VIII. Under the eyes of the moon.


"Fede sto entrando!"

"Tanto non puoi trovarmi nuda, sai."


Era passato un mese circa, giornalmente veniva a trovarmi Rob, cenavamo insieme in stanza poi tornava la mattina successiva portando sempre cibo diverso, Jeremy invece veniva una o due volte a settimana, passavamo un pomeriggio insieme, magari scendevamo anche in cortile, sempre se il dottore non mi picchiava con il tubo della pressione, anche lui portava qualcosa, certo non del cibo, ma cose carine scelte a caso.
Presto mi avrebbero dimessa e avrei iniziato la terapia, e casualmente era Robert colui che doveva portarmici giornalmente.

"Non perdi mai la tua ironia vedo!"

"Certo Dottor Nigg, allora, cosa c'è oggi?"

"Dovresti scendere, è venuto un famoso attore per far visita ai bambini dell'ospedale, una bella occasione per svagarsi no?"

ODDIO. JOHNNY DEPP ARE YOU? ORA STRISCIO FINO AL PIANO TERRA E GLI SALTO ADDOSSO GIURO.

"CHI? CHI E'?"

"Sorpresa!"

"SCENDIAMO SUBITO, DAI."

Prese la sedia a rotelle, non mi sembrava il caso di fare un canguro zoppo con una stampella, mi ci buttai sopra e, dopo essersi fermato quattordici volte per parlare con infermiere a caso, alla quindicesima gli urlai contro.

"Senti... Come cacchio ti chiami, Ambrogia, stasera ti fai la tua cenetta con il dottorino, ma adesso io devo scendere quindi vedi di andare dal tuo paziente preferito per portagli il cibo dei paguri. Grazie."

Poco dopo Nigg mi ringraziò e finalmente scendemmo, sapevo benissimo che sarei dovuta arrivare circa dieci minuti prima, infatti quando fummo nella sala preparata apposta riuscii a vedere solo un ammasso di persone accalcate contro qualche tizio sconosciuto, seppur messe in ordine eh.

"Dobbiamo arrivare lì davanti, al costo di perdere l'altra gamba."

E così finalmente eccomi lì, davanti all'attore...
...

"Nigg... Andiamocene, non voglio neanche che mi rivolga un'occhiata."

"Cosa?! E' Leonardo DiCaprio!"

MA SIAMO SERI? DOVEVA ESSERCI JOHNNY LI.
QUEL TIZIO SEMBRAVA UN TALEBANO AL PASCOLO.


E così tornammo in stanza, con una delusione abnorme.
Il resto dei giorni passarono come gli altri, poi cominciai anche la terapia, con Robert che ogni giorno mi faceva inventare un santo diverso.
Finalmente arrivammo all'ultimo giorno, e chi ce la faceva più!
Uscii tutta pimpante dall'edificio creato apposta per tali casi, camminavo quasi come prima, Robert si era offerto di accompagnarmi in auto ma avevo deciso di andare a piedi fino a casa, mi fermai ad una pasticceria, lui mi avrebbe attesa fuori.
Una volta entrata fui pervasa dall'odore di ventordici dolci uniti a formare il paradiso, ma fu altro ad attirarmi, come quando senti di dover fare solo una cosa nella vita, come se quella cosa ti appartenesse, ecco.
Quella torta... Quella torta arcobaleno, l'ultima, l'unica, lì ferma ad aspettare me.

"Scusi, posso avere questa torta?"

Non ero stata io a parlare, o almeno, non solo io, perché quelle stesse parole le aveva dette anche una ragazza al mio fianco... Non so per quanto sembrerà una ragazza dopo che le avrò piazzato la mia mano in faccia.
Nessuno tocca il MIO cibo.
NESSUNO.

"Senti, quella torta è mia, prenditi lo strudel li sotto e non rompere."

Avrei fatto di tutto per averla, mi aveva chiamata insomma, la sentivo, urlava "Ei Fede, comprami!!!".

"Ma quello strudel del cavolo te lo prendi tu! La torta l'ho vista prima io."

"Senta, signora, mi dia quella torta e facciamola finita."

"Lei non le da un corno, ho detto che è mia!"

"Ma tua cosa?! Adesso le torte sono di proprietà?!"

"Se non sono di proprietà non è neanche tua!"

In tutto questo la commessa continuava a guardarci incredula. MA DARMELA LA TORTA NO?

"Se non vuoi ritrovartela direttamente in faccia ti conviene lasciarmela."

"Cosa fai minacci?!"

