Epilogo

Shouyo arrivò al lavoro in leggero anticipo e imprecò mentalmente alla vista delle scartoffie sulla scrivania. Non sopportava di doversi occupare della burocrazia spicciola, preferiva quando lo mandavano a fare le consegne, almeno si muoveva un po' invece di stare ore inchiodato alla scrivania. Gli mancavano i tempi in cui poteva allenarsi tutti i giorni a pallavolo; certo giocava con la sua squadra amatoriale nei weekend, ma non era di sicuro la stessa cosa.
Si prese un caffè bello forte per restare sveglio, visto che la notte precedente aveva dormito ben poco, si era steso sul letto per poche ore, trascorse in gran parte ad osservare il suo compagno dormire, tracciando ogni tanto i contorni del suo viso con le dita, troppo scombussolato per prendere sonno. Tooru era davvero bellissimo, quel tipo di bellezza fine e naturale che si manifestava ancora di più quando i tratti del suo volto si ammorbidivano nel sonno. Avrebbe potuto avere chiunque, se solo avesse voluto, non c'era alcun dubbio.
Poi però quelle fattezze erano cambiate, il mento era diventato più spigoloso, gli occhi allungati, le labbra più sottili, i capelli più lisci e scuri e si era ritrovato di fronte il suo primo amore, almeno quello che ricordava dai tempi in cui erano adolescenti, il viso ancora acerbo, imberbe e sempre accigliato. Ripensò a quello che gli aveva detto Tooru, al fatto che si fosse presentato di fronte a lui, umiliandosi pur di tentare di convincerlo. Rise tristemente. Tutto questo era così...così da Tobio. Nonostante i contrasti iniziali e gli apparenti insulti si era sempre fatto in quattro per permettergli di brillare sul campo, per far sì che potesse combattere in aria con le proprie forze, persino sfiancarsi di allenamenti per imparare quell'assurda e improbabile alzata a parabola, fregandosene di restare nell'ombra e di lasciare a lui tutta la gloria:
"Perchè si sa che il ruolo dell'alzatore è meno scenografico" gli aveva detto una volta mangiucchiando la cannuccia del suo brick di latte "Ma a me non importa, fintanto che facciamo punto e vinciamo. E soprattutto fintanto che la smetti di farti seghe mentali e complessi d'inferiorità, da stupido idiota quale sei." aveva commentato prima di dargli un bacio che sapeva di latte e vaniglia, eccessivamente dolce, in contrasto col suo tono burbero.
Il ragazzo che aveva amato era così: uno che terrorizzava i bambini col suo sguardo truce ma poi sorrideva imbarazzato e felice quando Natsu gli metteva una coroncina di fiori in testa; era esteriormente impassibile ma soffriva realmente per gli insulti e le malelingue sul suo conto ed era rimasto sinceramente ferito dal rifiuto della sua vecchia squadra; era uno in apparenza arrogante ma che in realtà era sempre molto rispettoso verso senpai e compagni.
Tooru per contro era...meraviglioso, davvero. Lo trattava con ogni riguardo, lo faceva divertire, scacciava ogni pensiero negativo coi suoi atteggiamenti da bambino troppo cresciuto, e Shouyo si era abbandonato ben volentieri al tocco delle sue abili mani, saziando una fame fisica ed emotiva che di protraeva da troppo tempo. Però più passava il tempo e più si rendeva conto di vivere in una sorta di torre dorata, aveva tutto ma gli mancava quello che desiderava davvero, era comodo e al sicuro, protetto da un vetro attraverso cui vedeva scorrere la sua vita come se fosse uno spettatore, ed era come se Tobio si fosse messo a bussare ossessivamente su quel vetro, cercando di svegliarlo, di tirarlo fuori dalla sua zona di comfort, sapeva che sarebbe anche stato capace di romperlo in mille pezzi e farsi sanguinare le mani pur di raggiungerlo. Tooru l'avrebbe tenuto in braccio e custodito come un tesoro ma Tobio l'avrebbe costretto ad alzarsi in piedi e andare ovunque avesse voluto con le proprie gambe, anche a costo di prenderlo a calci.
Shouyo sospirò mestamente, aveva bisogno di pensarci ancora ma in fondo la sua decisione l'aveva già presa.

