6.

P. V. Lucy

Io e papà passiamo molto tempo insieme e ci divertiamo. Lui si comporta come noi bambini e per questo lo amo all'infinito.

A Neverland vengono molti altri bambini, alcuni hanno avuto vite difficili come la mia, e io mi ci trovo bene.

La notte Michael ci legge belle favole, tra cui la mia preferita è quella di Peter Pan, e poi si mette a dormire con noi.

Il tempo a Neverland sembra volare e in poco tempo ho ritrovato quella felicità che avevo perso all'orfanotrofio.

Ho scoperto da poco che mio padre è un cantante e un ballerino conosciuto in tutto il mondo: lui quando deve registrare una canzone mi porta nel suo studio e io rimango meravigliata da tale bravura, sembra di vedere ballare un Dio!

P. V. Michael

Sto prendendo il mio anestetico preferito, il propofol, quando sento la mia piccola Lucy urlare e piangere e corro subito da lei:
Io:
<< Ehi, piccola tutto bene? >>
Lucy:
<< Sei qui! Sei qui! Oh, papà sei vivo! Sei vivo! >>
Io:
<< Certo tesoro che sono vivo, perché non dovrei esserlo >>
Lucy:
<< Ho sognato che tu eri in ospedale e non respiravi! È stato terribile! >>
Io:
<< Vuoi venire a dormire nel mio letto? >>
Lucy:
<< Sì, grazie papà così mi sento meglio >>

Io la prendo in braccio mentre sento l'anestetico fare il suo effetto, ma non voglio ancora addormentarmi, così appoggio la mia bambina sul materasso e lei notando la moltitudine di flaconi mi chiede: << Papà ma cosa sono tutti quei così? >>
<< Niente, piccola niente di cui ti devi preoccupare, ora dormi >> << Ma stai bene? >> io la guardo e noto che lei è seriamente preoccupata per la mia salute e miei occhi si riempiono di lacrime ma non voglio farglielo notare così le rispondo: << Va tutto bene >> e mi addormento mentre l'abbraccio.

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