capitolo 5: Una lettera con informazioni importanti, e lacrime salate
Ultima settimana di punizione era giunta a termine, ancora faceva leggermente caldo anche se ormai novembre si stava avvicinando infatti la settimana prossima sarebbe arrivato il nuovo mese e con esso il compleanno di Anthony, a cui sarebbe dovuta andare per forza, molto controvoglia. Ambra invece a differenza sua era stata felicissima di avere l'onore di andare a quel gigantesco evento e dato l'invito ora sia era imputata a passare del tempo con Anthony cosa che non fece piacere ad Anna dato che ormai i ragazzo cenava spesso al loro tavolo. Lei era costretta a stare in silenzio tranne nelle situazioni in cui litigava con lui, lei insultandolo, e lui rispondendo con freddezza, lanciando frecciatine appena ne aveva l'occasione o minacciandola con sotto testi che solo lei poteva intuire, per giusta risposta una volta dato che i suoi velati insulti non le davano la soddisfazione di andare a segno, poiché il giovane rimaneva impassibile, Anna aveva deciso di lanciarli una polpetta sulla bianca camicia immacolata, questo portò a un stridolino da parte di Ambra che poi la rimproverò subito, lui con del sugo tra i capelli, il ghignò di Anna sempre più evidente e splendete e una serie di sguardi di rimprovero da Jessia e Ilena che le avrebbero fatto una ramanzina interminabile di quanto lei fosse una cattiva amica e che doveva aiutare Ambra con Anthony.
Anna giustamente pensava di aver già fatto il suo avendo invitato Ambra alla festa che aveva accettato subito l'invito, ed era subito corsa a mandare una lettera ai suoi genitori, con una lunga descrizione del vestito che le dovevano far recapitare per l'occasione, aveva anche spiegato loro che la famiglia di Anthony era molto importante a Roma, come quella di Anna, e fosse un vero privilegio per lei essere partecipe a quella festa. Ambra invece era di Milano e anche i suoi genitori erano molto facoltosi e importanti nella città. I genitori accettarono subito, mandando anche un vestito costosissimo. Anna dovette mandare una missiva agli zia dicendo che sarebbe venuta anche Ambra alla festa e spiegando a che tipo di famiglia appartenesse e dicendo loro che era stata un'idea di Anthony invitandola.
Era stata una settimana faticosa, si stava abituando a non parlare con gli zii ed eccola che doveva scriverli per forza, e poi Ambra ormai la seguiva ovunque sperando di poter stare con Anthony, a quanto pare le cene non le bastavano, infatti, quando dovette andare a parlare con Anthony per dargli l'ottima notizia, Ambra decise di seguirla prendendola a braccetto e lei prontamente dopo aver riferito tutto a lui se la filò subito, lasciandoli quella piovra della ragazzina, mai fu fatto da Anna sbaglio peggiore averli lasciati sola aveva causato l'invito da parte di Ambra al loro tavolo e a tutte quelle cene.
Era sabato pomeriggio, Anna era seduta a terra in cortile, e pensava al fatto che avrebbe visto sempre di meno Diego poichè la punizione era ormai giunta al termine la sera prima, e avevano anche scoperto che i compiti venivano sempre cambiati quindi non avevano neanche potuto copiarne uno solo. Quella settimana era stata anche quella dei compiti in classe quindi aveva potuto passare solo un pomeriggio con lui e gli altri ragazzi con cui stava facendo amicizia, specie con Nicola con cui faceva foto e si divertiva un mondo e i gemelli le erano stati molto d'aiuto per insegnarle gli insulti più coloriti che conoscessero ignorando lo sguardo di rimprovero di Diego.
Immersa dai sui pensieri, si era appoggiata con la schiena al tronco dell'albero e aveva lasciato il libro per terra stanca di leggere, non si accorse neanche di Diego che si era appena seduto vicino a lei con fare silenzioso, "Ti ho portato un pezzo di crostata al cioccolato, non ti ho vista a pranzo."
Lei aprì gli occhi lo guardò e sorrise, poi si soffermò sulle sue parole "Hai detto pranzo? Che ora è?" Gli chiese dubbiosa
"Le 16 di pomeriggio"
"Oddio ho dimenticato il pranzo!" lui incominciò a ridere
"Hai dimenticato il pranzo?" disse sommerso dalle risate "Non ho mai visto nessuno dimenticare il pranzo, Kev preferirebbe morire che saltare un pasto!" continuava a ridere pensando all'espressione di Kev se fosse stato lì, ad ascoltarla.
