6 Capitolo: La festa
Ringraziòmentalmente che fosse sabato mattina e che non avesse lezione cosìda poter stare di più a letto.
Non era riuscita ad addormentarsi,per via di tutte le informazioni ricevute il giorno prima, per via ditutti quelli avvenimenti.
Dopo aver finito di piangere sullacamicia di lui bagnandola tutta, aveva detto un grazie soffocato,aveva cercato di riprendere la sua solita aria composta, dicendogliche era stanca e voleva andare a letto, lui aveva annuito, avevapreso sia la lettera che la foto al suo interno le aveva chiesto sevoleva tenerle lei, aveva annuito anche lei e in silenzio l'avevaaccompagnata al dormitorio.
Nonavevano parlato, lui le aveva restituito il suo spazio e lei se l'erapreso subito. Lui l'aveva capita.
Leisperava che avesse capito che avesse bisogno solo di tempo.
Lalettera era rinchiusa nel suo comodino insieme alla foto che nonaveva ancora avuto il coraggio di guardare, non si sentiva pronta atutto ciò. Erano anni che fantasticava sui suoi genitori, sperandoin un padre che la venisse a prendere da quel posto che era costrettaa chiamare casa. Ora aveva la certezza non sarebbe mai venuto nessunoe forse era meglio così.
Guardòl'orologio, erano le dodici e decise ad alzarsi, andò a lavarsi esi preparò per scendere a pranzo, trovando il dormitorio deserto. Lesue compagne erano già sedute ai soliti posti, al solito tavolo.Passava sempre i pasti con loro, ma era capitato che dopo la finedella punizione che lui l'aveva rapita da quel tavolo per farlamangiare insieme il suo gruppetto.
Avevagià cenato con loro tre volte contando anche la cena del giornoprima dove era stava sollevata dalla sedia da un Kevin e poi posataal loro tavolo. Non aveva detto nulla, era solo impallidita tropposconvolta da ciò che lui avesse fatto, gli altri avevano riso dellasua faccia sconvolta, Diego aveva rimproverato Kevin, e lei si eraripresa in fretta e si era unita a Diego minacciando Kevin che sel'avesse rifatto, s'è la sarebbe vista con Foot. Dopo la cena leie Diego erano andati nell'aula a leggere la lettera.
Nonaveva ancora la forza di parlare con lui, che era seduto al tavolocon i suoi amici in una postazione comoda per poterla osservare.
Annapranzava tranquillamente con tutta la sua compostezza, ma sentiva losguardo di lui addosso.
A fine pranzo fu presa da Ambra abraccetto per andare a prepararsi per la serata.
"Ambrasono solo le quattordici alle diciannove verranno i miei zii abbiamotempo!"
"Maio non sto più nella gioia! E poi mi devi dire tutto quello cheriguarda la sua famiglia" e così le due ragazzine uscirono dallasala mensa per dirigersi al dormitorio.
Ilpomeriggio sembrò non finire mai verso le diciotto dopo lungheconversazioni tutte riguardanti Anthony si incominciarono a vestireed uscirono dal dormitorio con anticipo e trovandosi d'avanti Diegoe gli altri.
"Ehmcosa fate qui?" chiese Anna perplessa.
"Volevamovederti tutta elegante scricciolo!" rispose Kevin saltellando"Quanto sei caruccia, fatti dare un bacetto! " Si avvicinò a leiper darle il bacetto ma Anna slittò all'ultimo facendolo sbatterecontro la porta. Ambra rideva come tutti gli altri.
Diegosi avvicinò a Kevin "Ancora non ti è chiaro, che la devi lasciarein pace, perché ti fai solo male?" dandoli una pacca sulla spalla.
"Sieteveramente carine entrambi." Disse poi
"Daimettetevi in posa vi faccio una foto."
Ambraafferrò Anna e si mise in posa, e quest'ultima si sforzo disorridere.
"Perfetta!"
"Viaccompagniamo!" grido Paolo
"Certoche si!" aggiunse il fratello
"Voletevenire solo perché siete curiosi e impiccioni di conoscere i mieizii, e io non penso sia una buona idea."
