5 - una libera costrizione per una piacevole tortura
All'inizio mi apparve come una delle solite noiose cene che ogni tanto mia madre organizzava con i suoi "preziosi" ospiti.
Dopo l'antipasto ne avevo già le palle piene dei loro discorsi.
Ero vicino a mia sorella Keiko, che non aveva occhi che per Kian, seduto davanti a noi, mentre lui sembrava molto interessato all'argomento trattato dai nostri genitori.
Stavo martoriando con la forchetta il contenuto del mio piatto quando mi sentii toccare un piede, non ci diedi importanza pensando fosse stato solo un caso.
Continuai a concentrarmi sul mio piatto, ma un nuovo tocco, questa volta al ginocchio mi fece sobbalzare, guardai Kian, ma lui osservava interessato i nostri genitori, così mi voltai verso mia sorella, ma lei continuava a mangiarsi con gli occhi il suo prezioso principe azzurro.
Stavo per dirmi che non era stato niente, quando mi sentii sfiorare proprio lì, mi cadde la forchetta per la sorpresa e guardai tra le mie gambe, ma non vidi niente.
Non me l'ero immaginato e la soluzione poteva essere solo una, quel deficiente di Kian mi stava facendo il piedino, un piedino decisamente troppo in alto.
Feci finta di niente, ma ero pronto, al nuovo tocco abbassai la mano veloce e gli afferrai il piede, sentì uno strano brivido sentendo che era scalzo. Mi ricordai che quella sera indossava delle infradito, conoscendolo le aveva messe di proposito per poter riuscire meglio nel suo intento... aveva programmato tutto come sempre ...
Mosse il piede e le dita per stuzzicare il mio sesso.
Io sgranai gli occhi e strinsi maggiormente la sua caviglia.
Cosa potevo fare? Non certo protestare ad alta voce e questo lui lo sapeva bene ...
Mi misi seduto meglio, ma questo non mi mise al riparo dal suo attacco, eravamo troppo vicini comunque.
Lui si mosse ancora e io sentì l'eccitazione iniziare a scorrere nelle mie vene, non solo per il suo trattamento, ma anche per la consapevolezza che lo stava facendo sotto gli occhi di tutti e soprattutto della sua pseudo fidanzata.
Non potevo negarlo ero anch'io un grandissimo bastardo, perché questa situazione mi eccitava e non poco ... strinsi forte la sua caviglia per poter resistere...
Per la prima volta una fastidiosa voce mi fece notare che avrei potuto benissimo oppormi, così come prima nella doccia, ma a me infondo faceva comodo illudermi che non avevo alternative, così non dovevo farmi domande scomode ...
una libera costrizione per una piacevole tortura ...
la zittii immediatamente ...
Kian continuava a non guardarmi, ma al tempo stesso il suo piede non mi dava tregua, quando sentii il mio sesso ormai duro e un gemito rischiò pericolosamente di uscire dalle mie labbra, mi alzai di scatto.
Notai lo sguardo divertito di Kian e quello interrogativo dei miei.
"Scusate devo andare un momento in bagno"
Schizzai via prima che qualcuno potesse notare la mia evidente erezione.
Mi chiusi in bagno e appoggiandomi al lavandino presi a imprecare contro quello stronzo e contro il potere che aveva sul mio corpo.
Cercai di calmarmi, non avevo tempo per fare altro, mi sciacquai il viso con l'acqua fredda e provai a regolarizzare il battito del mio cuore.
Se volevo far tornare normale il mio sesso dovevo cacciare dalla mia mente Kian, ma mi sembrava un'impresa impossibile, visto che scendendo me lo sarei ritrovato nuovamente davanti, così optai per un'altra strategia, cercai di immaginarmelo a letto con mia sorella ...
Funzionò perfettamente perché solo l'idea mi fece talmente incazzare da distrarmi da tutto il resto ...
