Capitolo boh, ho perso il conto

Finite le lezioni rientro in camera, insieme alla mia nuova amica Pieralfia, e trovo Harry a petto nudo, intento a fumarsi una canna, con, dipinta sul volto, la sua solita espressione strafottente. Mi saluta a stento, poi si alza dal letto e si sfila la maglietta.

- Vado a farmi una doccia. - borbotta con gli addominali in mostra. - Domani c'è una festa, ci vieni?

- Va bene. - accidenti! Mi ha incastrato! Mi sta praticamente obbligando ad andare a quella stupida festa! Non ho altra scelta, a quanto pare.

- Ok, io vado in bagno. - si toglie la maglietta ed esce dalla camera, dirigendosi verso il bagno comune.

- Ariana, - mi dice Pieralfia - ma veramente vuoi andare alla festa?

- Non ho altra scelta, Alfy, non ho altra scelta...

- Ma veramente la scelta ce l'hai, puoi stare nel dormitorio e non andare alla festa.

- Vorrei tanto che le cose fossero così semplici...

- Ma lo sono, basta non andarci.

- Sarebbe bello se fosse così...

- Ma è così.

- Purtroppo non sempre le cose vanno come vorremmo...

- Ma se non ci vuoi andare non ci andare.

- Se, se, se! E se mio nonno aveva tre palle era un flipper! - rispondo secca - Alla festa ci dobbiamo andare, punto e basta!

Pieralfia sospira sconsolata, prima di riprendere a parlare.

- E va bene, allora andiamo. Che ti metti?

- Beh, pensavo di indossare il mio completo da suora orsolina che...

- Ma non se ne parla nemmeno! Tu ti devi vestire bene! Dai, andiamo a fare shopping e a comprare qualche abito adatto all'occasione! Ho sentito che da Piselli, patate, banane e susine ci sono i saldi!

Annuisco un po' titubante, ma non posso fare a meno di seguire la mia migliore amica e avventurarmi con lei alla ricerca del vestito perfetto. Usciamo dagli alloggi, incontrando nel corridoio Harry, che mi saluta togliendosi la maglietta, e ci fiondiamo fuori dal campus, dirigendoci verso la zona commerciale di Miami.

Visitiamo almeno una dozzina di negozi diversi. Pieralfia insiste per farmi acquistare abiti da autentica borsettara, ma io preferisco restare fedele al mio stile.

Dopo un paio d'ore di intenso shopping, finalmente riesco a trovare il look giusto per andare alla festa, che consiste in un abitino rosso lungo fino al ginocchio, Converse dorate, un cappello di paglia a tesa larga di colore blu, giacchetto in pelo di yak marrone e, come borsa, una busta di plastica di quelle che si usano per metterci dentro la spesa.

Pieralfia ed io decidiamo di passeggiare ancora un po', godendoci l'aria fresca del pomeriggio. Ed è a quel punto che lo vedo.

Il mio cuore ha un fremito, il mio stomaco borbotta, mi viene la pelle d'oca, comincio a sudare freddo, la bocca mi si impasta e mi si intorpidiscono le dita dei piedi.

Continuo a fissarlo, indecisa se chiamare un'ambulanza o direttamente le pompe funebri, che magari, se le avviso in anticipo, mi fanno pure uno sconto.

Non posso credere che lui sia qui, a Miami! Non riesco a credere che sia proprio davanti a me, ad appena pochi metri di distanza.

Lui è qui. Lui... Il motivo per cui mi tagliavo...

*****

Nuovo capitolo tutto per voi, panzerotti al rabarbaro!

Secondo voi chi ha visto Ariana? Un parente? Un amico? Il suo fruttivendolo di fiducia? Lo scoprirete nel prossimo, entusiasmante (entusiasmante?), coinvolgente (ma de che!), appassionante (come Radio Maria) capitolo!

Lasciate un commentino o una stellina altrimenti giuro che vi costringo a vestirvi come si vestirà Ariana alla festa per il resto della vostra vita!

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