"Mh,penso tu abbia ragione" disse Nicola che si ritrovava in mezzo aidue gemelli, che stavano incominciando a protestare e quindi, gliafferrò le orecchie una per uno "Beh noi andiamo! Divertitevi eniente vermi!" disse Nicola spingendo i gemelli "Prova con dellesalamandre!" urlo uno dei due "No con gli scorpioni!" aggiunsel'altro, "Muovetevi e non le date idee strane che già èpericolosa! Kevin anche tu andiamo!" Richiamo Nicola
"Maio volevo accompagnarla però!" disse piagnucolando "Muoviti hodetto!"
"Vabene mamma, Nicola! Divertiti scricciolo!" e così seguì i treragazzi.
"Viaccompagno io se vuoi?" Disse Diego rivolgendosi ad Anna
"Siiiiaccompagnaci!" cinguettò Ambra
Annaacconsentì e si avviarono verso l'ufficio della preside dove sitrovavano i tutori di Anna per andare al compleanno, Anthony erastato già prelevato la mattina da sua madre.
"Tornidomani no?" le chiese lui interrompendo il chiacchiericcio di Ambrache spiega nel dettaglio il suo vestito e chi fosse ad averlo fatto.
"Sidomani mattina verso le dieci dovremmo essere di ritorno."
"Okperfetto siamo arrivati, direi che non è il caso che io entri,quindi vi saluto io, divertitevi piccole." Sorrise ed andò via.
Ledue ragazzine entrarono nell'ufficio, là ad attenderle i suoi duetutori, aspettavano in silenzio, la preside aveva provato a fareconversazione, ma dopo un po' ci aveva rinunciato, dato lafreddezza dei due.
"Beneeccovi qui!" disse la zia guardò Anna fissa, "Noto che hai messoil vestito che ti ho mandato, molto bene. Per una volta mi sei stataa sentire, lei deve essere la tua amica, Se siete pronte andiamo"disse con un'alzata di spalle dirigendosi verso il camino "Speronon sia pieno di cenere, signora preside e le manderò i danni delmio vestito, costerà quanto tutto il suo ufficio." Disse scoccandouno sguardo di disprezzo verso la donna, Anna roteo gli occhi guardòla preside come a dirle scusate ma sa mia zia è una testa di rapa,la preside capito il suo sguardo quasi alla lettera per nullapreoccupata le sorrise e disse rivolta alla donna "Non si preoccupiè assolutamente pulito, non ci saranno danni, sulla mensola lì c'èla polvere volante, fate come se fosse a casa sua."
Lazia le lanciò uno sguardo di disgusto, lo zio prese la polvere sifermò a guardare la ragazzina "Prima di andare, se fai qualchedanno stasera, studierai da privatista. Ci siamo intesi?"guardandola con cattiveria "Si, signore" disse lei e l'uomoentrò nel camino, successivamente fecero lo stesso anche la zia e ledue ragazzine salutarono la preside prima di andare.
Siritrovarono nel giardino della suntuosa enorme villa dei Cimino, erastato fatto mettere un camino all'esterno per non evitare che lepersone sporcassero il pavimento di polvere. Ambra rimase sbalorditadavanti all'immensità della villa, si sentiva proprio fortunata apoter partecipare a quel grande evento. Un elfo domestico gli scortoverso la sala principale dove erano stati posti dei tavolo rotondiper tutto il perimetro in fondo alla sala c'erano i magicisti con iloro strumenti di musica che intonavano musica rilassante perattenuare l'atmosfera c'erano lampadari di cristallo e candele sututti i tavoli, insieme a fiori, tutto aveva la tonalità argentata.La sala contava già sulle cinquanta persone, si sarebbe riempitapian piano durante la serata contando le duecento. Erano statiinvitati molti personaggi illustri di Roma, incluso il primo ministrodella Magia Italiana, dato che il signor Cimino era il suosegretario, per lo zio quella era un'occasione sempre benevola perpoter fare affari succulenti lisciando i baffi, fece segno allafamiglia di andare verso i padroni di casa.