Mi guardai allo specchio per cercare di riacquistare un'espressione neutra, quella che mia madre associava a queste "serate con ospiti", nonostante i sentimenti che mi tormentavano.
Dopo qualche minuto uscii dal bagno e tornai al piano inferiore dove mia madre aveva già servito il dolce.
Kian mi guardò divertito e fui sul punto di urlargli un bel "fottiti" fregandomene del contesto "non adatto".
Mi sedetti nuovamente al mio posto e piegai una gamba per crearmi una sorta di barriera, anche se dubitavo avesse ripreso a farlo, ormai il suo scopo l'aveva ottenuto, dimostrarmi ancora una volta il potere che aveva su di me.
Come pensavo Kian non mi fece altri attacchi, anzi per il resto della serata quello stronzo parlò amabilmente con Keiko.
Mi sentii stranamente infastidito, a me quel tono dolce non lo aveva mai rivolto.
Decisi di ignorare entrambi, ma con scarsi risultati, perché Kian pur parlando con mia sorella continuava a guardarmi, rivolgendomi sguardi che sentivo ardere sulla pelle.
Fortunatamente la serata stava volgendo al termine.
Si eravamo alzati tutti da tavola e i signori Logan stavano ringraziando accingendosi a ritornare a casa, quando sentii Kian rivolgersi a me "Keita potresti ridarmi il libro che ti ho prestato?"
Io lo guardai perplesso, che accidenti voleva ... io non avevo assolutamente niente di suo ... figuriamoci un libro, piuttosto che chiederlo a lui lo avrei riscritto io stesso.
Non sapevo cosa avesse in mente, meglio "pararsi il culo" in tutti i sensi.
"Te lo porto domani a scuola"
Kian fece una faccia innocente che non gli si addiceva affatto "Preferirei averlo adesso. Se domani dovessi dimenticartene sarebbe un bel guaio"
Non sapevo cosa controbattere volevo mandarlo allegramente "a cagare" ma c'erano troppi testimoni indesiderati.
Così preferii stare al suo gioco, anche se non sapevo quale fosse esattamente il gioco
"Va bene. Vado a prendertelo".
Avrei preso un libro a caso dei miei.
Ero già partito diretto nella mia camera quando lo sentii dire "Ti accompagno"
Non feci in tempo a dirgli di restare lì che mi aveva già raggiunto, decisi di approfittarne per avere un piccolo faccia a faccia.
Entrai nella mia camera seguito di Kian.
Appena fummo entrambi dentro lo aggredii "Allora?"
Kian si avvicinò e con un sorriso che definire "affascinante" era riduttivo disse "Volevo salutarti come si deve"
Senza un motivo preciso il mio cuore prese a battere più forte, un piccolo sorriso increspò le mie labbra, non era sano che le sue parole avessero questo potere.
Si avvicinò ancora e io per contro indietreggiai.
Kian mi guardò divertito e prosegui finché non mi ritrovai con le spalle al muro.
Appoggiò le sue mani al lato del mio viso e si accostò pericolosamente. "Il mio saluto ..."
Io senza volerlo chiusi gli occhi in attesa.
Sentii le sue labbra sulle mie, un delicato sfiorarsi, poi la sua lingua mi accarezzo il labbro inferiore e me lo succhiò piano.
Sentii la voglia di avere di più, quel contatto leggero mi stava facendo impazzire.
Portai le mie mani fra i suoi capelli e lo spinsi contro le mie labbra per approfondire il bacio.
Invasi la sua bocca e catturai la sua lingua in una danza di cui non avevo bisogno di conoscere i passi.
Kian non si mosse, lasciò che fossi io a condurre e dettare i tempi di quel bacio.
Sentivo il mio corpo a contatto con il suo bruciare.
Quando ci staccammo il suo sguardo vittorioso mi face venire voglia di prenderlo a pugni, gli sibilai ancora a pochi centimetri "Sei uno stronzo"
Lui sorrise "E perché mai? Non sono io ad averti baciato"
Lo spostai con poca grazia "Andiamo" e uscii dalla camera.
