo e chiederglielo direttamente. Sei una ragazza forte. Restare nel dubbio ti fa solo stare male"

Lei mi fece un sorriso titubante "Hai ragione. Vado in camera a provo prima che mi passi il coraggio"

Cercai di rassicurarla anche se sapevo che le possibilità che Kian cambiasse idea erano nulle

"Se hai bisogno sono qui"

"Grazie"

Appena Keiko uscì dalla mia camera mi stesi sul letto, chiusi gli occhi e cercai di cacciare dalla mia mente il ricordo di ciò che c'era stato tra me e Kian e soprattutto di quello che riusciva a farmi provare.


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Lo sapevo fin troppo bene che prima o poi Keita sarebbe venuto a chiedermi spiegazioni, era una persona meno controllata di me, più preda dei propri istinti.

E come immaginavo per l'ennesima volta si era nascosto dietro la scusa che era stato costretto, anche se i suoi bellissimi occhi avevano fatto trapelare il suo turbamento... adesso tutto dipendeva da una semplice lotta ... era più forte il suo orgoglio o ciò che avevo intravisto...

Ripensandoci era stata una settimana molto dura.

Era stato difficile rimanere impassibile di fronte a quelle tre oche che si volevano divorare Keita, per questo appena suonava la campanella scappavo in terrazza.

Era stato ancora peggio ignorare la voglia di toccarlo, di baciarlo o semplicemente stuzzicarlo, ma era la cosa giusta da fare.

Se volevo avessimo una piccola speranza di stare insieme, dovevamo volerlo entrambi ed esserne coscienti, se invece doveva finire, meglio troncare subito prima che diventasse ancora più complicato.

Adesso non mi restava che rompere con Keiko per chiudere questo gioco.

Arrivato a casa trovai mio fratello in salotto a guardare la tv.

Dion era l'ultima persona che volevo vedere in quel momento.

Salii in camera senza neanche salutarlo sperando di non essere visto.

Dopo pochi minuti però le mie speranze andarono a "farsi fottere" perché Dion entrò nella mia stanza con un gran sorriso "Non si saluta fratellino?"

Io non risposi e continuai a sistemare i libri sulla mia scrivania.

Dion si sedette sul letto "Oggi sei più scontroso del solito, per caso sei andato in bianco"

Mi stava proprio sulle palle e non ero dell'umore per reggere le sue stronzate. Mi voltai e gli rivolsi uno sguardo cattivo "Gradirei ti togliessi dai coglioni"

"Come siamo volgari ... allora ci ho preso. Mio caro fratellino non puoi infilarti nelle mutande di tutte ... era ora che una ti dicesse di no"

Non avrei voluto rispondergli, ma in qualche modo ci aveva preso, la mia frustrazione derivava dal fatto di non poter avere ciò che desideravo, solo che ciò che desideravo non era una ragazza, così sbottai "Non sai proprio un cazzo e adesso scusa vado a farmi una doccia"


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Dion guardò il fratello uscire e sorrise questa volta sembrava una cosa seria.

Conosceva fin troppo bene la vita sessuale di Kian, lo aveva beccato più di una volta in camera con una ragazza, sempre naturalmente diversa, ormai aveva perso il conto e chissà quante se ne era fatte che lui non sapeva ...

Se aveva perso la testa per una che non era caduta ai suoi piedi gli stava proprio bene.

In quel momento suonò il cellulare che Kian aveva lasciato sulla scrivania.

Dion guardò curioso il display c'era la foto di una ragazza molto bella con dei lunghi capelli biondi e una scritta diceva "Keiko".

Decise di rispondere forse era lei la ragione del turbamento di Kian.

Spinse il tasto verde e attese.