"La smetti di ridere, l'ho dimenticato perché ero presa dal libro!" sbuffo lei, mettendo su il broncio
"Ok, la smetto solo perché con il broncio sei così carina! Meno male che ci sono io, il tuo salvatore che ti porta il cibo."
"Eh si meno male, dai sgancia la crostata, mi sa che ho proprio fame!" e così facendo afferrò uno dei due involucri di fazzoletti con all'interno il dolce e incominciò a scartare l'involucro
"Ehi, e il grazie che mi aspetta dove è?" chiese lui risentito
"Non so se te lo meriteresti, dato che stavi ridendo di me, ma non si può dire che io sia una persona maleducata quindi Grazie!" e dicendo così si mise un pezzo di crostata in bocca.
"Molto lady da parte tua ringraziarmi, che stai leggendo di così bello da farti dimenticare tutto il mondo che ti circonda?"
"Storia e magia di Hogwarts!" disse lei dopo aver ingoiato il primo boccone
"Hogwarts la scuola in Inghilterra? Come mai leggi su questo argomento, deve essere un po' pesantuccio dato il grande libro."
"Perché io ho ricevuto la lettera da Hogwarts, e non mi hanno mandata, ho chiesto cosa fosse ma nessuno mi ha voluto dire niente, poi mio zio ha nominato due case di Hogwarts, i miei appartenevano a Grifonodoro, e quindi ho deciso di indagare."
"Anche mia madre è stata a Grifondoro!" Esclamò lui
"Tua madre?" chiese lei confusa
"Si lei è inglese, si chiama Mary Mcdonald ed è andata a scuola lì poi dopo il suo quinto anno si è trasferita qui, ha incontrato mio padre e poi ha avuto me, mi ha parlato un po' di quella scuola, dice che secondo lei è meglio della nostra, ma non tornerebbe mai in Inghilterra è riuscita a scappare prima della guerra."
"La guerra? Che guerra?" chiesa Anna incuriosita
"Ehi sai tante cose del sangue e non sai che c'è stata una guerra per colpa di esso?" chiese lui sbalordito
"No, non so niente, racconta dai!" disse continuando a mangiare la crostata
"Allora, non ne so molto, so solo che durante gli anni in cui mia mamma frequentava la scuola erano incominciate alcune sparizioni e morti strane a gente figli di babbani o a babbani, lì chiamano così le persone senza magie, e un Cattivo mago molto potete aveva radunato una specie di esercito e voleva che solo chi avesse il sangue pure potesse praticare a magia, mia mamma è andata via anni prima che la guerra scoppio attivamente è durata più o meno tre anni, poi si è conclusa con un bambino che è sopravvissuto alla maledizione dell'Avada kedavra, lanciata da mago oscuro che morì" finì di raccontare
"Avada Kedavra che cosa è?"
"è una maledizione che causa la morte, non si sa come, sia riuscito un bambino di 1 anno a sopravvivere e a scatenare la morte di questo mago oscuro potentissimo, un vero miracolo, i genitori del bambino sono morti, mia madre li conosceva."
"Che brutta storia non ne sapevo nulla, dici che ci sono libri sull'argomento?"
"Come mai ti interessa tanto? Sbaglio o durante le punizioni mi hai detto che odi storia della magia?"
"Si ma questa è del periodo dei miei genitori, quando mia mamma era viva, è stata trovata morta in casa, mi hanno detto solo questo, forse anche lei combatteva per la guerra." Disse lei pensierosa
"Può darsi che anche mio zio, abbia combattuto ma ci scommetterei tutto che fosse dalla parte dei cattivi, lui è fissato con il sangue, forse è per questo che noi siamo in Italia!" esclamò lei
"Forse stai esagerando, faresti di tuo zio un criminale"
"Tu non lo conosci!" Anna si trovava talmente vicino alla verità senza neanche saperlo
"Di tuo padre cosa sai?" Provò lui a cambiare discorso
"Non molto mi hanno detto che è una brutta persona e ci ha abbandonate ed è sparito nel nulla, quando ho studiato gli alberi genealogici gli unici Black dell'età di mia madre erano Sirius e Regulus, è probabile che sia uno dei due, ma non ne so nulla."