Ritornammo al piano inferiore, i suoi genitori lo stavano aspettando pronti per andarsene.
Io rimasi indietro mentre mia sorella rivolgeva un sorriso radioso a Kian e gli diceva qualcosa sul fatto di vedersi l'indomani.
Sentii una punta di gelosia che cercai però di ignorare e soprattutto di non capire.
Quella notte ebbi dei sogni agitati e confusi come se la mia coscienza volesse dirmi qualcosa che però io non ero disposto a far arrivare in superficie.
Arrivò finalmente venerdì e io mi stavo dirigendo a scuola con mille pensieri in testa.
Domani sera ci sarebbe stata la festa di Aya e la sua proposta non proprio velata avrebbe dovuto esaltarmi e invece mi creava solo più confusione.
Non che mi dispiacesse l'idea di fare sesso con lei, però era come una cosa bella, ma che non attirava a pieno il mio interesse.
Dall'altro però volevo anche togliermi dalla testa Kian e dimostrare a me stesso che non ero veramente attratto da lui.
Era stato lui con i suoi attacchi e i suoi giochini ad avermi incasinato la testa, era arrivato il momento di ridare il giusto valore alle cose e rimettere tutto al proprio posto.
E poi sapevo già che Kian sabato sera sarebbe uscito con Keiko, mia sorella me lo aveva detto quella mattina tutta contenta e io per l'ennesima volta avrei voluto dirle che bastardo fosse il suo "fidanzato".
Quella situazione stava diventando ridicola.
A incasinare ancora di più la mia vita ci pensò il professore di storia.
Pochi minuti prima che suonasse la fine delle lezioni ci assegnò come compito quello di svolgere una ricerca sul periodo Edo suddividendo l'intera classe in gruppi di 3 persone.
Dovevamo cercare la cosa più insolita o particolare di quell'epoca e farne una relazione.
Il mio gruppo era formato da me, un ragazzo di nome Yusuke e purtroppo Kian.
Yusuke era una persona molto allegra, appassionata di calcio, a scuola andava anche peggio di me.
I suoi tratti erano tipicamente orientali, non tanto alto, occhi e capelli scuri.
Il mio proposito di tenere a distanza Kian almeno per quel fine settimana era già risultato vano, fortunatamente non eravamo solo noi due.
Appena suonò la campanella Yusuke si avvicinò al mio banco.
"Mi dispiace, ma io oggi non posso venire ho gli allenamenti"
Io stavo per rispondergli che potevamo vederci sabato o domenica, anche se l'idea di passare il fine settimana sui libri non era la mia aspirazione massima, ma Kian mi precedette.
"Non preoccuparti oggi io e Keita la iniziamo e poi se serve ci sentiamo per accordarci per domani."
Yusuke fece un sorriso a 32 denti la prospettiva di potersi risparmiare la relazione lo esaltava.
Io mi intromisi spegnendo il suo entusiasmo
"Possiamo aspettare di farla domani insieme..."
Kian sorrise "Non preoccuparti la farò io per entrambi"
Io volevo protestare, ma non sapevo cosa dire, non avrei certo potuto spifferare a tutti che non volevo restare da solo con Kian perché mi attraeva e avevo timore di cosa sarebbe potuto succedere, così sbuffi e dissi solo "Mi chiamo Kay"
Ci accordammo per vederci subito, meglio togliersi il dente...
Facemmo la strada verso casa mia insieme a mia sorella che come sempre mi aspettava in fondo alla scalinata principale.
Non si era mai vergognata di far sapere che eravamo gemelli, anche se lei era la prima della classe e io la pecora nera.
Per strada spiegai a Keiko il motivo del nostro essere insieme e volli sottolineare che non era stata una mia scelta, ma un'imposizione del professore.
Arrivati a casa, mia sorella ci augurò buon lavoro e io condussi Kian nella mia camera.
