Capitolo 11 Chiarimenti, Halloween
Sabato mattina, Anna decise tranquillamente di andare a passeggiare fuori in giardino e di pranzare lì, era passata dalla cucina e si era presa un po' di cibo da portarsi con se. Era molto convita che non avrebbe trovato nessuno del suo gruppo in giro perché sicuramente stavano tutti al villaggio.
Erano giorni che evitava tutti, dopo quella specie di litigata con Diego, che non era stata proprio una litigata dato che lei se ne era andata.
La scelta più matura sarebbe stata parlare con loro. Ma Anna nonostante i passi avanti fatti, ancora non era riuscita del tutto a capire cosa volesse dire parlare delle proprie emozioni. Anche quando aveva ricevuto la lettera di Mary, la mamma di Diego aveva chiuso subito il discorso con lui e non l'aveva mai ripreso.
Era abituata così, a non parlare di ciò che per lei fosse importante o che le facesse male, se le sfuggiva qualcosa lo faceva con una risata, e del sarcasmo come a non darli la dovuta importanza. Ad esempio quando ogni tanto raccontava di episodi delle sue punizioni avute da piccola dagli zii faceva così, ne parlava come se fossero cose da nulla questo per lei era l'unico modo per sopravvivere a tutto quel dolore, se si fosse detta che erano bazzecole e cosa da nulla a furia di ripeterselo sarebbero diventate tali. Ma non significa che non avesse sofferto alle prime punizioni, e non si fosse chiesta diverse volte perché era così sbagliata. Gli zii le lo facevano pensare, le dicevano sempre che lei era sbagliata, che non sarebbe dovuta nascere. E dopo i primi anni di sofferenza all'età dei sei anni si era ribellata, era sbagliata e lo sarebbe stata sempre di più, quindi, incominciò a dimostrare il suo essere un errore sempre di più con le sue malefatte, se all'inizio erano avvenimenti innocenti fatti con la magia accidentale, dopo diventavano malefatte bene studiate e pianificate.
Entrata a scuola si era sentita sempre fuori luogo un pesce fuor d'acqua ma poi con il gruppo di amici che si era fatta, si era sentita finalmente apprezzata, e mai più sbagliata.
Fino a due giorni prima, quando lui le aveva detto che doveva cercarsi altri amici, in quel momento si era sentita di nuovo piccola e non adeguata. Nella sua testa era come se pensasse che lui non la volesse più perché si fosse finalmente accorto di quanto lei fosse sbagliata, così come le avevano detto sempre i suoi zii.
Per evitare ulteriore dolore si era chiusa in se stessa, provando a non pensarci e a non incontrare nessuno, così da non dover affrontare in pieno la brutta realtà.
Quel sabato mattina si era rifugiata in cortile, cercando di prendere un po' d'aria e di non pesare a quanto stesse male.
"Posso sedermi con te?" chiese Nicola in piedi vicino a lei, cosa che la fece sobbalzare "Non sei andato al villaggio?" chiese lei, "No, non avevo voglia, Diego e Kevin avevano organizzato un'uscita con delle ragazze senza chiedere la mia conferma, e poiché ero preoccupato per te ho preferito cercarti e dargli buca"
Lei lo guardò dubbiosa, lui rimaneva in piedi aspettando un suo consenso nel sedersi "Posso stare con te?" chiese di nuovo, "Se ti va" rispose lei senza alcuna espressione sul viso con un'alzata di spalle.
"Diego pensa che io ne abbia un po' approfittato della situazione"
"Di che situazione stai parlando?" chiese lei confusa, arricciandosi una ciocca di capelli che era fuoriuscita dalla treccia laterale.
"Ho detto a loro che non sarei uscito per risolvere il danno che ha fatto Diego, facendoti sparire dicendoti ti trovarti altri amici. Pensa che io ti stia usando come scusa per non andare al villaggio con loro e quelle ragazze."
Lei lo guardò perplessa "Ed è così?" continuando a rigirarsi la ciocca di capelli
"Sinceramente? Non lo so, io con loro non ci volevo uscire, ma sarei comunque venuto a cercarti per parlarti."
"Ok apprezzo l'onesta, ma Diego non ha fatto nessun danno, non c'è bisogno di parlare." Lasciò andare la ciocca di capelli, e si appoggiò con la schiena all'albero.
"Ah si allora perché ci eviti tutti, e stai sola da giovedì sera? Non mi dire bugie!"
"Ok, non volevo vedere Diego." disse lei diretta
"Ti va di raccontarmi la tua versione così che io possa avere un quadro completo?" chiese lui quasi supplice "Solo quello che è successo, no quello che hai pensato, i fatti soltanto poi se non vorrai più parlare non ne parleremo."
