XII. Le campane
3 Aprile 2020
Non ci crederete ma il covid-19 mi ha portata qui, dopo ANNI.
ABBASSATE I FUCILI. NON CI CREDERETE (E probabilmente non mi cagherete)
QUESTO È UN NUOVO CAPITOLO.
Non so cosa ne uscirà fuori, non l'ho ancora scritto, ma dopo anni non so manco perché Federica nel capitolo precedente abbia detto no lol. MA BANDO ALLE CIANCE, INIZIAMO.
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Nel capitolo precedente:
Accostò la macchina a sinistra di colpo, mi osservò come se stesse cercando il significato della vita sulla mia faccia, io come risposta lo guardavo cercando di capire cosa diavolo stesse pensando.
Schiuse le labbra come per dire qualcosa, si fermò, le richiuse, poi mi baciò.
E altro che bacio casto e puro.
Iniziò dandomi un piccolo bacio a stampo, poi riprese, stavolta lasciai che le nostre lingue si esplorassero a vicenda, fu carico di passione, ci staccammo solo quando i polmoni chiesero pietà.
"Robert..."
Mi sorrise.
"No..."
-NO?-
"N-No?"
Lo sguardo di Robert mi trafisse, era come se con una semplice sillaba avessi annullato tutto il suo ego, come diavolo era possibile?
"Robert io-"
"Lo sapevo, sono un dannato coglione egocentrico, avevi ragione!"
Fece per riaccendere l'auto, ma afferrai la sua mano per fermarlo.
E poi chi diavolo gli aveva dato del coglione? Certo probabilmente nella mia mente gliel'avrò detto una decina di volte ma-
-372 per l'esattezza!-
Sta zitto! Non gliel'ho mai detto a voce! E poi è possibile che non capisce?
"Non ho mai detto che sei coglione! Non capisci?!"
"Evidentemente lo sono visto che non capisco!"
Il suo tono iniziava a preoccuparmi, era tutto successo così velocemente che stavo realizzando solo adesso che... HO BACIATO ROBERT DOWNEY JR? POTREI IPERVENTILARE ADESSO.
-MAGARI PRIMA DAGLI UNA SPIEGAZIONE!-
"Robert dannazione! Sei-"
"UN COGLIONE, LO SO."
Senza neanche lasciarmi parlare mise in moto l'auto accendendo la radio al massimo, e rimettendosi in strada.
-SEI UNA DEMENTE-
Io? Perché non mi lascia parlare? E poi che dannata canzone è questa? Voglio scendere da questo fottuto cubo!
Non passò molto fortunatamente, probabilmente perché andava più veloce del normale (non pensavo che questa scatoletta superasse i 30 km/h), che parcheggiò l'auto, e stavolta capii subito dove ci trovavamo. Una grossa insegna capeggiava davanti a noi "Osservatorio Griffith", un altro sogno che diventava realtà, in un contesto del cavolo!
Anche se in realtà oggi doveva essere chiuso.
Ahhh i poteri divini delle Star!
-Ti stai rovinando tutto!-
Lo so, e mi sono rotta le palle!
Pensando ciò non mi accorsi che lui era già sceso dal suo cibo e senza neanche attendermi si stava dirigendo all'entrata. ALMENO ASPETTA E CHIUDI LA MACCHINA CRISTO.
Scesi a gran corsa, o almeno ci provai, visto che una forza misteriosa mi ricatapultò sul sedile.
Ah. La cintura.
-Idiota.-
Ma una volta libera corsi davvero, lo raggiunsi dentro, giusto in tempo perché mi desse un biglietto e proseguisse verso... LE SCALE?
PREFERISCE FARE LE SCALE PIUTTOSTO CHE RIMANERE IN ASCENSORE 30 SECONDI CON ME?
Maledetto!
"Ti vuoi fermare?"
Niente.
"DANNAZIONE ASPETTAMI ALMENO."
Niente di niente. Mo lo placco.
"AOOOO!"
Stavolta, con non chalance si voltò appena per rispondere, continuando a salire i gradini.
"Che c'è?"
Pertanto accelerai il passo (sebbene non avessi ancora del tutto ripreso a usare la gamba destra decentemente) e lo afferrai per un braccio non appena giunti al termine della scalinata.
"Io... Tu... Cristo!"