Keiko appena sentì rispondere partì in quarta "Ciao Kian, scusa se ti disturbo, ma avevo assolutamente bisogno di parlarti. Sono giorni che non ci vediamo e ho l'impressione che tu mi stia evitando ... Se ti ho fatto qualcosa o se ti sei semplicemente stancato preferirei che tu me lo dicessi"

Dion rimase in silenzio ad ascoltare quel fiume di parole, quindi non era lei a rifiutare lui, era lui che la stava evitando ... però qualcosa non tornava perché era così incavolato ... ormai doveva esserci abituato a scaricare le ragazze ...

Decise di mettersi nel mezzo ... semplicemente per fare un dispetto a suo fratello, sentì la ragazza dire titubante "Kian non dici niente?"

"Mi dispiace tesoro, non sono Kian, sono suo fratello Dion."

Keiko rimase in silenzio senza riuscire a dire niente.

Così lui continuò "Kian si sta facendo la doccia"

"Scusami ... richiamo più tardi"

"Aspetta un momento... lo so che non sono fatti miei, ma non dovresti perdere il tuo tempo dietro a mio fratello. È un bastardo insensibile che si stanca presto di tutto. Non sa apprezzare le cose belle. Usa le persone e poi le butta. Si è portato a letto decine di ragazze per poi scaricarle il giorno stesso."

Keiko sentiva gli occhi pizzicare, le lacrime minacciavano di iniziare a scendere copiose "Perché mi dici questo ... "

"Lo so che adesso mi odi, ma ti sto dicendo solo la verità e lo faccio per il tuo bene perché mi sembri una ragazze molto gentile e dolce e non ti meriti di soffrire per lui ..."

La ragazza non riuscì più a trattenere le lacrime "Io non ti credo, Kian è sempre stato gentile con me"

"Lo è sempre per ottenere ciò che vuole ... ma adesso si è stancato di giocare. Ascolta non devi credermi sulla parola, pensaci e vedrai che ho detto la verità. Se avrai bisogno di parlare con un amico, chiamami ... mi farebbe molto piacere ... io non sono come lui ... e tu sei troppo bella e dolce per Kian"

Keiko non sapeva cosa rispondere così si limitò a un "ciao" e poi chiuse la comunicazione più confusa di prima.

Dopo qualche secondo le arrivò un sms dal telefono di Kian con un numero di telefono e la frase "Chiamami. Dion"

Dion cancellò il messaggio appena inviato e uscì dalla camera con la speranza di poter usare prima o poi quella ragazza per vendicarsi di suo fratello o semplicemente per una scopata.

Mai lasciarsi sfuggire le occasioni, infondo le ragazze con il cuore spezzato sono più facili da abbindolare.


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Sentii riaprirsi la porta della mia camera, e con qualche sforzo ritornai alla realtà, mi ero quasi appisolato e naturalmente la mia mente senza più controllo era ritornata subito a Kian e ai nostri incontri avvenuti in quella stessa stanza, in quello stesso letto...

Fortunatamente i miei pensieri non avevano avuto tempo di arrivare ad ingrossarmi la zona tra le gambe, altrimenti non sarebbe stato semplice parlare con Keiko di Kian con un'erezione dovuta proprio a lui.

Appena la vidi mi sentii gelare, Keiko stava piangendo che cosa le aveva detto quel bastardo?

Mi schiarii la voce "Cosa ti ha detto quello stronzo ..."

Lei scosse la testa "Non ho parlato con Kian, ma con suo fratello"

"Cosa?" Questa proprio non me l'aspettavo "È stato lui a farti piangere?"

Keiko annuì e io pensai "uno peggio dell'altro"

"Mi ha detto che Kian ha solo giocato con me e adesso si è stancato"

In quel momento odiavo profondamente il fratello di Kian, anche se le aveva solo detto la verità.

Cosa potevo fare io?

Dovevo rassicurarla anche se sapevo come stavano realmente le cose? Dovevo confermare quelle parole spezzandole il cuore?

Mentre pensavo a cosa dire Keiko mi precedette "Non riuscirò ad affrontare Kian, ti prego fallo tu per me. Parlargli ... infondo siete amici."

Peggio di così non poteva andare ...