Non avevo mai fatto i compiti in soggiorno o in cucina e sarebbe sembrato troppo strano visto che il portatile e i libri non erano lì.
Appena entrammo Kian sorrise "Non pensavo mi portassi subito in camera ..."
Io lo guardai male "Non fare l'idiota. Sei qui per un motivo preciso."
Lui fece una faccia innocente "Sei tu che pensi sempre male ..."
Mi suonò talmente falso che per poco non gli risi in faccia.
Si sedette davanti il mio portatile e prese a cercare l'argomento adatto per la ricerca, mentre io mi sedetti sul letto per osservarlo in silenzio.
Mi ritrovai ad ammirarlo, il suo viso concentrato, la mano che ogni tanto portava fra i capelli e li spettinava ancora di più, le dita che sfioravano le sue labbra quando pensava.
Senza accorgermene dopo poco mi addormentai.
Mi ritrovai a sognare quelle stesse labbra torturate dai denti, ma per un motivo ben diverso ...
vedevo il suo viso eccitato guardandolo dal basso e mi resi conto che stavo per fargli una pompa, avevo il suo sesso davanti al viso pronto per essere soddisfatto e la cosa mi eccitava, pronunciai il suo nome prima di prenderlo in bocca ...
Mi sveglia di scatto con il cuore in gola e mi ritrovai Kian a pochi centimetri che mi guardava curioso, divenni rosso per l'imbarazzo per ciò che la mia mente aveva appena partorito e per il dubbio di aver parlato nel sonno ...
Se Kian lo avesse saputo sarei stato fottuto ...
Kian sorrise come se avesse capito tutto "Io avrei finito la ricerca, ma prima di fartela vedere sarei curioso di sapere cosa stavi sognando"
Iniziai a sudare freddo cosa accidenti dovevo dirgli?
Sai Kian sognavo di farti una pompa e la cosa mi eccitava terribilmente. Assurdo!
Fortunatamente mi ero svegliato prima che la mia erezione diventasse troppo evidente ...
La vicinanza di Kian mi faceva decisamente male, io non avrei mai fatto una cosa simile, mai e poi mai!
Kian ampliò il sorriso "Mi è sembrato chiamassi il mio nome..."
"Io cosa? Ma sei fuori come un balcone ... perché dovrei chiamare il tuo nome?"
"Non lo so dimmelo tu ..."
Ero nel panico, ma avrei negato fino alla morte.
Kian continuava a guardarmi e solo in quel momento mi resi conto della nostra posizione.
Io ero steso sul letto e lui era seduto vicino a me, con le mani appoggiate ai lati del mio corpo e il suo viso era a pochi centimetri dal mio.
Potevo sentire il suo profumo e questo non facilitava il mio intento di far scemare la mia eccitazione ...
Sembrava sul punto di baciarmi, sentii il mio cuore accelerare i battiti e mi spaventai, perché mi faceva questo effetto?
Cercai di restare calmo "Spostati"
Lui sorrise "Non mi hai risposto"
Dovevo non pensare al sogno e cercare una via di fuga "Se arrivasse mia sorella ... non pensi che potrebbe equivocare..."
Lui ampliò il sorriso "Basta poco per rimediare" e si abbassò a baciarmi.
Il mio cervello andò subito in tilt, dio quanto mi piacevano i suoi baci!
E da come Kian non perdesse occasione per darmeli, potevo intuire che per lui fosse lo stesso.
Non sarebbe dovuto essere così, non fra due etero convinti.
Tutti i miei pensieri furono annullati dal desiderio bruciante che sapeva trasmettermi ogni volta ...
Passai le mie mani sulla sua schiena e lo attirai maggiormente su di me.
Kian si lasciò trascinare giù e tolse l'appoggio delle mani per passarle fra i miei capelli.
Quando infilai le mie sotto la sua camicia lo sentii gemere nel bacio.
Una sua mano scese lungo il mio collo e poi sul mio fianco, alzò la stoffa che lo ricopriva e proseguì la sua carezza facendomi rabbrividire.
