capitolo auguri e arrivederci
Laprima settimana di punizioni per la piccola Black fu tremenda estancante, ma non mostrò a nessuno i segni del suo cedimento.Finalmente il sabato arrivò e lei decise di non studiare malgradogli esami alle porte, era il suo compleanno e poteva godersi unagiornata di riposo, felice anche di non doverlo festeggiare infamiglia, no che i suoi zii ci tenessero a festeggiarla o gliimportasse di lei, ma ne approfittavano per dare una grande festa, da quando aveva compiuto nove anni si nascondeva in cucina achiacchierare con gli elfi, si faceva solo vedere all'inizio dellaserata dove era costretta a stringere mani a tante facce sconosciutedi cui non avrebbe ricordato mai il nome e poi si faceva vedere peril taglio delle torta. Prima dei nove anni invece stava seduta a untavolo con Anthony con un sorriso tirato, provando a farconversazione ma il bambino non voleva mai unirsi a lei nei suoischerzi o nei suoi giochi, infatti, all'età di nove anni Annasmise di proporre ad Anthony qualunque tipo di gioco, e decise chenon sarebbero stati mai amici, incominciandolo a ignorarlo o arisponderli male. Lui d'altro canto non rispondeva mai, anzi a ognimodo brusco della bambina attutiva il colpo rassegnato, e avevaincominciato a stare sempre zitto e neanche più a parlare siccomeogni volta che apriva bocca lei gli faceva il verso, o gli diceva cheera un bambino pomposo identico a suo padre. Quindi accadeva cosìall'età di nove anni Anna si nascondeva in cucina e lui la spiavadalla porta.
Quell'annoperò non ci sarebbero stati ricevimenti, niente mani da stringere,niente facce estranee, niente nascondini in cucina, e forse se fossestata fortunata niente Anthony.
Quell'annosarebbe potuta tranquillamente rimanere a letto e riposare stancacom'era dall'ultimo periodo appena passato, o almeno cosìpensava lei.
Versole undici del mattino era ancora immersa nel sul letto sveglia però,quando sentì la porta aprirsi e la voce dei gemelli urlare"Annaaaaaaaaaaaa"
Leialzò improvvisamente il busto dal letto mettendosi seduta guardandoil suo gruppo di amici entrare nel suo dormitorio e incominciare acantare tanti auguri a te, Kevin stonando visibilmente e urlando comeuna cornacchia in calore.
Fu unsollievo per la giovane essere già sveglia, perché un risveglio conun Kevin canterino stonante l'avrebbe sicuramente fatta svegliare di malumore facendola cadere dal letto.
Vedendoquella scena non poteva far altro che sorridere piena di felicità.
Presada ciò saltò fuori dal letto senza minimamente vergognarsi del suopigiama e si lanciò principalmente tra le braccia di Diego, poi igemelli la sollevarono abbracciandola anche loro, Nicola poi riuscìad acchiapparla e alla fine Kevin riuscì a stringerla forte ascombussolarle i capelli e a darle anche un bacio sulla guancia.
Dopotutto quell'affetto lei andò in bagno per cambiarsi, Nicola rimasenella saletta del primo anno ad aspettarla mentre gli altri andavanoin giardino a preparare il tutto primo anno.
Arrivatain saletta finalmente, Nicola esclamò "Oggi passi il tuo giornocon noi! Abbiamo organizzato un pic-nic in giardino!"
Siavviarono in giardino insieme Anna saltellando tutta allegra sarebbestato il primo di una serie di compleanni da ricordare.
Glialtri erano vicino a una grande quercia, aspettandoli seduti su unagrande coperta a scacchi rossi , circondati da palloncini tutticolorati, c'era anche il gatto di Anna Foot, che era statoacchiappato dai gemelli gli unici che riuscivano a farli dellecarezze e a tenerlo sulle gambe senza che il gatto in questione gligraffiasse o mordesse e per la festa gli avevano messo in testa uncappellino colorato, gli avevano fatti loro con del cartoncino e gliavevano tutti incantanti per farli cambiare colore e ogni tantosputavano scintille colorate.
Avevanoanche delle trombette per i compleanni che ogni volta che cifischiavi dentro facevano uscire coriandoli di tutti i colori, appenaAnna fu arrivata a braccetto con Nicola, fu immediatamente riempitadi coriandoli, se una cosa del genere fosse successa a inizioottobre la piccola avrebbe sicuramente sbarrato gli occhi e guardatotutti poi con aria corrucciata, ora invece dopo mesi e mesi incompagnia di quella banda rideva allegra chiedendo a gran voce diavere anche lei una trombetta.