Non potevo rifiutare, non era la prima volta che Keiko mi chiedeva di fare una cosa simile ... non avevo scuse decenti per potermi tirare indietro.

Così annuii rassicurante. Keiko mi diede un bacio su una guancia e uscii.

Presi il cellulare e inviai un messaggio a quel bastardo, non avevo nessuna voglia di parlargli.

Scrissi di getto prima di ripensarci "Tuo fratello ha parlato con Keiko e le ha detto che stai solo giocando con lei. Vedi di risolvere se non vuoi finire male!"

La mia non era una minaccia vuota, Kian era qualche centimetro più alto di me e decisamente più forte, ma dubitavo che avesse mai fatto a botte o almeno non quanto ne avessi fatto io, e in certi casi l'esperienza aiuta molto.


******************


Uscito dal bagno mi rilassai non vedendo più mio fratello nella mia stanza, non avevo nessuna voglia di continuare a discutere con lui.

Dion cercava spesso di stuzzicarmi e normalmente non riusciva ad ottenere niente, ma oggi non ero proprio dell'umore giusto per ignorarlo.

Non mi ero ancora vestito, quando sentii il cellulare emettere un piccolo suono, segno che mi era arrivato un messaggio.

Lo presi certo fosse Keiko, sicuramente mi chiedeva nuovamente di vederci.

Rimasi sorpreso vedendo che era di Keita, lo aprii e rimasi basito dal suo contenuto ... Dion aveva parlato con Keiko?

Sicuramente lei aveva chiamato quando io era sotto la doccia e quello stronzo aveva pensato bene di farsi gli affari miei.

In fondo però, a pensarci bene, mi aveva fatto un favore, avevo già deciso di lasciarla e Dion mi avevo solo dato la scusa che mi serviva.

Chiamai subito Keiko.

Lei rispose al primo squillo.

Non le diede il tempo di dire niente.

"Ciao Keiko, so che hai parlato con mio fratello e mi dispiace se è stato duro, ma ti ha detto la verità. Quindi penso sia meglio rompere, visto che io non provo niente ... sono stato bene, ma adesso ho voglia di cambiare e non sarebbe giusto prenderti in giro. Se vuoi puoi anche odiarmi, ma io sono fatto così ...

Avrei voluto parlarti di persona, ma visto come sono andate le cose, non ho potuto aspettare.

Ciao"

Riaggancia quasi sollevato di aver chiuso questa parentesi.

Non era stato facile fare il "fidanzato", non ne ero mai stato capace e soprattutto non avevo mai voluto esserlo, non era nella mia indole essere gentile o romantico.

Appena la voce della mia rottura con Keiko si sarebbe sparsa per la scuola, mi sarei nuovamente ritrovato circondato da tutte quelle scocciatrici.

Forse però potevo usarle per sfogarmi e non pensare tutto il tempo a Keita o, ancora meglio, per forzargli la mano ... il fatto che fosse subito corso in aiuto della sorella mi aveva proprio fatto girare ... non ero più disposto ad aspettare ... gli avrei dato l'ultima possibilità, poi me lo sarei tolto per sempre dalla mente con ogni mezzo ...a costo di scopare l'intera popolazione maggiorenne di Tokyo, ragazzi compresi...


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Keiko riuscì solo a dire un piccolo "Ciao" prima di sentire Kian chiudere la comunicazione e la loro relazione.

Non pensava che la sua bellissima storia d'amore finisse così in fretta. Era stata solo lei a crederci, a riporre delle speranze.

Era stata un'illusa, per Kian non era stato niente ...

Aveva ragione suo fratello quando le diceva che era un'ingenua che credeva nel vero amore... l'amore, come diceva lui, non esisteva tutto si basava sul desiderio e la voglia di soddisfarlo ...

Lasciò le lacrime libere di uscire, quella sera si sarebbe concessa di essere debole, ma da domani avrebbe ripreso la sua vita senza di lui.

Alla fine si addormentò sfinita.


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