Lei ci penso un attimo poi acconsenti e incominciò a parlare senza guardarlo però "Si, mi ha detto che secondo lui devo farmi amiche femmine o della mia età e io non ho capito il perché l'ha detto, ma l'ha ripetuto diverse volte e gli ho detto va bene e me ne sono andata" la sua espressione era senza un minimo di emozioni, come se la cosa non la toccasse minimamente ma invece era tutt'altro
"Si preoccupa per te, forse ha ragione dovresti, stai sempre con noi" lui non la pensava così ma voleva vedere se la sua teoria fosse giusta, era convinto che lei pensasse che Diego la volesse scaricare come amica.
"Vi siete messi tutti d'accordo? Se non mi volete come amica basta dirlo!" e in quel momento Anna pensò ed ecco che anche lui diceva le stesse cose, si stava incominciando a innervosirsi, sentiva da un po' che gli avrebbe persi e aveva paura di ciò non voleva rimanere sola, ma allo stesso tempo non si sarebbe fatta vedere né debole né in lacrime. Avrebbe voluto mollare là anche Nicola e scappare ma sapeva che con lui sarebbe stato inutile, Nicola l'avrebbe fermata con un incantesimo e l'avrebbe fatta parlare.
"Non ho detto questo, specifico, non ho detto che non ti vogliamo come amica" Nicola ebbe la conferma che il suo pensiero fosse giusto aveva visto negli occhi di lei il luccichio della rabbia, e si era anche irrigidita e quindi continuò
"Se non vuoi avere amiche femmine o della tua età non è un problema ok? Se ti bastiamo noi va bene per me, è una tua scelta e la rispetto." Quelle parole riuscirono un po' a calmarla
"Io penso che non si debbano forzare le cose, ho provato con le mie compagne l'anno scorso ma non è andata mi accusavano sempre di non essere una buona amica, ma io ci ho provato!" disse lei quasi urlando, era come se la bolla di sicurezza in cui si era messa stesse per scoppiare, anche perché le parole di lui l'avevano fatta vacillare, le vennero gli occhi lucidi.
"Ok, parliamone un attimo, con calma " e le fece una carezza
"Tu le vorresti delle amiche?" chiese lui con fare gentile
"Non mi piacciono molto, parlano di trucco e di ragazzi e di come sembrare carine, a loro non piacciono gli animali, neanche arrampicarsi, fare scherzi o testare incantesimi a loro non piacciono le cose che piacciono a me, io mi sento diversa da loro!" disse tutto di un fiato.
"Si tu non sei frivola, e immagino che tua zia cercasse sempre di farti presentare al meglio quindi tu odi le frivolezze no?"
"Si nella mia famiglia si pensa solo al dover apparire, no a come si è realmente."
"Ok, perfetto per quanto riguarda quelli della tua età, non ti trovi nei discorsi, questo è perché dimostri di più della tua età, e lo so bene"
"L'hai detto tu non io, quindi non devo farmi amici nuovi?" chiese lei incerta
"Certo che no, se non vuoi come hai detto tu non bisogna forzare le cose, ora dato che abbiamo chiarito tutto, te la senti di spiegarmi perché ci stavi evitando?"
Lei rimase ferma e lo guardò, non voleva parlare.
"Ok, ho capito non ne vuoi parlare, ma posso dirti io, cosa pensi secondo me?"
"Mmh, va bene."
"Penso che tu abbia pensato che Diego non volesse essere più tuo amico e che si volesse sbarazzare di te, e hai dato per scontato che l'avremmo fatto anche noi, Ora se io ho ragione, non devi preoccuparti perché non era questo l'intento."
"Non volete sbarazzarvi di me?"
"No, per niente e neanche Diego ti ha detto quelle cose perché si sente in colpa a lasciarti da sola mentre noi andiamo al villaggio"
"Perché? Per me va bene che andate al villaggio, io non posso perché non faccio ancora il terzo, dall'anno prossimo ci potrò andare anche io, se voi non ci siete posso fare comunque altro" disse lei con ovvietà, lui incominciò a ridere
"Ma va, io questo lo so che tu non ci faresti mai il problema che ti lasciamo sola, e Diego che si fa le paranoie."
"Okkkk, e quindi io che dovrei fare ora?" chiese lei dubbiosa
"Quello che vuoi, se vuoi parlare con Diego puoi farlo, se non vuoi allora fa niente, ma devi tornare a mangiare con noi e a stare con noi ok?"
"Non mi va di affrontare l'argomento con lui, e ok torno a mangiare con voi e non vi eviterò più, ma non voglio farmi nuovi amici."