Perla sfortuna di Anna c'era anche Michele a quel compleanno ilbulletto a che aveva rischiato di morire tramite il suo incantesimodei capelli verdi strangolanti, tornato finalmente al suo colorenaturale, era seduto vicino ad Anthony mangiando una quantitàimmensa di tartine, a quanto pare il padre di Michele era unesponente molto importante del tribunale del ministero. Ambra laprese per il braccio e la tirò per avvicinarsi ai due ragazzi. Esedersi al loro tavolo. Il tavolo era fatto di soli ragazzi e dopoun'ora dal loro arrivo si era riempito tutto con ragazzi dellascuola oltre ad Anthony con lei stavano giustamente Ambra, e poiMichele sua sorella gemella che se non fosse stato per la gonna Annal'avrebbe scambiata per un maschio piuttosto brutto, due ragazziche si erano presentati di cui lei aveva già dimenticato il nomeappartenenti al quinto anno della scuola, insieme alle loro fidanzatedel quarto anno, e un'altra ragazza del terzo.
Tuttigli invitati erano finalmente arrivati e il padre di Anthony chiamòil figlio a se al centro della stanza, per poi fare un discorso suquanto fosse fiero del suo bambino alzare il calice e brindare."Prima che i camerieri servano al tavolo la cena direi di dare amio figlio l'onore di aprire le danze! Su ragazzo cercati unacompagna e fai vedere le tue doti da ottimo ballerino!" Cosìdicendo si avvicino al suo orecchio per dirli qualcosa, Anthony annuìe si avvicino al proprio tavolo, Ambra era convintissima che avrebbescelto lei, si specchio nel cucchiaio e si volto verso di lui conocchi languii.
Anthonysi avvicinò ad Anna "Black." Chiamò, Anna sbuffo capendo chedovevano per forza ballare insieme, non si era persa il sussurro delpadre all'orecchio del ragazzo, si alzò in piedi siccome tutta lasala era rivolta a guardare loro e per evitare di combinare guai eritrovarsi rinchiusa in casa a imparare tutto da privatista prese lamano che il ragazzo le porgeva e si avviò in pista con lui con lasua miglior smorfia imbronciata. "Forse dovresti leggermentesorridere" le disse lui, "Così va bene?" chiese lei con unsorriso falsissimo e tiratissimo che lo inquietò parecchio "Sembrache tu stia per uccidere qualcuno, ma se è il meglio che sai fareallora ok, Black."
Arrivaronoal centro della pista da ballo e la musica incominciò lui le miseuna mano al fianco Anna alzo la sua per metterla sulla spalla di luie incominciarono a volteggiare.
"Seitroppo silenziosa" disse mentre la faceva girare, lei non risposeimbronciata "Cos' è la calma prima della tempesta, cosa haiescogitato per rovinare il mio compleanno?" continuò lui adomandarle, lei continuava a stare zitta, volteggiando insieme a lui.