"Forse mia mamma è andata a scuola con loro! Possiamo chiedere a lei se conosceva tua mamma, sai almeno il suo nome?"
"Si il suo nome è Megan Fawley"
"Che dici scriviamo a mia madre?"
"Lo faresti per me? Ma deve essere un segreto i mei zii si arrabbiano ogni volta che chiedo di loro non vogliono che ne sappia nulla!" si guardò intorno con circospezione
"Certo che lo farei per te!" poi la osservo lei ancora si stava guardando intorno.
" Cosa guardi?"
"Se sta Anthony l'ho beccato un paio di volte seguirmi in giro, ok che abbiamo quasi sempre le stesse lezioni ma mi sta sempre alle costole. Ambra pensa che sia per lei, io so che è per spiarmi. È ovunque anche a cena sta sempre con noi. Ma fin ora non mi è arrivata ancora nessuna missiva da casa con rimproveri vari, neanche quando gli ho scritto per dirli che avrei portato Ambra con noi al compleanno, quindi, dire che non sta spiattellando troppo, ma dobbiamo stare attenti il nemico è in agguato!"
Lui rise, lei assottiglio gli occhi "Visto! che ti dicevo sta uscendo dal portone e si sta dirigendo da questa parte!"
Lui guardò vicino al portone e vide veramente il ragazzino, che si fermò di blocco vedendo Anna e Diego guardarlo e poi tornò dentro.
"è andato via perché l'abbiamo beccato" disse lui
"Sicuramente tornerà più tardi forse è meglio andar via da qui che dici?"
"Si direi di si andiamo nella saletta del terzo anno lì sicuramente non verrà e scriviamo la lettera, ti va bene?"
"Perfetto"
Scrissero la lettere e poi la spedirono con il gufo di Diego soddisfatti del proprio lavoro, incominciarono a giocare a Spara Schiocchio un gioco magico con le carte. Dopo un po' vennero raggiunti dal restante del gruppo e si ritrovarono tutti a ridere e a scherzare fino all'ora di cena, e decise di accettare l'invito al loro tavolo, dato che non ne poteva più di Anthony.
Il giorno prima del compleanno di Anthony, finalmente arrivò la risposta alla lettera tanto attesa da Anna. Sia Diego che lei, si trovavano un'aula così da non essere disturbati da nessuno o seguiti da Anthony. Seduti a terra con la schiena appoggiata al muro nascosti da una serie di banchi, Diego incominciò ad aprire la lettera. "Sei pronta le chiese?" "Sono nata pronta, dai apri la lettera!"
Incominciarono a leggere in silenzio seduti vicino.
Caro figlio
Finalmente ti ricordi di scriverci, dovresti farlo più spesso, non smetterò mai di rimproverarti per questo, ci manchi tanto a me e papà.
Come stai? Come stai andando a scuola? Quante punizioni ha già avuto?
Ora poiché ho appena finito l'interrogatorio passiamo all' essenziale.
Hai fatto amicizia con la figlia di Megan che a quanto pare è una Black?
Certo che conoscevo Megan insieme a Lily, Alice e Marlene condividevamo il dormitorio. Io ero molto più legata a Marlene ma ero comunque amica delle altre tre. Abbiamo passato bellissimi momenti insieme, Megan e Lily erano come sorelle, sempre insieme, Megan era anche l'unica a tollerare il migliore amico di Lily che era un Serpeverde ecco perché si erano trovate tanto unite. Hai detto che Anna abita con sua zia, sicuramente deve essere Maddalena, deduco che ciò sia successo perché non ci fossero stati altri parenti in vita, Maddalena e Megan non andavano molto d'accordo erano gli opposti l'una dell'altra, Maddalena era due anni più grande di noi e smistata a Serpeverde, Megan invece fu l'unica a essere smistata a Grifondoro, della famiglia che era stava tutta Corvonero.
Avevano un rapporto simile ai due fratelli Black.
Quando ho saputo della morte di Megan, sono andata al funerale, non so tesoro se ti ricordi tu avevi quattro anni e mezzo e partimmo in Inghilterra un paio di volte quell'anno. Dato che c'era stato anche il funerale dei Potter, i Potter erano Lily e suo marito una delle famiglie magiche diventate la più famosa in tutto il mondo dato, il miracolo che ha fatto il loro dolce bambino eliminando la minaccia di Colui che non deve essere nominato. Comunque mi ricordo di Anna al funerale era una bambina piccola doveva avere almeno 2 anni e mezzo con lunghi capelli nero pece, tu eri piccolo l'hai vista piangere a fine del funerale e ti sei avvicinato a lei dandole un fiore che avevi raccolto nel prato, che tenero che sei stato.