"Mi sto sul serio innervosendo."

"Ah sì? Non ti dico io!"

"MI DIA QUELLA CRISTO DI TORTA."

"HO DETTO CHE E' MIA."

"SAI COS'ALTRO E' TUO? IL CALCIO CHE STO PER-"

"Fede? Che succede?"

"ROBERT. SUCCEDE CHE QUESTA TIZIA MI VUOLE FOTTERE LA TORTA."

"Robert Downey Jr.?!"

"Sì cara, Robert Downey Jr., e sai chi sta aspettando? ME E LA MIA TORTA."

"Sentite ragazze... Io avrei un'idea.."

"Spara."

"Prendiamo questa torta e ce la mangiamo tutti insieme, che dite?"

"Ci sto!"

CHE COSA CI STAI. MA SEI SERIA? PRIMA MI FAI UN BORDELLO CHE LA TORTA E' TUA E POI...
Robert, il tuo solo esistere compromette l'intero universo.

E così eccoci tutti a casa mia.
SOLO CON QUALCUNO DI TROPPO.

"E lei chi è? Ti sei trovata un'amica qui finalmente!"

"No mamma, mi basta Diana, lei è una ladra e basta."

"Ladra io?! SEI TU CH-"

"Aspettate vado a prendere i pop corn!"

"Sta zitto Rob, mangiamo questa benedetta torta."

"Per la torta aspettiamo un ospite!"

"Inviti gente nelle case altrui?"

"Qualcosa di simile!"

Mio padre si avvicinò alla ragazza, adesso che la guardavo meglio era anche carina, bassa, anzi, nana, ma carina. Capelli biondi e lisci, occhi scuri, carnagione chiara...
Proprio come una perfetta ladra di dolci.

"Sbaglio o sei italiana?"

"Sì! Anche voi?"

"Esatto, veniamo dalla Sicilia!"

"Anch'io!"

"Ommioddio allora siamo legate dal destino, ovvio. Sì papà, uao."

"Non ascoltarla, come ti chiami?"

"Clarissa, voi?"

Mia madre nel mentre mi inviava occhiatacce per spingermi a presentarmi... E va bene.

"Io sono Federica, comunque da quello che ho capito ti piace Robert?"

"COSA. NO."

"Andiamo, così mi offendo!"

"Preferisco il mio Jem..."

"Allora ti piacerà il nostro ospite!"

Questa ci sviene in casa.

"Che ospite?"

DLIN DLON.
Parli del diavolo...

"Vado io.."

Quale scusa migliore per scappare.
Andai ad aprire la porta, chiaramente era Jeremy, io cercai di uscire ma mi fermò neanche fatto mezzo passo.

"Dove credi di andare?"

"Ovunque, ma non voglio restare un minuto di più in questa casa di pazzi."

"Riacquistare la gamba ti ha dato troppa libertà!"

"Tsk. Vedrai anche tu. Entriamo dai."

Entrammo, lui dietro di me, io che mi avviavo verso il soggiorno, dove erano tutti pronti ad afferrare una fetta di torta.

"Bene gente, è arrivato l'ospite, Clarissa lui è-"

"ODDIO. O D D I O. E' LUI. E'... AAAAAAAH."

Scusate io me ne vado.
Stava correndo come un toro verso il mantello rosso, se non mi sarei spostata adesso ero ancora in ospedale. Gli saltò addosso attaccandocisi come King Kong con un grattacielo.
Robert mi si avvicinò sussurrandomi qualcosa all'orecchio.

"Perché non hai fatto così con me?"

"Non me ne hai dato la possibilità... E a giudicare da cosa ne sarebbe venuto fuori ti ringrazio.."

La giornata passò così, una sorta di festicciola in onore del mio abbandono allo sport del paralitichismo. Sport molto praticato nel mondo, anche a livello agonistico. Clarissa se ne andò lasciandomi il numero, Diana non si era fatta viva tutto il giorno e adesso era anche ora di cena, ma che diavolo fa quella ragazza nella vita.
Secondo me ha un allevamento di koala in Alabama.
Robert ebbe una chiamata da Susan, non capii molto, ma quella donna... Le avrei dato fuoco con il bianchetto che usavo a scuola, comunque anche lui doveva andare.
Rimanemmo semplicemente io e Jeremy, seduti su quel divanetto che il mese prima era occupato da Robert, un mese di vacanza passato in ospedale... Si chiama sfiga? Sì, direi di sì.

"Jeremy, vado a prendere una pizza, resti a cena? Farebbe piacere a tutti."