"Black!", lei sbuffo e guardò i suoi occhi azzurri "Non ho organizzatonulla puoi stare tranquillo"
"Miè difficile crederlo" continuava a fissarla, lei sbuffo ancora "Mihanno minacciata, se avessi fatto qualcosa mi sarei trovata astudiare da privatista e sinceramente non ci tengo propriospecialmente ora che..." e si interruppe, rendendosi conto di star parlando con lui e quindi, torno alla sua solita compostezzacontinuando a ballare e guardandolo gelida "Specie ora che ti seifatta degli amici, stavi per dire questo." Disse lui con un tonoleggermente più dolce che lei non colse anzi lei pensava che luistesse puntando a farle del male "Beh non sono affari tuoi, quandofinisce questa canzone, sono stanca di volteggiare e di toccarti,dovrò creare una pozione pulitrice poi, dopo tutto questo." Stavaprovando a comportarsi normalmente ma lui aveva ragione, lei eratroppo silenziosa e non era normale, infatti, Anthony percepiva checi fosse qualcosa che non andasse quindi continuò "Comunque seitroppo silenziosa qualcosa non va" disse mentre le fece fare unagiravolta cercando di far parere come se non le importasse di lei,"Non c'è niente che non va, Cimino come mai tutto questo fareinterrogatorio?" "Perché quando ci sei tu mi aspetto il peggioormai, vorrei poter mangiare la torta quest'anno" disse lui conovvietà, "Ti ho detto che non farò niente, poi dovrei sopportarele prediche delle mie compagne e il pianto di Ambra, sto provando afare l'amica" disse scontrosa lei perché si giustificava con luiproprio non lo sapeva ma almeno quella conversazione la stavadistraendo dai suoi pensieri su suo padre. "Stai provando ad esseremia amica Black?" chiese lui tentennando e ricomponendosi subitopronunciando il suo cognome con astio, lei sbuffo pensando che luifosse veramente idiota "No, sarò amica a te quando l'infernogelerà, sto provando a fare l'amica di Ambra." "Controllavo,ti ho detto che sei troppo silenziosa, da risultare strana, più delsolito, sembra che ti stia passando il mondo di pensieri dallatesta." Disse lui maledicendosi mentalmente per aver parlatotroppo, e lei incominciò a insospettirsi, "Stai ancora facendo laspia in incognito per i miei zii?" "Sempre malfidente eh? Lasciastare, era meglio che stavo zitto, così lo rimanevi anche tu Black.E finita la musica puoi andare." Le lasciò la mano e il fiancofece un leggere inchino così come voleva la etichetta e andò viaverso il bagno, lei un po' perplessa si avviò verso il tavolo, nonaveva proprio voglia di pensare anche a lui dato tutti i suoipensieri.
Sisedette in maniera composta vicino ad un Ambra parecchio arrabbiata,ma lei non se ne accorse nemmeno un po'.
Finalmentedopo tre o quattro canzoni fu servito la cena, si sforzò di mangiaremalgrado lo stomaco chiuso. Ambra parlava con Anthony tornata di buonumore, Michele si strafogava come un maiale stessa cosa dellasorella, i ragazzi del quarto anno e le loro ragazze avevano fattoamicizia sembravano un gruppo più unito che mai e avevano inclusoanche la ragazza del terzo anno che ogni tanto lanciava occhiatinealla Black ma lei non fece caso a niente e nessuno troppo presa daisuoi pensieri.
Laserata sembrava infinita dopo le quattro delle sette portate iltavolo si era svuotato e si erano avvicinati tutti alla pista pervedere lo spettacolo dei magicircensi fare acrobazie, mostrareanimali, giochi con il fuoco e incantare i serpenti. Anna che odia lagente che tenesse il animali in gabbia decise di andar a fare unapasseggiata nel giardino.
Nelgiardino c'era un albero gigantesco avrebbe tanto volutoarrampicarsi, ma sarebbe stato meglio evitare non poteva rientraretutta sporca. Quindi incominciò a gironzolare vicino alla fontana,dove si sedette su una panchina, aveva sciolto i capelli per prenderela bacchetta e incominciò a muoverla verso l'acqua della fontanapensando a sua madre, senza rendersi conto aveva creato con l'acquadelle forme di animali che incominciarono a rincorrersi.
"Seisempre più strana Black."
"Come?" sobbalzo lei
"hodetto che sei strana, anche se molto brava con la magia come ciriesci?" Chiese indicando gli animali, Anna si rese conto in quelmomento di cosa indicasse, c'erano un cane un cervo e un lupo fattid'acqua che giocavano sul bordo della fontana, sembrava come se ilcane tentasse di far cadere il cervo di sotto e il lupo li guardasseco rimprovero. Sbalordita fece cadere la bacchetta e i tre animalitornarono a essere semplice acqua della fontana.
"Nonso come l'ho fatto? Che fai qui mi spii?" chiese lei
"No,ero uscito per prendere un po' d'aria ti ho vista e mi sonoavvicinato"
"Stancodella tua festa?"
