Capitolo 10 Si ritorna a casa


L'estateera passata lenta, ma senza alcun danno e con pochissime punizioni, la prima ottenuta grazie alle uova di rane salterine dei gemelli dopodue giorni dal suo ritorno esse si erano schiuse nel momento menoopportuno in cui la zia stava prendendo il thè con alcune sue amichee le rane scappando dalla camera di Anna si erano dirette verso lasala da thè saltellando come delle forsennate sparpagliando thè ebiscotti e tartine ovunque, quindi la ragazzina era stata chiusa incamera per due giorni senza pranzo e cena, ma i suoi amici elfidomestici Polly e Daffy le avevano di nascosto portato del cibo.

Dopo diche non aveva fatto altri danni, passava la maggior parte del tempoin camera a scrivere ai suoi amici in particolar modo a Diego eNicola, a fare ricerche per creare la mappa della scuola, progettoche aveva messo da parte per via dei troppi impegni scolastici tracui Club e punizioni.

Ainizio Luglio si era ritrovata anche Anthony tra i piedi per duesettimane di seguito poiché i suoi tutori erano partiti per unviaggio in Inghilterra per affari e l'avevano ingiustamentelasciata a casa del ragazzo.

Passavanoi pomeriggi insieme a fare i compiti delle vacanze quasi sempre insilenzio. Lui si era dimostrato fino troppo taciturno e Anna presadalla noia aveva incominciato a darli fastidio, ma con il solorisultato da farlo sparire in camera sua. Il ragazzo aveva deciso dievitarla come si evita di solito il vaiolo di drago. L'atmosfera inquella casa era tetra la madre di Anthony passava la maggior partedel tempo a letto perché si sentiva poco bene, il padre era semprefuori per lavoro. Gli elfi domestici si occupavano di loro, Anthonyera sparito e lei non poteva fare molto. Il penultimo giorno Anna,annoia decise di mettere al muro Anthony e scoprire il perché eracosì sfuggente, metterlo al muro nel vero senso della parola uscitodal bagno il ragazzo fu spalmato con la magia lì.

No chea lei importasse poi molto il suo comportamento, ma era tuttosospettoso fino a prima di maggio il ragazzo la seguiva ovunque, e siritrovava spesso a discutere con lui.

"Tu"

"Cosavuoi Black?" chiese lui con la sua solita voce monocorde da nonfar apparire la ben che minima emozione

"Perchémi eviti?" chiese lei aggrottando le sopracciglia.

"Nonc'è un motivo, a te perché interessa tanto?" lei si staccòda lui come, si fosse stata appena scottata

"èstrano e da parecchio che non mi stai trai i piedi" chiese consospetto

"Timanco?" chiese rimanendo sempre composto nei suoi modi, ma con unaluce diversa. ma la ragazzina neanche si accorse di ciò

"NO,certo che no!"

"Bene,allora spostati, devo tornare in camera."

"No,finché non mi dici che hai!" Lei insisteva, senza saperne ilmotivo specifico di tutto quel suo accanimento nei confronti di lui.

"Ok,"fece un respiro lui, si scostò leggermente i capelli dalla fronte,avvicinandosi di più a lei guardandola fissa negli occhi, era unacosa che non gli aveva mai visto fare, sconvolta da quel questo e dalsuo avvicinarsi sempre di più, Anna si sentì vacillare

"Stovivendo la mia vita, lontano dalla tua. Sbaglio o sei stata tu adirmi che non siamo niente un milione di volte?" Disse gelido

"Io,si cer-to" tentenno lei per la prima volta si sentiva persa, c'eratroppa tensione nell'aria, sentiva una sensazione strana allostomaco

"Perfetto,allora fammi andare in camera, così posso continuare a lasciartilibera in pace, come tutte le volte che me l'hai chiesto." Erasempre più gelido, lei fece dei passi per scostarsi lui la superòsenza guardala e se ne andò, rimase lì interdetta, non capiva cosafosse successo e cosa gli sia preso. Dopo parecchi minuti si riprese e andò in camera a scrivere a Nicola.

L'estateera giunta a conclusione ed Anna di fronte al cancello della scuolafremeva dall'entusiasmo i suoi zii le stavano facendo di nuove lesolite raccomandazioni sul come comportarsi, sul fatto che non dovevafare come l'anno prima e accumulare tutte quelle punizioni, che leiera di nobili famiglie e come tale doveva comportarsi, che il sangueera importante. Anna non li stava neanche a sentire guardava soloverso il cancello con gli altri ragazzini del secondo anno lorosarebbero dovuti essere i secondi ad entrare dopo i primini che eranogià dentro da mezz'ora, si chiedeva che ora fosse sicuramentemancava poco, non aveva un orologio, non lo portava mai odiava queltic e tio che le mandava i nervi in palla.

