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Infatti dopo che Michael varca la soglia della porta e scompare dalla mia vista, rimango da sola in balia di Stark, ma anche della mia voglia assurda di prenderlo a pugni.
Non sono mai stata una persona che ha problemi a relazionarsi con gli altri, perlomeno da quando ho sedici anni, prima difficilmente spiccicavo una parola, ma quest'uomo rende tutto più difficile, mi fa schifo, crede che solo perché ha i soldi può dire e fare quello che vuole e la cosa peggiore è che dovrò filmarlo mentre lo fa.
-Allora bellezza come hai detto di chiamarti- sta seriamente parlando con me? Oddio sento un conato di vomito in bocca, ma mi limito a rispondere celando il mio disappunto per tutta questa situazione dietro un sorriso il più falso possibile -Semplicemente non l'ho detto, comunque mi chiamo Alessandra-
-Alessandra? Non è un nome americano vero? Non so neanche pronunciarlo bene credo- no, infatti caro Stark lo pronunci proprio male, ma okay questa è la cosa che mi da meno fastidio - No, è italiano- mi sto dimostrando più loquace di quanto immaginassi -Oh, meraviglioso, comunque seguimi ti mostro la tua stanza, Happy ha già pensato a portarci le tue valigie e poi ti faccio fare un giro per la casa...per quanto riguarda il lavoro potremmo iniziare nel pomeriggio...ho fatto allestire uno studio di produzione e montaggio se può esserti utile- non posso crederci, ha fatto davvero allestire uno studio, questo è purtroppo un punto a suo favore, devo ammetterlo.
Mi limito ad annuire, sono già stufa di parlare, ed inizio a seguirlo lungo il corridoio fino alla porta di quella che capisco essere la mia stanza da letto -eccoci qui! Questa è la tua stanza, c'è anche il bagno: la camera non è molto grande, ma ha tutti i comfort che si possono desiderare e poi è la più vicina alla mia stanza- apre la porta e quella che mi aspettavo essere una cameretta si dimostra in realtà grande quasi quanto il mio appartamento.  E' prevalentemente bianca con qualche dettaglio grigio a riprendere le sfumature del marmo che si trova a terra, in un angolo vedo le mie valigie e su un lato della stanza vedo il letto, proprio accanto alla vetrata che da sullo skyline di New York.
-ora se mi segui ti mostro lo studio e poi il resto della casa, tranne la mia stanza, quella ovviamente preferirei mostrartela in altre circostanze- pronuncia con fare ammiccante e non so con quale autocontrollo riesco a non alzare gli occhi al cielo e sbuffare. Posso dirlo? Sono veramente fiera di me.
-Ad essere sincera preferirei darmi una rinfrescata ed organizzarmi il lavoro, la casa potremmo vederla una volta iniziato il video, sa sarebbe interessante mostrare ai futuri spettatori il suo mondo passo dopo passo, iniziando dalla sua casa- sono davvero stanca, ed il whisky di ieri seri mi ha lasciato un leggero alone di mal di testa, ho bisogno di allungarmi un po' -Ehm, va bene! Allora a dopo- si congeda velocemente con un cenno della mano, sono finalmente libera.


Entro in camera e mi fiondo sotto la doccia, enorme ovviamente, che si trova nel mio bagno privato, forse vivere alla Tower non è poi così terribile, se non si considera il suo proprietario. 

Una volta rigenerata dall'acqua fresca vado sul letto con ancora indosso l'accappatoio, di una qualche marca costosa, che si trovava in bagno e decido di dormire una mezz'ora prima di vestirmi.


Prima di addormentarmi mi sono dimenticata di puntare la sveglia...mi sveglio, fortemente spaesata, quando sento qualcuno bussare alla porta...avevo già detto di essere "spaesata"? Proprio per questo mi dirigo direttamente alla porta per aprire, senza ricordarmi di essere in accappatoio e che la voce fuori dalla porta è quella di Ironman. Quando apro la porta vedo i suoi occhi che iniziano a vagare su di me e solo allora mi rendo conto di essere ancora in accappatoio, perciò senza dargli il tempo di parlare gli chiudo la porta in faccia urlando un -aspetta un attimo- e mi fiondo a cercare nella valigia qualcosa da mettermi: in meno di 5 minuti sono pronta, ho ancora i capelli avvolti in un asciugamano, ma almeno sono vestita.


Torno alla porta e lo trovò ancora lì ad aspettarmi, sono sinceramente stupita, non credevo che un uomo come lui aspettasse qualcuno, soprattutto una donna -mi scusi per prima- mi appresto a dire, ma poi realizzo con mio grande rammarico di aver chiesto scusa proprio a lui, cioè perché? Dato che non ho una risposta a questa domanda mi accosto vicino allo stipite della porta con le braccia conserte e lo ascolto -non credevo stessi riposando, ma dato che il pranzo è pronto ho pensato di venire... a chiamarti, anche se dopo la visione di prima ho rischiato di venire e basta, no okay perdonami, questa era pessima, non so da dove mi sia uscita, comunque ti prego di darmi del tu e se ti va di seguirmi in cucina- ho voglia di prenderlo a schiaffi, ma quell'espressione da cane bastonato mi ferma dal farlo, sto diventando troppo gentile? Forse si, devo smetterla -okay, recupero la camera ed andiamo, così ne approfitto per fare qualche foto e magari anche qualche clip sulla tua quotidianità- è ora di mettersi a lavoro, così mi distraggo un po' ed evito di ucciderlo, almeno per ora.

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Spazio Autrice
Lo so, lo so è passato molto tempo (vi guardo con sguardo colpevole), ma vi posso giurare che la colpa non è mia.
La scuola mi porta via moltissimo tempo e già solo entrare su Wattpad è complicato, non potete immaginare, i forse si, quanto sia difficile trovare il tempo per scrivere.

Comunque ecco a voi un nuovo capito, spero vi piaccia e vi prometto di non far passare altri due mesi prima di un nuovo aggiornamento.

Kiss, kiss :)

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