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Natasha

Devo scappare da questa città, da questo paese, dal giudizio degli altri.

È facile dire che il giudizio degli altri non cambia il tuo modo di pensare, quando invece pensi due volte a cosa indossare, a cosa dire, a che gesti fare.
Hai paura che gli altri si facciano un giudizio negativo di te, quindi ti comporti bene e non sei mai te stessa.

L'ho fatto. Non ho pensato al giudizio degli altri per una notte. Una sola notte, non ho pensato prima due volte di fare quello che ho fatto ed ora eccomi qui a chiudere tutte le mie cose in un enorme scatola di cartone.

In Corea ricominceró una nuova vita. Sarò diversa da come sono oggi e cercherò di lasciare alle spalle la vecchia Natasha e ricominciare con la nuova Natasha.

-Sei sicura?-mi chiede la mia coinquilina, spostando la tenda che divide la mia stanza dalla sua.

Viviamo in un bilocale molto piccolo nella periferia di New York.
La casa è formata da una cucina, un soggiorno che funge da camere da letto per me e Sasha. Ha due piccoli divani letto che apriamo di sera e, al centro, una tenda celeste a mo' di sèparè. E non può mancare il bagno ricoperto da piastrelle bianche e lucenti, con i sanitari e un box doccia striminzito.

Sasha fa scorrere la tenda, provocando un rumore acuto, la lega con il nastrino fuxia e mi perdo ad osservare le nostre camere non divise.
La sua è un mix di colori e fantasia. La sua parete è un intreccio di colori tutti diversi tra di loro. La sua scrivania è piena di pennelli, colori a tempera e ad olio. Il suo letto è sfatto e sopra di esso, giace un enorme peluche bianco che indossa una maglia anch'essa colorata. Poi guardo la mia, una volta alla parete era appeso un enorme poster sulla Via Lattea e ogni sera mi perdevo ad osservarvarlo, adesso invece posso solo notare la parete bianca. Lo scaffale dell'ikea era pieno zeppo di libri sulle stelle, sullo spazio e sul nostro pianeta. C'erano souvenir regalati dai miei genitori prima che morissero e fotografie di me da bambina che correvo nel parco vicino casa. Il divano letto è chiuso e sopra di esso giace la mia felpa preferita. L'asta metallica posta dietro al divano è vuota, una volta lì erano appesi i miei vestiti. Al centro della stanza ci sono i miei scatoloni pronti per spedirli in Corea.

In questo momento sto riempiendo uno scatolone con i miei libri con "No Women, No Cry" di Bob Marley: un classico per quando si preparano i bagagli.

-Nat, non puoi- mi annuncia Sasha, togliendomi dalle mani la fotografia che ci ritrae.

L'abbiamo scattata un paio di anni fa nel laboratorio di chimica. Indossiamo entrambe il camice bianco, gli occhialoni ed entrambe abbiamo le labbra a cuore: "Un'espressione sexy" l'ha definita Sasha.



Spazio autrice

Ringrazio simo_limantri per la copertina! Andate a dare un'occhiata ai suoi capolavori! ❤

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