Sentii le sue dita intrufolarsi sotto il bordo dei miei pantaloni e seguirne il contorno, d'istinto tirai i muscoli della pancia come a volergli lasciare più accesso.
Sentivo il mio sesso indurirsi per l'attesa di ciò che poteva succedere da lì a poco.
Fummo riportati alla realtà dal bussare alla mia porta accompagnato dalla voce di mia sorella
"Keita, ho preparato del tè ... se volete fare una pausa ..."
Cercai di spostare Kian e con il cuore che mi scoppiava in petto dissi "Sì, grazie ... 5 minuti ... finiamo e arriviamo" sarebbe stato più giusto dire "ci riprendiamo e arriviamo" anche se Kian non sembrava minimamente preoccupato e mi stava guardando divertito.
Si avvicinò al mio orecchio e disse in modo languido "Anch'io voglio concludere ... solo non penso ci vorranno solo 5 minuti"
E che cavolo, era proprio un bastardo mia sorella era pur sempre la sua ragazza... e io allora cos'ero?
Quando questa consapevolezza mi assaliva ero preda di sentimenti contrastanti: gelosia perché era lei la sua ragazza, ma anche esaltazione perché era me che voleva, e soprattutto colpa che però mettevo a tacere dicendomi che io ero costretto, anche se questa scusa iniziava a non bastare più.
Quando lo baciavo sembravo tutto fuorché costretto.
Una amata costrizione che stavo scegliendo liberamente...
Se avesse smesso di costringermi cosa avrei fatto?
Continuavo a dirmi che ne sarei stato felice e che sarei tornato ad occuparmi delle ragazze, ma era davvero così?
Adesso la situazione stava sfuggendomi di mano e non avevo tempo di farmi domande ... dovevo fermarlo finché ne ero ancora capace ...
La sua bocca che lambiva il mio collo e la sua mano dentro i miei pantaloni che massaggiava la mia erezione già sveglia mi stavano facendo perdere contatto con la realtà ...
"Kian ... cazzo ..." non riuscii a formulare una frase decente per protestare, perché dovetti mordermi a sangue il labbro per non gemere.
Cercai di restare lucido e riprovai, gli afferrai il polso e cercando di non far tremare la voce, fallendo però miseramente, dissi "Porca puttana ... mia sorella è di sotto"
"E allora? Sei tu che vuoi che sia la mia fidanzata ..."
Quella frase mi fece incazzare e al contempo piacere ... mi aveva proprio fuso il cervello.
"No ... io non ho mai ..." mi zittì con un bacio rabbioso.
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Quando Keita tirava fuori sua sorella mi faceva proprio incazzare. Possibile non capisse che era lui che volevo?
Con nessuna ragazza mi ero mai sentito così preda della lussuria, era stato un miracolo che non gli fossi saltato addosso pochi minuti prima, quando appena sveglio era diventato tutto rosso per il sogno poco casto che mi riguardava ... mi ero avvicinato sentendolo pronunciare il mio nome ...
Se prima potevo avere una mezza idea di fermarmi adesso non si sarebbe liberato di me tanto facilmente ... dovevo punirlo.
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Kian mi slacciò i bottoni della camicia e abbandonò le mie labbra per baciarmi e mordermi la clavicola aumentando il movimento della mano.
Io mi morsi il labbro per non lasciarmi andare al piacere, però mi rendevo conto di essere completamente in suo potere e che una parte di me gridava di non fermarsi.
Guardai verso il basso, il mio sesso era fuori dai miei pantaloni e svettava fiero nella sua mano. Se fosse entrato qualcuno non avrei avuto scuse ...
Mentre stringevo il suo polso, sentii il braccialetto sotto la mia mano, chissà se sapeva che l'avevo scelto io ... questo mi riportò un pizzico di lucidità ...
Riuscii a dire "Kian ... no ... fermati ..."