Passaronoil pranzo a mangiare qualunque tipo di cibo che i ragazzi avevanosgraffignato dalla cucina.
Ci fula torta fatta da Kevin al club di cucina quel venerdì in cui Annanon aveva partecipato per via della troppa stanchezza. Era diventatobravo a farle ed era una delle torte più buone che mangiasse "èveramente buonissima, perché quando cucino con te, le torte nonvengono così? "Perché tu non segui le ricette alla perfezione."Disse lui con lo sguardo al cielo, ricordando ai disastri dellapiccola e della torta al peperoncino e menta, "Non è colpa mia setu sei fin troppo serio quando faccio i dolce!" disse lei con unalinguaccia "Serio? KEV serio? Quando mai?" I gemelli urlaronoinsieme sconvolti mentre giocavano con Foot facendolo impazzire con icoriandoli, Anna guardandoli pensava sempre di più che fossero duecorpi con un solo cervello, dicevano sempre le stesse frasi e insiemelei sbuffo divertita, "Si è sempre serio, e non ci crederete maimi rimprovera!"
"Siperché tu fai volare gli ingredienti nelle pentole a casaccio e coseche non dovrebbero mai essere immischiata! Ricordo il peperoncino ela menta? E non era neanche il dolce peggiore, dei biscotti cheabbiamo fatto il mese scorso che erano disgustosi parola mia haimesso non so cosa e ho paura a scoprirlo!" esclamò lui come unaragazzina con voce stridula.
Leirise lanciandosi a terra, di una risata molto cristallina e vera,pensava a tutti i legumi che ci aveva messo dentro, erano veramentei biscotti più orrendi del mondo, tutti la guardavano sconvolti, igemelli schifati "Menta?" "Peperoncino?" chiesero entrambi,mentre lei rideva soffocava le parole come fagioli e lenticchie
"Sbagliosta dicendo fagioli e lenticchie?" Nicola aveva capito proprio bene
"Seiuna pazza ci hai messo i legumi dentro i biscotti? Ti prego dimmi chelascerai il club l'anno prossimo! Non sei per nulla portata tudistruggi il mio povero adorato cibo!" Kevin aveva la faccia di uncucciolo bastonato mentre afferrava Anna per un braccio e la guardavacon fare supplice. Lei comunque intenerita da ciò senza darlo avedere lo fisso intensamente negli occhi e disse "Si lasciò ilclub, l'anno prossimo mi dovranno sopportare i gemelli!" e fecel'occhiolino a loro, Diego si passò una mano sulla fronte tuttociò avrebbe portato guai seri, lui cercava di tenere il più lontanoAnna dai gemelli, anche perché lei non aveva paura di alcun animaleanzi, adorava quelli più pericolosi.
Ilpomeriggio passò tranquillo e ci fu l'apertura dei regali "Primoil nostrooooo!" urlarono i gemelli, tutti contenti, Anna aprì ilpacchetto regalo e trovo l'interno un'ampolla di cristallo chiusacon all'interno un lilium o detto comunemente un giglio che erariferito al suo secondo nome, non era bianco come quelli comunementeutilizzati come regalo ma era giallo, di solito quello giallo stava asignificare falsità o ilarità in quel caso il significato Anna losapeva bene era ilarità dato da chi le veniva regalato il fiore."Gli abbiamo fatto un incantesimo non appassirà mai ed rimarràsempre intatto nella ampolla, c'è anche un incantesimoindistruttibile sul vetro così non rischierai di romperlo!" spiegòuno dei gemelli, "non significa falsità questo ma ilarità propriocome noi due che lo regaliamo a te!" spiegò l'altro divertito,Diego era impressionato "Waoo ci avete pensato da soli?" Annadiede un bacio ad entrambi tutta sorridente e disse un grazie, presepoi il regalo di Kevin il pacchetto era molto morbido al tocco loaprì attentamente e ci trovò dentro un cane nero di peluche "èbellissimo!" "Lo disegni sempre, ho dovuto usare un incantesimoper trasformare i suoi occhi dandoli la tonalità dei tuoi!" disselui lei lo abbracciò e per un attimo si perse nei suoi pensieriosservando il cane , "Sapete ho la strana sensazione di aver avutoun cane in passato, quando mia mamma era viva!" esclamò lapiccola.