Finalmenteil cancello si aprì saluto con un cenno del capo gli zii e si avviòcon passo tranquillo al cancello, avrebbe voluto correre ma sapevabenissimo che era osservata da quei due manichini suntuosi.

Arrivataal dormitorio si lanciò sul letto vicino alla finestra queldormitorio era di colore giallo rispetto a quello dell'anno scorsoche era celeste, sprigionava energia vera e pura, come l'annoprecedente era riuscita a prendersi il letto vicino alla finestra. Entrarono anche le sue compagne che appena la videro fecero un segnocon il capo, i rapporti si erano raggelati parecchio con Ambra,Jessica e Ilenia, e con le altre sei compagne non aveva mai parlato,ma a lei stava bene così aveva il suo gruppo di amici che larendevano felice e non aveva voglia di stringere amicizia con altriragazzini. Si alzò dal letto e incominciò a sistemare le propriecose, si rese improvvisamente conto di aver lasciato Foot nellagabbietta senza averli aperto, quindi lo fece subito, lui peròdormiva tranquillo. Sistemo sul suo comodino l'album difotografie, poi mise quella di sua madre e le sue amiche in bellamostra sul comodino, l'ampolla con il giglio dentro perfettamenteidentico al primo giorno in cui l'aveva ricevuto, e il peluche delcane che aveva chiamato Padfoot. Guardò l'orologio della camera evide che mancavano ancora dieci minuti per l'entrata del gruppo distudenti del quarto anno. Quindi si rimise sul letto aspettando.

Si eraaddormentata, e nessuno l'aveva svegliata nervosa si era alzata dalletto, per dirigersi in sala mensa.

Arrivataalla porta gli vide seduti tranquilli a chiacchierare, si sentivanervosa, era da tutta l'estate che aspettava di rivedere i suoiamici, ma non sapeva realmente come comportarsi alla loro vista.

Siriempì il vassoio, fece un respiro profondo e si diresse al tavolo.

"Seraa tutti" disse in maniera molto pacata

Diegoappena la vide saltò in piedi e la strinse forte, "Stavamo perincominciare a preoccuparci, non ti vedevamo arrivare, ma Nicola eracerto di aver visto il tuo gatto in giro!"

"Oh,si mi sono addormentata, e nessuno mi ha svegliata" disse lei inimbarazzo sciogliendo l'abbraccio con lui e sentendo calore infaccia le guance le erano diventare tutte rosse. Guardò Diego esorrise un po' in imbarazzo si era appena resa conto che eradiventato più bello con il passare dell'estate.

"Finalmenteil gruppo è al completo!" urlò Paolo, "Si mancavi solo tu!"esclamò Vincendo facendole l'occhiolino, Lei sorrise di rimandosedendosi tra Nicola e Diego

Comesempre.

Nicolale fece una carezza, "Mi sei mancata" le disse vicinoall'orecchio, anche tu sussurrò lei con il sorriso che si facevasempre più ampio.

Poiguardò Kevin che ancora non aveva detto nulla, e aggrottò lesopracciglia, con fare inquisitorio, lui rise "Sei diventata piùgrande, e più bella! Incomincerai a fare conquiste Scricciolo efiniremo tutti in punizione per aver affatturato la gente, quest'annoci sarà da divertirsi" Risero tutti, Kevin doveva pur direqualcosa di scemo, era Kevin.

Diegorise un po' di meno guardandola meglio, si era diventata piùgrande, e si avrebbe affatturato chiunque si fosse avvicinato a lei.

Dopo unmese avevano ripreso il ritmo delle lezioni e delle giornate, Annaadorava molto cura delle creature magiche, ogni volta che avevalezione intavolava discorsi lunghissimi con i gemelli, gli unici acapire realmente la sua passione fino in fondo.

Le suecompagne di dormitorio continuavano a ignorarla e Anthony era comesparito nel nulla, anche a pozioni non era più seduto vicino a lei,Anna però a questo non badava molto, e preferiva stargli lontanodato l'ultima volta e poi lei aveva il suo gruppo e tanto glibastava.