"Perfetto, nel caso ci parlo io con lui, e non devi farti nuovi amici se non vuoi, e se la situazione ti va bene così, sei libera di fare quello che vuoi. Va meglio ora?"
"Si va meglio!" lui a vederla più serena sorrise e la strinse a se.
Nicola poi parlò con i ragazzi la sera stessa prima di scendere a cena per dire che era tutto ok, e pregare Diego di lasciare un po' in pace Anna e di farsi gli affari propri, l'appuntamento dei ragazzi non era andato granché per Diego, ma alla grande per Kevin. La ragazza che doveva uscire con Nicola era rimasta di sasso quando lui non si era presentato ed aveva deciso di stare con il broncio per tutta la giornata, insieme all'amica che tentava di richiamare l'attenzione di Diego, ma lui era di pessimo umore e con i sensi di colpa quindi, non aveva prestato attenzione a nessuno.
Le cose piano piano stavano ritornando alla normalità, nel gruppo ma ci sarebbe voluto del tempo.
Anna passava più tempo con Nicola che con gli altri, Diego si era un po' isolato dal gruppo, e Kev studiava con Alessia la ragazza con cui era uscito e con cui stava facendo amicizia, i gemelli facevano sempre un po' gruppo a parte.
Il mese di Ottobre stava giungendo al termine, Diego era finito in punizione perché nel bel mezzo del corridoio Michele il bullo l'aveva provocato e lui che di solito provava ad ignorarlo, quel giorno che era di pessimo umore aveva sfoderato la bacchetta ed era stato beccato dall'insegnate di incantesimi che l'aveva messo in punizione in cucina a pulire le stoviglie dopo la cena senza bacchetta.
La scuola era in fibrillazione, perché il professor Davis era riuscito a convincere la preside a dare una festa in maschera in cortile per Halloween. Aveva organizzato tutto lui con l'aiuto di alcuni volontari del sesto anno.
Il cortile era stato tutto decorato, di scheletri, zombie, zucche, fantasmi c'erano una serie di tavolate piene di cibarie tra cui numerosi dolci sia del mondo magico che non, musica dal vivo di una Band Rock metal chiamata i Teschi viventi.
Nicola aveva fatto i vestiti per tutti dato che era molto portato negli incantesimi domestici specie in quelli del cucito e Anna gli aveva tenuto compagnia durante il suo lavoro. La punizione di Diego era finita ma sembrava comunque sempre di pessimo umore.
I gemelli si erano fatti creare due vestiti da Snasi, e Nicola aveva fatto realmente un ottimo lavoro, Kevin era vestito da re di Cuori pronto a far innamorare Alessia di lui, se lo sentiva quella sera l'avrebbe sicuramente baciata.
Nicola era vestito da Vampiro, Diego da Pirata e Anna da diavolessa.
La festa era magnifica, ci fu anche uno spettacolo di danza fatta dai dei Fantasmi.
"Anna devi ballare con me!" Nicola la prese per un braccio trascinandola sulla pista da ballo, Diego lo guardò malissimo, incominciava ad dargli noia il rapporto che avevano quei due.
"Oddio che ti è preso?" disse Anna guardandolo sconvolta
"Hai presente quella ragazza a cui ho dato buca quel sabato in cui abbiamo parlato e doveva andare al villaggio?"
"Si beh?"
"Eccola!" fece un segno con la testa a una ragazza con i capelli a caschetto castani e un naso parecchio pronunciato "Mi perseguita! Mi segue ovunque la settimana scorsa è riuscita a mettersi a lezione di trasfigurazioni vicino a me!" era in panicato
"Deduco che a te non piace!"
"No per nulla mi ha anche braccato nei corridoi il lunedì dopo che l'avevo scaricata, prima mi ha urlato contro, poi ha fatto gli occhi dolci dicendo che mi dovevo far perdonare." Anna rideva per via della sua faccia "Continua a ballare non ti fermare!"
"Dai, che sarà mai! Hai provato a dirle che non sei interessato?"
"Si, ma non capisce è una maniaca!"
"Oh buon Merlino aiutaci tu!" continuava a ridere "Vuoi che te la fatturi?" sorrise malandrina lei continuando a ridere
"Magari, ma no, non voglio che prendi una punizione a causa mia."
Vincenzo e Paolo arrivarono vicino a loro a passo di danza "Possiamo farvi una domanda?" chiese Vincenzo
"Certo!" esclamò Anna
"Vi siete fidanzati?" Chiese Paolo
Nicola e Anna si fermarono di colpo guardandoli in malo modo con le stesse espressioni in viso
"No, certo che no!" disse Nicola
"Ah, penso che dovresti dirlo a Diego sta sfumando di rabbia!" Esclamò Paolo come se fosse cosa da poco.