Poi conun'alzata di spalla prese il regalo di Nicola e scartò anchequello, un album di fotografie "Che bello!" guardò la primafotografia estasiata lei sotto la quercia con che faceva uscire dallabacchetta un filo e faceva giocare Foot "Quando l'hai fattaquesta?" chiese sbalordita lui rise e disse "quando ti abbiamoconosciuta un giorno eravamo in giardino e ti abbiamo vista con iltuo gatto, e ne ho approfittato per fare delle foto, eri troppocaruccia!" e lei diede un bacio anche a lui "Ehi non metterti aguardarlo ora o non aprirai mai il mio regalo, lo guardiamo dopotutti insieme" lei sorrise e prese il suo regalo era unbraccialetto con una stella simile da abbinare alla collana cheportava sempre con lei anche quella con il ciondolo di una stella con l'iniziale A incisa sul dietro, il ciondolo del braccialettoinvece aveva la lettera D incisa, lei lo guardò emozionata "è unciondolo uguale a quello della mia collana!" lui l'abbracciò ele sussurrò all'orecchio "Così mi avrai sempre con te" leicacciò le lacrime dentro per via delle troppe emozioni e rimaseancora un po' tra le braccia di lui godendosi tutto quel calore.
Dietroi cespugli, un ragazzino con i capelli castano nocciola e gli occhiazzurri, guardava la scena dell'apertura dei regali, aveva anchelui un pacchetto in mano ed era nascosto, senza aver il coraggio diavvicinarsi. Dopo aver visto con attenzione il regalo che Diego leaveva fatto, si era messo in piedi ed era corso via con la voce dilei nella testa che faceva "è un ciondolo uguale alla miacollana!" arrivato vicino alle mura laterali della scuola sisedette a terra con le spalle inchiodate al muro, incominciò astrappare la carta del pacchetto blu con tutta a rabbia che avevadentro di se, e poi guardò con occhi fiammanti il braccialetto conun ciondolo con una stella all'interno del pacchetto, lo lasciòcadere prese la bacchetta e gridò "Incendio" vide piano piano ilregalo bruciare fino a che non rimase polvere che incominciò avolare via per via del vento che si era appena alzato, per spazzarevia quel brutto momento appena verificatosi.
Ilpensiero di doversi dire ciao, per Anna sarebbe stato un veroscossone, si era abituata talmente tanto a condividere tutte legiornate con loro che al solo pensiero che dovesse passare più ditre mesi da sola in quella orrenda casa la faceva star male.
Era ilpenultimo giorno di scuola gli esami erano finiti, lei aveva passatotutte le materie con voti eccellenti, aveva concordato con la presidel'orario dell'anno prossimo dove aveva tolto come materia linguae traduzione e aveva messo cura delle creature magiche.
Nelmese di Giugno per quanto breve fosse dato che la scuola finiva il 20e no a fine mese, era riuscita finalmente a non prendere più nessunapunizione.
Stavafinendo di preparare le valigie quando Diego bussò alla porta "Ehi,passeggiata in giardino? Soli io e te?" lei lasciò le maglie cheaveva in mano sul letto e saltellando si avvicinò a lui, ormai in unanno tutta la sua compostezza era svanita, e aveva fatto spazioall'allegria, le era diventato più spontaneo, saltellare,abbracciare e scherzare con gli amici, tutto merito di Diego inspecial modo, ma buona parte era dovuta anche agli altri, Nicola concui aveva passato il natale e aveva condiviso momenti fantastici tracanti, lui che la faceva ballare la notte di capodanno, tutti sporchidi panna per via della battaglia avuta allo scoccare dell'annonuovo. Kevin che da subito si era preso molto confidenza facendo coseda farla rimanere impietrita, finalmente con il club di cucina erariuscito a farla diventare anche più spontanea con lui, lei ormaiaveva preso l'abitudine di saltarli al collo quando lo trovavaseduto di spalle solo per farlo spaventare. Per quanto si divertissea trattarlo male, poi ogni tanto se ne pentiva quindi gli porgeva unramoscello di ulivo quale una torta, un pacco di caramelle oqualunque tipo di cibarie potesse incorniciare, si era anche meritatoun bacio sulla guancia dalla piccola il giorno del compleanno di lui e per giusta risposta si era messo a piangere e Anna lo avevagiustamente preso in giro. I gemelli avevano contribuito a tuttoquesto cambiamento tramite le loro risate, siccome erano i ragazzipiù spensierati dell'universo e trascinandola in giro per lascuola, e facendo a gara a chi si arrampicasse più in alto suglialberi, e con gli animali che di nascosto le mostravano.