"No,ma c'erano dei serpenti a me non piacciono." Disse con un alzatadi spalle, sul viso di Anna si formò un ghigno maligno.
"No,no e no! Non ti permetterai vero?" sapeva cosa significasse quelghigno
" Dipende,cosa mi dai in cambio?"
"Tiho già dato qualcosa Black." Disse lui con ovvietà
"Ecosa sentiamo?"
"Ilmio silenzio sullo stato di sangue della gente con cui ti circondi.Specie i due gemelli e quel rosso"
Leisbarrò gli occhi, "Sai del loro stato di sangue?" impallidì
"Facciamocosì io non lo dico, se tu non userai mai i rettili contro di me,affare fatto?"
"Affarefatto no che io mi fidi di te, siamo chiari su questo."
"Behneanche io di te ma un patto è un patto. Torno dentro, e dovrestifarlo anche tu, ci sono altre tre portate e la terza e la torta."
"Tortache potrai tranquillamente mangiare." Aggiunse lei alzandosi eseguendolo dentro Ambra vedendoli entrare insieme schiumò dallarabbia.
Finalmentela serata giunse al termine, al momento della torta c'era un po'di panico nelle persone presenti l'anno prima e i suoi zii laguardavano in cagnesco, ma tutto andò bene.
Finitala festa tornarono a casa Rosier e sia Anna che Ambra andarono aletto appena arrivate, Anna troppo stanca e Ambra arrabbiata conquest'ultima.
Appenatornate a scuola, Ambra se la filò velocemente per andare a parlarecon le sue amiche, Anna si fermò un attimo nell'ufficio dellapreside perché un Grup le si era avvicinato e lei incominciò adaccarezzarli dietro le orecchie "è suo signora preside?" Lapreside era veramente una bella donna con capelli lunghi viola e dueocchi dello stesso colore, era una metamorfomagus però di solitoteneva quell'aspetto tranne alla prima giornata di scuola in cuiaveva evitato i capelli viola, era una che sapeva il fatto suo, erauna bravissima legilimens, e severa al punto giusto, le piaceva moltogirare per i corridoi o ogni tanto presentarsi nelle classe eosservare le lezioni e come si comportavano i ragazzi. Quanto erapiù giovane era stata insegnate di Difesa contro le arti oscura.
"Si,si chiama Merlino, è l'unico ad avere le due code di solito sitaglia una delle due quando è piccolo io non ho voluto, se lo portotra i no maghi faccio un incantassimo di disillusione su una delledue code."
"èmolto bello, è simile a un cane, ho sempre voluto un cane, ma il miogatto va bene comunque."
"Notoche sei tornata, deduco che non hai fatto nessun danno." Le dissesorridendo "Mi hanno riferito che hai già preso una punizione"
"Si,è stato un incidente." Disse lei facendo la faccia più da angeloche potesse.
"Si,vedo proprio un incidente" e le sfuggì una risata e continuo conun ammonimento "Spero sia stato isolato."
"Certo!Ora direi che devo andare, arrivederci signora" "Comportati beneBlack ti tengo d'occhio!" Anna scappo via e chiuse la porta, lapreside si sedette di nuovo alla sua scrivania, si passo una manosulla fronte, rassegnata al futuro che l'aspettava, poiché quelcognome Black pronunciava guai, e lei lo sapeva.
Disfattala borsa, Anna si lanciò sul letto, sfinita, il dormitorio eravuoto, si allungo e prese verso il comodino, apri il cassetto, ciinfilò la mano e prese la lettera di Mary, aveva trovato il coraggiodi guardare la foto, sua madre era bellissima capelli lunghi nericome i suoi, gli occhi azzurri sorrideva, sembrava molto dolce, esalutava con la mano abbracciando sempre di più la ragazza vicino alei con capelli rosso fuoco e occhi verdi che brillavano come duefari. Si perse a guardare sua madre dimenticandosi delle altre infoto. Rimase lì ferma a guardarla per ore come incantata.