"Beh ciao ciao," e andarono via
Si scambiarono uno sguardo e li videro andar via e ricominciarono a ballare
"Dici che erano seri?" chiese perplessa la Black
"Mhh, non so comunque mi sa che ci devo parlare di nuovo con Diego!"
"Te la vedi tu?"
"Si certo tu continua però a starmi vicino stasera o quella mi mangia!"
Lei si rimise a ridere.
Era seduto, a un tavolino "Vuoi qualcosa da bere" si senti chiedere da una voce femminile vicino a lui, sospirò lei non si staccava mai d'addosso dall'anno scorso era una vera piattola
"No grazie sono apposto così" rispose con il suo fare educato come sempre.
L'altra lei rideva e volteggiava tranquilla, sembrava stare meglio, aveva notato che qualche settimana fa, era un po' abbattuta, non l'aveva vista neanche ai pasti per un paio di giorni. Ma sembrava stare meglio, anche se non stava più insieme al moro ma sempre con il rosso. Non voleva pensare a lei, aveva problemi maggiori nella testa come sua madre, doveva essere in pensiero per lei.
Invece no, la sua testa andava sempre a quella ragazza. Sarebbe impazzito prima o poi, più le stava vicino più stava male, più le stava lontano più stava male. Non aveva soluzioni, lui per lei non esisteva proprio e qualunque cosa facesse la ragazza non l'avrebbe mai degnato di uno sguardo, neanche come amici figurarsi di più.
"Cosa hai stai male?" La piattola insisteva a fargli domande non lo voleva proprio lasciare in pace
"Si ho mal di testa, penso andrò a dormire"
"Mi avevi promesso un ballo però!" disse lei zuccherosa attaccandosi al suo braccio e sbattendo le folte ciglia. Doveva per forza ballare o non se la sarebbe mai tolta dai piedi quindi acconsenti "Un solo ballo, perché poi vado a dormire" la ragazza tutta felice lo prese per la mano e saltellando lo condusse sulla pista da ballo, proprio vicino alla coppia che lui stava tanto invidiando da lontano, si scambiarono tutti uno sguardo, il rosso tenne di più lo sguardo su di lui, si guardano per secondi interminabili, poi entrambe le coppie incominciarono a volteggiare.
A un altro tavolo un'altra coppia era intenta a chiacchierare lui quanto una montagna vestito da Re di cuori, lei che gli arrivava al petto, piccola e magrissima come uno stuzzicadenti con capelli rosso fuoco e occhi verde oliva sporgenti vestita da regina di cuori. Appena aveva visto lui vestito da re, era saltata di gioia. Ora stavano vicini a parlucchiare.
"Ti vanno dei cioccolatini?" chiese lui in modo amabile, "Si se sono dolci come te!"
"Certo che lo sono, aspetta un attimo!" Prese i cioccolatini a forma di scheletro poi con la bacchetta gli trasformò in cuoricini "Ora vanno meglio non trovi?" chiese lui avvicinandosi un po' di più a lei, "Sono stupendi!"
"Come te" si avvicinò sempre di più le mise una mano sulla guancia e appoggiò le labbra sulle sue, e lei si avvinghiò con le sue mani a capelli di lui, per poi finirli in braccio continuando il bacio.
"Per le mutande di Merlino e Circe!" esclamò Anna fermando la danza e indicando con il dito il tavolo, "Quello è Kevin!!!! Lo vedi Nicola è Kevin!" stava saltellando sul posto "Si sta baciando?" Nicola era visibilmente sconvolto "Sembra più che lei gli stia mangiando la faccia! Ahahahahh Però dai se è felice lui, allora va bene!"
"Si sembra molto felice, direi che dovremmo smetterla di fissarli! E smettila di indicarli" la rimproverò Nicola cercando di farle abbassare il braccio
"Dai perché? sembrano in qualche modo teneri, tipo i cuccioli di coccodrillo!"
"I cuccioli di coccodrillo non sono teneri, Anna!" la rimproverò cercando di fermare il suo saltellio
"I gemelli potrebbero venirti contro se fossero qui, per me sono teneri ho sempre voluto un cucciolo di coccodrillo!"
"Anna i coccodrilli azzannano la gente e se la mangiano!"