"Certo! Ma per la pizza vengo con te."

"No, tranquillo, la pizzeria è qui all'angolo, faccio subito!"

Inutile dire che passammo venti minuti della nostra esistenza a decidere chi avrebbe preso la pizza, inutile anche dire che vinsi io e andai da sola, ammetto di aver usato la scusa del dottore "devi camminare tanto!".
Presi i soldi, le chiavi e mi incamminai al Pizza Palace, era a qualche isolato da lì, e avevo proprio voglia di stare un po' da sola, cosa che in tutti questi giorni mi era risultata difficile anche di notte.
Ero quasi arrivata quando due ragazze mi si piombarono davanti uscendo da una di quelle porte al lato del marciapiede, erano italiane anche loro, ma era giornata?

"Ale ma che cacchio mi spingi?!"

"Ma se sei tu che per scendere quattro scale ci stai mille anni!"

"Ma pensa a scusarti a sta ragazza!"

"Giusto.. Sorry! It isn't my fault!"

"Ah e di chi? Senti chiedile dov'è la pizzeria."

"Yes, Sorry, can you... Marti come si dice spiegare?"

"Cosa so io, mica sono un vocabolario."

"Can you espieghing me where is the pizzery?"

"Ma sei seria?"

Decisi di evitare a entrambe altre difficoltà con quella strana lingua che è l'inglese.

"Ragazze, tranquille, sono italiana come voi!"

"Grazie al cielo, scusaci, ma Ale qua non sa dire mezza parola neanche in italiano, figurati in inglese!"

"Ma pensa per te!"

"Puoi dirci dov'è la pizzeria più vicina?"

"Ci stavo andando anch'io, volete venire con me?"

"Certo, grazie mille!"

"Figuratevi, comunque io sono Federica, piacere di conoscervi."

"Giusto, piacere nostro! Io sono Alessia mentre lei è Gianfrascescpietroburgadigirolamopiacentina."

Aspetta... Non credo di aver capito bene.

"Ma che diavolo vai dicendo?! Mi chiamo Martina, santi fotopicciodelli che ti fumi!"

Eccomi a camminare con due complete sconosciute... Circa.
Avevano più o meno la mia età, ed erano anche al mio livello di pazzia, se così si può definire.
Arrivammo in pizzeria, io presi due pizze, loro qualche kg di patatine e altrettanti di pizza, nel tornare parlammo del più e del meno, magari sarebbero diventate anche due nuove amiche.
Le salutai quando arrivarono a destinazione e proseguii per il mio cammino, sempre più veloce, sentivo una strana ansia addosso, come se qualcuno mi seguisse, ad un tratto mi fermai, mi voltai e...

"MA CHE CRISTO FAI QUA DIO MI HAI FATTO VENIRE OTTO INFARTI IN UNA VOLTA PER COLPA TUA IO ADESSO MUOIO, SI, TORNO ALL'OSPEDALE, NON RESPIRO PIU' AIUTO CHIAMATE UN DRAGO, PORTATEMI IL DOTTOR NIGG, UCCIDETE QUESTO TIZIO AIUTO. NO AIUTO. CALMA."

"Oddio! Non volevo spaventarti! Scusa!"

In realtà tra un po' moriva a terra dal ridere. MAGARI.

"NON VOLEVI SPAVENTARMI? JEM, MA TI SEMBRA NORMALE INSEGUIRE QUALCUNO DI NOTTE?"

"Volevo solo controllare non ti venisse qualcuno addosso!"

"Dovresti inventare una scusa migliore."

"Ok! In realtà ora non torni a casa."

"Ah... No? E queste pizze le do in pasto ai topi americani?"

"Le mangiamo insieme, in spiaggia. Ti avevo promesso un'uscita, non ricordi?"

"Sì, di pomeriggio, per le strade di Los Angeles, camminando. Ricordi?"

"Un cambio di programma!"

"Devo avvertire i miei..."

"Sanno già tutto, vieni, ho lasciato la moto all'angolo."

Come speri arrivino sane delle pizze via moto? Non facciamoci domande.

"Okay che adoro le moto, ma queste dove le metti?"

"Le tieni in mano tu."

Come se fosse ovvio.
Poco dopo eravamo in spiaggia, due pizze, tre coperte (perché tre non lo so neanche io) , due lattine di coca-cola.

-Sai che manca?-

Cosa?

-ROBERT.-

MA SEI SVEGLIO? QUI ACCANTO A ME C'E' JEREMY RENNER E TU PENSI A ROBERT.