Lui smise di baciarmi e si avvicinò al mio orecchio "Non credo che in questo stato riusciresti a scendere di sotto. Lasciati andare finirò prima"
Aveva ragione così spensi la mente e mi lascia andare a quella dolce tortura.
Mi aprì completamente la camicia e con la bocca andò a stuzzicare il piercing che avevo al capezzolo.
Dei gemiti uscirono dalle mie labbra aperte in cerca d'aria.
Chiusi gli occhi, ma dovetti riaprirli poco dopo sentendo qualcosa di umido sulla punta del mio sesso, mi appoggia sui gomiti e guardai in basso
Per poco non ci rimasi secco a quella vista, Kian stava leccando la punta del mio sesso con movimenti concentrici, sollevò gli occhi e incontrò il mio sguardo, che in quel momento rispecchiava il suo, lussurioso e desideroso di avere e dare di più.
Mi morsi le labbra per non venire solo vedendolo leccare e succhiare la punta del mio cazzo ...
Quello che Kian aveva visto nel mio sguardo doveva essergli piaciuto perché l'attimo dopo la mia erezione era completamente nella sua bocca.
Prese a succhiare e a muoversi in modo indecente, il piacere mi travolse e mi fece girare la testa.
Non era la prima volta che mi facevano una pompa, ma questa era tutta un'altra cosa!
Sapeva bene cosa fare per ampliare il mio piacere ...
Era vero, come mi aveva detto Kian giorni prima, che una pompa fatta da un ragazzo era un'esperienza unica ...
oppure era così travolgente perché era lui a farmela ...
Dovetti chiudere gli occhi per poter resistere e prolungare quel sublime godimento, se poco prima volevo che finisse in fretta adesso volevo dilatare quel momento all'infinito.
Portai una mano davanti alla bocca e me la morsi per evitare di fare troppo rumore.
Kian se ne accorse e me la tolse infilandomi dentro due dita ... senza accorgermene mi ritrovai a succhiarle e a giocarci con la lingua ansimando pesantemente ...
Quando sentii il piacere concentrarsi nel basso ventre e tutto il mio corpo fremere cercai di avvisarlo, ma non era facile con le sue dita a impedirmi quasi di prendere fiato, riuscii solo a mugolare un quasi incomprensibile "Kian ... sto ven... "
Lui non si spostò, non so se voluto o meno, e io mi riversai nella sua bocca.
Mi girava la testa e non ero ancora certo che fosse successo veramente, ma il bacio dal sapore pungente che mi diede un attimo dopo, mentre ancora cercavo di riprendere fiato, mi confermò che gli ero veramente venuto in bocca e che lui aveva ingoiato il mio sperma.
Mi vergognavo da morire, com'era potuto succedere?
Lui si rialzò tranquillo "Adesso ho proprio voglia di quel tè"
Io mi misi a sedere e lo guardai stralunato ancora stravolto dall'orgasmo "Ti sembra normale quello che mi hai fatto?"
Lui si fece serio, si abbassò avvicinandosi al mio viso e mi afferrò per i capelli "Non capire male. Sei il primo a cui faccio una cosa simile, consideralo una specie di regalo, sappi però che pretendo che contraccambi presto ... oppure preferisci farlo adesso?"
Io lo guardai male "Sei fuori!? Io non farò mai una cosa simile" anche se il sogno di poco prima non mi permise di dirlo troppo convinto ...
Mi resi conto in quel momento che lui non era venuto, vedevo chiaramente il suo sesso eccitato attraverso la stoffa dei pantaloni.
Cosa dovevo fare? Fare lo stronzo e fregarmene o aiutarlo ... vaffanculo avrei fatto lo stronzo!
Lo allontanai da me e mi alzai posizionandomi davanti a lui "Non credere che farò qualcosa per il tuo amichetto."
Vidi un lampo sadico attraversare quelle iridi scure "Avevo deciso di accontentarmi e lasciare che mi passasse da sola ... ma se proprio insisti ..."
