95. Dov'è Lynn?
"Una... una ragazza, dite?"
Artù alzò gli occhi al cielo, chiedendosi come fosse possibile che Merlino non capisse subito a chi egli si stesse riferendo. Nel frattempo, attorno a loro nessuno degli abitanti di Bre Bile osava fiatare.
"Ma sì, Lynn, no? Dov'è? Non la vedo."
Anche Sir Gillian si mostrò perplesso riguardo all'assenza della ragazza.
"Avete ragione, Artù! Adesso che ci penso, non l'abbiamo ancora vista da quando siamo tornati. Che strano! Ero così preso dalla partenza e da tutto il resto che non ci avevo fatto caso, ma dobbiamo senz'altro salutarla!"
"Infatti, mi sembra il minimo. È proprio strano che non si faccia vedere, no? Le è successo qualcosa? Mi stupisco di te, Merlino, che te ne saresti andato senza rivederla! In fondo, è stata gentile con noi. E poi TU hai la faccia tosta di rinfacciarmi le buone maniere verso le fanciulle..."
"Oh, ecco..."
Artù lo squadrò con sospetto, mentre Merlino cercava di mostrarsi calmo e indifferente. Date le circostanze, toccava a lui inventarsi una scusa plausibile per giustificare l'assenza di Lynn. Era stato imprudente non concordare una spiegazione insieme a Gilbert e agli altri, perché stavolta non era solo una questione di improvvisare una bugia: anche altre persone dovevano confermare la sua versione dei fatti, altrimenti Artù, già diffidente per natura, avrebbe subodorato l'inganno. Per l'appunto, quest'ultimo interruppe i suoi pensieri parlando con tono circospetto e fissandolo con guardinga insistenza.
"A meno che..."
"A meno che?!"
"Tu non sappia qualcosa che io non so, visto che sei rimasto qui. Piantala di fare il pappagallo e rispondi: dov'è Lynn? Dimmelo!"
"Ma... vedete... lei è..."
"Lei è?"
"Lei è... è raffreddata!"
"È andata!"
Merlino e Gherda, che si era fatta avanti per aiutarlo e aveva gridato come lui la prima cosa che le era venuta in mente, avevano parlato contemporaneamente; tuttavia, purtroppo, non avevano avuto la stessa idea. Artù e Sir Gillian li osservarono con espressione interrogativa, aspettando che il servo o la cuoca si decidessero a fornire ulteriori spiegazioni, ma entrambi si presero del tempo per riflettere e rimasero in silenzio, scambiandosi un'occhiata inquieta. Così, il principe li incalzò spazientito.
"Beh?! Insomma, quale delle due?"
Gherda, dopo un impercettibile cenno d'intesa con Merlino, si riprese dall'attimo di smarrimento iniziale e tentò di spiegarsi meglio conciliando in qualche modo le due risposte.
"Che sciocca! Chi troppo favella - come la sottoscritta - spesso erra, dicono! Intendevo dire che Lynn è andata a letto, già... perché si è bagnata sotto la pioggia e, come ha detto Merlino, si è raffreddata!"
Artù alzò un sopracciglio.
"Oh, davvero?"
"Sì, sì, poverina! Un gran raffreddore, uno di quelli che non ti fa dormire la notte... E le stava salendo anche la febbre! Le avevo detto di restare da me, ma era preoccupata per la sua casa ed è uscita proprio quando pioveva a dirotto! Non è vero, Merlino?"
Egli annuì prontamente.
"Già, è andata proprio così!"
La donna continuò a recitare in modo davvero convincente, benché il suo tono potesse sembrare fin troppo drammatico rispetto alla situazione.
"Povera stella! Si è inzuppata dalla testa ai piedi e, sensibile com'è, si è ammalata subito! Perciò, si è messa a letto e non è riuscita a venire ad accogliervi, anche se avrebbe tanto voluto essere presente! Mi ha pregato di porgervi i suoi saluti e si scusa immensamente di non poterlo fare di persona."
Saputo ciò, Artù non dubitò più e parve sinceramente dispiaciuto: si era ricreduto anche su di lei, nonostante, all'inizio, l'avesse trattata malissimo. Merlino pensò che Lynn si fosse sbagliata di grosso nel sostenere che il principe non si sarebbe nemmeno accorto della sua sparizione e che sarebbe stata contenta di vederlo interessarsi a lei. La sua premura nei confronti dell'adolescente si fece addirittura pericolosa, visto cosa c'era da nascondere.