Stese la coperta più grande a terra (ora si spiega tutto), me ne avvolse una alle spalle, poi fece lo stesso con la sua, io mi fiondai direttamente sulla pizza e così iniziamo a cenare.

"Scusa ma non hai pensato che tra un po' fa buio?"

"Programmo questo giorno da circa un mese! Stanotte c'è la luna piena."

"Sai che sono un lupo mannaro? Posso trasformarmi e mangiarti."

"Quindi dici che dovrei andarmene e lasciarti qui, da sola?"

"Sai credo che abbandonerò la mia carriera da lupo mannaro!"

"Ah sì?"

"Decisamente!"

Passammo una serata tranquilla, a parte qualche bacio e carezza intendo.

-COSA?-

Scherzavo!!

-. . .-

Arivammo finalmente alla fine di quella pizza che di pizza non aveva manco l'olio, ma in compenso aveva così tanto sale da sfamare un'intera popolazione di formaggini, difatti stavo morendo di sete, e l'unica cosa bevibile nelle vicinanze era la coca cola di J (la mia era finita da un pezzo) e il mare.
Optai per il mare.

"Jem... Puoi darmi un po' di coca?"

Mi guardò e me la passò subito, mi sa che sono l'unica che si fa problemi per qualsiasi cosa esistente nell'umanità, ma la cosa strana era che aveva bevuto poco e niente!
Mandai giù quasi metà della sua bevanda e gliela riconsegnai.
Bacio indiretto.
No.

"Allora che si fa?" era ancora presto e non mi andava proprio di tornare a casa.

"La facciamo questa passeggiata?"

"Ti seguo!"

Posammo le coperte, buttammo le scatole e le lattine e ritornammo in spiaggia.
Gli feci segno di aspettarmi e tolsi le scarpe, così fece anche lui, dopo riprendemmo la nostra passeggiata improvvisata, parlammo del più e del meno, di cose anche totalmente inutili, eppure quando arrivammo al ponte del molo, lo stesso dove mi trovavo il primo giorno lì a Los Angeles, sembravano essere passati solo pochi minuti.
Ci sedemmo al limite, osservando la luna che adesso regnava alta sulla città, iniziava a fare freddo, così come iniziai a tremare come una foglia, lui se ne accorse e mi strinse a se con un braccio.

"E' proprio bello qui di notte, vero?"

"Sì... C'è qualcosa di.. non so, magico. Ero venuta qui il giorno dopo essere arrivata, ne avevo sentito parlare ma non immaginavo fosse così bello."

"Dicono che dipende da con chi ti trovi, di solito."

"Sì, certo!"

"Giuro!"

"Ceerto."

"Eppure per me è così."

"Cos-"

Mi girai a guardarlo, il tempo di voltarmi e le mie parole furono interrotte sul nascere, mi stava baciando, non so quanto durò, ma non mi dimostrai molto partecipe, so solo che avevo sentito delle voci alle nostre spalle, voci che si erano appena interrotte.
Guardai alle nostre spalle, Robert fermo a guardarci, Susan che correva infuriata verso di lui.

"Fede...?"

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(Non ha senso questa gif adesso, dato che appartiene al suo primo film, ma zitti tutti. (?))


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OKAY.
INNANZI TUTTO.
Vi presento due... Tre nuovi personaggi, dei quali una, cioè Gianfrascescpietroburgadigirolamopiacentina non è altro che Føňýpxçćïôñ☆(ň)ķ, oh cannolo, ho perso gli arti per ricopiare quel nome. Comunque sì, parlo di Kane_0042, che ha scelto di chiamarsi Martina, insisto che QUELNOMECHENONRICOPIERÒPERCHÈMISONOROTTAICABBASISI era molto meglio. (?)

Comunque, qua ci sta un'altra gif bellerrima di Jeremy.

-Gente a caso: Ma questa non era una fic su Robert?

SI LO ERA. E LO È ANCORA. MA DIAMO IL GIUSTO SPAZIO A JEM.




E... Dato che lui è LUI...



Ora sparisco, avevo scaricato "Ave Cesare!", iniziato a vederlo per poi lasciarlo a metà senza un buon motivo, sorry Scarlett </3

SEE YAH.



P.S.: Sì, mi è preso lo spinno (termineinventatoacaso) di modificare anche il format, rivedendolo mi sono accorta che faceva pena, dato che di solito copio incollo e pubblico senza controllare una sega, vedrò di aggiustare gli altri. (?)

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