Camminavanoin cortile un giovedì pomeriggio lei e Diego sotto il sole che stavaper tramontare, parlavano della lezione di lui di difesa contro learti oscure in cui avevano imparato ad affrontare un molliccio " epoi le cavallette sono diventate tutti dei cordiali, ma ci è volutomolto perché Kev era proprio in crisi" stava raccontando lui

"Quindiha il terrore delle cavallette? Forse dovrei ripensarci al fatto di voler lasciare il club di cucina sai? Uno sformato con lecavallette sarebbe una splendida idea da cucinare!" lui incominciòa ridere "Così è la volta buona che a Kev viene un infarto,meglio se lasci il club ancora piagnucola al ricordo dei tuoi danni."

Continuaronoa camminare ridendo "Senti ma nel weekend facciamo qualcosa o voiandate al villaggio?" I ragazzi della scuolagià dal terzo anno potevano uscire tranquillamente il weekend dallascuola e rientrare la sera prima di cena, potevano andare alla cittàvicina, per fare una passeggiata, shopping prendere un caffè ealtro. La città vicina era interamente per persone senza magia. Main Italia i maghi avevano pochi posti per stare con i propri similied erano abituati a frequentare i non maghi e ad avere case conelettrodomestici, tv, computer, cellulari e quant'altro.

IlMondo Magico si intregnava tranquillamente con il mondo non magico.

Perònella cittadina stava un Pub particolare che portava attraverso uncaminetto a una via fatta di negozi magici, dove si trovavano unalibreria magica, un negozio di ingredienti per pozioni, un negozio digiocattoli magici, negozi creati a posta per gli alunni della scuolain cui potevano accedere se mai avessero avuto bisogno di qualcosa. Non era un grande posto era solo una via con sette negozi. Il pubperò era per i non maghi con il proprietario però Mago, cheriusciva a combinare i due posti in maniera perfetta.

"mmh"Diego si fece perplesso

"Diegoci sei?"

"Sicerto, ci sono e che stavo pensando!"

"Acosa?" si erano entrambi fermati e ora lei lo guardava consospetto, "La domanda era semplice"

"Silo so, sabato io e Kev andiamo al villaggio non so gli altri, madomenica possiamo stare insieme"

"Ok,capito e a cosa c'era da pensare?" qualcosa non andava era dainizio settimana che lo sentiva diverso, diverso come non sapevadirlo, ma ora in quel preciso momento in cui si era fatto pensieroso,lei aveva come un nodo allo stomaco.

"Cheforse dovresti farti degli amici della tua età, e non so qualcheAmica, intendo di ragazza" disse un po' incerto

"Come?"questa era una cosa che proprio non si aspettava

"Pensoche sarebbe giusto per te avere amici della tua età, potrestiriprovare a stare con Ambra e le altre forse andrà meglioquest'anno"

"Tuvuoi che rifaccia amicizia con loro dopo come mi hanno trattata? Ogniscusa era buona per loro per prendersela con me! O perché ero piùbrava di loro, o perché non volevo Anthony, o perché non aiutavoAmbra, o perché finivo in punizione!" il tono nella sua voce sistava alzando notevolmente, lei se ne accorse e si fermò.

"Erasolo un'idea, stai troppo con noi, dovresti stare con quelli dellatua età." Disse lui un po' incerto.

Qualcosadentro di lei si spezzo improvvisamente, lui non voleva più esseresuo amico, si voleva liberare di lei, e anche gli altri, cerco dicacciare dentro le lacrime, non poteva piangere, quindi, fece comeaveva imparato a fare negli anni chiusa in quella casa ogni qualvoltache i suoi zii la trattassero male, prese un respiro chiuse gli occhiun istate, riprese la compostezza che ormai non aveva più quando sitrattava dei suoi amici, lo guardò gelandolo con lo sguardo e disse"Bene. Ho capito farò come vuoi incominciando sin da subito" sigirò e incominciò a incamminarsi a pasto di marcia con la testaalta verso l'entrata, lui si sentì gelare sul posto rimase unattimo fermò poi incominciò a seguirla "Anna!" disse "Anna,fermati!" ma lei continuava imperterrita, lui la blocco per unpolso "Fermati un attimo parliamo, io lo dicevo per il tuo bene, mispieghi cosa ti è preso, per favore!"

"Nonmi è preso nulla Diego, ho capito cosa intendi, e ho deciso di farequello che è giusto fare, lasciami il polso, devo andare a lasciarela borsa in dormitorio." E con uno scossone gli fece vacillare lapresa e tornò a camminare

"Tiaccompagno!"