Scesea pranzo solo perché il suo stomaco aveva richiamato la suaattenzione, si avviò come sempre al solito tavolo ma prima che sisedette Jessica la fermò "Non puoi sederti qui!" disse
"Scusaperché? Mi siedo sempre qui." Rispose lei basita
"Perquello che hai fatto ieri sera, hai ferito i sentimenti di Ambra!"
"Ionon ho fatto un bel niente, l'ho anche portata a quella stupidafesta in cui non volevo andare!" esclamò lei senza chiedereulteriori spiegazioni si girò e si avviò al tavolo di Diego con ilsuo vassoi di cibo.
"Possosedermi qui con voi?" chiese lei
"Seitornata!" esclamarono i gemelli felice
"Diegosposto la sedia vicino a lui per farle spazio "Certo"
"Com'èandata la festa? Ti sei divertita scricciolo? Dai racconta racconta!Quale danno hai fatto?"
"uff,non ho fatto nessun danno, perché se no non sarei potuta tornare ascuola i miei zii mi hanno minacciata"
"Ahio!Beh hai fatto bene a fare la brava allora, non possiamo perderti! Seila nostra scricciolo ormai!" Kevin le diede delle tenere pacchesulla testa come se lei fosse un cucciolo.
"Perchéle tue amiche si sono arrabbiate con te?" chiese Nicola vedendo leragazzine guardare dalla loro parte inviperite
"Nonne ho idea hanno detto che ho calpestato i sentimenti di Ambra, ionon ho fatto un bel niente, sono stata buona! Lo giuro!" esclamòlei come una bambina offesa a morte
"vabbèprova a raccontarci un po' cosa è successo, può darsi che locapiamo noi, e per noi intendo io e Diego che siamo i piùintelligenti"
"Alloraho mangiato, ah ho dovuto fare un lento con Anthony d'apertura, miha invitata a ballare non potevo dire di no mi dovevo comportarebene, poi ho mangiato, non ho insultato Michele che tra l'altro hauna sorella uguale a lui! Poi sono andata in giardino da sola perchénon mi piacciono i magicircensi tengono gli animali in cambia non èuna cosa bella! In giardino mi ha raggiunto Anthony e abbiamo fattoun patto, io non userò mai i serpenti contro di lui e lui non diràlo stato del vostro sangue ai miei zii, poi sono rientrata di nuovocibo, e torta poi niente a casa. Questo è il tutto!"
"mmmhforse hai parlato poco con lei?" chiese Nicola
"Leiparlava sempre con Anthony!"
"Aspettac'era Michele? Ti ha dato fastidio?"
"No,non mi ha considerato proprio."
"Dainon ci pensare alle tue amiche risolverete, ora mangia, perchémangiare è una cosa bella è rende felici!" esclamò Kevin
"Iodirei più e rende montagna!" disse lei cominciando a mangiare.
Finitodi mangiare Anna fermò Diego per il polso "possiamo andare a fareuna passeggiata soli io e te?" Lui acconsentì salutò gli altridicendo che li avrebbero raggiunti dopo.
Camminavanoin silenzio vicino al boschetto
"Volevodirti grazie per l'altra sera, scusa per il pianto, io non piangomai, ma era tutto un po' troppo. Penso di aver bisogno di tempoperò per metabolizzare, no che quello che ha detto tua mamma cambimolto nella mia vita però non so."
"Cambiaqualcosa dentro di te, forse, capisco se mai ne vorrai parlare io cisono"
"Silo so, c'eri anche al tempo con la margherita, me lo ricordo sai,mi è tornato in mente."
"Sianche a me, è strano però sapere che ci siamo già conosciuti, saràper quello che ci siamo ritrovati."
"Si,doveva essere destino, comunque guardiamo il lato positivo di tutto,ho capito cosa vuol essere abbracciati, anche se non pensavo fossetutto così bagnato." E incominciò a ridere, lui la guardo la tiròa se per un braccio e la riabbraccio "Così non è bagnato!" leilo strinse, "Si direi che così è meglio."
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