A fineanno si era riscoperta essere una nuova persona, aveva ritrovatotutta la vivacità soffocata in quegli anni di vita che aveva vissutoin quella dimora.
Avevascoperto cosa volessero dire le parole Amici, Amore, Famiglia,Abbracci e Casa.
Camminavanoper il cortile ridendo, per via di un racconto di Diego, i gemelliavevano riempito tutto il cuscino di Kevin di farina e l'avevanofatto esplodere durante la notte scaturendo un infarto a tutti poichéKevin era balzato fuori dal letto rotolando urlando frasi del tipo"un terremotoooo! Moriremo tutti!" Anna rideva a raccontospensierata "Quindi oggi e la giornata degli scherzi da parte deigemelli a Kevin?" "Si proprio così, è un loro modo per farsiricordare e poi dato che è i penultimo giorno non prenderannonessuna punizione, fanno sempre così dal primo anno." "Quasiquasi mi dispiace per lui" disse lei "Sei seria?" "beh saicom'è Kevin sembra una montagna potrebbe incutere terrore achiunque ma in realtà è un cagnolone che vuole solo affetto e nonsi sa difendere realmente non farebbe male a una mosca, però ètroppo divertente da prendere in giro!" "Hai ragione su tutto,l'hai descritto alla perfezione." "Comunque dato che non sidifenderà direi che i gemelli meritano una punizione esemplare chedici?"
"Vuoifare uno scherzo?"
"No,oggi non ho molta fantasia però ho letto un incantesimo che volevotestare si chiama Farfalus Explodit, è un incantesimo che crea dellefarfalle sulla faccia della gente e poi esplodono, niente dipericoloso tranquillo però loro adorano gli animali quindi dopo cifaremo tutti un bella risata!"
"Sicurache non sia pericoloso? Hai un ghigno troppo malandrino!" disse luicon fare inquisitorio
"Nonho nessun ghigno questa è la mia faccia!" Esclamò lei indignata
Continuaronoa chiacchierare per tutta la mattinata parlando degli esami dei votie di come sarebbe stata la loro estate, solo in quel momento Anna sirattristi parecchio, e lui per distrarla le disse di tornare dentroper il pranzo.
Ilpomeriggio lo passarono in giardino tutti insieme, i gemelli feceroun 'incantesimo a Kevin per riempirlo di piume Anna di conseguenzafece quello che aveva detto la mattina Kevin la guardò sbalordita"Mi hai difeso? La scricciola mi ha difeso! Questo si che è unanno da ricordare e un penultimo giorno fantastico!" Kevinincominciò a saltellare prendendo il gatto di Anna e abbracciandolostretto dandoli un bacio sulla testa, Anna lo guardava trattenendo lerisate, si le sarebbe mancato Kevin, poi distolse lo sguardo da luiper portarlo su Nicola che sospirava davanti alla scena "Saràstrano da domani tornare a casa." Anna sorrise gentilmente"Possiamo sempre scriverci!"
"certoche ci scriveremo" disse Diego con far serio.
"Nicma me le mandi le foto dei tuoi fratellini?" chiese Annaappoggiando la testa al suo braccio come un cagnolino bisognoso dicoccole.
"Certoche sì, mio padre mi ha scritto che sono più iperattivi del solito,sarà una lunga estate impegnativa per me, ma dire che sono abituatocon i gemelli e Kevin" incominciò a ridere di gusto guardando ilterzetto che stava facendo una gara di capriole.