"Tranquilloso trovare la strada per i dormitori anche da sola." E continuò acamminare spedita lui continuò a seguirla a dieci centimetri didistanza, senza sapere cosa fare, non l'aveva mai vista cosìcomposta e fredda nei suoi riguardi, come se non le importasse diniente, Anna in realtà era furiosa, non era certa di quanto avrebbeancora trattenuto le lacrime arrivata al dormitorio ci entrò subitosbattendo la porta, si diresse poi in bagno senza degnare nessuno diun suo sguardo. Si lasciò scivolare a terra con le ginocchiaappoggiate al petto, tenute strette dalle braccia e incominciò apiangere con la testa nascosta. A lei importava, importava, fintroppo.

Venerdìsera dopo cena nel dormitorio maschile del quarto anno Diego eralegato a una sedia i gemelli uno al lato destro e uno a quellosinistro, Kevin a terra con un pacco di gelatine tutti gusti più unoe il rosso era in piedi di fronte a Diego con le mani sui fianchi labacchetta puntata sul povero moro legato "Parla! Tu sai qualcosa!"

"Tiho detto che non so niente del perché non mangia più con noi!"esclamò il poveraccio legato.

Giovedìsera a non vederla scendere a tavola si era preoccupato aveva chiestoa Diego, dove fosse la ragazzina, lui aveva detto che l'avevaaccompagnata ai dormitori e poi nulla.

Venerdìa pranzo non si era vista , come anche a colazione, ed Nicola insiemeagli altri sembrava più preoccupato, l'avevano però vista neicorridoi e lei appena si era accorta della loro presenza era scappatavia. A cena di lei nessuna traccia, e a quanto pare neanche di Diegonessuna traccia, Kevin aveva smesso di mangiare e pensava chequalcuno poteva averli rapiti ed aggrediti, i due gemelli avevanofacce da funerale. Nicola si era innervosito, e aveva dettato leggedi andare in camera. Ne era convito c'entrava sicuramente Diego,era strano da giovedì sera e non parlava, Anna era sparita, qualcosaera successo e sembrava che la colpa fosse tutta dell'amico.

Quindiappena era rientrato con una faccia super cadaverica aveva datol'ordine di legarlo e così i gemelli avevano fatto, Kevin erarimasto invece fermo non sapendo cosa fare.

"Tusai qualcosa, e da giovedì sera che sembri scosso, e lei non si faviva! Sei stato l'ultimo a parlarle! E oggi sei sparito dove seistato parla!"

"Tiho detto che io non so niente!" urlò Diego "Slegami!"

"Aguamenti"fu la giusta risposta del rosso.

"Diegoparla che è successo?"

"Io,non lo so, non ho capito se è arrabbiata o pure no, ma non ho fattonulla era solo un suggerimento!"

"Unsuggerimento di cosa stai parlando?" era perplesso, e anche stancoqualcosa era successo e Diego non parlava prese un respiro "Mi vuoidire di cosa avete parlato giovedì pomeriggio?"

"Leho suggerito, che forse doveva fare amicizia con qualcuno della suaetà, riprovare con Ambra!"

"Tule hai detto di rifare amicizia con Ambra e le altre che la odiano esono gelose? Gelose per via di Anthony e del fatto che stia con noi?"

"Ioho pensato fosse giusto! Deve avere amiche femmine, noi i weekendmolte volte andiamo al villaggio e la lasceremmo sola! Non voglio chestia sola!"

Nicolaera perplesso "Se non vuoi lasciarla sola allora non andare alvillaggio, non è giusto che le dici di stare con altre persone, cosìpuoi fare i cavoli tuoi!"

"Ionon voglio fare i cavoli miei!"

"Ahno? E l'appuntamento che avete sabato tu e Kev con quelle dueragazze non è fare i cavoli propri?"

"Nonc'entra nulla è un fatto isolato!"

"Vabbènon me ne frega nulla di cosa pensi tu! Continua il racconto o nonriuscirò a capire il perché ha deciso di sparire con tutti! Lei cheti ha risposto?"

"Chenon voleva tornare amica ad Ambra perché loro non la sopportavano"

"Certol'hanno trattata male! E Poi continua"

"Epoi le ho detto che secondo me le faceva bene stare con quelli dellasua età e si inizialmente aveva alzato il tono di voce infastiditopoi non so mi ha come raggelato con lo sguardo e mi ha detto cheavrebbe iniziato fin da subito a cercarsi amici della sua età!"