"Mi dispiace molto. Non potremmo fare un salto noi da lei? Giusto un attimo, non la faremo stancare troppo. Magari staremo sulla porta, non mi va di andarmene così... Non vorrei che ce l'avesse con me per come le ho parlato ieri: non vuole vedermi? Non credo che ci sia nulla di male se la salutiamo a distanza."
Anche Sir Gillian annuì con espressione triste, approvando la sua proposta. Gherda si affrettò a dissuaderli, mentre Merlino, spostatosi di soppiatto alle spalle dei due cavalieri, le faceva segno di continuare a mentire. In altre circostanze, egli sarebbe stato felice del cambio d'atteggiamento del principe; tuttavia, ora esso era decisamente fuori luogo e, soprattutto, problematico. La sua alleata, comunque, non lo deluse: spalleggiata da Thomas e da altri maghi che annuivano con i volti preoccupati per lo stato di salute di Lynn, si espresse in maniera così naturale da sembrare la bocca della verità.
"Oh, siete davvero cari! Molto educati, oltre che coraggiosi! Ma lei preferisce così, non preoccupatevi! Sapete come sono fatte le ragazze: si vergognano di farsi vedere con il naso rosso e tutto gocciolante... Specialmente da due giovanotti belli quanto voi! Lo so perché pure io sono stata una donzella timida e un po' vanitosa, anche se è difficile da credere, ahahah! Su, andate tranquilli e allegri come grilli! Le dirò che avete pensato a lei e la saluterò per conto vostro. Vi assicuro, principe, che nessuno qui nutre del risentimento personale contro di voi, il nostro salvatore! Men che meno Lynn, che ha un cuore d'oro e non si arrabbia praticamente mai!"
Merlino, alzando i pollici in su, le fece segno che stava andando alla grande; Artù, infatti, si convinse e pure Sir Gillian, seguendo il suo esempio, non volle insistere.
"Beh, se siete sicura... Immagino di non avere scelta, non ci si può fare nulla."
"Già, rispetteremo la sua decisione. Porgetele i miei saluti con gli auguri di pronta guarigione."
La questione era dunque sistemata. Artù si girò all'improvviso verso Merlino, il quale abbassò precipitosamente le mani e spostò lo sguardo da Gherda a lui assumendo un'espressione innocente.
"E tu che fai qui dietro? Non starmi alle spalle, mi metti ansia!"
"Oh, scusate, stavo controllando che i vostri... ehm, i vostri capelli fossero in ordine."
"I miei... Lascia perdere i miei capelli adesso! Piuttosto, tu sapevi già tutto! Perché non me l'hai spiegato subito invece di stare zitto e fare il misterioso?!"
"Ecco, io... Non sapevo bene come dirvelo, tutto qua... Non credo che a Lynn farebbe piacere sentirsi definire febbricitante e dal naso gocciolante... Pensavo solo a lei e a come spiegarvi la situazione con tatto e riguardo; mi dispiace che non sia qui, naturale, è una brava ragazza, no?"
"Suppongo di sì. Ma non dirmi che me l'avevi detto, ti prego! Sei insopportabile quando me lo fai notare."
"Giuro che non lo stavo per dire, però..."
"L'hai pensato, immagino!"
"Siete stato così maleducato e ostile con lei che..."
Artù sbottò irritato.
"Mi dispiace, va bene? Non c'è bisogno che me lo ricordi. Gherda, vi prego, ditele che mi scuso per il mio comportamento inopportuno e..."
"Cafone?"
Il principe fulminò il suo servitore con un'occhiata glaciale che avrebbe tolto il sorrisetto impertinente dalla faccia di chiunque tranne da quella di Merlino.
"...maleducato! Le porgiamo i nostri saluti e ringraziamenti per averci condotti qui e speriamo che si rimetta al più presto."
Gherda gli rivolse un sorriso riconoscente, immaginando che Lynn sarebbe stata molto lieta di udire tali parole da Gilbert durante la sua prima visita.
"Le sarà riferito, grazie, Artù."
"Ottimo. Allora, è davvero tutto adesso. Andiamo, amici?"
Sir Gillian e Merlino annuirono con entusiasmo, pronti a tornare a casa: ora, il loro destino dipendeva solamente da Gilbert, ma tutti e tre avevano fiducia in lui ed erano certi che il vecchio mago li avrebbe riportati finalmente a Camelot.
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