"Lo so! Avrebbero mangiato i miei zii!" La sua voce era un misto tra uno estasiato e un euforico continuava a saltellare cercando di coinvolgerlo
"Oddio! Tu ogni tanto mi inquieti!"
lei rise e si fermò un attimo il suo sguardo andò su Diego
"Senti ma che dici ti posso lasciare un attimo da solo e non so rapire Diego per un ballo? Sta lì al tavolo da solo." Disse lei dubbiosa non era certa di voler parlare con Diego, ma forse era arrivato il momento di chiarire un po' e fare il punto della situazione
"Va bene io allora vado dal professore Davis per congratularmi del balletto dei fantasmi. Ti accompagno al tavolo."
E si avviarono al tavolo
"Ehi Diego, Anna si è stancata di me e vuole ballare con te, quindi accompagnala sulla pista da ballo, è tutta tua io vado." E la lasciò lì come un pacco postale.
"Vieni a ballare con me?" chiese lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e aggiustandole corna in testa.
Lui parve pensarci un po' poi acconsenti con un testo del capo prese la mano che lei gli stava porgendo e si avviarono sulla pista da ballo.
Ballavano zitti per un po' senza saper bene cosa dire, era da quando avevano litigato che i rapporti erano un po' imbarazzanti, nessuno dei due sapeva come comportarsi.
"Senti" incominciò lei, bloccandosi quasi subito guardando i suoi occhi,
"Mi dispiace"fece lui abbassando un po' lo sguardo
"Anche a me, ho frainteso tutto!" disse lei
"E io non dovevo spronarti ad andare da altra gente, non volevo che pensassi che non mi importa di te, a me importa e anche tanto"
" Si anche a me, ma non so bene come comportarmi con te, non lo so perché"
"Facciamo finta che non sia successo nulla?" chiese lui supplice
"Beh si alla fine è stato solo un fraintendimento" lo abbracciò
"Ho visto che tu e Nicola passate spesso del tempo insieme" le sussurrò all'orecchio, la domanda lo stava attanagliando dentro dovevo sapere se stavano insieme, pensava che fosse così perché Nicola non dava peso all'età della ragazzina come faceva lui.
Lei si provò a staccare da lui, ma le fu impossibile dato che il ragazzo la stringeva troppo.
Lui aveva paura di guardarla negli occhi e quindi la stringeva più forte per evitare quel contatto tra i loro occhi.
"Si, passiamo del tempo insieme, lui c'era di nascondere da quella pazza che la perseguita" disse lei tutta di un fiato
"Quale pazza?" chiese lui scettico
"La tizia con cui doveva uscire al villaggio con voi, lo sta un po' perseguitando, lui la evita stando con me"
"Ah, capito chi, non lo sapevo, quindi tu e Nicola..." la frase gli morì in gola
"Io e Nicola? Cosa? Pensi che stiamo insieme ?" chiese lei ancora stretta a lui
"Ehm"
"Non stiamo insieme, siamo amici e stop! Sarebbe un problema per te?" Lui non rispose il silenzio era atroce, Anna non capiva il suo comportamento, l'amore era una cosa a lei ancora ignota, non ci pensava, non si faceva domande a riguardo. Lei aveva i suoi amici e ciò andava bene.
"Diego?" lui si staccò da lei, la guardò e le diede un bacio sulla fronte, "Mi sei mancata in questi giorni" lei sorrise "Anche tu!"
Note dell'autrice
Sto provando a cambiare il format da un paio di capitoli, quello di prima era troppo piccolo e tutto troppo attaccato, non riesco a capire se si possa cambiare l'interlinea come su word. Comunque prima o poi capirò il formato di testo che mi aggrava di più.
Adoro Nicola, è una spanna sopra gli altri, primo perché è il più intelligente del suo gruppo, secondo perché ha un'empatia parecchio alta che è difficile da raggiungere, in un futuro potrebbe studiare tranquillamente per diventare un leggimines e ci riuscirebbe anche molto velocemente perché è portato, è un po' la voce della ragione del gruppo, cosa che di solito lo è anche Diego, ma quando si tratta di Anna perde tutte le rotelle.
Ho comunque ancora problemi a far interagire Anna e Diego, mi sento in disagio a farli rapportare, non so e come se ci fosse tensione tra i due personaggi, spero di venirne a capo.
Che dire di Kev è proprio un tenerone! A me fa tenerezza!
Angolo dell'autrice:
Mi scuso fortemente, non so descrivere le ragazze mi sembrano tutte stupide, è assurdo le faccio tutte oche, non capisco il perché... spero di migliorare e che mi venga l'ispirazione per una nuova ragazza quanto meno intelligente non so e non galline.
Ho messo un pezzo senza dire chi fosse, ma penso si sia capito, se non l'avete capito allora non state seguendo bene la storia e io non ve lo spiegherò.
Un grazie a tutti! Baci alla prossima
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