"Continua!"

"Ehm,si è allontanata ho provato a parlarle ma lei era gelida e andata incamera e non è più uscita! Ho provato ad andare da lei oggi, le hochiesto perché non stesse venendo ai pranzi, mi ha risposto perchécome hai detto tu dovrei stare con quelli della mia età, mi hachiuso la porta in faccia e me ne sono dovuto andare!"

"Seiun completo idiota! E meno male che vuoi proteggerla! Ti picchiereial momento!"

"Diciche pensa che non vogliamo esserle più amici e che vogliamoscaricarla?" Chiese Kevin a Nicola guardandolo da terra con fareperplesso

"Pensodi si, e lei è abituata a reagire freddamente quando le fanno delmale, e quel cretino le ha detto vatti a cercare dei nuovi amici."Nicola si rivolse a Kevin, che aveva capito perfettamente il tutto.

"Nonle ho detto così! Non volevo che fosse sola quando noi nonc'eravamo!"

"Haivoluto alleggerirti la coscienza è questo che hai fatto!

"Nonè vero mi preoccupo per lei!"

"Behdovresti evitare, di preoccuparti per una cosa a cui lei non pensaproprio! È abituata a stare sola e non ci farà una colpa se lalasciamo i weekend per uscire!"

"Continuoa pensare che dovrebbe avere amici della sua età!"

"E iopenso che tu ti senti in colpa perché domani uscite con delleragazze tu e Kevin, e lei rimane qui."

"Ok,ora basta litigare!" Esclamò Paolo

"Sead Anna non va di farsi nuovi amici non dovresti costringerla!"disse Vincenzo

"Certo,e poi lei non sembra avere problemi con lo stare sola, Diego dovrestipreoccuparti di meno. Nicola ha ragione!" continuò Paolo

"Ahbeh tutti contro di me vedo! Sono io il suo migliore amico e quelloche l'ha fatta entrare nel gruppo è una mia responsabilità!"Diego era furibondo, e stanco di essere legato

"Tuaresponsabilità, ma ti senti quando parli? Come se importasse solo ate di lei. Non è tua figlia o tua sorella, Anna è un'amica e sabadare benissimo a se stessa da sola! Lasciale il suo spazio perchécosì stai facendo solo casini!"

"Okbasta! Facciamo che domani ci parlano Vincenzo e Paolo dato cherimangono qui e possono portarla dagli Snasi, se non riescono arisolvere, domenica le parliamo tutti insieme e tu ti scusi!" Kevinsi era fatto improvvisamente serio in quella litigata a cui avevapartecipato poco e niente

"Ehm,forse è meglio se le parlo io, poi la convinco a raggiungere igemelli dagli snasi, ok?"

"Scusama tu non vai con loro al villaggio?" Chiese Paolo dubbioso

"No,non più, Anna ha la precedenza!"

"Aspetta!ma che diciamo all'altra ragazza non puoi non venire!" esclamòKevin "Possono fare i gemelli!"

"Diegosi inventerà qualcosa!" Rispose Nicola con ovvietà

"Eccoaccusi me di voler scacciare il senso di colpa, e usi Anna come scusaper non uscire con noi!"

"Viavevo detto che non ero interessato all'appuntamento e voi mi aveteinserito senza il mio consenso! Quindi non mi importa cosa hai daaccusarmi, se devo scegliere se aggiustare il casino che hai fatto tue uscire con una tizia cinguettante preferisco la prima scelta"

"Eccovedi usi Anna!"

"Pensalacome vuoi, non m'importa quello che pensi tu ma quello che pensalei!"

"OkBasta di nuovo, siamo tutti stanchi, andiamo a letto."

"Comemai oggi sei tanto maturo?" Vincenzo guardava Kevin perplesso

"Qualcunodeve pur esserlo in tutto questo casino. Anche se faccio il buffonedi turno non vuol dire che sono scemo e non capisca Anna. E ora aNinna tutti! Ho anche finito le caramelle!"

"Perfettotutti a dormire discussione conclusa!" Esclamò Paolo lanciandosisul materasso, Vincenzo lo vide e fece lo stesso.

"Perfettobuonanotte!" e anche Nicola si avviò verso il suo di letto

"Ehm,devo dormire sulla sedia o mi slegate." Chiese Diego sbuffando

"Ahgiusto, Kev sei l'unico in piedi slegalo tu!"

"Okkkkkk!"

Dopoaver slegato Diego andarono tutti a dormire.



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