Senza preavviso mi ributtò sul letto e mi spinse con la faccia contro il materasso, mi bloccò un braccio dietro la schiena e l'altro sopra la testa, si stese su di me trusciando la sua dura erezione sul mio sedere.
Ero confuso non mi aspettavo niente del genere "Stronzo togliti?"
La mano che mi aveva immobilizzato dietro la portò dentro i suoi pantaloni "Adesso fai un buon lavoro ... pensando al momento in cui te lo metterò tutto dentro facendoti urlare di piacere ..."
Cercai di liberarmi "Scordartelo ... Lasciami"
Kian rise "Scegli o la tua mano o il tuo culo ... non ti lascerò finche non sarò soddisfatto ... nemmeno se dovesse arrivare Keiko "
Ero in trappola così decisi di accontentarlo "Bastardo ..."
Mi lasciò la mano per abbassarsi i pantaloni e io presi a masturbarlo.
Lo sentivo spingersi su di me schiacciandomi maggiormente e mimando l'atto sessuale. La mia mano lo masturbava e contemporaneamente lui si strusciare fra le mie natiche...
Le sue parole in quel momento si fecero più reali nella mia mente ...
perché non inorridivo di fronte alla prospettiva di essere scopato da lui?
Quando fu vicino all'orgasmo mi morse il collo ... quella situazione era assurda e io non potevo eccitarmi di nuovo ... non dovevo ...
Venne nella mia mano e contro il mio fondoschiena ...
Quando si alzò mi girai e lo guardai cercando di sembrare indignato sibilando un ormai consolidato "Bastardo"
Lui confermò in pieno quell'appellativo dicendo "Tua sorella si starà preoccupando non credi?"
"Fottiti"
"Fotterò te molto presto e non credo ti dispiaccia come cerchi di far credere, visto che mi sei anche venuto in bocca"
"Brutto stronzo ..."
Saremmo potuti andare avanti per ore, ma non era il momento così lascia perdere ... anche perché iniziava a non avere tutti i torti ...
Andai per primo in bagno per ripulirmi e attesi che Kian facesse lo stesso.
Prima di scendere in salotto dovetti cambiarmi e prestare una maglietta anche a quel bastardo ... se mia sorella mi avesse chiesto il motivo ... non so cosa avrei potuto inventarmi ...
Mia sorella ci stava aspettando guardando la tv.
"Avete tardato. Il tè si è raffreddato"
Kian rispose per me "Scusami ma Keita aveva un grosso problema che non riusciva a far venire da solo" e si passò la lingua sulle labbra.
Se lo avessi ucciso in quel momento nessuna corte mi avrebbe condannato ...
Prima che Keiko potesse chiedere qualcosa Kian mi ringraziò per avergli prestato la maglietta visto che con la camicia stava morendo di caldo.
Quello stronzo aveva sempre la situazione sotto controllo ...
Ci sedemmo sul divano e naturalmente Keiko si sedette vicino a Kian.
Il fatto che mi desse così tanto fastidio vederli insieme ormai avrebbe dovuto farmi arrivare a una sola conclusione, ma io preferii legare quella brutta sensazione a quello che era appena successo, come poteva farmi una pompa e non sentirsi in colpa stando vicino a lei?
Non riuscivo a scacciare quelle immagini della mia mente e mi ritrovai a fissare la sua bocca ... perché era così erotico vedere il mio sesso sparire fra le sue labbra?
Stavo sicuramente impazzendo ...
Ancora intento a combattere la frustrazione, vidi mia sorella fissare il mio collo, mi ricordai che quello stronzo mi aveva morso e succhiato lasciandomi probabilmente un evidente segno rosso.
In certe situazioni la migliore difesa era l'attacco così la guardai male e le dissi semplicemente "Non iniziare a rompere" riferendomi al suo continuo rinfacciarmi di fare sesso fregandomene dei sentimenti.