Tooru rientrò a casa su di giri. La scorsa settimana aveva ricevuta la notizia che sarebbe stato convocato in nazionale, anche se come riserva, e da allora era come se camminasse a due metri da terra. Lui e Shouyo avevano festeggiato fino a tarda notte facendo a cuscinate, almeno finchè i vicini non avevano minacciato di chiamare la polizia. Gli sembrava che le cose si fossero sistemate rispetto al litigio di due settimane prima. Questo almeno era quello che pensava finchè non vide Shouyo seduto al tavolo della cucina, la posa e lo sguardo inequivocabili.
Chiuse gli occhi per un momento di fortificazione mentre si accingeva ad ascoltare la stessa solfa già sentita altre volte, che non si prese neppure la briga di ricordare.
"Ti sono davvero grato di tutto, Tooru. Hai fatto moltissimo per me in un periodo che non era esattamente il migliore della mia vita e..."
"No" fece Tooru sventolando una mano di fronte al suo viso "non attribuirmi ruoli che non mi appartengono. Non sono il principe azzurro che è venuto a salvarti per altruismo. L'ho fatto perchè ti volevo e sapendo che eri solo sono venuto a cercarti apposta, non c'è stato nulla di casuale nei nostri incontri, me ne sono completamente approfittato." disse risentito, forse sperando in qualche modo di ferirlo.
"L'avevo già capito, non sono ingenuo come credi" borbottò Shouyo.
"Meglio così. Io non sono decisamente una brava persona chibi-chan, non dimenticarlo mai."
"Ti sottovaluti troppo, Tooru." rispose l'altro serenamente.
Si lasciarono in maniera tutto sommato pacifica, Shouyo non si risparmiò le solite frasi fatte e auguri per il futuro, che Tooru ovviamente non ricambiò, visto che ogni auspicio di felicità con Tobio sarebbe solo suonato ipocrita.

Si sedette sulla riva del fiume, lo smartphone in mano, componendo un numero ormai familiare. Aveva lasciato libero l'appartamento cosicché Shouyo potesse venire a prendere le sue cose senza l'imbarazzo d'incontrarlo.
"Si può sapere dove diavolo eri finito, Idiokawa? Saranno due ore che ti cerco" Hajime Iwaizumi si sedette accanto all'amico guardandolo con il solito cipiglio che riservava solo a lui. "Oh no!" disse poi esasperato "Ancora la valle di lacrime no, ti prego!" prese un fazzoletto e iniziò ad asciugargli le lacrime copiose, sperando che non iniziasse a colargli anche il naso.
"I-iwa-chan io...m-mi manca già" biascicò tra i singhozzi.
"Sì, sì lo so, benvenuto nel mondo dei comuni mortali! Adesso sai cosa si prova ad avere un cuore. La tua prima vera delusione amorosa va festeggiata, magari insieme alla convocazione in nazionale, che dici?" disse ironico ma in fondo dispiaciuto "A proposito, non ti ho ancora fatto le mie congratulazioni. Bel colpo, coglione. Spero che troverai qualcun altro da tormentare oltre a me."
"Grazie" rispose Tooru con la bocca ancora impastata "Sho-chan ha detto che io mi sottovaluto."
"Questo in quale universo parallelo?"
"Sei spietato!" disse Tooru col broncio.
Stettero un po' in silenzio finchè non fu Hajime a parlare con voce ferma:
"Non hai niente che ti manchi Tooru, davvero. Se solo ti concentrassi su quello che hai, invece di guardare sempre quello che ti sfugge..." scosse la testa e gli tirò una botta sulla nuca "Hai tutto quello che serve per essere felice, quindi vai avanti e non rompere sempre le palle al prossimo. Fai il tuo esordio in nazionale, diventa titolare e fai disperare tutti, compresi Hinata e Kageyama!".
Tooru sbuffò una risata "Su questo ci puoi scommettere, Iwa-chan! E quando sarò campione mondiale umilierò Tobio e chibi-chan tornerà da me, ahahah" disse allargando le braccia. Non che ci credesse davvero, sapeva che Tobio si sarebbe occupato alla perfezione di Shouyo e viceversa, erano l'incastro perfetto in quel mondo scoordinato. Tooru non aveva nulla da rimproverarsi, ma come al solito quandosi trattava di Tobio era così: era bravo, anche troppo, ma non abbastanza. Forse in un'altra vita, in un altro tempo, in un mondo dove l'alzatore geniale non incontra il suo complemento perfetto, sarebbe potuto accadere, l'antagonista avrebbe vinto. Non che gli dispiacesse come ruolo, gli calzava a pennello a dire il vero.
"Su, ora alzati" disse Hajime con decisione "andiamo a berci qualcosa, almeno ti tiro un po' su".
Ovviamente non l'aveva avvertito di aver riunito tutti i suoi compagni di squadra, oltre agli ex giocatori della Seijou, per festeggiare la sua convocazione. L'avrebbe gonfiato per tutto il tragitto e ne avrebbe volentieri fatto a meno.

Note dell'autrice: Eccoci qua! Avrei dovuto aggiornare prima ma oltre all'università ci si è messa anche la maledetta influenza, quindi mi ha rallentato!

Mi piace far soffrire Tooru, si vede? Ma si riscatterà prima o poi, sicuramente. La storia è quasi tutta dal PoV di Oikawa, ma qui ho fatto un'eccezione e ho fatto vedere anche quello di Shouyo per far capire meglio la ragione della sua scelta. Insomma, Hinata e Kageyama sono indivisibli, c'è poco da fare e Oikawa deve farsene una ragione, (povero ^^)

Ringrazio ancora chi mi ha seguito e commentato. Mi piacerebbe ora dedicarmi ad una storia originale, ma vedremo che sviluppi ci saranno! Un bacio.

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