"Compra una vocale, Federica!" Si allontanò di qualche passo volgendomi uno sguardo esasperato "Io non ti capisco! Due giorni prima baci Jeremy, poi mi vengono a dire che sei pazza di me, ti bacio e ti tiri indietro! Eppure... Si può sapere che diavolo ti frulla in quella testa?!"
Mi avvicinai tanto da metterlo quasi al muro.
"Robert, cazzo, sei sposato! Lo capisci? Come pensi che dovrei agire sapendo una cosa del genere?!"
Lui spalancò di colpo gli occhi, guardandomi come se mi fossi trasformata in un rettiliano, per poi farsi serio.
"Io e Susan non stiamo più insieme, da un anno, è semplicemente la mia agente."
-dlin dlon, comunicazione di servizio: sei una pirla!-
"Sono una ritardata..."
"Pensi che se fossi sposato avrei fatto tutto questo? È da quando ti ho vista! Da quando mi hai urlato contro! Mi sei entrata in testa come un pezzo dei Metallica! E-"
"Questa frase è scont-"
"Tu mi piaci! CRISTO! È successo tutto così in fretta e non ho fatto che fare casini, ma volevo vederti felice. Probabilmente ti senti un'idiota ma la verità è che da quando ti conosco mi sento rinato, mi basta una di quelle tue stupide battute per tirarmi su." Si fermò un attimo a fissarmi, probabilmente dovevo sembrare una statua di cera. Per tutto questo tempo io... "Ma forse per te non è lo stesso."
Si voltò nuovamente, mentre il mio cervello per una volta mi consigliò la cosa giusta.
"Robert, aspetta."
Afferrai la sua mano, cosicché si voltasse.
"Vuoi che mi metta ancora in ridic-"
Lo baciai di slancio, probabilmente sbattemmo, non il migliore dei baci sicuramente, ma poi mi strinse a sé per ricominciare ciò che era rimasto a metà in macchina.
Ancora una volta mi allontanai.
"Se stai per dire un'altra volta no sappi che il mio cuore non potrebb-"
"Ti amo, idiota."
"Idiota?!" Sbatté le palpebre incredulo. "Aspetta hai detto che mi ami? Cioè quella parola con la A? Non che io sia sorpreso, insomma chi non ama Robert Downey Jr, però... Puoi ripeterlo?"
Trattenni una risata, sempre il solito...
"Ti amo."
E niente, mi baciò ancora una volta, e stavolta mi sentii le gambe cedere.
Una volta mio padre mi ha detto una cosa...
Quando ami davvero qualcuno, nel momento in cui lo baci, senti le campane.
Riuscite a crederci? Le campane! Quella volta avevo riso prendendolo in giro, avevo baciato diversi ragazzi e non avevo mai sentito neanche una di quelle campanelle che portano al collo le capre, ma in quel momento sentii qualcosa, e dannazione, odio ammetterlo ma mio padre aveva ragione.
Tutti sperano che il primo vero bacio con qualcuno sia in un posto magico, al tramonto in mezzo a siepi di rose rosse e petali di ciliegi in fiore.
Non tenterò di arricchire la storia, in quel momento era ora di pranzo, stavo morendo di fame, il cielo era anche abbastanza nuvoloso, eravamo ancora nel corridoio e il mio stomaco brontolava. Eppure fu magico.
Il resto della giornata lo passammo come due veri piccioncini, certo non su una vespa o una cabrio come raccontano i film, ma ero contenta perché finalmente accadeva qualcosa di comune, niente che mi illudesse di essere in un sogno, la realtà di cui avevo bisogno, sebbene la presenza di Robert lo rendesse già di suo troppo bello per essere vero.
Pranzammo e cenammo insieme, battibeccammo come al solito, e ci raccontammo tutto ciò che ci era balzato in testa in quelle settimane.
Camminai così tanto che a fine giornata ero sfinita, e quando tornai a casa, dopo averlo baciato per la millesima volta in un giorno, mi sentii la donna più felice del mondo, i miei parenti si limitarono a sorridere intuendo cosa fosse successo, così fui libera di gettarmi a letto curiosa di ciò che mi attendeva nei giorni a seguire.
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BOH REGA NON CI CREDO.
Sono passati così tanti anni che ho quasi raggiunto l'età di Federica dafuq
E manca l'epilogo.
NON CI CREDO NEMMENO IO.
BUON NATALE!
*Spero che qualche lettore sia ancora in vita*
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