Lei colse e non chiese niente limitandosi a sospirare esasperata, sicuramente non voleva litigare davanti a Kian, non sapendo che era lui il responsabile di quel evidente succhiotto.
Continuammo a chiacchierare per una mezz'oretta nella quale Keiko tranquilla del fatto che ci fossi solo io si lasciò andare ad effusioni con il suo "fidanzato".
Erano solo baci, ma a me facevano prudere le mani, soprattutto perché Kian continuava a fissare me mentre baciava lei, ricordandomi cosa aveva fatto con quella dannata bocca ...
Non sapevo cosa si aspettasse, cosa volesse da me ... era come se mi dicesse "Sei contento?" ...
Niente era più lontano da ciò che mi faceva contento ...
Quando arrivò il momento dei saluti Kian mi sorrise "Allora aspetto che ricambi il favore"
Io sgranai gli occhi sentendo Keiko chiedere "Quale favore?"
Prima che quello stronzo potesse dire qualcosa di compromettente mi affrettati a rispondere "Per la ricerca ... ha fatto gran parte del lavoro lui"
Keiko sbuffò "Kay sei il solito. Ti approfitti sempre degli altri"
Non riuscii ad impedirmi di ribattere "L'approfittatore è lui"
Kian ampliò il sorriso "Per me è stato un vero piacere... e credo anche per Keita, visto che è stato più che felice di lasciare fare tutto a me"
Keiko rise "Come suo solito ... mio fratello è un vero pigrone"
Io sbuffai...
Non ci potevo credere stavamo veramente facendo dei doppi sensi su quello che era successo davanti a mia sorella ...
Kian era un vero deficiente e io con lui ...
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Mentre ritornavo a casa non potei non pensare a quello che era appena successo.
Imprecai, era la prima volta che facevo una pompa ad un ragazzo e non era nemmeno nei miei programmi, era lui che me la doveva fare, ma quando l'avevo visto così in mio potere non avevo resistito e mi ero ritrovato a desiderare di assaggiarlo ... i suoi gemiti poi mi avevano fatto sentire al settimo cielo.
Adesso lo volevo ancora di più ... una sega non poteva più bastarmi ...
Doveva essere mio.
Ero certo ormai di non essergli indifferente ... perché avrebbe potuto rifiutarsi più di una volta ...
Avevo anche baciato Keiko guardandolo, aspettando che dicesse qualcosa dopo quello che era successo e invece niente ...
Sua sorella era più importante di quello che avevamo fatto ... dovevo forzare le cose e vedere se riuscivo a smuoverlo ...
Basta giochini ... chissà se poi la mia ossessione per lui si sarebbe finalmente placata?
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Quella sera cercai con tutte le miei forze di non pensare a Kian perché averlo visto con mia sorella mi aveva fatto realizzare che quello che stavamo facendo era sbagliato, eravamo due ragazzi e non poteva esserci niente.
Era il ragazzo di Keiko e io che accidenti stavo facendo con lui?
Poteva essere bello, attirarmi come nessun altro, ma era e restava il ragazzo di mia sorella. Dovevo togliermelo dalla testa e farlo capire anche a lui.
Ero certo che Kian stesse solo giocando con me, me lo aveva detto chiaramente, era curioso di provare con un ragazzo e io non volevo essere quel ragazzo, non volevo essere la sua prova, il ragazzo usa e getta, perché non ero certo che dopo sarei riuscito a rialzarmi ...
non ero mai stato con un ragazzo e non avrei infranto questo tabu per Kian ...
Il giorno dopo sarebbe stata la festa di Aya e tutto sarebbe ritornato come doveva.
Mi era arrivato anche un suo messaggino "Ti aspetto domani sera ... non ti dimenticare. Sarai il mio regalo?"
Le risposi "Sarò tutto quello che vuoi" ma già mentre lo scrivevo sentivo che non era ciò che volevo.
Dovevo concentrarmi e svuotare la mia mente dalla presenza invadente di Kian se volevo riuscire a "portare a casa" quella festa.
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