"Quindiavrai il tuo da fare specie senza tua madre" Diego parve riflettere"Come ogni anno, sicuramente vorranno passare tutta l'estate conme, penso che mio padre dia delle ferie alla baby sitter direi che sele sia guadagnate." Disse lui con un tono un po' malinconico, la madre di Nicola li aveva abbandonati quando lui aveva avuto undicianni, e il padre che utilizzava la magia di nascosto aveva dovutodire che era un mago e che allo stesso modo lo sarebbero stati i suoifigli, quindi lei se n'era andata impaurita dopo litigate sulitigate, dicendo di aver generato dei mostri. Nicola avevaraccontato tutto ad Anna durante le vacanze di Natale, quando lei gliaveva domandato il perché non fosse tornato a casa cosa cheriguardava i pochi soldi che avevano, e poi si era dilungatoraccontando tutta la storia. Lei aveva contribuito dicendo che suamamma era morta e suo padre l'aveva abbandonata, questo abbandonosimile di entrambi era uno dei motivi del perché erano diventatimolto legati quasi a superare il rapporto di Diego e Anna. Lei eNicola, da quelle vacanze di Natale avevano fatto nascere un rapportod'amicizia molto particolare, che bastava lo sguardo a capirsi epoi il ragazzo la trattava come un suo pari, non dando peso alla suaetà. Con Diego era diverso lui la vedeva come una sorellina,utilizzando i guanti d'oro quando si trattava di lei, stava sempreattento se mangiava, se stava bene, se si metteva nei guai, siprendeva cura di lei in maniera quasi ossessiva, quando stava conDiego, ad Anna sembrava di stare con il padre che non aveva mai avutoma sempre ricercato nella sua vita. Ma ogni tanto quell'amicizia lestava un po' stretta era abituata a vedersela da sola, con Nicolaera molto più libera e meno sorvegliata.
"Verreia darti una mano io, ma i miei zii non me lo permetterebbero mai."Disse lei un po' triste, "Mi mancherai tanto Nic!" Luil'abbracciò stretta "Lo so che verresti e che non puoi ti vogliobene tesoro." Lei sorrise si le sarebbero mancati tutti anche fintroppo. Diego li guardava, sorridendo cercando di eliminare quelpiccolo pensiero che si stava insinuando nella sua testa, il pensierodi gelosia.
Passaronotutta la giornata insieme e alle 23:00 ora del coprifuoco, Annadovette dire ciao a tutti, avevano deciso di salutarsi quella sera,perché sicuramente non c'era possibilità di farlo l'indomanidato che il gruppo del primo anno era uno dei primi ad uscire. Kevinnei momenti dei saluti scoppiò visibilmente a piangere, troppoemotivo come ragazzo e Anna dovette darli dei colpetti sulla spallaper consolarlo, e lui l'aveva abbracciata e non riusciva alasciarlo andare.
Igemelli più spensierati non fecero lo stesso ma le diedero unpacchetto con dentro delle uova di rana salterine dicendole così faiimpazzire quei tacchini dei tuoi zii.
Nicolala strinse e le sussurrò un ti scrivo appena arrivo a casa.
E Diegosi prese l'onere di accompagnarla al dormitorio, fecero la stradain silenzio un po' a disagio, lui non sapeva come comportarsi e leianche di conseguenza, sapeva dentro di se che non trovarsi più ilsuo sguardo iperprotettivo l'avrebbe fatta star male, era duradoversi distaccare, ma era una cosa che andava fatta.
Arrivatidavanti alla porta lui la strinse, le diede un bacio sulla fronte edisse "Prometto che ti scrivo, e non fare troppi disastri a casa"lei sorrise "Non prometto niente, ci vediamo a settembre" lui lelasciò andare la mano, lei lo guardò ancora per una volta come avoler immortalare il suo viso nella sua testa e andò via. Lui rimaseancora fermo per un po' con uno strano senso di angoscia dentro,lasciarla andar via era veramente la cosa più difficile che avessefatto in tutti i suoi quattordici anni di vita, si disse che stavacosì solo perché era la prima volta di un loro distacco e chesicuramente si sarebbe abituato, ma così non sarebbe mai stato anzi,sarebbe stato anche peggio fra un paio di anni, ma lui non potevasaperlo.
Note dell' autrice
Partorire questocapitolo è stata una tragedia, i personaggi si rifiutano dicollaborare, non so perché Anthony ormai sia sempre presente. So chela storia è dal punto di vista di Anna, ma ho già messo in altricapitoli pezzettini dove interagiscono i ragazzi da lontano, o nelquinto capitolo un pezzo dove ci sono i pensieri di Diego mentrel'abbraccia, penso che andando avanti questo accadrà di nuovo nospesso ma accadrà perché è giusto dare spazio anche a ciò che leinon vede e che succede agli altri.
Ho avuto veramenteproblemi con questo capitolo, e sinceramente a parte un paio di pezzinon mi entusiasma per niente.
Sto diciamo odiandoDiego, non riesco a farlo interagire con Anna, quindi ho cercato aparole di spiegare il rapporto di Anna e Diego e quello di Nicola eAnna, che sono due rapporti completamente diversi ma unici nel loromodo.
Baci e grazie a chi legge.
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