Mi dispiace doverti dire che non so chi sia suo padre, ho perso i contanti con le ragazze verso il loro ultimo anno a scuola perché ero impegnata a fare la mamma, e poi c'è stata la guerra mandare un gufo sarebbe stato rischioso sapevo per certo informata da Marlene che erano tutti membri attivi contro Colui che non deve essere nominato, poi anche la povera Marlene è morta insieme a tutta la sua famiglia e io l'ho saputo troppo tardi al funerale dei Potter.
Sapevo però che Megan era promessa sposa a Regulus ma dubito che lei l'abbia sposato. Sinceramente non so cosa pensare a riguardo, Megan era fantastica e il fatto che sia finita con uno dei due Black penso sia stata una sorte peggiore della sua morte. Regulus era fissato con il sangue, Sirius era l'esatto opposto, o almeno così sembrava, quello che so e che è ad Azkaban la prigione dei maghi in Inghilterra ed ha consegnato lui i Potter a Colui che non deve essere nominato. Penso sia meglio per la ragazzina non sapere chi dei due sia il padre. Posso comprendere il fatto che voglia sapere la verità, e che crescere con Maddalena non sia stata una bella cosa, spero che l'uomo che lei abbia , sposato sia un buon uomo e tratti bene la ragazzina. Se mai lei desiderasse saperne di più sulla madre sarò felice di raccontarle qualcosa, potrebbe venire a casa nostra un giorno, sempre se i suoi zii acconsentirebbero. Vi allego una foto di me, Lily che è la ragazza con i capelli rossi, Marlene la bionda, Alice che è quella con i capelli corti castani e Megan con i capelli neri e lucenti. È del nostro quinto anno a scuola prima che io le lasciassi. Sono l'unica sopravvissuta, ricordare tutto questo mi spezza il cuore, ma comprendo il voler sapere della piccola specie perché Maddalena, dubito che le abbia detto qualcosa. Un bacio ad entrambi Con tutto il mio affetto.
La Mamma
P. S. Fai il bravo e non farti mettere in punizione.
Entrambi finirono di leggere la lettera Anna si accascio sul divano, era totalmente sconvolta.
Diego si maledisse del fatto che non l'avesse letta prima da solo, ma anche sua madre poteva essere un pochino più delicata. Non sapeva bene cosa fare, fino a neanche dieci minuti prima erano tutti felici di aver ricevuto la lettera, e ora sembrava come se la terra gli fosse scivolata via da sotto i piedi, non sapeva che fare guardava la ragazzina che aveva la testa tra le mani i gomiti appoggiati alle ginocchia, la testa nascosta, il corpo incurvato e una vasta quantità di capelli a coprirla tutta.
Decise di fare quello che avrebbe voluto fare con più calma, quando lei si fosse abituata di più al contatto fisico, decise di tirarla a sé e stringerla forte in un abbraccio.
Lei era sconvolta, completamente, non sapeva che pensare. Mary le aveva detto che era meglio che non scoprisse chi fosse il padre, un Black fissato per il sangue, uno che aveva finto di essere diverso e che aveva tradito la migliore amica della madre, ed era finito ad Azkaban. Stare con uno di loro due era stata una sorte peggiore della morte, stare con suo padre era peggio che morire, erano le uniche parole che il suo cervello riusciva formulare...
Stare con suo padre era peggio che morire.
A un certo punto si senti trascinare via, via dal baratro di pensieri in cui stava finendo, calde mani la tiravano via, calde braccia la stringevano forte, il calore del corpo di un altro si univa a lei. Incominciò a tremare, si senti stringere di più, e quindi i singhiozzi incominciarono a farsi largo dalla sua gola, fino ad arrivare alla sua bocca per poi fuoriuscire tutti, le lacrime le incominciarono a cadere dagli occhi chiusi, avvicinò la sua faccia al petto di lui, che le dava calore.
Lui la strinse sempre più a sé a ogni singhiozzo che udiva. Era l'unica cosa che poteva fare, quella ragazzina stava facendo fuoriuscire anni di malori tutti insieme.
Si trovavano in quell'aula soli, tutto era scomparso. Lui la sentiva piangere.
Anna si sentì come se tutta la tristezza del mondo fosse lì dentro di sé, due zii crudeli che non la volevano che non l'amavano, una madre morta, un padre che non sapeva chi fosse ma chiunque fosse stato, poteva solo essere peggio della morte, un infanzia sola, senza amici, senza amore. E lei era amore aveva bisogno amore. Aveva tanto bisogno di avere una casa e qualcuno che l'amasse, se ne rendeva conto ora mentre veniva tenuta detratta da lui. In quel momento lui era casa, era famiglia, vita, amicizia, amore tutte cose che lei non conosceva, di cui non aveva mai sentito la mancanza, perché non si può avere la mancanza di qualcosa che non si conosce.
Incominciava a capire solo ora, a capire quante cose non conosceva, quanto le fosse stato negate.
Lui continuò ad averla stretta a sé, i singhiozzi e il pianto diminuivano, ma non aveva il coraggio di staccarsi da lei. Proprio non ci riusciva. Lui aveva bisogno di stringerla forse più di quanto lo avesse lei. Non capiva bene il perché di tutto questo, del perché si fosse tanto affezionato a quella ragazzina, e sinceramente non gli importava. Sapeva che non l'avrebbe mai lasciata andare.
I singhiozzi diminuivano, lei se ne stava rendendo conto, nella sua mente un bambino con i capelli neri e una margherita in mano le si avvicinava. Lei piccola con i capelli sciolti neri come le pece, con un vestito fin troppo suntuoso e nero per una bambina di quella età era ferma e guardava quella bara che piano, piano andava sotto terra, la sua mamma era lì, gli occhi rossi dal pianto. Sapeva solo che la mamma era lì e non sarebbe più tornata da lei, la zia le l'aveva urlato quella mattina mentre lei piangeva nella stanza perché il vestito le pizzicava il corpo e gridava Mamma con tutta forza della sua voce. La mamma non sarebbe più tornata, il papà se n'era andato lo sapeva aveva visto la madre piangere per un mese intero di nascosto nello sgabuzzino.
E quel bambino si era avvicinato e le aveva dato una margherita. Era lui quel bambino che ora era più grande e la stringeva a se.
Note dell'autrice
Ho adorato scrivere questo capitolo, penso sia il mio preferito fino ad ora.
*Lascio delle note per chiarirvi l'arco temporale: il primo giorno di scuola in Italia è il 13 novembre e ci troviamo nell'anno 1990 un anno prima la pietra filosofare, Anna è un anno più grade di Harry
Quando Anna prende la punizione è venerdì 12 ottobre quindi a fine mese scolastico, finisce la punizione il 20 sempre di venerdì, questo capitolo è ambientato giorno 27 ottobre, e giorno 2 novembre. Il compleanno di Anthony è sabato 3 novembre.
Altre note per capire un po' meglio il contesto temporale
· Nel 1978, i malandrini si diplomano così anche Lilly e Megan e lei rimane incinta a settembre, (così presto e in mezzo a una guerra direte nella vostra testa, fidatevi c'è un perché, Spoiler:
la loro storia verrà prima o poi chiarita e ci saranno tutti i personaggi della prima guerra magica)
· Megan partorisce Anna il 4 maggio del 1979
· Lily dovrebbe essere rimasta incinta verso il novembre del 1979 e Harry nasce a luglio nel 1980
· Quando nel 1981 Harry rimane orfano ha 1 anno e mezzo e Anna ne ha 2 e mezzo, Sirius viene catturato, e Megan a l'8 dicembre muore, uccisa dalla Avada come scritto nel primo capitolo
· Anna va in affido a sua zia e nel 1982 verso marzo si trasferiscono in Italia.
· Mary Mcdonalds andava a scuola con i malandrini e Lily e Megan viene nominata nei ricordi di Piton, e la ragazza che avverte Lily che Piton è fuori al ritratto e non vuole andar via ed è vittima anche di qualche cosa fatta con la magia nera da Mulciber ciò accade al loro quinto anno, non si sa più nulla di lei, quindi per me è scappata in Italia dopo il suo quinto anno ha sposato molto presto Tommaso Cammileri perché rimasta subito incinta di Diego.
Questo è tutto! Grazie a chi sta leggendo la mia storia.
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